🤯Cebrim R.R.R.🤯

ATTENZIONE! Questo capitolo di approfondimento contiene esplosivi spoiler intergalattici per chi non è ancora arrivato al capitolo 94!!!

Perciò pensateci bene prima di proseguireee


















Sicuri sicuri??






Te ne pentirai.





Questa spiegazione inerente al particolare cebrim di R.R.R. non è essenziale perché grosso modo tutti i punti che verranno approfonditi si affronteranno man mano anche nella storia in sé, solo che in modo spezzettato e forse meno diretto.

Allora, innanzitutto, come funziona veramente? Partiamo proprio dalla spiegazione che ne dà R.R.R. stesso:

«Ragazza perspicace, ma in errore. Io non sto per morire, o per lo meno non in questa dimensione» R.R.R. le fece l'occhiolino. «Non posso dire lo stesso di altri possibili futuri spazio-dimensionali, però. Esistono centinaia di migliaia di circostanze con cui questa discussione possa concludersi, ma solo una si realizzerà effettivamente se io decido di direzionare il futuro in quella determinata rotta. In ogni istante della mia vita, vedo nella mia testa un susseguirsi infinito di avvenimenti che portano ad altri avvenimenti che a loro volta portano ad altri avvenimenti. Da ogni azione di una persona ne consegue una successiva e si procede così ovviamente all'infinito. Posso visualizzare contemporaneamente centinaia di probabili direzioni che il futuro può prendere, e di queste selezionare quella che più mi aggrada, ma solo fino a un certo punto nel futuro, dato che dopo diventa troppo confuso e variabile, perché dipendente a sua volta da circostanze imprecise perché non ancora verificatesi nell'effettivo.»

Questo significa, in poche parole, che R.R.R. può decidere come sarà il suo futuro, anche se in modo abbastanza impreciso, perché è il futuro stesso ad auto-costruirsi in un certo senso, e noi siamo in parte schiavi del suo corso. Lui non può fare niente, ad esempio, per impedire che avvenga un determinato evento meteorologico, naturale, catastrofico (tipo un'eruzione vulcanica, un terremoto, piuttosto che una semplice pioggia) o comunque esterno a sé e a qualunque persona, ma può agire su quello che può modificare lui stesso, quindi diciamo "nel piccolo", ma non dimentichiamo che anche dalle piccole azioni possono generarsi grandi conseguenze.

Su questo R.R.R. è sempre molto attento, anche se, come specifica lui stesso, il suo potere non è illimitato. Per spiegarvelo meglio vi riporto l'esempio di Griffin di Men in Black 3, che tra l'altro è proprio quello che mi ha ispirato il suo potere:

Il potere di questo essere penta dimensionale è pressoché illimitato, perché come dice il tizio che non ricordo come si chiami: può vivere e visualizzare una serie infinita di probabilità spazio-temporali simultaneamente, quindi non fa realmente parte di questo mondo e non può nemmeno modificarlo, ma solo cercare di sopravvivere adeguandosi al futuro che gli capita. Per R.R.R. la situazione è simile, solo che lui può vivere e visualizzare una serie infinita di probabilità spazio-temporali simultaneamente ma solo se riferite a qualcosa che lo riguarda. Quindi non sa tutto quello che succede o potrebbe succedere ovunque nel mondo, ma solo quello che potrebbe accadere a sé stesso, e per questo è in grado di modificarlo proprio scegliendo di compiere una determinata azione da cui conseguirà il futuro migliore tra quelli possibili. E questo lo fa in ogni singolo momento della sua vita. Come si fa a vedere tutte queste cose contemporaneamente in ogni momento e non impazzire, vi starete chiedendo? Beh, semplice, R.R.R. un po' pazzo lo è! Ma comunque, con il tempo ci si abitua, ovviamente.

Un'altra cosa che ho aggiunto, più "cerebrale" rispetto a questo personaggio a cui mi sono ispirata, è la capacità di percepire anche i pensieri delle persone coinvolte nei futuri che visualizza, perché le azioni si originano dai pensieri e non sempre i pensieri si tramutano in azioni ma ugualmente creano a loro volta variabili di conseguenze diverse.

Inoltre, il suo cebrim non si limita solo al futuro, ma anche al passato (questo però solo a volte o se si concentra), di cui vede però l'unica probabilità che si è verificata, perché tutte le precedenti si dissolvono automaticamente non appena ne accade una, e vengono anche cancellate dalla sua mente per evitare sovraccarico.

