Capitolo 9

LIZ
Corriamo senza voltarci indietro per nessuna ragione. Sento degli spari da dietro, stanno cercando di colpirci.

- Dobbiamo raggiungere il SUV. - mi avvisa Richard, voltandosi e guardandomi con i suoi occhi verdi. Perché è successo? Perché Fred è apparso e ha cominciato a prendermi in giro, come qualche tempo fa? Non volevo ricordare quello che ho fatto alla mia bulla così direttamente. Non volevo ritornare a soffrire. Le lacrime offuscano i miei occhi, e rimango indietro, mentre Ella e Richard corrono sempre più veloci, i cappucci calati sulla testa.

I miei pensieri vengono interrotti da un uomo che mi si para davanti. Allunga la mano, diretta al mio petto, e prende il totem. Reagisco d'istinto e lo colpisco con un pugno in faccia, come mi ha insegnato Helena, ma sembra non accusarlo. Si riprende in pochi secondi e si lancia su di me, prendendomi e bloccandomi le mani.

- Lasciami!! - urlo, cercando di divincolarmi, ma quest'uomo ha una presa d'acciaio. Non riesco a liberarmi.

- L'hai sentita? Lasciala immediatamente. - Richard appare a fianco a me, mettendo una mano sul viso del nemico. In un attimo, l'uomo è a terra, con entrambe le mani portate sugli occhi. - Stammi vicino. - mi avvisa Richard, rimanendo vicino a me.

Un altro uomo appare davanti a noi, ma viene messo subito fuori gioco. Ne vedo ancora un altro che corre con due coltelli nelle mani, Richard è pronto a colpirlo. Ella si interpone fra di noi, gli dà un calcio senza che la gonna le dia fastidio, allontanandolo con forza, e lo colpisce con la spada. Sta succedendo tutto troppo velocemente, non riesco a reggere tutto ciò.

Una chiazza rossa di sangue colora la camicia dell'uomo, che si accascia al suolo urlando. Fortunatamente, si muove ancora. Noi non siamo assassini.

Ella combatte contro tre nemici contemporaneamente. Si muove in modo molto elegante e aggraziato, unendo calci e giravolte. Il suo stile di combattimento è molto simile alla danza.

- Forza, usciamo da qui. - dice Ella, con la spada di ghiaccio macchiata del sangue dell'uomo e con alcuni ciuffi bianchi che le sfuggono dal cappuccio. Cerchiamo di procedere, ma veniamo circondati da altri agenti. - Cazzo. - impreca la mia amica.

- Sta' dietro di noi, Liz. - Rich si mette avanti a me, assieme ad Ella.

Gli uomini si scagliano su di noi. Ella li ferisce con la spada e lancia alcuni dardi di ghiaccio, mentre Richard li atterra con i raggi di luce, li acceca usando le mani come torce e li prende a pugni. Ma sono troppi, nessuno potrebbe resistere.

- Liz, scappa. - strilla Ella, mentre un agente le dà un pugno in faccia e la fa cadere a terra.

- Ella!!! - urlo, spaventata.

- Liz, scappa. Non pensare a noi. - Rich raggiunge Ella, ma viene colpito anche lui. I due continuano a combattere invano. Richard sta parando tutti i pugni che arrivano, ed Ella scaglia raggi congelanti sugli uomini.

Alcuni vengono congelati; altri vengono bloccati da spine di ghiaccio che, conficcandosi nei vestiti, li bloccano al suolo.

Richard lancia un raggio di luce che si divide in quattro fasci che colpiscono i nemici.

Compaiono altre persone. Non è possibile, come fanno ad apparire così dal nulla.

- Liz, non restare lì impalata, vai via. - Ella viene afferrata per il collo da un uomo. La ragazza poggia la mano sul braccio del suo aggressore, ed egli si congela all'instante.

Il vantaggio dura poco: i due ragazzi vengono braccati e gettati al suolo. I nemici continuano a picchiarli, e i miei amici si agitano, ansimando per i pugni e i calci.

Mi sento impotente, non posso fare niente.

Un attimo, io posso fare qualcosa.

E lo farò.

Non sarò una vigliacca, non starò qui a guardare i miei amici che vengono massacrati.

Sono un exodus, e proteggerò i miei simili.

Determinata, avanzo verso il gruppo di uomini e attivo il totem. L'energia fluisce in me, mi sento forte e potente.

Mi faccio strada tra i molti avversari e mi metto in mezzo ai due ragazzi.

