Capitolo 18

LIZ
- Stai ferma... No, non ci siamo. Vediamo questo. Oh, mio Dio! Una schifezza. - sono insieme ad Ella, la quale mi sta facendo provare un miliardo di vestiti. Le ho detto che per stasera sarebbe stata lei a curare il mio look, ma me ne sto pentendo.

Sono un po' agitata per quest'appuntamento. Spero che Ella mi renda accettabile.

- Wow! Questo è perfetto. - mi guarda incantata. Vado verso lo specchio e guardo. Questo vestito è stupendo: è dorato, arriva fino alle cosce e mette in risalto le mie forme. È composto da un corpetto con la scollatura a cuore, ricoperto da paillettes dorate, e da una gonna.

- Tieni. - Ella mi porge delle scarpe col tacco dorate. Sono stupende. Nel campo della moda, Ella è insuperabile.

- Perfetto. Sei bellissima, Liz. -

- Grazie, Ella. Allora, ci vediamo dopo. - faccio per andarmene, ma la ragazza mi ferma.

- Non vorrai uscire con quei capelli, vero? - Ella inarca un sopracciglio.

- Perché? Sto bene così. - provo ad uscire, ma Richard appare sulla soglia della porta.

- Ciao, Liz. - mi saluta, imbarazzato.

- Ciao. - mi giro e guardo Ella. - Cos'hai in mente? - le chiedo.

- Tranquilla, ne uscirai indenne e bellissima. -

- Che intendi? - non capisco perché non voglia dirmelo.

- In pratica, - mi risponde Richard. - se produco della luce calda al punto giusto, le mie mani funzioneranno come una piastra per capelli e così posso farti i boccoli. -

- Davvero? - chiedo, sconvolta.

- Sì. -

- Va bene. Fallo, ma in fretta. Sono già in ritardo. -

Dopo un quarto d'ora, sono pronta: i capelli sono perfetti, Ella ha applicato l'eyeliner agli occhi, un pizzico di rossetto sulle labbra e il blush alle guance.

- Grazie, ragazzi. - li ringrazio per avermi aiutato, ma soprattutto per essermi sempre vicini.

- Mi raccomando, Liz. Sta' attenta. - Ella mi raccomanda per l'ennesima volta.

- Sei bellissima. Assomigli così tanto a Belle della Disney. Anzi, sei identica a lei. - dichiara Richard, con occhi sognanti.

- Divertiti. - dicono all'unisono i due e, dopo averli salutati, esco dalla stanza.

- Ciao, - mi saluta Jason. - sei bellissima. - Jason indossa una camicia, una giacca e dei jeans. È davvero bello. Sembra così strano uscire con un ragazzo. Solo ieri siamo stati attaccati da robot e agenti di polizia, mentre ora stiamo uscendo insieme, come dei normali adolescenti.

- Anche tu sei bellissimo. - balbetto. Sono abbastanza nervosa. Non ho mai avuto un appuntamento ufficiale con un ragazzo.

- Grazie, andiamo. Il ristorante è qui vicino. -


La cena procede molto bene. Jason è stato davvero gentile. Ha pagato lui e per tutta la cena ha evitato ogni battuta sarcastica. Mi ha riempito di complimenti, e abbiamo parlato molto. Siamo andati in un ristorante vicino, semplice ma molto carino.

Mi ha raccontato vari episodi della sua vita al rifugio, soprattutto gli scherzi architettati da lui, Rich ed Ella verso Jack, facendomi sbellicare dalle risate.

Ovviamente, io non sono stata molto sciolta. Ho balbettato parecchio, anche se sono riuscita a raccontare degli episodi della mia infanzia. Sono stata davvero bene con Jason, ascoltarlo mi rilassa.

Ora stiamo tornando al rifugio. Entriamo tranquillamente nel campo di forza che ci rende invisibile. È tardi, ma siamo tranquilli, visto che Ella e Richard ci stanno coprendo. Ella, in caso Jack dovesse arrivare, dirà che stiamo guardando un film romantico che Kelly ha scaricato sul computer. Richard, invece, dirà che lui e Jason faranno giochi di società per tutta la sera. Mi immagino Jason a giocare a Monopoly e mi scappa un sorriso.