Per farvi capire meglio come funziona, vi faccio l'esempio (che forse sarà inedito o forse no, non lo so ancora per ora), di come si è salvato dall'omicidio della madre da parte degli Ephuri Umanenti di Barcellona.

In pratica quello è stato il momento in cui il suo cebrim si è manifestato per la prima volta, generato dall'istinto di sopravvivenza. Come sapete i cebrim migliori che si generano automaticamente sono quelli che sono utili all'Ephuro per adeguarsi all'ambiente in cui si trova. Bene, lui fin dalla più tenera età ha vissuto in una fuga continua insieme alla madre, dormendo a volte per strada, altre in accampamenti temporanei, riuscendo solo a volte a trovarsi un tetto sopra la testa ma mai in modo perenne. Ogni volta che sceglievano un posto dove stare, piuttosto che uno dove procurarsi il cibo o comunicare con i Letargianti Guardiani, Nuria doveva mettersi a fare una serie di calcoli probabilistici per capire come non farsi rintracciare da chi li inseguiva, e per disperdere le loro tracce. Ogni loro azione poteva avere conseguenze gravissime, e poteva essere anche il più piccolo particolare all'apparenza insignificante a fregarli (come poi è accaduto realmente con la questione del succo d'uva). Quindi diciamo che R.R.R. è stato abituato, tramite la madre, a essere sempre attento anche alle sue più piccole azioni, senza considerare che man mano che cresceva lui la aiutava anche a svolgere questi calcoli complessi, allenandosi già il cervello per questa cosa, in un certo senso.

Ma in cosa consiste in sé il concetto di cebrim? Cercando di non fare spoiler perché la verità esatta su questo si scoprirà solo più avanti, posso dirvi per ora che, come sapete, l'unico ostacolo per il potere della mente è la mente stessa, quindi il potere di tutti gli Ephuri sarebbe a tutti gli effetti illimitato, se non fosse ostacolato proprio dagli stessi. E i cebrim sono proprio degli sbocchi di questo potere che è dentro di noi, quindi qualcosa che in teoria sappiamo già fare ma è bloccato (un po' come la teoria del fatto che gli umani usano solo una percentuale del proprio sistema cerebrale, ma questo discorso lo approfondiremo a tempo debito). Quindi per quale motivo il suo cebrim si è sviluppato proprio in quel momento? Proprio perché la mente degli Ephuri, quando si trovano in posizione di pericolo (o, nel suo caso, stava per trovarsi in pericolo), è come se la parte razionale, che pensa, lascia libertà a una parte più profonda di sé che prende il sopravvento e utilizza tutti i mezzi che ha a disposizione per sopravvivere, prelevando dal suo arsenale illimitato il determinato cebrim utile all'occasione.

Questo, quindi, è quello che è successo a R.R.R. Per spiegarvelo meglio ho provato a scrivere una breve scenetta riguardante per l'appunto l'accaduto, anche se vi avverto che non è del tutto precisa perché il pov di R.R.R. non è affatto facile da scrivere (e infatti non comparirà mai nella storia principale credo, o se lo farà scenderò meno nel dettaglio di questo).

Il mattino è incominciato come qualunque altro, eppure c'è qualcosa che non va. Mamma è andata come al solito al locale che frequentiamo in questo periodo, ma da quando ne è uscita, barcolla in modo strano, sembra quasi quello strano tizio con la barba incolta e l'alito puzzolente che incontriamo spesso vicino al locale e che parla in modo così impastato.

«Mamma dove stiamo andando? Casa è di là! Mamma! Mamma!»

Continuo a chiamarla, ma ogni tentativo è inutile, la mia voce sembra raggiungerla senza raggiungerla veramente. Tutto quello che mi ha sempre insegnato sembra totalmente cancellato dalla sua testa. Stiamo camminando sfacciatamente per strada senza la minima cautela, anzi, abbiamo già attirato l'attenzione di diverse persone che si sono voltate a guardarci con sdegno, negli occhi un ripugno peggiore ancora di quello che sono abituato a ricevere. In questo momento però non mi infastidisce come al solito, perché il mio primo pensiero va a Mamma. Che le sta accadendo?

All'improvviso però si blocca, e si volta verso la strada che attraversa Carrer de Bailèn. Le macchine sfrecciano ignare, ma lei nemmeno ci fa caso.

