Part 2. Cross-Pollination

Rise above the crowd,
Wade through toxic clouds
Breach the outer sphere
The edge of all our fears rest with you
We are counting on you
It's up to you

Spread our codes to the stars
You must rescue us all
Spread our codes to the stars
You must rescue us all

Tell us
Tell us your final wish
Now we know you can never return

Tell us
Tell us your final wish
We will tell it to the world

***

"Dunque, chiaro qual è il piano? Li accerchiamo senza farci notare e li schiantiamo. Dobbiamo essere veloci o potrebbero controbattere. Chiaro?".

Ginny annuì, tenendo lo guardo fisso su Harry tanto da apparire quasi inquietante. Se lo avesse distolto avrebbe visto Luna anche solo con la coda dell'occhio e si sarebbe alterata come l'ultima volta.

"Bene. Andiamo".

La donna seguì Harry insieme ad Hermione e altri tre o quattro auror. Sapeva che Luna era in fondo perché girandosi verso la mora non la vide.

Era ancora furiosa con la bionda. Aveva dimenticato il motivo preciso del litigio, ma la rabbia le era rimasta addosso e sapeva che sarebbe bastato vederla per farla esplodere. Una rabbia che Hermione le aveva fatto promettere di lasciar fuori dal lavoro.

Sapeva anche lei che tendeva ad agire d'impulso quando era furiosa e sapeva altrettanto bene che la sua presenza poteva potenzialmente mandare a quel paese l'intera missione.

Raggiunsero il luogo d'incontro e la trovarono perfettamente vuota. Ginny inarcò un sopracciglio e guardò Hermione, confusa quanto lei.

"Incarceramus!", urlarono in coro numerose voci. La rossa si ritrovò totalmente immobilizzata da corde apparse dal nulla e fu subito trascinata nella sala insieme agli altri.

"Adoro l'ingenuità degli auror. Davvero credevate che nessuno ci avrebbe informato del vostro arrivo?".

Ginny mollò un calcio al mangiamorte che la stava trasportando, che insultò Merlino e la buttò a terra con gli altri.

Si guardò intorno, alla ricerca di una via di fuga, e così facendo si accorse che mancava una chioma bionda.

Dov'era Luna?

Guardò Hermione e le sillabò la domanda, ma nemmeno lei la vide.

Poi intravide dietro una colonna che delimitava la stanza un movimento e dei capelli biondi.

Non l'avevano presa.

"Dunque, abbiamo qui il famoso Harry Potter, quattro nati babbani, un mezzosangue e una traditrice del proprio sangue. Non so voi ragazzi, ma io sono davvero indeciso su chi uccidere per primo".

I sette mangiamorte si girarono verso Ginny.

"Chi nasce mago per errore non ha colpe in sé, anche se va eliminato... chi sceglie i babbani è consapevole. Io dico di partire da lei", disse la voce di una donna.

Una luce rossa brillò in mezzo a loro e colpì la donna che aveva parlato. Cadde a terra senza un suono, come se fosse morta.

Uno dei nuovi mangiamorte la soccorse, premendole due dita sul collo.

"È viva, solo schiantata".

"Non possono essere stati loro, sono legati".

"Chi allora...?".

Un altro schiantesimo e un altro mangiamorte crollò a terra. Ginny sorrise e disse: "Certo che come mangiamorte fate schifo. I vostri antenati almeno erano degni di rispetto".

Quello che doveva essere il capo le puntò contro la bacchetta, per ucciderla o per farla stare zitta, che però gli schizzò subito via dalla mano.

"Ci dev'essere qualcuno che non abbiamo catturato!".

"Ma davvero, Sherlock? Andate a cercare l'intruso, no?! E recuperatemi la bacchetta".

Ginny avrebbe voluto ridere in faccia a tutti loro, ma prima di poterlo fare sentì i legacci allentarsi. Spiò dietro di sé e intravide Luna fare cenno che poteva liberarsi.

La rossa vide un mangiamorte alle sue spalle e urlò: "Luna, dietro di te!".

La bionda si abbassò, schivando uno schiantesimo. Lanciò un incantesimo contro il suo aggressore, buttandolo contro il muro, ma altri due accorsero e la bloccarono in ginocchio, le mani dietro la schiena e la bacchetta confiscata.

Il capo le andò davanti e le tirò un pugno secco sul volto, forte abbastanza da causarle una ferita sanguinante sul lato della bocca, poi schioccò le dita. L'ultimo mangiamorte lo raggiunse e gli diede la bacchetta, che l'uomo impugnò con forza. Sotto il cappuccio si poteva intravedere un sorriso cupo.

"Direi che partiamo da lei".

Ginny fu libera e armata in un secondo. Sfoderò la bacchetta - solo dei cattivi scadenti potevano lasciare al nemico la propria arma - e saltò addosso al capo, sbilanciandolo e facendogli perdere la bacchetta. I due mangiamorte che non stavano tenendo la bionda corsero ad aiutarlo, così la rossa si ritrovò a lottare da sola contro i tre.

Fu sbattuta a terra con violenza, la bacchetta chissà dove, e se ne ritrovò tre puntate contro.

Poi si udì uno "Stupeficium" e uno dei tre crollò a terra. Hermione era in piedi e stava lottando contro i due che tenevano Luna. La bionda si riprese la bacchetta e liberò anche gli altri, poi lanciò uno schiantesimo verso il capo.

Gli auror si liberarono e impugnarono le bacchette, dando il via ad una lotta magica senza quartiere.

Era chiaro chi avrebbe vinto, ma i quattro mangiamorte non mollarono fino all'ultimo e qualcuno, probabilmente il capo, disse le due parole maledette.

"Avada kedavra!".

Ginny vide la luce verde andare verso di lei al rallentatore, poi qualcuno le cadde addosso. Cadde a terra con un urlo, una figura sopra di sé, e appena si riprese dallo shock la identificò con quella di Luna.

"Ginny! Luna! State bene?!".

Hermione le raggiunse mentre gli altri auror si occupavano di legare i mangiamorte, ora tutti schiantati e innocui.

Luna non rispose e si limitò ad alzarsi, rossa in viso. Ginny la imitò e disse: "Credo di sì".

"Credevo ti avesse colpita, Ginny", disse la mora abbracciando la rossa di slancio.

"Sì, lo credevo anche io", sussurrò guardando Luna, che stava tenendo lo sguardo basso.

Uscirono da quel posto in silenzio. Appena fuori, Ginny fermò la bionda e la abbracciò con un certo imbarazzo.

"È meglio se noi torniamo a casa".

Luna annuì e lasciò che l'altra si smaterializzasse con lei, diretta verso la loro casa.

***

Canzone originale:

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