Epilogo

VENTI ANNI DOPO
LIZ
- Arya?! Arya, dove sei?! Jason, l'hai trovata?! - scendo le scale di corsa, evitando una bella caduta, e raggiungo Jason, che mi aspetta in salone.

- No, non so dove diavolo sia finita. - Jason sembra abbastanza tranquillo, al contrario di me, mentre si passa una mano fra i capelli rossi. Che razza di mamma perde sua figlia?! Nel frattempo, Delia e Keith camminano a passo felpato verso la porta.

- Delia, Keith, venite qui. Per caso, voi sapete dov'è finita Arya? - domando ai piccoli, con tono severo e le mani sui fianchi. Keith si volta verso la gemella e la guarda con i suoi occhi rossi.

- Lo diciamo? -

- Sì. - dichiara lei, sconfitta. - Arya è in soffitta, non voleva andare a scuola e si è nascosta lì. Ci ha detto di non parlarvene. - Delia incrocia le dita, giocherellando col suo vestito. Keith invece abbassa lo sguardo, si sente in colpa.

- Sei arrabbiata, mamma? - chiede il maschietto, facendo gli occhi da cucciolo.

Non posso resistere a quegli occhietti e a quei capelli rosso fuoco.

- Certo che no, piccolo mio. Non potrei mai arrabbiarmi per questo. Neanche con te. - dico, avvolgendo Keith in un abbraccio e prendendo la mano di Delia. - Andate in macchina. Io vado a prendere Arya. - accarezzo i loro visi, sorridendo.

- Forza, campioni. Andiamo. - Jason, con fare allegro, prende i due piccoli per mano. Insieme escono di casa, mentre il vento primaverile fa svolazzare i capelli di quelle tre teste rosse. - Voi non chiedete mai tutte quelle coccole a me. - 

- Papà, tu ci salti addosso in continuazione. - si giustifica Delia, esasperata.

Comincio a salire le scale.

Keith e Delia sono gemelli, hanno ereditato i capelli e gli occhi rossi di Jason, ma sono molto diversi per carattere: Delia è sempre allegra e solare. Ha una costante voglia di uscire, giocare all'aperto e socializzare con altri bambini.

Keith invece è un po' più timido, preferisce stare a casa a leggere un bel libro e a guardare la TV. Su questo è molto simile a me. Anche se quando mi fa arrabbiare, è veloce come il vento. Non so davvero come faccia a sfuggire sempre dalle mie grinfie. Nonostante i dieci anni di vita, ha già divorato tantissimi libri. L'ho cresciuto bene. 

Arya è molto simile a me per aspetto, ma ha preso tratti del carattere di Jason. Ha otto anni, ma è davvero matura.

Quando vuole dire qualcosa, non riesce a tenerselo in bocca; è molto impulsiva e testarda ma tanto, tanto dolce e tenera. Ricordo ancora quella volta che la maestra chiamò me e Jason perché mia figlia aveva fatto a botte con un bambino che l'aveva offesa.

Ricordo bene che mentre io rimproveravo Arya, Jason le sussurrava:

 - Ben fatto, piccola mia. - e la invitava a battergli il cinque.

Non cambierà mai.

Loro tre sono la mia vita, e li amo con tutta me stessa. Keith e Delia hanno ereditato i poteri del fuoco di Jason, mentre Arya non ha nessuna abilità. Ed è per questo che quando sarà abbastanza grande, le donerò il totem dell'aria. Sono sicura che lo custodirà bene, proprio come ho fatto io all'epoca.

Jason donerà il suo totem a uno dei due gemelli, e i loro poteri diventeranno più forti. Hanno una specie di legame magico, a volte succede con i gemelli exodus. Infatti, quando combattono insieme, sono inarrestabili. Ho dovuto chiedere ad Ella e Ariel di spegnere molti incendi a casa mia, e ho speso parecchi soldi dal parrucchiere per coprire i capelli bruciacchiati.

- Eccoti, Arya. - entro in soffitta e mi avvicino alla piccola.

- Ciao, mamma. Fammi indovinare, i miei due intelligentissimi fratelli ti hanno detto che non voglio andare a scuola. - esordisce, con voce sicura.