«Non è possibile...» la sento a malapena sussurrare con un filo di voce, il suo sguardo attirato da qualcosa che solo lei può vedere. La tiro per la manica, conficco le mie unghie nel suo braccio, mi posiziono davanti a lei per impedirle di passare, ma ogni tentativo è inutile, perché mi strattona via come se fossi un semplice fastidio, un bimbetto di dieci anni che non ne vuole sapere di lasciarla in pace, e il suo viso è ancora sconvolto da qualcosa che c'è in mezzo alla strada. Di sicuro si tratta di una di quelle illusioni di cui mi ha parlato molte volte, ma allora perché non si difende come al solito? Non sono uno stupido, lei mi ha insegnato a non esserlo per sopravvivere, quindi so per certo che è stata ingannata: è successo qualcosa, i nostri nemici sono infine riusciti a trovare un nostro errore, qualcosa che ci è sfuggito.

È in quel momento che accade: uno schiocco nelle orecchie. E poi la realtà intorno a me muta e tutto comincia ad assumere un nuovo significato. Vedo zio Àlvar parlare con Bernat, il venditore da cui Mamma ha comprato il succo d'uva quel mattino, una mano che passa a un'altra mano una busta, forse soldi, da come si curvano sorprese le sopracciglia del Letargiante. Vedo il mezzo sorriso sul viso dello zio, e poi Bernat che versa il succo d'uva nel bicchiere di Mamma, succo che ha appena miscelato con una cura che riesco a vedere fin nei minimi dettagli, così come tutto il resto. Bernat la saluta, le chiede come va, poi lui e Mamma chiacchierano un po' del più e del meno, come uno qualunque dei giorni trascorsi, intanto che un altro me gironzola per il locale spiando di nascosto le persone comuni, bramandone gli stili di vita lussuosi e i begli abiti che lui non può permettersi.

Mamma e io usciamo, lei inizia a barcollare e perdere ogni controllo, io la chiamo inutilmente, poi giungiamo innanzi a quella strada, e lì, il mondo si frammenta. All'improvviso vedo contemporaneamente più cose, tutte insieme, riuscendo però, in un modo che non so spiegarmi, a seguire ognuna di esse.

Mamma cammina verso la strada e poi si ferma proprio nel mezzo, una macchina nera le va incontro e lei la schiva per un pelo, ma quella devia e la mette sotto, seguita poi da altre due identiche, provocando però una collisione con altre simili e un incidente di larga scala che fa vittime anche tra i Letargianti.

Mamma cammina verso la strada e poi quando vede la macchina andarle contro si volta verso quest'ultima e cerca di fermarla con le mani, finendo sul suo cofano. Ostruisce la vista del guidatore che sbanda e provoca un altro incidente simile al primo, in cui lei non sopravvive comunque.

Un'altra decina di scene simili con esiti leggermente diversi si susseguono l'una all'altra velocemente, nella mia testa, ma c'è né anche qualcuna più diversa.

Io sollevo una mano e la chiamo un'ultima volta, lei si gira ma non fa in tempo a fare niente, ché le tre macchine la raggiungono, io grido e la mia voce viene inghiottita dal caos della strada.

Io sollevo una mano per prendere la sua e tirarla a me, ma lei è più forte e produce l'effetto opposto, trascinandomi insieme a lei sotto la prima e poi la seconda e la terza auto, poi quel futuro diventa un caos di dolore e immagini sfocate.

Io sollevo una mano e mi lancio su di lei con tutta la mia forza, riuscendo a spingerla oltre la macchina nera per poi trascinarla via dal traffico, l'istinto di sopravvivenza e il colpo danno nuova forza a Mamma che riesce a comprendere quello che sta accadendo per un solo attimo, l'entità dell'illusione che le aveva mostrato il suo defunto amante e il fatto che stanno cercando di ucciderla. Il suo corpo, ancora sotto gli effetti del Destabilizzatore, non riesce a reagire, e a quel punto tocca a me aiutarla. Vedo che stanno arrivando altri Ephuri e...

La visione si fa sempre più sfocata, lasciando spazio ad altre scene ben più vicine a me.

Io sollevo la mano ma sono troppo confuso da quello che mi sta accadendo per riuscire a fare alcunché, e tutte quelle immagini orribili del corpo di Mamma che viene ribaltato e trascinato via sono ancora troppo vivide, e così il mio corpo non ha la forza di lanciarsi su di lei e nemmeno di gridare. Un rantolo incomprensibile si sostituisce alla mia voce e mi muore in gola quando le tre auto nere, una dopo l'altra, la raggiungono.

