c a p i t o l o 3

-Credevo fosse ancora la scuola più famosa al mondo.
Rispondo guardando l'uomo negli occhi stringendo più sicura l'impugnatura della mia bacchetta da sotto il mantello.
Indossa degli stivali alla militare, pantaloni di tela probabilmente perché ha un completo da uomo addosso, ed un mantello. Il problema è che quel mantello è tenuto legato sulla sua spalla da una spilla argentea, e copre gran parte della parte superiore del suo corpo, anche se non è abbastanza lungo dato che arriva appena sopra le ginocchia. Sui bordi del mantello ci sono rifiniture sempre argentee ed il tessuto dell'oggetto non è nero ma blu scuro. Okay gli sta dannatamente bene, anche se sono dell'altra sponda posso comunque esprimere un'opinione perché quelle non cambiano in base a chi ami. Insomma dicevo di starlo guardando negli occhi, però non li vedo molto bene perché porta un cappello un po' stile mafioso inclinato da una parte. Sospetto di lui perché quel mantello fatto così mi impedisce di capire se impugna la bacchetta o meno.
-Mostra il foglio della preside.
Faccio cenno ad Hela di avvicinarsi mentre gli punta la bacchetta addosso e con cautela prende il foglio che prontamente il tizio le porge.
-Allontanati altrimenti può rubarti la bacchetta.
Consiglio alla Serpeverde e lei mi guarda annuendo anche se non ha tutta sta voglia di obbedire a degli ordini, forse perché sono miei. Il tipo alza le mani in segno di resa ridacchiando sotto ai baffi, però adesso posso intravedere dove tiene la bacchetta cioè appesa alla cintura. Hela finisce di leggere il foglio ed annuisce così abbassiamo di colpo la guardia aprendo i cancelli con una parola d'ordine sussurrata.
-Venga qua che la devo perquisire.
Faccio segno all'uomo di avvicinarsi con voce annoiata perché no, non è la prima volta che mi tocca accogliere un nuovo professore.
Egli si avvicina guardandosi attorno e si ferma esattamente davanti a me, così posso provare a vederlo meglio. Dalla faccia è chiaro che non è nervoso e sta prendendo tutto questo come una sorta di gioco.
-Siamo allegri vero?
Dico togliendogli il cappello senza chiedere il permesso giusto perché odio non guardare in faccia le persone.
Prima ho detto che era bello? Beh, evidentemente scherzavo.
Ma come faccio a dire che un maschio è bello se sto con una femmina? Beh, forse perché l'estetica la sappiamo giudicare tutti non importa cosa cerchiamo tra le gambe della gente?! Non so, eppure è un concetto facile.
-Non credo questo sia il comportamento adatto visto che sono il suo nuovo professore, signorina...?
Dannazione che vocione roco che ha questo tipetto.
-Ravel, mi chiami solo Ravel, lo fanno tutti dico bene Hela?
La Serpeverde sussulta come se si fosse imbambolata a fissare il professore ed annuisce aiutandomi a perquisirlo. Ovviamente non lo tocchiamo perché soltanto i babbani lo fanno quindi passiamo le bacchette come dei metal detector per capire se è pulito o meno. Quando abbiamo finito gli lancio il cappello che prende al volo e lo guido verso Hogwarts.
-Ma perché tutti hanno delle scale mobili e noi no.
Bofonchio affaticata dalla salita perché ragazzi è inumano creare un castello così bello se poi ci devi arrivare strisciando.
Con la coda dell'occhio, mentre spiego tutte le cose che so fino alla nausea, vedo che Hela sta facendo gli occhi a cuoricino per il nuovo professore. Tsk, l'avevo capito subito.
Con noia gli spiego tutto e quando arriviamo davanti al portone della Sala Grande mi giro e lo vedo tutto perso in chissà cosa che guarda le statue. Schiocco le dita per farlo tornare tra di noi.
-Pronto?
Torna subito a guardarmi e scrolla le spalle perché chiaramente non vuole parlarmi più.
-Se non ha capito qualcosa, non è colpa mia.
Insomma lo guidiamo ovunque fino a quasi non reggermi più in piedi e grazie al cielo ha fatto pochissime domande. La gitarella termina con io che mi attacco al muro di fianco alla porta del suo ufficio.
-Se lo arredi lei e buona giornata, signore.
Hela se n'è già andata saltellando tutta innamorata ed io sbuffo sapendo quanti piani di scale dovrò farmi per tornare in Sala Comune.
-È già stanca, signorina Ravel?
Che vuole questo ancora.
-Sfortunatamente la resistenza non è la mia migliore dote.
Gli faccio un sorriso forzato ed antipatico e poi me ne vado.
Non so come inquadrarlo, eppure io sono brava a ricordare le persone, eppure sembra non essere mai esistito.




*boom ecco il terzo. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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