Capitolo 7

LIZ
Con passo svelto, arriviamo in sala da pranzo e troviamo Jack e Kelly seduti davanti al tavolo. Un computer acceso è poggiato sopra di esso.

- Eccovi. - Jack si alza e si avvicina a me. - Liz, so che può essere difficile per te, ma abbiamo trovato l'organizzazione che ha ucciso i tuoi genitori e che ti ha inseguita per il totem. - annuncia l'uomo, serio.

- Davvero? - wow, sono riusciti a trovare delle informazioni così importanti in pochissimo tempo. Sono davvero bravi.

- Venite a vedere voi stessi. - vado vicino a Kelly, che mostra il suo computer fermo su un'immagine: una specie di piramide racchiusa in un cerchio dorato ed una scritta che recita: AEGYPTIOS.

- AEGYPTIOS? - legge Richard, confuso.

- È il nome dell'organizzazione. - specifica la ragazza dai capelli corti.

- Come avete fatto a scoprire il nome dell'organizzazione in così poco tempo? - mi giro verso i due e li osservo attentamente, aspettando una risposta.

- Jason, quando è venuto a salvarti, è riuscito a prendere la spilla di un uomo con questo simbolo. - Kelly indica la piramide. - In questo modo, mi è bastato rintracciare il simbolo e ho scoperto il nome dell'organizzazione. Secondo i pochi dati che ho raccolto, arrestano gli exodus per studiarli e capire il motivo della nostra mutazione, conducendo degli esperimenti. - afferma con voce disgustata e carica di rabbia.

- Per quanto sia macabro, ha senso, visto che gli Egizi furono coloro che cercarono di catturare gli Ebrei e Mosè. - ragiona Ella.

- Infatti, ma perché vogliono il mio totem. - questo ancora non mi è chiaro. Perché scatenare un inseguimento per tutta Londra per un totem?

- Questo dobbiamo ancora scoprirlo, Liz. Nel frattempo, ho bisogno che tu sia pronta, in caso dovessi usare i tuoi poteri. Devi imparare a controllarli e a difenderti. Perciò, domani farai un'addestramento personale con Helena. - mi informa Jack.

Dannazione. Non voglio usare di nuovo il totem. Non voglio rischiare di fare del male a qualcuno. Non voglio che questo ciondolo sia causa di morte. Jack deve aver notato la mia espressione delusa, perciò si affretta a dire:

- Andrà tutto bene, vedrai. Ora andate a dormire. Ci vediamo domani. -

Appena arriviamo in stanza, mi stendo sul letto, amareggiata e preoccupata per quello che succederà domani.

- Liz? - mi chiama Ella.

- Sì? -

- Ascoltami, so come ti senti. Anch'io, quando ho scoperto i miei poteri, avevo paura ad usarli, ma devi essere tu a controllarli, e non viceversa. Devi imparare ad accettarli, perché ormai sono parte di te, della tua vita, del tuo essere. Io ce l'ho fatta, e sono sicura che anche tu puoi farcela. - mi dice Ella, cercando di aiutarmi.

- Come posso fare, Ella? - mi metto seduta e la guardo, implorando il suo aiuto con gli occhi.

- Semplice. Fatti aiutare da Helena. Lei ha aiutato tutti noi e potrà aiutare anche te. Fidati. -

- Grazie. - la abbraccio. Non potevo trovare compagna migliore di Ella. Non ho mai avuto una migliore amica a scuola, a causa di Amanda e il suo gruppo, ma con Ella è diverso. Sento che con lei posso aprirmi e parlarle di ogni cosa. Strano, visto che sono qui solo da qualche giorno.

- Di nulla, amica mia. Ora dormiamo. Domani ti aspetta un sano allenamento. Devi riposarti. -


Mi alzo presto, svegliata da Helena. È arrivata in stanza e mi ha detto di prepararmi. Una volta indossati pantaloni e maglietta, mi dirigo nella sala d'allenamento.