- Già. Mi vuoi dire il perché? - mi avvicino a lei, poggiandole una mano sulla spalla e parlandole con tono dolce.

- Volevo restare a casa per... vedere la primavera. - la sua frase mi lascia interdetta.

- Cosa? Che intendi dire? -

- Osserva, non è bellissima. - dice, guardando fuori dal piccolo oblò della soffitta. - Il vento che scompiglia gli alberi. Gli uccelli che volano e che cinguettano. Le foglie che ritornano verdi piano piano. I germogli che fioriscono. Volevo rimanere qui ed osservare la bellezza di questo mondo. - sussurra, tenendo gli occhi marroni fissi sul parco del quartiere.

- Oh, Arya, quanto sei dolce. - la tenerezza di mia figlia mi devasta. Ogni volta che torno a casa, il mio cuore si riempie di gioia vedendo i tre piccoli in compagnia di Jason. Ho sempre desiderato avere una famiglia così, e sono così felice di averla.

- Che ne dici se oggi pomeriggio, a scuola, ti vengo a prendere prima? Andiamo a mangiare due gelati al camion di Tom e ti porto al parco, così giochi un po' sulle giostre. - propongo, guardandola con orgoglio.

- Possiamo stenderci sul prato e guardare il cielo azzurro? - chiede, con gli occhi sprizzanti di felicità.

- Ma certo, tesoro mio. Vieni qui. - apro le braccia e le avvolgo intorno alla sua testa, accompagnandola in macchina.


- Bambini, stasera si va a cena da zia Ella e zio Scott. - annuncia Jason, mentre appoggia le mani sul volante e mette in moto la macchina, un'Opel Mokka bianca.

- Bene, ho una scommessa da vincere con Freya. - esulta Delia.

- Quale scommessa? - chiedo preoccupata. L'ultima volta che Delia e Freya hanno fatto una scommessa, il vicino di casa ci ha rimesso l'auto nuova.

- Vedrai. - sussurra, con un sorrisetto subdolo.

- Eccoci qui. Ci vediamo più tardi, Arya. - Jason ferma la macchina di fronte alla scuola, mentre la bambina scende. - Ehi, ehi, signorina, ferma lì. Bacino. - Jax si porta una mano sulla guancia, offeso. Arya sbuffa e bacia il padre a guance gonfie. Le faccio l'occhiolino per ricordarle di oggi pomeriggio. Lei sorride, fa il giro dell'auto, mi dà un bacio sulla guancia e poi se ne va. Jason si gira e mi guarda allibito. 

- Che c'è? - dico.

- Non rovinarmi il momento del bacino. - dichiara, inarcando un sopracciglio.

Arya raggiunge Noah, ed entrano insieme nell'edificio.

Freya e Noah sono i figli di Ella e Scott.

Freya ha i poteri e l'aspetto di Ella. Noah non è un exodus, ma è la copia identica di Scott, il quale un giorno gli darà il totem della morte.

- A che ora andremo da Ella e Scott? - chiede Keith, posando il libro che stava leggendo e sporgendosi in avanti.

- Appena lo zio Scott uscirà dalla pizzeria. - lo informa il padre. Scott ha aperto una pizzeria in centro, diventando famosissimo in tutta Londra. Le sue pizze sono molto speciali, e lui è davvero un ottimo cuoco. Forse deve giusto assumere dei nuovi camerieri; gli spettri si annoiano a servire patatine fritte e pizze ai clienti, vorrebbero riposare in pace ed essere chiamati solo in caso di necessità. Molti spettri sono venuti a confidarsi con me. A quanto pare, sono la loro psicologa. Scott ha il pieno controllo dei suoi poteri, è diventato un uomo forte e con grinta da vendere. Il vecchio ragazzino insicuro che conoscevamo ormai è solo un ricordo. Dopo la guerra, ha incontrato Emily in Francia, assieme ad Ella. Si sentono ancora, e lei ed Ella sono ottime amiche. Molte volte, a Natale, è stata ospite a casa loro. È felice, ha incontrato i suoi genitori biologici, i quali l'hanno accolta a braccia aperte, accettando il fatto che fosse un exodus.

