Capitolo 64

LIZ
Spalanco il portone del rifugio, lasciando entrare tutti. Gwen ci sta aspettando. La presenza di questo fantasma mi inquieta, possibile che sia davvero mia madre? Non so se posso fidarmi, potrebbe essere tranquillamente una trappola ideata da Gabriel. Ma se non fosse così? Potrei avere delle risposte alle domande che sono rimaste impresse nella mia mente per tutto questo tempo.

- Ti prego, Gwen, dimmi che stanno bene. - chiede Ella, guardando con occhi carichi di preoccupazione Scott, Jason e Jack.

- Sì, sono solo svenuti. Cosa diavolo è questo? - Gwen indica il fantasma, confusa.

- Ehm... è... la madre... - cerca di dire Ella, ma la interrompo subito:

- Non ne siamo sicuri. Se fosse una trappola? -

- Non puoi saperlo, se non glielo chiedi. - mi consiglia Richard. Non so se posso davvero fidarmi, ma ha ragione. Devo chiederglielo.

- Devo pensare ai feriti. Io vi ascolterò da qui, andate in sala grande. - dice Gwen, osservando i movimenti del guerriero scheletrico e iniziando ad applicare delle garze sulla guancia di Scott. È rimasta davvero sbalordita, come tutti noi del resto. Il fantasma annuisce e si dirige in sala grande, emettendo un lungo e inquietante lamento gutturale.


Raggiungiamo la stanza. Non so cosa dire, come inizio il discorso? Mi sembra di non conoscerla, è tutto così complicato.

- Parlale, Liz. Se è tua madre, ti ascolterà. - Richard appoggia una mano sulla mia spalla e cerca di darmi una mano, seguito da Ella.

- Ehm... ehi? - cerco di formulare delle frasi, ma è difficile. Mi fa troppo male chiamarla mamma, riporta a galla tutti i ricordi. Vederla così, in questo stato, sotto forma di scheletro e con degli stracci come vestiti, mi distrugge. Lo scheletro mi guarda, rivolgendomi i suoi occhi cavi e senza pupille. Resto in silenzio, riesco solo ad incrociare il suo sguardo.

- So che è difficile... - inizia a dire, con quella dannata voce femminile così simile ma anche così diversa da quella di mia madre. 

- Oh, non ne hai idea. - affermo con rabbia. Lei resta per qualche secondo in silenzio, poi ricomincia a parlare:

- Mi manchi così tanto, Liz. Manchi anche a tuo padre... -

- Zitta. - ringhio, dando sfogo a tutta la mia rabbia. - Non osare parlare di mio padre. Se sei davvero mia madre, allora ascoltami bene: non hai idea dei pericoli che abbiamo dovuto superare. Non hai idea del fardello che mi hai donato senza la benché minima spiegazione. Non hai idea di tutto quello che io, che noi, abbiamo passato a causa dei tuoi segreti. Non sai quante volte abbiamo rischiato di morire. Io... io sono felice di avere il totem dell'aria, il tuo totem, ormai è parte di me. Ho trovato dei veri amici qui, sono diventata una persona migliore, una persona più forte. Non sono più debole. Ma tu devi prenderti le tue colpe: mi hai mandato alla deriva, mi hai affidato il totem senza degnarmi delle dovute spiegazioni, tenendoti i tuoi loschi segreti, che hanno messo in pericolo me e i miei amici. - urlo. La pelle comincia a formicolare, chiudo le mani a pugno, infilzandomi con le mie stesse unghie, il respiro diventa accelerato. Poi mi sento libera, libera da un peso che avevo da troppo tempo. Non credevo di avere tutta questa rabbia repressa dentro di me, forse non me ne ero neanche resa conto. Forse è stato positivo sfogarmi, adesso mi sento più leggera, senza nessun peso che mi opprima la gola.

- Mi dispiace così tanto, Liz. Non lo sapevo. Io... ho cercato solo di proteggerti. È successo tutto così all'improvviso, quel giorno. -

- Ti prego, - recupero il controllo e parlo, provando a frenare le emozioni. - spiegami tutto. Spiegami perché mi hai donato il totem dell'aria. Ho bisogno di sapere. - le lacrime premono per uscire, ma non voglio e le ricaccio all'interno.

