Capitolo 51
SCOTT
Passeggio per il corridoio, diretto alla camera di Ella. Mi ha detto che Liz starà da Jason questa sera e voleva un po' di compagnia. Non mi dispiace. Anzi, non vedo l'ora.
Stranamente, sta andando tutto bene in questo periodo. Abbiamo trovato due ottimi portatori di totem, Gabriel è in svantaggio. In più, ho una fidanzata straordinaria. Ancora non riesco a credere di aver trovato Ella. Lei è la migliore in tutto quello che fa e riesce a farmi sentire strano ogni volta che sono con lei, non sono mai stato innamorato. A volte, ripenso alla mia vita prima di quest'avventura: così triste, così vuota, senza nessuno... a parte Emily. Quando tutto sarà finito, andrò a salutarla in Francia. Spero che abbia realizzato il suo sogno. Sono felice di essere stato coinvolto in questa grande missione, ho trovato degli amici e una bellissima ragazza. Eccomi arrivato.
- Ciao, entra. - mi saluta Ella, venendomi ad aprire la porta. Entro nella stanza, lasciando che le sue labbra fredde entrino in contatto con le mie guance. Vado a sedermi sul suo letto. Lei toglie le riviste di moda dalle trapunte, poggiandole sulla scrivania perfettamente in ordine. Ogni suo movimento è aggraziato, come se stesse sempre danzando. Adoro quando combatte, mischiando danza e forza per essere una guerriera micidiale. So quanto la danza sia importante per lei, me ne ha parlato. Era l'unica cosa che le permetteva di uscire dalla realtà in cui si trovava, di evadere dagli sguardi freddi e accusatori da parte dei genitori, di essere libera e di esprimere se stessa. Nessuno ha il diritto di tarparle le ali.
- Allora, cosa facciamo? - chiedo, accarezzandole i fianchi quando si mette a cavalcioni su di me, facendomi distendere sul letto. Ella sorride, ogni giorno mi basta un suo sorriso per essere felice.
- Be', - sussurra, con tono suadente. - Liz e Jason sono soli, quindi penso che dormiranno insieme. Magari... - mette le labbra sul mio collo, dandomi piccoli ma gelidi baci. - potresti fermarti qui a dormire anche tu. -
Dopo qualche secondo, annuisco, approvando l'idea. Ella, allegra, va a chiudere la porta a chiave, mentre io mi rialzo. La ragazza inizia a sbottonare la camicetta che copre le sue forme e a togliere la gonna che termina all'altezza delle ginocchia. In poco tempo, ci liberiamo di ogni strato di vestiti, restando vulnerabili agli occhi di entrambi. Non c'è più vergogna, ma solo desiderio, voglia di unirsi ancora una volta ed essere una cosa sola.
Poi Ella avanza, cominciando a darmi la droga di cui non potrei mai fare a meno: i suoi baci. Lascio che la sua bocca avanzi per il mio corpo, marchiandomi con cupidigia. Ella sa perfettamente quello che mi piace, come se mi conoscesse da una vita intera. È così strano, ma adoro questa nostra complicità, questa piena conoscenza che c'è tra di noi, proprio come se fossimo uniti da una sorta di legame speciale. Non ho mai pensato all'amore, non ho mai pensato che sarei diventato così felice rispetto al ragazzo timido e insicuro che ero. Ma con Ella tutto è cambiato. Non c'è più solo il bianco o il nero, ma uno sfavillante arcobaleno di colori.
Ricambio anch'io, lasciando dei teneri baci sul suo corpo perfetto. Non sono ancora molto bravo in questo campo, ma a me importa solo renderla felice.
- Scott... - ansima, i suoi respiri si fanno più pesanti. Avvolge le sue braccia attorno al mio collo, mentre io la sollevo e la porto sul letto. La faccio sdraiare delicatamente, per non farle del male, i capelli bianchi sparsi ovunque, gli occhi di puro ghiaccio che mi fissano. Mi fermo, osservando a lungo l'angelo perfetto che ho davanti, uno spirito della neve che desidera soltanto me.
Accarezzo il suo viso, sperando che tutto questo non sia uno stupido sogno, sotto i suoi occhi stupendi. Ella afferra la mia mano, baciandola. Poi mi tira per un braccio, affondando la lingua nella mia bocca e ridacchiando. Adoro la sua allegria, il suo modo di essere felice e il suo cercare continuamente di rendere migliore la giornata per tutti. Ogni volta che lei ride, che mi tocca, che scherza con me, io divento felice e tutto il resto scompare.
