Vergini di vita / Amici di autobus


Autore: EmperorOfDisaster

Titolo: Vergini di vita

Genere: Narrativa generale

ESTRATTO 1:

Non una parola: solo mani che si spogliavano nel catastrofismo edulcorato dal buio della dark room, grida che frantumarono di lacrime il volto di Lucifero e orgasmi redentori del sudiciume che avevano dentro.

Respiri grevi e tanta poesia cicatrizzata sulle vene.

Non parlare mai coi clienti era un'abitudine, addirittura una convenzione mai esplicitata: ogni volta che ci provava, le parole battagliavano le corde vocali pur di non essere verbalizzate. Forse aveva paura, forse non ne sentiva l'esigenza, forse si riteneva un oggetto, forse...

— Come stai?

— Scusi?

— Come stai?

Silenzio.

— Ecco... bene, grazie.

— Mh, dalla voce sembri giovane.

— Lei, no.

— Non lo sono, infatti.

— Capisco...

Il disagio è un'immersione nei recessi della psiche: rivela.

— Cosa sta facendo?

— Ti accarezzo il fianco.

— Perché?

— Perché tutti abbiamo bisogno di affetto.

Nulla è più letale dell'Amore: perpetrate abbracci.

— Non io.

— Persino tu. Quanti anni hai?

— Non è affar suo.

— Ehi, non difenderti: non c'è nessuno che voglia attaccarti. Vieni qui.

Ventre e schiena, vecchio e giovane, esperienza e innocenza. Costruzione della distruzione.

— Mi lasci stare!

— Calmati.

Svincolarsi, ribellione in mancanze cementate.

— Se ne vada!

Strilla psichedeliche immagazzinate in petti come carceri.

— Le ho detto di andarsene!

Recuperare i vestiti, gettare un centinaio di euro per terra, soverchiare la decenza.

— Non è proteggendoti dagli altri che riuscirai a proteggerti da te stesso

Lo sbattere della porta, l'asfissia che incede, la conflagrazione del proprio universo.

La fragilità è l'arma della scrittura: non scrive chi ha qualcosa da dire, bensì chi possiede il nulla, dunque l'abisso.

L'arte è rivolta contro la miseria della realtà: inforcate i sentimentalismi.

Tosco, scusami: sei solo la prima vittima di questa carneficina. Non mi fermerò fino a quando non vi avrò distrutti tutti. Sadomasochismo in lettere sepolte nell'analfabetismo emotivo. La letteratura è un cavallo che io frusto per produrre il Bello. Che la tragedia abbia davvero inizio.




Autore: _GiuliaMarino_

Titolo: Amici di autobus

Genere: Teen Fiction

ESTRATTO 1:

Sinceramente non so bene come prendere questo suo atto, di certo non posso perdonarlo ma non mi sembra il caso di odiarlo, un po' perché non ci sono mai riuscito completamente e un po' perché non se lo merita dopo gli ultimi mesi della sua esistenza, insomma ha ben capito di non essere stato il genitore perfetto e ne ha pagato le conseguenze.

Ho bisogno di aria, quando alzo lo sguardo sono tutti tesi e pronti ad aspettare una mia esplosione ma semplicemente mi alzo, esco e li lascio alle loro cose da discutere.

C'è un marciapiede e li aspetterò qui.

Mi rigiro tra le mani l'orologio e la collana con la medaglietta, li indosso e mi sembra di sentirlo con me e capisco perché mamma porta con sé le loro foto.

Per un attimo vado a pensare a lui, a nonno, ai genitori di Chiara e su quanto la morte circondi la nostra vita quotidianamente, quanto sia diverso il dolore per ognuno di noi.

Un esempio è la biondina, quando le è accaduto era piccola e perciò non ha avuto la cruda verità che ti danno una volta cresciuto, a lei hanno alleggerito questa cosa. Mi ha raccontato che non pianse, ci rimase male, ma non le fecero capire molto e l'unica cosa che ci accomuna tutti quanti è il vuoto e l'assenza delle persone mancate ma il dolore, la morte, ognuno la vive a proprio modo nonostante sia una cosa comune.

"Nasciamo per vivere, è vero, ma non sai mai come e quanto vivrai. Io penso che nasciamo per morire, l'unica cosa di veramente certo", queste sono state le sue parole.

Per avere la mia stessa età fa discorsi maturi e con un certo ragionamento dietro, anche se un po' macabro per i miei gusti.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top

Tags: #contest