Ella è diventata un'insegnante di danza classica, ritornando a danzare, ritornando a fare la cosa che le riesce meglio. Si è diplomata e ha iniziato ad insegnare ad altri ragazzi questo sport con tanta passione. I saggi che organizza sono... magici, letteralmente. Ha realizzato il suo sogno, dando un bello schiaffo morale ai genitori. A proposito dei genitori, li ha incontrati un'altra volta. Loro sono rimasti scioccati quando l'hanno vista entrare in casa un giorno qualunque. Ma la sorpresa più grande l'ha ricevuta lei: un fratello. Dopo la fuga di Ella, i suoi genitori, superato un lungo periodo di depressione e sensi di colpa, hanno riprovato con un altro figlio, anche lui exodus e con gli stessi poteri della mia amica. Non hanno commesso lo stesso errore che hanno fatto con Ella, e lo hanno cresciuto come meglio potevano. L'hanno addirittura mandato alla scuola per exodus. Ella ha deciso di avere un buon rapporto col fratello, infatti ha favorito per lui, consigliandogli anche alcune mosse e qualche trucco per le sue abilità. Vanno d'accordo, sono molto uniti. Tuttavia mantiene un rapporto di distanza con i genitori. È felice così, ha tutto quello che desidera.

Freya è molto altezzosa e davvero fashion. Cerca di stare sempre al passo con la moda, mandando Scott in esasperazione, quando deve scegliere un vestito nuovo al centro commerciale.

Noah è timido e impacciato ma anche molto coraggioso come il padre. Ella e Scott, ormai marito e moglie, hanno preso casa vicino alla nostra, a due isolati dopo, per stare sempre vicini.

- Ragazzi, a pranzo andiamo a mangiare fuori. - Jason guarda dallo specchietto i due bambini.

- Dove? - chiede Delia, incuriosita.

- Muses, ovviamente. Ariel e Melody ci aspettano. Da quello che mi ha detto zio Richard, ci sarà anche Ashley al pub. Inoltre, zio Richard e zio Leo verranno da Ella e Scott stasera. - spiega Jason. Ariel e Melody, con molto impegno, hanno ricostruito il pub Muses, dopo che Gabriel l'aveva distrutto.

Ariel serve i tavoli e si occupa del bar, mentre Melody si esibisce cantando.

Hanno preso un appartamento insieme, molto vicino al pub. Melody si sta sentendo con una ragazza, ma non vuole parlarcene, perché è ancora tutto da scoprire. 

Ariel invece è rimasta da sola. Per lei va bene così. È la tipica donna che sa dare tantissimi consigli riguardo le relazioni, sfruttando la sua empatia e la sua dolcezza, ma preferisce rimanere single. Non desidera altro, a parte fare la psicologa dell'amore. La donna ha fatto chiudere l'orfanotrofio in cui era rinchiusa, ingaggiando una vera e propria battaglia legale, e i suoi aguzzini sono andati in carcere, colpevoli per tutti i bambini che hanno venduto.

Melody ha ricevuto in eredità dai suoi nonni un bel gruzzoletto. "In eredità" è un po' esagerato, visto che i nonni non hanno scritto nessun attestato. Siccome lei era l'unica nipote in vita, i soldi sono suoi di diritto, così come l'orfanotrofio in cui è cresciuta. Ha apportato alcune modifiche all'edificio, rendendolo adatto a tutti i bambini, senza distinzione di razza. Al giorno d'oggi, non ci sono più problemi come il razzismo. Lo gestisce a distanza, e con l'eredità dei nonni ha aiutato Ariel a ricostruire il pub. È rimasta la solita donna ribelle e forte che adoriamo.

Leo e Richard, dopo essersi sposati, hanno adottato una bambina di colore, Ashley. Ha un bel caratterino, ma adora i suoi due papà, così come loro adorano lei.

