Demone Custode / Le Terre di Nessuno
Autore: MatteoTrovalusci
Titolo: Demone Custode
Genere: Paranormale
ESTRATTO 1:
Il biondino estrasse un coltello, cercando di ferirlo, ma il suo colpo non andò a segno. Nel frattempo il suo compare menò l’aria con un tubo di ferro arrugginito. Cale schivò anche l’attacco di quest’ultimo, per poi colpirlo con un calcio in pieno petto. Successivamente la sua mazza si abbatté sulla testa del primo aggressore. Il rumore di ossa rotte risuonò nella piazza, mentre l’uomo accecato continuava a lamentarsi.
“Dog! No!” L’uomo con la barba rossa sembrava sconvolto. “Ti strapperò via la pelle, bastardo!”
Il miserabile si lanciò alla carica, facendo roteare il tubo di ferro e fendendo l’aria, ma Cale lo bloccò, disarmandolo facilmente con un pugno sulla guancia destra.Si mise alle sue spalle, stringendogli il collo con la mazza. Sentiva la vita abbandonare la sua preda, che cercava inutilmente di respirare, era quasi divertente vederlo annaspare in quel modo.
“Concedetemi un ultimo valzer, signorina!”
Cominciò a girare in tondo, guidando la sua vittima e simulando il ballo che aveva appena nominato.
“Un tattà, un tattà!”
Dopo non molto tempo la sua ballerina smise di divincolarsi. Cale lasciò cadere il corpo inerte, che rovinò a terra con un tonfo, e si diresse verso il terzo uomo, che piangeva disperato.
“Sei un bastardo!” Bofonchiò tra le lacrime. “Sei un bastardo!”
“Mi sembra di avervi avvertito che voi poveri stronzi vi sareste bruciati!” Si spolverò la giacca di pelle. “Mi devi una sigaretta.”
“Erano i miei migliori amici!” Urlò disperato l’uomo braccato. “Che razza di mostro sei?”
“Uno dei tanti che abitano l’inferno.” Cale estrasse un coltello, la lama brillò nella piazza.
“No! No, ti prego!” Il disperato indietreggiò strisciando, ma ormai Cale era sopra di lui.
“Non farlo! Se mi uccideresti…”
Non riuscì a finire la frase, una stivalata lo colpì sulla bocca.
“Si dice uccidessi. Coglione.”
Autore: lorenzo3008
Titolo: Le Terre di Nessuno
Genere: Fantascienza
ESTRATTO 1:
C'è tanto da dire sui Votan e sarebbe realmente inopportuno dedicare loro un discorso semplice, una sintesi. Quindi, partire da quando il seme della vita fu seminato su quel pianeta sterile e afoso, quando il primo vento nato dal soffio dei "Padri della Vita" danzò per la prima volta su quella terra povera, non richiederà assolutamente una narrazione scarna.
L'inizio della loro storia si potrebbe paragonare ad un seme, un seme che seguiva i lenti tempi dell'evoluzione fino allo sbocciare in un fiore dalla bellezza inestimabile: un fiore che inebriava col suo profumo di rugiada e dal vestito di germogli argentato, con il centro quasi dorato. Quel fiore esisteva veramente. I Padri lo accudiscono nel proprio Giardino della Vita con lo stesso amore di una madre verso il proprio figlio neonato.
Il Padre dei Padri, Arlod dava il libero arbitrio ai suoi figli, ovvero alle specie che lui creava nei pianeti in cui vita portava, e ordinava a tutti i suoi fratelli minori della stessa leggendaria specie di non interferire in alcun modo nelle loro vite. Ma questa regola non sempre veniva rispettata e il primo a infrangerla fu proprio il secondo genito di Agor, il primo fratello minore del leggendario Arold. Questo suo gesto venne dettato da un sentimento pressoché 'primitivo', un sentimento di cui i Padri, la specie più antica dell'universo, ne erano ancora succubi nonostante fossero quasi paragonabili a dei; la punizione che fu data a lui fu terribile. La incontestabile prova che anche il Padre sapeva odiare.
Parlando dell'aspetto fisico dei Votan, possiamo dire che erano tra le specie più particolari create dai Padri: poco più di due metri( in media) e dal colore di pelle viola e dalla muscolatura agile, lunga e forte. Altro fatto molto particolare, era che poco cambiarono fisicamente nel corso dei milioni di anni della loro evoluzione.
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