- È successo molto tempo fa, quando eri solo una bambina. E adesso voglio raccontarti la storia: un giorno, tu eri a scuola. Io ero appena andata a fare la spesa. Era una giornata tranquilla, molto tranquilla. Sembrava che tutto sarebbe andato per il meglio. Tuo padre aveva appena ricevuto una promozione, io ero riuscita a trovare lavoro in quella gioielleria che ci piaceva tanto, e tu eri una bambina così intelligente e bella. Ma quel dannato giorno... ha segnato la mia rovina. - lo spettro fa una pausa.

Voglio parlare, ma non riesco. La morsa attorno al mio cuore non sembra voler cedere la presa. Ella mi vede in difficoltà e interviene:

- Che cosa è successo? -

- Uscita dal supermercato, mi diressi a casa. Arrivata alla porta, un uomo dai capelli corvini mi chiamò e disse che doveva parlare con me. - capiamo subito di chi parla. - si presentò come Gabriel Cox. Le sue prime parole furono:

"So che possiedi il totem dell'aria, ed io lo voglio."

Il mio cuore si fermò. Era un segreto che custodivo da anni, e adesso arrivava un uomo qualunque, che avrebbe potuto mettere a rischio tutto il mio mondo. Mio padre donò il totem a me prima di morire, così come aveva fatto suo padre prima di lui. Decisi di fare finta di nulla, in modo da imbrogliarlo. Ma lui non era un tipo facile da ingannare. Anzi, ingannare, manipolare e uccidere era il suo lavoro. Ricordo ancora la scena: lui prese un fiore da un prato, studiandolo attentamente con gli occhi e rigirandoselo fra le dita. Era sempre più vicino, era così terrorizzante, avevo paura che mi potesse fare del male.

"Elizabeth è una bambina davvero bella e speciale, proprio come questo fiore. Sarebbe un peccato, se quella bellezza venisse rovinata in un semplice gesto." Dopodiché strinse il fiore in un pugno, distruggendolo. Era una minaccia. - lo spettro fa una pausa. Sono completamente sconvolta, lui ci ha minacciate. Sin da quando io ero piccola, lui ci ha sempre perseguitate, è sempre stato una presenza costante. I miei amici sono attentissimi al racconto, non vogliono perdere nessun particolare. Mia madre decide di proseguire:

- Il giorno dopo, non ti mandai a scuola. - si rivolge direttamente a me. - Ti tenni con me tutto il tempo, avevo paura che lui ti avrebbe attaccata. Tuo padre mi tranquillizzò, era tipico di lui mantenere la calma. Per fortuna, andava a lavorare lontano e sapeva chiaramente difendersi. Di lui non mi preoccupavo. Ma di te, sì. Tu eri così piccola, e io dovevo proteggerti. - il suo tono diventa più forte, lasciando trasparire il suo dolore. Oh, mamma. - Andammo a fare un passeggiata ad Hyde Park, non mi fidavo a stare a casa, dato che lui sapeva dove abitavamo, e chiamai anche la mia amica più fidata, Sareena. Le spiegai tutto, lei mi era sempre stata vicina, in ogni momento. Eravamo quasi sorelle, amiche sin dall'adolescenza. - ricordare le fa male, percepisco dell'amarezza nella sua voce.

- Gabriel arrivò in un attimo con una squadra di agenti AEGYPTIOS. Cominciammo a combattere, mentre Sareena ti proteggeva. Gabriel non aveva ancora il totem della morte al tempo, io ero in netto vantaggio grazie ai miei poteri. Ma commisi un errore fatale: ho sempre avuto l'abitudine di mettere e di togliere il totem di continuo. Non lo portavo mai al collo in ogni momento della mia vita, quindi non si era creato quel legame fortissimo che avete tutti voi con i vostri. - guarda tutti i portatori di totem presenti nella stanza. - Non ne avevo bisogno, non ero in pericolo, nessuno mi dava la caccia, visto che nessuno sapeva che ero un exodus. Dovete sapere che i totem sono come dei... bambini, hanno una specie di anima. Hanno bisogno di stare sempre con i propri genitori, oppure non si creerà mai quel legame fortissimo che li caratterizza. - altra pausa, capisco il suo dolore. Questo errore la sta torturando, ma devo sapere.

- Cos'è successo? - trovo finalmente la forza di parlare.