- Perché ridi? - mi chiede lui, curioso.

- Così. -

Arriviamo al portone, ma Jason mi ferma improvvisamente, deve aver avuto un'idea.

- Vuoi vedere una cosa? - chiede, sorridendo.

- Certo. -

- Allora, dovremmo andare sul tetto del rifugio. -

- Cosa? E come? -

- Con questo. - indica il mio ciondolo. Attivo il totem, che si illumina di rosso. Con un balzo, Jason mi dà la mano e ci alziamo in volo, sorretti dal vortice d'aria. Ci voltiamo contemporaneamente e rimaniamo a fissarci per un tempo che mi sembra infinito. Sembra un sogno, stiamo letteralmente volando come degli angeli. Arriviamo sul tetto, e lui prende una coperta blu poggiata poco più in là. La distende, e insieme ci sdraiamo.

- Quindi? - domando, curiosa.

- Pazienza, Elizabeth. Ecco. Guarda in alto. - lo seguo e guardo il cielo. Le stelle risplendono luminose, ed è uno spettacolo davvero meraviglioso. Il rifugio è in piena foresta, quindi è facile vedere le costellazioni. Non ci sono grossi edifici che coprono il cielo, come a Londra, e che impediscono la visuale.

- Stupendo. - dichiaro. Sono felice di passare questo momento con Jason.

- Bello, eh? Ma tu sei ancora più bella, Elizabeth. -

- G... g... grazie. -

- Vuoi venire più vicina? - mi invita Jason. Annuisco con la testa, per evitare di balbettare.

Mi faccio più vicina, e lui mi avvolge con le sue braccia. Anch'io compio lo stesso gesto con le mie esili braccia, in confronto alle sue non sono niente. Appoggio le mani sul suo petto duro come la roccia. Poi osservo il suo viso illuminato dalla luce della luna e delle stelle. Vorrei sapere qualcosa in più su Jason, ma voglio aspettare che sia lui a parlarmene, proprio come ho fatto io.

Ci lasciamo e ritorniamo sdraiati. Lui si mette di lato e appoggia una mano sulla mia coscia. D'istinto, lo blocco.

Questo gesto mi ricorda...

Fred.

- Tranquilla, Elizabeth. - mi guarda e sorride, come se volesse incoraggiarmi. Inoltre, incrocia la sua mano nella mia.

Lui non è Fred.

Lascio la presa sul suo palmo poggiato sulla coscia, e lui lo muove, provocandomi brividi su tutto il corpo. Non voglio fermarlo, voglio che continui.

Sento una protuberanza premere vicino il mio bacino, la sua erezione. Ho caldo, eppure l'aria è fredda; forse è lui che con i suoi poteri mi riscalda. Mi dà una sensazione così piacevole.

Alza la gonna, scoprendo i miei slip.

Jason si ferma e con l'altra mano si infila nel corpetto del mio vestito, nel reggiseno. La spallina destra dell'indumento cade, e le dita di Jason cominciano a stuzzicare il capezzolo turgido. Lo stringe, lo accarezza, lo tira. Faccio versi di piacere, presa da una strana frenesia.

- Elizabeth... - mormora, con voce suadente. La mano sui miei slip ricomincia a muoversi e, in poco tempo, mi ritrovo scoperta, le mutandine umide a terra.

- Sei già così bagnata. - mugugna. - Lo vuoi? - mi chiede con sicurezza.

- Sì. - mugolo. In tutta risposta, lui mette un dito dentro di me. Emetto un piccolo urlo, mentre muove il suo dito su e giù dentro la mia intimità, lentamente. Il bruciore mi dà fastidio, ma è sopportabile, più o meno. Supero la paura, e abbasso lo sguardo per vedere nel dettaglio il suo dito ricoperto di calli che si infiltra dentro di me.