In un secondo, lei sale sopra di me, esattamente come l'ultima volta. Mi bacia il collo con avidità, strusciandosi sul mio corpo e mescolando i nostri piaceri.
- Il preservativo? - mi chiede, con la voce impastata a causa della mia bocca.
- Nella tasca posteriore dei jeans. - riesco a dire, non lasciando per un attimo le sue labbra.
- Jason? - domanda, sogghignando.
- Già. - dico, ascoltando le sue risate, il suono più bello che abbia mai sentito.
Lei si alza e va verso i pantaloni stesi sul pavimento, prende il profilattico e si avvicina a me. Intuisco le sue intenzioni, quindi l'afferro e la faccio adagiare sul materasso, per poi salire sopra il suo corpo.
- Cosa fai? - chiede, stupita.
- Dai, posso stare sopra? - mi sembra di essere un bambino che chiede alla mamma un giocattolo.
- No! - ribatte lei, secca.
- Ma perché?! - cerco di assumere un'espressione arrabbiata, anche se non è facile a causa del suo sguardo.
- Io non sto mai sotto, in tutti i sensi! - afferma, cercando di sgusciare fuori dalla mia presa ferrea. - Da quando sei così forte? - ridacchia, non riuscendo nella sua impresa.
- Da quando ho iniziato ad allenarmi. Dai, lo sai che sono sempre ai tuoi ordini, ma per una volta non puoi lasciarmi condurre il gioco? - mi giustifico. Testarda com'è, non vuole sentire ragioni e resta puntata sulla sua idea. Okay, conosco io un buon metodo: le prendo una mano e la metto sul mio petto. Appoggio le dita su un seno, circondandolo con il palmo, e l'altro sulla coscia, iniziando a muoverla verso di lei lentamente.
- Forza, piccola. Non deludermi. - mormoro, stringendo un capezzolo fra le dita e portandomelo alla bocca. - Lo sai che ci rimango male. - continuo a stuzzicarla, avanzando di qualche centimetro sulla sua coscia.
Ella sembra in crisi. Arrivo al suo punto più sensibile, inizio ad accarezzarlo, ma senza spingermi oltre. So bene quanto la calma con cui faccio queste cose la fa ammattire. Non sono ancora molto bravo, ma a quanto pare Ella non sembra dello stesso parere; le sue gambe si muovono all'impazzata, mentre inumidisco ancora di più le mie dita con il suo piacere.
- Dimmi che ti piace, Snowy. - le alito sul collo. - Dimmi che ti fa impazzire. - infilo un dito dentro la sua intimità con lentezza, permettendole di gustarsi interamente l'azione. Esco ed entro più volte, continuo a strofinare la sua dolce pelle sensibile. Vengo sopraffatto dalla bramosia, superando le mie insicurezze, e infilo due dita al suo interno. Ella è insaziabile, il piacere la sta consumando e mi piace vederla così. Vado oltre, continuando a farla dannare ancora e ancora. Mi abbasso, infilando la testa fra le sue cosce bollenti, e poggio la lingua sul suo punto, assaporandola del tutto e appropriandomi di ogni suo piccolo gemito e respiro.
- Scott! - mugola, sorpresa come me dalle mie azioni. Non controllo più il mio corpo, voglio solo andare avanti.
Comincia a tirarmi i capelli, per fermarmi, ma io disubbidisco e continuo a farla impazzire. Ella inizia ad ansimare, riesco a sentire il suo cuore battere anche da qui. Il mio piano funziona, sto riuscendo ad abbattere le sue difese e a farla cedere.
- Scott, - mi chiama. Io alzo il viso, incrociando i suoi occhi e decifrando la sua espressione. - accetto la sfida. - la situazione si inverte in un secondo: Ella, muovendosi come un ghepardo, mi fa mettere in posizione supina, mi fa affondare la testa nel cuscino e mette un braccio dietro la schiena, in modo da tenermi stretto nella sua presa.
- Ella... - borbotto, in attesa delle sue azione. Sono ancora più eccitato, se è possibile.
- Adesso, tocca a me farti impazzire. - con ancora il mio braccio stretto con il palmo, senza che però mi faccia male, Ella raffredda le unghie. So bene cosa ha intenzione di fare.