- Gabriel si avvicinò a me, mentre io ero impegnata con alcuni agenti. Mi colpì, ed io caddi a terra. Il totem si staccò dal mio collo, rotolando via da me. Dannazione, se l'avessi portato per più tempo, si sarebbe creato fin da subito un legame forte come il tuo, Liz, e non si sarebbe mai tolto. Gabriel era lì, sul punto di uccidermi. E poi successe: vari vortici iniziarono a viaggiare per il palco, forti venti soffiavano, smuovendo gli alberi e le foglie, l'aria divenne fredda tutto all'improvviso, gli agenti iniziarono a volare per aria. Mi girai e vidi te, Liz. Eri rinchiusa in una sfera d'aria solida, col totem al collo. Ti eri liberata dalla presa di Sareena e avevi preso il totem per aiutarmi. Il tuo sguardo era perso, il ciondolo brillava; stavi affrontando la prova del totem. Ogni portatore che indossa un totem deve affrontare una prova per dimostrare di esserne degno. Credo che tutti voi l'abbiate già fatto. - dice, rivolgendosi ad Ariel, Melody e Leo e osservando i totem che portano al collo.

- Quindi, io ho affrontato la prova del totem quando ero piccola? Per questo, quando mi hai dato il ciondolo la prima volta, l'ho semplicemente indossato e avevo già i poteri? - chiedo, per avere conferma, con la voce rauca. Il fantasma annuisce, facendo ondeggiare il cappuccio.

- Io non ricordo niente di questo giorno. Per un bambino, vedere sparatorie e venti magici dovrebbe essere traumatico, ma io non ricordo niente. Perché? -

- Per Sareena. - risponde con voce tetra. - Riuscisti a superare la prova, il totem ti aveva accettato, ma eri troppo stanca per combattere e cadesti al suolo, svenuta. Corsi subito verso di te, e Gabriel e i suoi uomini avanzarono. Ero senza poteri e senza forze, era la fine. Gabriel impugnò una pistola e sparò. Non era ancora giunta la nostra ora. Non sentii nessun dolore, non ero stata colpita. Tu non avevi nessuna goccia di sangue, tranne i graffi che ti eri fatta atterrando dritta sul suolo dopo la prova. Alzai lo sguardo, e Sareena era davanti a noi, inginocchiata, le mani portate allo stomaco. Perdeva un'innumerevole quantità di sangue. Non parlava, emetteva solo versi di dolore. Siccome era girata di spalle, non riuscivo a vedere il suo viso. Lacrime amare fuoriuscivano dai miei occhi, non riuscivo a crederci, la mia più cara amica... stava morendo. Lei volse lo sguardo verso di me, i suoi occhi grigi erano puntati su di noi, e disse due singole parole: 

"Scappa, Karen."

Poi, con un ultimo sforzo, usò i suoi poteri. Dei cerchi argentati ricoprirono il suo corpo, per poi staccarsi all'improvviso. Dei dischi colpirono me e te, Liz. Altri centrarono tutti gli uomini di Gabriel e Gabriel stesso. Sareena si accasciò al suolo, gli occhi aperti e vuoti. Il suo corpo si ridusse in ceneri d'argento, poi fu trasportata via dal vento, e di lei non rimase più nulla. Appena fummo colpite, ci fu il vuoto. Scappai, ignorando quello strano uomo dai capelli corvini e quegli agenti in armatura che si guardavano intorno confusi, e non ricordai più niente. A casa, ti vidi con addosso il totem e mi chiesi come facessi ad averlo. Ti convinsi a rinunciarci e a ridarmelo. Quando un portatore pronuncia le parole "Rinuncio al totem", il legame si spezza all'istante. Così, ripresi il totem e lo indossai. - lo spettro fa una pausa. 

- Che cos'ha fatto Sareena con i suoi poteri? - domando.

