I lacci dell'Araldo
Autore: Sheilaroug17
Titolo: I lacci dell'Araldo
Genere: Fantasy
ESTRATTO 3:
Non esisteva più la stanza, non esisteva più Alethia, non esistevano più il futuro o il presente: c'era solo quella parola. Un saluto, una minaccia, un ricordo. Shabti.
«Lefey», la chiamò balbettante Tarazed, impallidendo e indietreggiando. Il suo sguardo osservava terrorizzato qualcosa sul collo della donna. «Lefey, cosa...» Non riuscì a finire la frase. Lo specchio di ghiaccio scoppiò con forza, infrangendo le immagini dentro di esso. Il cristallo cadde a terra tintinnando, mandando dei bagliori sempre più deboli fino a spegnersi del tutto.
Leahnne avanzò come in trance fino al tavolo. Non sentiva né provava nulla, tanto la sua anima stava annegando in quelle sillabe. Shabti.
Si fermò solo quando fu a un passo dal suo obiettivo. Il suo sguardo si posò allora sulle pedine disposte ordinatamente sulla lastra quadrettata. Con calma rimise a posto quella a forma di drago, poi ne prelevò una da ogni schieramento e le pose l'una di fronte all'altra, in modo che nessuna delle due potesse fuggire dall'altra. Poi qualcosa dentro di lei si ruppe. Shabti.
Con un grido inumano la donna spazzò via il gioco, sentendo nello schianto del legno contro il muro lo scricchiolio di ossa spezzate. Le sue mani caddero pesanti sul tavolo, raschiandone la superficie con le unghie. Teneva la testa china e ansimava lievemente, mentre le sue braccia tremavano come foglie al vento.
Aveva riconosciuto all'istante quella calligrafia che non aveva visto per millenni e che aveva cercato di dimenticare. Forse il Concilio credeva che il messaggio fosse rivolto a loro, eppure si sbagliavano: esso era rivolto solo a lei. Una semplice parola, un gioco di strategia in cui solo uno poteva uscire vincente. Era una richiesta di rivincita.
La maga digrignò i denti. Era tornato. Dai suoi sogni più proibiti, dai suoi incubi più cupi, lui era tornato.
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