c a p i t o l o 11
-Va bene, dammi la mano.
Cosa diavolo crede di fare? Ma soprattutto come fa ad essere ancora vivo?
Ha solo chiuso gli occhi scuotendo la testa come quando esci dalla doccia per scrollarti l'acqua di dosso, ma nonostante tutto non gli ha fatto effetto. Sento che sta merda che mi ha messo dentro quel parrucchiere demoniaco sta cercando di andarsene, solo che non so come lasciarla andare.
-Se ti lasci prendere dalle emozioni puoi distruggere metà castello.
Insomma belle notizie.
-Mi piacerebbe prenderti la mano, ma non riesco.
Dico a forza come se fossi pressata ovunque immobile in ogni tentativo di movimento. Il prof si avvicina venendo attraversato da un sacco di scariche che però ripeto non gli fanno niente, forse soltanto una che gli fa sentire un po di dolore. Allunga un braccio tentando di prendere la mia, io sudo come un maiale pur di cercare di alzare il braccio.
Si sporge verso di me e alla fine riesce a prendermi la mano, stringendola con tutta la sua forza finché le scariche finiscono e i mobili tornano per terra. Non gli è successo niente, solo che adesso mi sento debolissima.
-Hai una bella stretta.
Commento cedendo sulle mie stesse gambe ed egli mi afferra prima che cada per terra, e wow che bei bicipiti sento sotto alle ascelle.
-Okay stai tranquilla, shhh.
Penso abbia capito che sono sudata perché mi è venuta l'improvvisa ed irrefrenabile voglia di vomitare. Mi distende sul letto portandomi tra le sue braccia possenti, posandomi con delicatezza facendo apparire un piumone sopra al mio corpo sostituendo i vestiti da giorno con un pigiama che mi fa da vestito. Ed è pieno del suo inconfondibile profumo di fragole e marzo.
-Scusa è l'unico che sono riuscito a far apparire.
Ragazze questo è il paradiso credetemi, che siate dell'altra sponda o meno.
-Ma menomale.
Mormoro e lui avvicina leggermente il volto al mio con quegli occhi da cucciolo.
-Cosa hai detto?
Gli faccio la linguaccia e rotea gli occhi, tirando fuori la bacchetta, non quella che pensavo io purtroppo, ed inizia a curarmi meglio di tutte le infermiere messe insieme. È davvero il mago più bello, potente e gentile che abbia mai incontrato.
A differenza di qualcuno, come Zoe Stanford, lui è qua che mi conforta.
-Come ti chiami?
Non mi risponde e abbassa la testa continuando a passare un sacco di volte la bacchetta bianca che è ancora più bella tra le sue mani.
-Dai non posso chiamarti solo professore o signore.
Continuo dandogli un buffetto sul braccio ma non reagisce, come se adesso è programmato a curarmi e basta seduto su uno sgabello spuntato dal nulla cosmico.
-Almeno un cognome ce l'hai?
Nessuna risposta, vi giuro che ho insistito per quasi mezz'ora ma non vuole saperne di aprire bocca.
Così sono costretta a sentire un po' di pena nel non sapere come si chiama, insomma uno senza nome non può esistere. Mi diverto ad osservare i suoi occhi scuri concentrati e la mascella squadrata che si muove quando stringe i denti.
-Una casa?
Spezzo il silenzio e lui sbuffa leggermente spazientito.
-Non sono tuo amico, quindi smettila di farmi queste domande per cortesia.
-Mamma mia che scorbutico.
Borbotto girandomi di schiena quando mi dice di farlo, però odio questo silenzio imbarazzante perché se non lo punzecchio non dormo la notte.
-Hai studiato ad Hogwarts?
Sento il suo sbuffo esasperato e ridacchio amando il fatto che sia un tipo di poche parole fuori dalle lezioni, invece in classe non fa altro che farti venire il mal di testa talmente parla.
-Sì. Ed ero Corvonero, se ti interessa così tanto.
Strabuzzo gli occhi girandomi e guardandolo.
-Oddio un altro secchione, però un gran bel secchione.
Commento con malizia toccandogli apposta la gamba senza sentire un filo di grasso sotto le dita. Lui si imbarazza e mi rimette al mi posto.
-La vuoi smettere?
Arriccio una ciocca di sto schifo di ciuffo.
-Mai.
Fa per alzarsi ma lo afferro per il pollice e lo prego di restare un po', anche se poi staremo in silenzio.
-Non so vuoi che ti legga una fiaba?
Ironizza mettendo le mani dietro la nuca, lasciandomi vedere i bicipiti che si pompano distraendomi da tutto ciò che mi dice.
Forse sono più bisessuale che lesbica, non si sa mai, ma in ogni caso non voglio tradire Zoe anche se questo qua mi sta facendo sudare.
-Magari berci qualcosa ad Hogsmeade.
Lui fa una risata senza aprire la bocca, una furbetta arricciando le labbra.
-Hanno i liquori più forti di tutto il mondo magico.
Ammicca mordendosi il labbro facendo spuntare la punta della lingua e alzando le sopracciglia, ricambio il sorriso malizioso.
-Mi hai guarita del tutto?
-Ah se non reggi posso anche curarti di nuovo Alicia.
Mi rialzo e faccio apparire i vestiti di prima al posto del suo pigiama, a malincuore.
-È tutta da vedere, secchione.
Si alza anche lui ed alza un sopracciglio, facendo apparire il suo mantello sulle spalle.
-Se vinco io ti interrogo alla prossima lezione.
Merda non ho studiato un cazzo.
-Se invece vinco io mi dai un bacio.
Quasi si strozza ed io rido.
-Scherzavo bel fusto, però ti piacerebbe uh?
Ammicco dandogli una pacca sul petto.
-Non capirai mai.
Ed intanto, senza farci scoprire, usciamo dalla stanza. È la prima volta che un professore mi offre da bere ad Hogsmeade, oppure che un professore è così gentile con me.
Mi fa quasi dimenticare di tutto ciò che ho dovuto passare ieri, e mi ci sto abituando a stare con lui.
*eheheh ve piasce. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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