- Che stai facendo, Liz? - chiede Ella, in ginocchio e col labbro spaccato. È stanca, così come Richard.

- Grazie, Elizabeth. Così ci rendi più facile il lavoro. - gli uomini si avvicinano, sogghignando con perfidia.

- Non così in fretta. - affermo con un sorrisetto.

Apro le mani, e da esse esce un getto d'aria, che travolge tutti gli uomini che si stavano avventando su noi tre. Le persone volano via e sbattono la testa al suolo.

Wow!! Sono stata bravissima. Sento qualcosa toccarmi, mi volto e vedo che un agente mi sta tirando per la manica del giubbotto di jeans. Agisco subito: gli metto una mano sul petto e lancio un colpo d'aria che lo fa volare via. Cerco di continuare a correre, ma una schiera di agenti si mette in mezzo. Questo è un incubo!

- Via dalla mia strada!!! - esclamo, muovendo le mani dal basso verso l'alto. Gli agenti cadono a terra, investiti dal colpo che ho lanciato.

- Andiamo, forza. - avviso Ella e Richard, i quali mi guardano ammirati. Con fatica, i due si alzano e mi raggiungono. Ci rimettiamo a correre e arriviamo all'uscita in fretta.

- Chiuso, dannazione. - dichiara Rich, dopo aver agitato il cancello, la nostra via d'uscita.

- E adesso? -

Ella si porta le mani alle tempie, poi si rivolge a me con un'idea geniale:

- Liz, qualche giorno fa, hai usato il totem per volare, giusto? -

- Esatto, quando gli agenti mi volevano catturare. - affermo, facendo riaffiorare i ricordi.

- Puoi rifarlo, facendo volare anche noi? - propone Ella.

- Io... be'... Non ci ho mai provato. - sono in preda al panico, non so se sono capace di fare quello che mi chiedono.

- Io ho fiducia in te. So che puoi farcela. - gli occhi di Ella sprizzano speranza.

- Anch'io. - Richard mi sorride, infondendomi coraggio. D'accordo, devo riuscirci.

- Venite vicino a me. - dichiaro. I due eseguono i miei ordini. Chiudo gli occhi, attivo il totem e penso intensamente ad un vortice sotto i nostri piedi. Ci riesco, facilmente. L'aria ci avvolge, formando un piccolo tornado e, anche se è difficile da controllare, riesco ad andare abbastanza in alto da oltrepassare il cancello.

- Bravissima, Liz. Sapevo che ce l'avresti fatta. - Ella stringe le sue braccia intorno a me non appena i nostri piedi toccano il terreno.

- Davvero, bravissima. - anche Richard mi abbraccia. Wow. Il mio cuore è scosso da qualcosa di strano. È... come se si fosse smosso qualcosa dentro di me. O meglio, noi. Si è creato... un legame, un legame potentissimo.

- Andiamo, il SUV è dietro l'angolo. - Richard si avvia, e noi lo seguiamo. Saliamo sul veicolo e partiamo a tutta velocità.

- Che facciamo ora? - chiedo, mentre Richard evita le macchine sulla strada.

- Andiamo lontano da qui, poi chiamo Jack e ci facciamo teletrasportare al rifugio. - mi risponde Rich. - Semplice, no? - sembra più rivolto a se stesso che a noi.

- Può farlo davvero? -

- Sì. Già altre volte l'ha fatto. -

In poco tempo ci ritroviamo in autostrada.

- Abbiamo compagnia. - Ella abbassa il finestrino e si affaccia. Mi volto anch'io e vedo alcuni furgoni bianchi che ci sono dietro.

- Sono loro. E adesso? Non possiamo portarli al rifugio con noi. - dannazione! Non possono darci un po' di tregua?

- No, infatti. - Ella sorride, il suo sguardo è malizioso. La ragazza si affaccia, di nuovo, dal finestrino, con metà corpo dentro e metà fuori, e dalla sua mano parte un raggio congelante che va a schiantarsi sulla strada dietro di noi, congelandola.

Due camion si ribaltano, ma altri continuano la corsa. Ora Ella lancia dardi ghiacciati contro i veicoli, rallentandoli in ogni modo.

- Jack, Jack? Triangola la nostra posizione. Siamo nei guai, raggiungici e preparati ad un teletrasporto. - Richard allontana il braccio dalla bocca. Non capisco come abbia fatto a chiamare Jack senza telefono, ma ora non importa.

- Bene, sta arrivando... Oh, cazzo. - davanti a noi ci sono cinque camion.