Mi eccito sempre di più e faccio versi di piacere. Nessuno mi aveva mai toccato così, con dolcezza, con desiderio, con passione.

Non è come il tocco di Fred. Lui voleva soltanto distruggermi, ridurmi in cenere. Ma Jason no. Vuole farmi stare bene e regalarmi un po' di piacere, si vede.

Ho già provato a toccarmi da sola qualche volta, ma il suo tocco è diverso, più sicuro e più gradevole. Jason si muove dentro di me con una sicurezza da far invidia, esperto in questo campo. Con calma, il bruciore scompare.

Presa da uno spasmo, poggio la mano su di lui. Precisamente la poggio sul suo membro, che avverto indurirsi contro di me. L'odore della schiuma da barba invade le mie narici.

- Oh, Elizabeth. - geme Jason, aumentando il ritmo con le dita inumidite del mio piacere. Provo a infilare la mia mano nei suoi pantaloni, slacciandogli la cintura e accarezzando il morbido tessuto dei suoi boxer, ma il ragazzo mi blocca.

- Non ancora. - mi sussurra ad un orecchio, mentre abbassa il corpetto e scopre il mio seno, continuando a stuzzicarlo.

Jason continua la sua opera, ed io mi sento così bene, così al sicuro, protetta fra le sue braccia, così vulnerabile, ma senza paura di essere giudicata o aggredita. Riempie ogni piccolo spazio di me senza mai fermarsi.

- Vieni per me, piccola. - il piacere arriva al culmine, ed esplodo, inarcando la schiena. Una lieve scossa elettrica percorre il mio corpo, e vengo invasa da una forte sensazione di calore e dal piacere più forte che ci sia. Chiudo gli occhi con forza e, quando li riapro, vedo puntini rossi sparsi nel cielo assieme agli astri. Non è stato come gli orgasmi che mi procuro da sola, è stato più intenso, carico di passione. Ci metto un po' a riprendermi.

- Piaciuto? - chiede Jason, sorridendo.

- Tantissimo. - ammetto, col fiatone.

- Dobbiamo andare, o faremo tardi. - si alza, allacciandosi di nuovo la cintura.

- Di già? Volevo... be'... farlo anch'io. - da dove viene questo coraggio? Jason sorride e mi prende il mento tra le dita.

- Ci sarà occasione, Elizabeth. Ora dobbiamo davvero andare. - infilo di nuovo gli slip, mentre Jason aggancia il reggiseno e alza il corpetto dorato, dandomi un piccolo bacio sul collo che provoca alcuni brividi sul mio corpo. - O dovrei dire... Belle? -

Arriviamo alla mia stanza.

- Vorrei passare la notte con te, Elizabeth. -

- Anch'io, ma ci sarà un'altra occasione. Per ora, dovrai accontentarti di quello che abbiamo fatto stasera. -

- Mi è piaciuto quello che abbiamo fatto stasera. - commenta, strofinandosi le dita ancora umide.

- Anche a me. - dichiaro. Mi sono sentita diversa, ma in senso positivo.

- Okay. Allora, buona notte. - Jason se ne va, ma lo blocco con la mano.

- Grazie, Jason. - mi alzo sulle punte e lo bacio sulla guancia, accarezzandogli il viso liscio e fresco di barba appena fatta.

Jason mi accarezza il braccio, sorride e se ne va, girandosi un paio di volte per guardarmi, ma a me basta e ne sono felice.

Entro in stanza, Ella già dorme. Mi svesto e mi metto il pigiama.

Vado nel letto, coprendomi con le trapunte. Ripenso a quello che è successo e sono contenta. Nessuno mi aveva mai fatto stare così bene come Jason stasera. Mi è servito staccare per un po' la spina e godermi un pizzico della vita da adolescente. Il mio obbiettivo è ancora chiaro, ma a volte è bello concentrarsi sulle cose semplici della vita, come l'amicizia e l'amore. Esausta, chiudo gli occhi e dormo tranquilla.

Instagram: viepsilon

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