Richard è diventato un istruttore di nuoto, realizzando il suo sogno. È davvero bravo ad insegnare, gli viene naturale. Ha un bellissimo rapporto con Ashley. Inoltre, ha rincontrato i suoi genitori. C'eravamo tutti quel giorno, era così agitato da tremare tutto. La scena è stata commovente: sua madre, quando l'ha visto, è scoppiata in lacrime e lo ha stretto in un grosso abbraccio, mentre suo padre correva per unirsi a loro. Sono esplosi di gioia quando gli ha presentato Leo, lo hanno accolto come un membro della famiglia, così come hanno fatto con la piccola Ash. Rich ci ha mostrato la sua vera forma, senza paura. È strabiliante.  

Leo, insieme a Gemma, è diventato un grafico. I due fratelli Cox sono davvero talentuosi. Diana ha insegnato anche alla figlia adottiva l'arte del disegno e della pittura. I due si impegnano molto nella tradizione, cercando di insegnare a tutti i nostri figli le varie tecniche. Tutti noi abbiamo scoperto un nuovo Leo: è diventato più allegro e spensierato, non è più quel ragazzo cubo e tenebroso circondato dalle tenebre; il conflitto di luce e ombra è terminato. Leo non è né come Gabriel né come Diana, è semplicemente se stesso. Ha iniziato a vivere per davvero, come si era ripromesso di fare, e ha vissuto tante nuove esperienze che lo hanno reso felice. Lui è felice. Ashley è il suo piccolo diamante. Un giorno le donerà il totem e le insegnerà tutti i trucchetti per maneggiarlo a dovere.

Gemma si è avvicinata molto al fratello, dopo la battaglia finale. Sono molto uniti. È una persona simpaticissima, sono contenta che si sia mostrata per quello che è davvero: una ragazza d'oro.

- Papà, quando viene zia Skye? Mi manca. - chiede Delia.

- Forse ti mancano i regali che ci porta ogni volta che viene a trovarci. - la riprende il fratello. Jason scoppia a ridere.

- Oh, quanto vi adoro. - commenta l'uomo.

- Senti da che pulpito. - i due fratelli cominciano a bisticciare, e i loro capelli si infiammano. Di solito, succede quando si arrabbiano.

- Calmatevi, tutti e due. Verrà tra due settimane per festeggiare Pasqua insieme a noi. - affermo.

Skye si è traferita in America.

Dopo il duro lavoro psicologico che Gabriel le ha imposto e dopo le cattive azioni che ha dovuto compiere per avere un tetto sotto il quale vivere, ha deciso di cominciare una nuova vita trasferendosi in un altro continente. Lavora in uno zoo. I suoi poteri le conferiscono una grande sensibilità verso gli animali di cui si occupa. Va molto d'accordo con Jason, sono diventati davvero un bel duo. È completamente innamorata dei nostri tre figli. Ogni volta che viene a Londra, gli porta dolci e caramelle e gioca assieme a loro usando i suoi poteri. È un'ottima zia.

- A proposito di Pasqua, Kelly mi ha chiamato per sapere se avremmo festeggiato al rifugio con Helena. - l'uomo si rivolge a me.

- Certo. Come tutti gli anni, no? - dichiaro, entusiasta. Adoro passare il Natale, Pasqua e le altre festività con tutti quanti al rifugio. Mi ricorda il primo Natale che ho passato con i miei migliori amici.

Kelly si è impegnata a fondo nei precedenti anni, e alla fine è riuscita nella sua impresa, assieme a V-23: ha fondato un'associazione sanitaria a suo nome. Grazie a lei, le guerre per le religioni, la fame nel mondo e le malattie nei paesi lontani sono state sanate. È stata per un lungo periodo lontana da casa per sistemare questi problemi, ma ce l'ha fatta. Il cancro che ha afflitto questo mondo per tanto tempo è stato estirpato del tutto, e oggi Kelly continua a fare del bene, aiutando le persone che ne hanno bisogno, accompagnata dal fedele V-23.

Riguardo a tutti noi, dopo la battaglia finale ci siamo dati da fare. Per un periodo abbiamo continuato a salvare exodus e a proteggerli, poi ci siamo stancati di vivere così.

Dopo tanti anni, circa tredici, siamo riusciti a far capire al mondo intero che gli exodus non vogliono fare del male, vogliono soltanto vivere normalmente, così come tutte le altre persone, senza essere etichettati come "diversi".