- Ci bloccheranno. - dice Ella, allarmata, ritornando con il corpo dentro.

- No, non lo faranno. - un'idea mi balena nella testa.

- Che vuoi dire? -

- Userò il totem per sollevare il SUV. -

- Credi di farcela? - mi chiede la ragazza dalle iridi ghiacciate.

- Lo spero. - chiudo gli occhi, attivo il totem per la terza volta e mi concentro.

- Sta funzionando. - sento esultare Richard, ma non voglio aprire gli occhi, oppure il vortice scomparirà.

Sento, però, che non sono più a terra. È come se stessi in aereo. Felice della mia azione, apro gli occhi e non riesco a credere a quello che vedo: una creatura bianca, dall'aspetto etereo, mi guarda con ferocia. Riesco a vedere bene la sua forma. È uno... scheletro, con una specie di mantello strappato avvolto intorno al suo corpo. Lo scheletro si scaglia su di me, afferrandomi il collo.

- Liz, che succede? - Ella mi fissa sconvolta.

- Ma come, non lo vedi? Mi sta... uccidendo. - balbetto, mentre lo scheletro rafforza la presa sulla mia gola.

- Cosa dovremmo vedere? - Ella è confusa.

Ora basta. Con un gesto di mano, lo scheletro sparisce, spinto via dal mio getto d'aria.

- Liz, stiamo cadendo. - Richard è allarmato, così come Ella. Diamine! Non riesco a creare un nuovo turbine così in fretta.

Il SUV si schianta al suolo, ma l'impatto è migliore di quanto mi aspettassi.

- Ottimo lavoro, Ella. - Rich si congratula con l'amica.

- Grazie. - la ragazza sembra stanca. Ora la vedo: una massa di neve, appena sotto il SUV. Ella deve averla creata prima dell'impatto, e deve essersi stancata molto nel crearla all'improvviso.

Che cosa voleva quello spettro? Perché mi ha aggredito?

I furgoni si avvicinano e da essi fuoriescono gli uomini in nero.

- E ora che facciamo? - Ella si guarda intorno, cercando una via d'uscita. Siamo al capolinea.

- Se ci consegnate il totem dell'aria, vi lasceremo andare. - tuona la voce di uno degli uomini.

- Certo, come no. - bisbiglia Richard, cercando di non farsi sentire. Il SUV ha le ruote distrutte, non possiamo scappare.

- Come volete. - l'uomo dà il segnale ai suoi compagni, e tutti insieme si avvicinano al SUV.

- Al mio tre, - comincia Richard. - attacchiamo tutti insieme. -

- Va bene. - diciamo in coro io ed Ella.

- Uno... due... tre. - mentre ci lanciamo fuori dal SUV, pronti a combattere, delle fiamme separano noi e gli agenti. Poi lo vedo:

Jason.

Sta cadendo dal cielo, come un angelo vendicatore, con le fiamme tra le mani. Atterra su un nemico senza il minimo graffio e comincia a colpire gli altri uomini con le sue abilità. Resto ammaliata dai suoi movimenti così veloci, sicuri, potenti. Gli avversari cadono a terra senza sensi, con alcune parti del corpo ustionate. Jason avanza verso di noi, oltrepassando il muro di fiamme indenne.

- Jason, vieni!!! - mi prende un colpo quando vedo Jack apparire dietro di noi. Deve essersi teletrasportato.

Jason aumenta il passo, ma si inginocchia al suolo, e una chiazza rossa si dilata sulla sua spalla. Il suo urlo di dolore mi squarcia i timpani.

- Jason!! - gridiamo io ed Ella. Il ragazzo si rialza e ci raggiunge, reggendo la parte lesa. Si accascia a terra, aggrappandosi al mio braccio. È stato ferito, dannazione.

- Jack, andiamo via. - Richard si rivolge in preda al panico al nostro capo.

- Aggrappatevi tutti a Jason e Liz. - i due eseguono l'ordine, poi Jack mette una mano sulla spalla di Richard e l'altra sul SUV.

- Andrà tutto bene. - sussurro a Jason, sorridendo.

Jason ricambia, riscaldandomi il cuore.

- Andrà tutto bene. - ripeto. E ne sono sicura. Perché deve andare tutto bene! Non voglio che altre persone muoiano a causa mia. Non permetterò mai che queste persone muoiano per me, non dopo che hanno fatto di tutto per aiutarmi.

Intanto, Jack attiva il suo potere, e tutti noi ci dissolviamo nell'aria, sfuggendo dal pericolo.

Instagram: viepsilon

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