- Ciao, Elizabeth. - Helena è in piedi, e dietro di lei ci sono dei bersagli.

- Buongiorno. - la saluto, un po' intimorita.

- Prima di tutto, non essere in pensiero per quello che è successo ieri. È questo quello che voglio da voi. E mi scuso per esserci andata troppo pesante. -

- Grazie. - questo mi rallegra.

- Oggi non ti colpirò, ma ti insegnerò come controllare i tuoi poteri. Sei pronta? -

- Sì! - esclamo, sicura di me, dopo aver fatto un lungo respiro.

- Allora, vieni di fronte a questi bersagli. -

Mi posiziono dove lei mi ha indicato.

- Attiva il totem. - mi ordina.

Lo faccio e l'energia inizia a ricoprirmi con veemenza.

- Bene. Ora sta' tranquilla e non agitarti. Ricorda una cosa: i poteri saranno anche forti, ma devi essere tu a controllarli e a domarli. Tu puoi farcela, Elizabeth. Puoi dominare il tuo totem. Ce l'abbiamo fatta tutti qui dentro, e tu non sei da meno. - il suo tono è forte e mi infonde speranza.

Ma non non credo di riuscirci lo stesso. Sto per perdere il controllo, sento che il totem sta per sopraffarmi. Il vento inizia a soffiare nella stanza e non riesco a fermarlo. I bersagli volano via da terra e cominciano a volare qua e là.

- Elizabeth. - Helena tenta di venire verso di me, ma un bersaglio le arriva dritta in faccia. La donna crea uno scudo e si ripara dal colpo. Una lacrima mi riga il viso. Non può succedere, non di nuovo. Chiudo gli occhi nel vano tentativo di far cessare ogni cosa.

E poi succede una cosa stranissima: l'immagine di mia madre appare davanti agli occhi. Sorride, e rivedo ancora una volta il fantastico sorriso che ho ereditato da lei, secondo mio padre. La sento, mi sta incoraggiando ad andare avanti, a credere in me stessa, a combattere contro quello che mi ha afflitto da sempre: la paura. La paura mi ha sempre ostacolato, dall'essere me stessa al non lottare contro i miei bulli. Io ora posso cambiare. Posso ricominciare a vivere e ad essere felice senza di loro e le loro torture. Come ha detto Jason, devo togliere loro il potere di farmi soffrire, ed è quello che farò. Io ora posso essere me stessa, senza paura.

Grazie, mamma!!

Non credo che l'abbia solo immaginata. È come se fosse stata realmente qui. Ora non ha importanza però, conta solo il fatto che mi ha aiutato a superare il terrore del totem.

Lei ha passato il ciondolo a me perché sapeva che io sarei stata all'altezza. Sapeva che io ce l'avrei fatta, e ce la farò per te, mamma.

Un'altra lacrima riga il mio viso, ma sparisce all'istante, distrutta dal vento. Riapro gli occhi e vedo il bersaglio.

- Posso farcela. Io posso farcela!!! - esclamo ad alta voce, allargando le braccia. Il vento si placa all'improvviso, e riesco a vedere un sorrisetto sul viso di Helena, ancora con lo scudo alzato.

Ora ho io il controllo, lo percepisco. Il totem si lascia governare da me. Riconosce che io sono colei che lo indossa e lo capisce, come una persona.

Mi concentro sui bersagli. Scaglio un getto d'aria che manca l'obbiettivo.

Il secondo lo colpisce di struscio, ma il terzo... il terzo lo colpisce in pieno, facendolo volare via. Stessa cosa per gli altri. In poco tempo, tutti i bersagli sono a terra.

- Fantastico, Elizabeth. Visto? Ce l'hai fatta da sola e senza l'aiuto di nessuno. - la donna viene vicino a me, gioiosa e felice. Alla fine, Ella aveva ragione. Non è così male come persona e sa svolgere perfettamente il proprio compito.

- Grazie mille, Helena. - dichiaro soddisfatta. Sono contenta, finalmente capisco cosa intendeva mia mamma.