Abbiamo dovuto addirittura parlare con la regina per smontare le associazioni terroristiche contro gli exodus e, dopo vari accordi politici e altri anni, i capi di Stato si sono uniti, dettando nuove leggi.

E così, oggi viviamo in un mondo stupendo, dove la pace e la serenità regnano, dove tutti i paesi vanno d'amore e d'accordo, dove exodus e umani convivono pacificamente. Un mondo perfetto.

L'AEGYPTIOS non è morta assieme a Gabriel. Abbiamo lavorato parecchio, ma siamo riusciti a distruggere l'organizzazione poco più tardi la battaglia finale. Molti sono morti a causa di quell'uomo. Per fortuna, tutto si è risolto per il meglio. Abbiamo realizzato il sogno di Gabriel, creando il nuovo mondo che tanto desiderava. Lo abbiamo fatto nel modo giusto, senza inutili omicidi e combattimenti.

La battaglia tra Ramses e l'Exodus Primario è stata resa pubblica. Diciamo che oggi ci considerano dei salvatori, per aver combattuto coraggiosamente e fermato un grande pericolo. La situazione è peggiorata per un periodo: molte persone erano terrorizzate da quello che potevamo fare. Prima nessuno credeva alle farneticazioni di Gabriel, ma con quella battaglia si sono dovuti ricredere. È scoppiato un clima di terrore. Proprio per questo ci sono voluti ben tredici anni per convincere tutti a smettere di vivere con questa paura onnipresente. Col tempo, siamo diventati dei salvatori, e oggi viviamo in serenità.

Il rifugio, intanto, è diventato una scuola per giovani exodus, con me e Jason come insegnanti ed Helena come preside e capo.

Per i ragazzi senza famiglia, il rifugio è diventato anche una casa, come lo è stato per tutti noi venti anni fa; Helena li ha letteralmente adottati.

Ho imparato tanto durante la mia avventura con Jason, Ella e gli altri.

Ho imparato a provare l'amore, a sapere cosa significa avere degli amici, a conoscere le persone più a fondo, non basandomi su inutili stereotipi, a fidarmi di loro e a sapere che una famiglia è formata dalle persone che ami in assoluto.

Nessuno di noi commetterà gli errori commessi in passato. Mi sono impegnata molto per regalare ai miei figli un futuro che io mi sono dovuta guadagnare con i miei amici, e alla fine ce l'abbiamo fatta.

Ma forse io, inconsapevolmente, l'ho sempre fatto per loro, per i miei figli.

L'ho fatto per garantirgli un mondo migliore di quello in cui vivevo.

I miei pensieri vengono interrotti dai freni della macchina. Jason arriva fuori il cancello del rifugio.

- Bene, ragazzi. Noi andiamo a parcheggiare, intanto comincio ad avvisare Ariel e Melody per oggi. - i due bambini scendono, e Jason si avvicina al parcheggio sul retro del rifugio.

- Okay, abbiamo cinque minuti. - l'uomo mi bacia con impeto, cogliendomi di sorpresa.

- Cosa fai?! Potrebbero vederci tutti. E poi siamo già in ritardo. - gli dico, con le guance rosse. Ancora oggi, dopo che ci siamo sposati e aver avuto tre figli, lui riesce a farmi arrossire come se fosse la prima volta.

- E allora? Un uomo ha bisogno di soddisfare le sue necessità. Con i bambini in giro, non ci riusciamo mai. E non buttarmi la scusa del "Non siamo più dei ragazzi" o "Non abbiamo più il fisico di una volta", - scimmiotta la mia voce. - perché con me non abbocca. Abbiamo entrambi un fisico da urlo. E poi ci sono cinquantenni che scopano ogni giorno. - scoppio a ridergli in faccia, e lui mi segue.

Quanto amo quest'uomo, il padre dei miei figli.

È stato l'amore tra noi due a salvarci, quell'anno. L'amore ha salvato la vita a me e ai miei amici, il nostro legame ci ha protetti.

Siamo diventati una famiglia, tutti insieme.