- Sareena... era l'exodus della memoria. Era uno degli exodus più potenti che avessi mai incontrato. I suoi poteri non riguardavano solo la memoria, ma anche la realtà. Era capace di far dimenticare alle persone qualcosa o qualcuno, e quando lo voleva, quel qualcuno spariva completamente dalla circolazione, scompariva dalla realtà, di lui non restava più alcuna traccia. Restavano soltanto... ceneri d'argento. Lei colpì Gabriel, ed egli dimenticò completamente i nostri volti, i nostri corpi. Per lui non esistevamo più. Ogni volta che provava a trovarci, il potere di Sareena, ancora impresso nel suo cervello, lo portava sulla strada sbagliata. Lui credeva di aver trovato il portatore del totem dell'aria, invece trovava una persona qualunque. Ecco perché ci ha trovate dieci anni dopo. Il potere di Sareena non era infinito, e si esaurì. Lei l'ha fatto per proteggerci, e di questo gliene sarò sempre grata. I cerchi si avvolsero intorno al suo corpo, perché Sareena stava facendo sì che lei fosse eliminata dalla memoria di tutti, dalla realtà. Ha usato i suoi poteri su se stessa, ed è per questo che, quando è morta, di lei sono rimaste soltanto delle ceneri. Era scomparsa dai miei ricordi. Non esisteva più. Il suo sacrificio, almeno, non è stato vano. - il fantasma fluttua per la stanza, riprendendo fiato.

- Fortunatamente, avevi l'età giusta per per possedere il totem dell'aria. Di solito, i portatori devono essere adolescenti per possedere i totem. Da bambini non si ha il controllo delle proprie emozioni e, senza di questo, i totem sono instabili. Se si è adulti, è anche meglio. Per questo motivo, ho aspettato i tuoi diciotto anni per consegnarti il mio ciondolo. Te lo diedi, ricordi? Eri ancora inesperta, e quando tornasti a casa, con la consapevolezza di aver ucciso quella ragazza, mi sentii malissimo. Non ebbi il tempo di realizzare e di spiegarti tutto che arrivarono gli agenti e ci uccisero, mentre tu scappasti via. Per fortuna, sei stata salvata da questi nobili guerrieri. Grazie mille, per averla aiutata. - lo spettro termina il suo racconto, ringraziando i miei amici. Ella e Richard annuiscono, a disagio.

Sento lo sguardo di tutti puntato su di me, e so di avere un'espressione stupita. Non credevo che fosse successo tutto questo. Non sapevo del sacrificio di Sareena e di mia madre. Io non sapevo niente, e finalmente adesso ho delle risposte. È tutto così strano, ma mi sento completa. Ora capisco perché, in questi dieci anni, io mi sia sentita sempre così vuota, incompleta, un pesce fuori dall'acqua, come se mi mancasse qualcosa. Io ero destinata a questa vita, erano i poteri di Sareena a farmi sentire così.

- C'è solo un'ultima domanda che dobbiamo porti. - Kelly avanza prontamente. La guardo confusa, e lei mi rivolge uno sguardo pieno di speranza. Solleva la pagina misteriosa trovata a casa mia e la mostra al fantasma. - Che cosa c'è scritto in questa pagina? -

- È il magico rituale, l'obiettivo di Gabriel. Il motivo per cui cerca i sette totem. - tutti facciamo un passo avanti, incuriositi. - La pagina l'ho scritta io. Ho creato una lingua che solo io posso capire, nessun altro la conosce. -

- Ti prego, spiegaci cosa vuole fare Gabriel. - la prego. Devo sapere.

- Quando i sette totem che indossate e che indossano Gabriel e la ragazza dai capelli rossi vengono uniti, viene a formarsi un guerriero. - sui nostri visi compaiono delle espressioni confuse. - Lasciate che vi spieghi, ma dobbiamo sbrigarci. Molto presto, Gabriel mi farà scomparire. Lui ha un controllo totale sugli spettri della morte. -

- Quindi, Gabriel non crea gli spettri, li evoca. - dice Leo.

- Esatto. Ritorniamo a noi. I sette totem, quando vengono uniti, formano un guerriero. - ascoltiamo, ammirati. Finalmente, anche questo segreto viene svelato. - Il guerriero cambia in base alle persone che lo invocano; se nei cuori dei portatori c'è tanta luce, speranza e buon cuore, allora verrà creato un guerriero di luce. Ma se nei cuori dei portatori c'è oscurità e malvagità, allora verrà evocato il guerriero oscuro. -

- Si sono mai visti questi guerrieri? - chiede Ariel.