Slaccio la catenina d'oro che tiene il totem appeso al mio collo e lo prendo in mano. Lo guardo attentamente. Non devo sopraffare il totem, devo accettarlo. Dobbiamo coesistere l'uno con l'altra, e sono felice di averlo capito. Ora userò il totem non più con paura, ma con orgoglio. Perché sono onorata di portare al collo questo ciondolo, e che ci provino a portarmelo via.

Chiunque ci provi, io non glielo permetterò, perché lo difenderò a qualunque costo, sempre.


Dopo l'allenamento con i colpi d'aria, Helena mi ha insegnato a tirare pugni e calci e mi ha detto di esercitarmi da sola sull'uso dei miei poteri.

Ora sto tornando in camera, avvolta in un'asciugamano dopo una bella doccia, dove Ella mi aspetta. Deve dirmi una cosa importante. Nel bagno mi sono specchiata e lì... ho visto una nuova Liz. Una Liz felice, non più triste come una volta. La vecchia Liz, quella debole e senza spirito combattivo, sta pian piano scomparendo.

- Ehi, Liz. - entrando in camera, noto che c'è anche Richard. - So che penserai che sono uno stalker, visto che ti trovo sempre in asciugamano, ma volevamo darti la buona notizia. - esordisce, trattenendo a stento la felicità.

- Però, prima, volevamo farti i complimenti per aver imparato ad usare al meglio i tuoi poteri. Helena ci ha informati. - trilla la ragazza dai capelli bianchi, saltellando e venendomi vicina, tenendo le mani dietro la schiena.

- Grazie, ragazzi. - che dolci, sento che mi sto affezionato a queste persone.

- Comunque, Jack ci ha accordato il permesso di uscire. Domani, noi tre. Almeno respiri un po' d'aria fresca. -

- Perfetto. Mi fa piacere. - finalmente posso uscire. Non vedo Londra da qualche giorno e ammetto che mi sono sentita un po' in gabbia qui dentro.

- Inoltre... - un'altra sorpresa? - Questi sono per te. - Ella mostra le sue mani, seguita da Richard, ed ecco che compaiono alcuni libri. Saranno circa venti di vario genere.

- Sono... per me? - chiedo per conferma.

- Certo, un piccolo regalo di benvenuto. - Richard mi sorride e fa l'occhiolino. Salto addosso a tutti e due e li abbraccio, piena di felicità.

- Grazie, ragazzi. - sussurro, mentre anche loro ricambiano l'abbraccio. - Non pensavo di aver già trovato degli amici. -


Dopo che Rich se n'è andato, io ed Ella ci mettiamo a letto. Comincio già a leggere uno dei libri che mi hanno regalato.

- Ella? - chiamo la mia amica, quando un pensiero mi sfiora la mente.

- Dimmi. - Ella ha la voce impastata dal sonno.

- Domani non viene Jason? - chiedo, curiosa. Non vedo il ragazzo da ieri e mi dispiace. Volevo solo dirgli che ho apprezzato la chiacchierata con lui.

- No, Liz. - mi dice Ella. - Jason è un tipo solitario, e poi non gli piace uscire. -

- Come mai? -

- È complicato, Liz. Prima non era così, è cambiato qualche anno fa, anche se non so il perché. Prima era una persona molto più divertente e spensierata, ma ora... -

- Richard lo sa, il perché? Oppure Jack, o Helena? - non ottengo risposta, Ella è caduta nel mondo dei sogni.

Vorrei sapere di più su questo Jason, ma forse è meglio se lo chiedo direttamente a lui. Solo non domani. Domani voglio godermi la giornata con Rich ed Ella e non pensare a niente.

Anche se mi chiedo perché sia cambiato così tanto, da come ne parla Ella.

Comunque non sono cose che mi riguardano, adesso devo solo pensare a riposare. In pochi minuti, Morfeo mi prende fra le sue braccia, ed io mi lascio cadere nel sonno.

Instagram: viepsilon

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