Lascio che la sua mano apra i bottoni della camicetta e mi liberi del reggiseno, mentre io gli slaccio la cintura dei pantaloni.

- Ti concedo due minuti. - sussurro tra le sue labbra.


- Eccovi, ma dove eravate finiti? Ho dovuto sostituire nella sezione A. - Helena ci guarda in cagnesco, tenendo le mani sui fianchi.

- Scusa. Abbiamo beccato traffico. - si giustifica Jason, sistemandosi la maglia.

- Be', almeno abbi la decenza di chiuderti la zip, e tu, Liz, di agganciare l'ultimo bottone della camicia. Si vede il succhiotto. - le mie guance si tingono di rosso.

- Vigile come un falco, eh? - scherza Jason, tirandosi su la cerniera.

- Già, e voi sembrate ancora dei ragazzini. - ci prende in giro, ma vedo che cerca di nascondere un sorriso. È sempre la solita.

- Be', mi pare un complimento. - Jason gonfia il petto.

- Andate, forza. Oggi avete "Storia dei Primi Exodus" ed "Esercitazione Magica". Ah, Liz, bisogna sistemare la biblioteca. - sorride, stavolta senza nascondersi, mentre le rughe sul viso cominciano ad accentuarsi. La donna sposta i capelli grigi dietro le spalle.

- Ma certo, adoro farlo. - gestisco anche la biblioteca nel rifugio. È strano dirlo, ma... sono nel mio mondo. Libri a vagonate. 

- Subito, nonna. - Jason si avvia e dà un bacio sulla guancia ad Helena, mentre la donna, ormai anziana, lo schiaffeggia gioiosamente.

Jason va avanti, mentre io cammino lentamente. Mi blocco, quando vedo la cornice con la foto di tutti noi appesa al muro.

Il nostro regalo di Natale per Jack.

Mi avvicino con le mani nelle tasche del cappotto, per poi passare due dita sul volto dell'uomo dai capelli corvini e gli occhi azzurri. Senza di lui, questa famiglia non ci sarebbe mai stata. Mi manchi, Jack. Mi manchi ogni giorno. Ti ringrazio per esserci sempre stato per noi, per averci amati come se fossimo stati tuoi figli, per averci fatto da padre quando i nostri padri non c'erano. So bene che quel giorno, durante la battaglia finale, tu eri lì, a vegliare su di noi, a proteggerci, così come fai ancora al giorno d'oggi. Sei il nostro angelo custode.

Grazie di tutto.

- Ehi, Liz. Vieni? Ho bisogno di una mano qui. - la voce di Jason mi riporta alla realtà. È sulla balaustra della scale, con i capelli colorati di azzurro e i vestiti sporchi e bruciacchiati. - Sono dei diavoletti. - commenta, indicando la grande aula in cui vedo proiettare fasci di luce, fumo, scintille e tanto altro.

Ridacchio, accarezzando un'ultima volta il viso dell'uomo in foto.

- Arrivo. - asciugo una lacrima sfuggita dal mio occhio sinistro e comincio a salire le scale, con un sorriso a trentadue denti, carica di gioia. I ricordi cominciano a vagare nella mia mente. Sorrido al solo pensiero di quello che ho passato e di quello che ancora mi aspetta da passare con mio marito, i miei migliori amici e i miei figli... La mia famiglia

Fine

Instagram: viepsilon

Spazio Autore:
Ciaooo a tutti😘😘😘
E così, siamo giunti alla fine di EXODUS.
Devo dire che qualche lacrime è uscita anche a me nello scrivere questo capitolo, soprattutto perché ho sempre descritto i ragazzi come, appunto, dei ragazzi, e mi è sembrato davvero strano descriverli in versione adulta. Per non parlare dello scrivere la parola "fine" e raccontare del loro futuro😢😂

Non posso fare altro che ringraziarvi per aver letto fin qui. In settimana arriverà un capitolo dedicato ai ringraziamenti e un altro al cast. Questa, però, non sarà la fine di EXODUS, pubblicherò degli EXTRA per approfondire certe cosucce e qualcos'altro...😏😏😏
Ci vediamoooo😘😘😘😘😘

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