- Pronto? - osa chiedermi, leccando il mio orecchio. Annuisco, chiudendo gli occhi in attesa del suo tocco, che non tarda ad arrivare. Ella appoggia le sue unghie gelate sulla mia schiena, iniziando a percorrere la spina dorsale e lasciandomi preda dei brividi. Io sarò bravo, ma lei è eccezionale. È capace di farmi suo in ogni piccolo momento, è così maledettamente spavalda e coraggiosa che non posso fare altro che rimanere immobile sotto il suo corpo. Le unghie compiono un giro completo di tutto il mio dorso, mentre Ella si diverte sentendomi gemere il suo nome. È come un gioco di ruolo, e lei ama dominare. Ma è proprio per questo che la amo, per questa sua forza che dimostra in ogni momento, per la sua testardaggine, per il suo coraggio. Ma questo non le impedisce di proteggere e amare i suoi cari, quasi più della sua stessa vita. Ella non esiterebbe mai a farsi uccidere al posto di tutti noi. Lei ci ama, e il suo amore è una delle cose più belle che abbia mai visto. Sento le sue ciocche solleticare le scapole e la sua bocca avvicinarsi al mio orecchio:
- Ammiro il tuo coraggio, Scott. Puoi stare sopra, te lo sei guadagnato. - si scosta, lasciando che ritorni seduto e che riacquisti il controllo del mio corpo. - Ma solo per questa volta. - precisa. - E non fare quel sorriso, altrimenti posso cambiare idea. - mi minaccia, cercando di essere seria e attenta, ma la sua espressione è soltanto molto buffa. In pochi secondi, iniziamo a ridere tutti e due.
- Ti amo. - le ripeto più volte, baciandole il viso. Prendo il pacchetto di plastica, lo apro e lei mi aiuta ad indossare l'unica protezione che ci dividerà in questo lasso di tempo così speciale. Entro in lei con una spinta dolce e mi reggo sui gomiti per non andarle addosso, mentre Ella si aggrappa alla mia schiena.
Diamo inizio alla nostra danza insieme, aiutandoci simultaneamente. Scivolo e affondo ancora di più al suo interno, deliziandomi di quest'unione così speciale. È tutto così strano ma dannatamente stupendo. È passato tanto tempo da quando i miei amici sono venuti a salvarmi, da quando conducevo quella vita così vuota. Col tempo, sono cambiato, non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Ella è stata la causa principale: lei mi ha fortificato, mi ha donato parte della sua forza, della sua sicurezza, del suo potere. È stata la mia ancora di salvezza nel buio più totale, la mia salvatrice da quella vita orribile che ho condotto. Ancora ricordo le frustate con la cintura da parte di mio padre, le urla di mia madre quando veniva picchiata, i miei pianti e le mie suppliche quando lui mi rinchiudeva nello sgabuzzino per punirmi, a volte anche per più giorni. Tutto questo non ha fatto altro che ridurmi in cenere e indurmi alla tristezza e alla depressione, ma Ella è riuscita liberarmi. Il nostro amore è libero e diverso ma stupendo, perché è proprio la nostra diversità che ci unisce, che ci rende perfetti l'uno per l'altra. Noi siamo la prova che umani ed exodus possono vivere in pace e amore. Dovrebbe essere tutto così, e un giorno spero che il sogno di molti exodus venga realizzato.
- Non fermarti, Scott. - sussurra, mettendo le labbra sul mio collo.
- Non ne ho la minima intenzione. - continuo a muovermi, ritornando alla realtà.
Il letto comincia a cigolare, ma non ci facciamo molto caso, troppo distratti dai nostri movimenti. Mentre spingo e ansimo come un animale, Ella mi accarezza i muscoli delle braccia, mi procura piccoli brividi, che mi attraversano tutto il corpo e mi fanno drizzare i capelli, e giocherella con qualche ciocca scura.
Prendo anch'io qualche ciocca dei suoi capelli, attorcigliandola intorno le mie dita.
Ci guardiamo negli occhi, e mi perdo nelle sue iridi ghiacciate. Gioisco di questi momenti così speciali che ci dedichiamo a vicenda, in cui diveniamo una singola entità. Io il cielo calmo e nuvoloso, lei la bufera di neve che mi ricopre completamente.
Sorridiamo entrambi, felici del nostro puro e sincero amore.
- Ella... credo che... - dico, stanco e sudato.
- Anch'io. - Ella trattiene il respiro, affondando le sue unghie sulla mia schiena. Con un ultima spinta, veniamo entrambi: inarco la schiena, il mio corpo è percorso da spasmi, digrigno i denti, faccio un grugnito animalesco, svuotandomi dentro di lei.
Ella strilla e inarca la schiena, libera dalla mia presa.
L'orgasmo è giunto per entrambi in una fantastica esplosione di colori.
Instagram: viepsilon
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