Nel momento in cui, effettivamente, la mia mano si solleva, vedo annullarsi, dissolvendosi davanti ai miei occhi, tutte le probabilità in cui non facevo niente e lei finiva sotto, mentre la realtà si sostituisce al loro posto e quelle scompaiono anche dalla mia memoria, forse perché ritenute irrilevanti dal mio sistema mentale dal momento che non si sono verificate nell'effettivo.

Ma mentre la mia voce non riesce a uscire da me, ecco che vedo dissolversi anche tutte quelle altre probabilità, tra cui quella in cui riuscivo, miracolosamente, a salvarla. Infine, ne rimane solo una, l'ultima, e solo nel momento in cui si realizza effettivamente comprendo quello che è successo, e anche se ho dimenticato com'era il futuro in cui lei viveva, so che di sicuro c'era.

C'era e io non ne ho approfittato.

Potevo salvarla, ma non l'ho fatto.

Nello stesso momento in cui è accaduto, però, altre centinaia di futuri si sono materializzati nella mia testa, che sembra non poter mai smettere di vedere, e forse non lo farà mai.

Vedo gli Ephuri attaccarmi, io che mi dispero dinnanzi al corpo morto di Mamma e loro che ne approfittano per farmi fuori, oppure io che mi ribello all'ultimo secondo ma è troppo tardi, poi vedo me che fuggo, senza neanche fermarmi un attimo a registrare l'accaduto, ma vengo colpito e ucciso, e altre centinaia di possibilità simili fino a quella che finalmente mi aggrada: io, che, prevedendo ogni singolo attacco e nascondiglio, riesco a individuare l'unica via di fuga che eluda ogni loro cebrim e ne approfitto per sgusciare via, per poi continuare a correre e correre ancora, nella possibilità che si sfuma nel futuro più lontano.

La decisione è questione di un attimo, perché ora so quanto un solo attimo possa essere decisivo per la vita o per la morte. Mamma mi ha insegnato a reagire sempre a qualunque situazione, ma ho appena fallito, e le conseguenze sono state gravissime.

Non ha più senso vivere, pensano i me di tutti quei futuri in cui mi lascio ammazzare. Ma anche in quel caso so che sarebbe un errore. Perché un'altra cosa che mi ha insegnato Mamma è: sopravvivi.

Comincio a correre, imitando, come un copione già scritto, tutto quello che fa il me del futuro in cui riesco a fuggire, e mi salvo.

In quel momento sono consapevole che la lotta di Mamma non è stata vana. E che non smetterò mai di sopravvivere, proprio come voleva lei.

Mai più mi lascerò sorprendere da qualcosa.

E in effetti è stato davvero così, è praticamente impossibile sorprendere R.R.R.! Anche se per questo ha dovuto pagare un caro prezzo...

Come avete visto, R.R.R. ha visto prima il passato in questo caso, e poi ha visualizzato le varianti di possibili futuri che potevano verificarsi. Ci tengo a precisare che in realtà sarebbero moooolti di più, ma ho preferito abbreviare, riportandone solo alcuni dei più rappresentativi, perché altrimenti sarebbe diventato un elenco che in totale sarebbe potuto essere più lungo di tutto Cerebrum con i suoi cento e passa capitoli.

Comunque quello che avete appena letto indica solo il suo potere com'era in origine, che gli permetteva di vedere una semplice scena di pochi secondi dopo la quale già le immagini si sfocano, quando in realtà negli anni il suo cebrim si è ampliato e adesso riesce a visualizzare periodi ben più lunghi (altrimenti non avrebbe mai potuto prevedere che collaborando con Liv&Company sarebbe sopravvissuto), anche se mai infiniti e su larga scala, a differenza di Griffin come potete vedere in questa scena finale (in inglese purtroppo, ma si capisce comunque), in particolare nell'ultimo pezzo, quindi se volete saltate pure il resto:

Poi ovviamente, continuando a utilizzare questo potere, si è trasformato dal bambino di cui avete letto, nel temibile R.R.R., introvabile e sempre un passo avanti agli altri. Credo vi possa risultare facile intuire anche come possa essersi arricchito facilmente (già solo pensando che per lui il gioco d'azzardo... beh non è affatto un azzardo), ma comunque troverete le risposte più precise nella storia principale.

Se avete domande chiedete pure, spero di avervi un po' schiarito le idee su R.R.R. perché dopo tutti questi misteri sul suo conto riconosco che una spiegazione semplice e concisa(che lui non potrà mai darvi, ve l'assicuro), è necessaria per capire veramente come funziona questo suo strano cebrim.

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