- In parte. Io non conoscevo i portatori dei totem prima di voi, quindi non abbiamo mai provato ad evocare il guerriero. Il guerriero di luce non è mai stato creato nella storia, nessuno lo conosce. Ma il guerriero oscuro è stato evocato una volta, tantissimo tempo fa. Alcuni portatori dei totem, al tempo degli ebrei e degli egizi, si sono uniti, e hanno creato il guerriero oscuro, Ramses. Nei loro cuori c'era tanta malvagità, volevano usare Ramses per conquistare il mondo e distruggere tutti, ma Ramses era molto più forte di loro. Non si erano resi conto del mostro che avevano creato. Uccise i portatori e scatenò il Diluvio Universale, uccidendo tante persone e dandole in pasto al suo esercito di demoni. - restiamo tutti spiazzati.

- Il Diluvio Universale è stato causato dal guerriero oscuro? - ripete Richard, esterrefatto.

- Proprio così. Ramses voleva continuare il suo progetto, voleva conquistare l'universo. Tuttavia, c'era qualcuno che si oppose a tutto ciò. -

- Noè. - dico, ricordando la Bibbia.

- Esatto. Noè era un exodus molto speciale. Conoscete tutti la storia dell'Aquila d'argento e dell'Exodus Primario, vero? - annuiamo. - Dopo la morte dell'Aquila e della creazione dell'universo e degli exodus, il Falco di fuoco era in fin di vita, straziato dal dolore. Si dissolse in luce, e vagò per il mondo alla ricerca di un uomo o di una donna degni di possedere il suo potere. La luce trovò un uomo, Noè, e così l'Exodus Primario si reincarnò in lui. Noè possedeva una forza inimmaginabile, il Falco gli conferiva poteri unici. Erano collegati, coesistevano l'uno con l'altro. Noè sconfisse Ramses, usando i suoi potenti poteri, e riuscì ad esiliarlo da questo mondo. Antiche leggende narrano che, con un raggio di luce dorata, egli abbia sconfitto il guerriero delle tenebre, mandandolo in una dimensione oscura, sconosciuta e invisibile agli occhi dell'uomo, il posto perfetto per quel mostro. Ovviamente, se altri portatori col cuore oscuro dovessero unirsi, Ramses tornerebbe dal suo esilio, assieme al suo esercito di demoni. - lo spettro smette di parlare. Siamo tutti scossi, sono così tante informazioni da immagazzinare.

- Come fanno i portatori ad unirsi? - chiede Melody.

- Ci può essere anche un solo portatore, basta che abbia i sette totem nella mano. Se ci sono sette portatori, allora bisogna prendersi per mano - mentre lo spettro spiega, Kelly prende appunti. - e pensare intensamente al guerriero. Il totem del fuoco darà la scintilla al guerriero che inizierà il tutto e gli conferirà la vita; il fuoco fungerà da cuore. Il totem dell'aria gli donerà il respiro. Il totem dell'acqua farà fluire i liquidi all'interno del suo corpo, come se fosse il sangue che abbiamo... che avete - si corregge. - nelle vene. Il totem della terra gli regalerà il corpo e la corazza di cui ha bisogno per combattere. Il totem della musica gli offrirà la voce per parlare e il grido per respingere i nemici. Il totem dello spirito gli donerà un'anima, necessaria per vivere. Infine, il totem della morte elargirà al combattente la forza e il potere di uccidere gli avversari. Questo è tutto quello che c'è scritto nella pagina e che bisogna fare. -

- Perfetto, ora sappiamo cosa fare e come fermare Gabriel. - Rich è entusiasta. - Grazie mille. -

Ora sappiamo tutto grazie a lei, a questo spettro, a mia madre. Cammino verso di lei con le gambe molli, che tremano ad ogni passo, e con gli occhi di tutti puntati su di me.

- Grazie, mamma. Mi manchi. - mi lancio avanti, per abbracciarla. Ha commesso degli errori, ma io la conosco, e so che vorrebbe rimediare. Non avrebbe mai voluto espormi a questa guerra, ma ormai è successo e non si può cambiare il passato. Lei è sempre mia mamma, mi manca come il primo giorno in cui è morta e vorrei che qualcosa potesse riportarla da me. Le mie mani stanno per toccarla e stringerla in un abbraccio. Un gesto che non compio da mesi. Che non farò mai più.

Al mio contatto, lo spettro scompare, dissolvendosi in tante piccole particelle. Gabriel è riuscito a trovarla e a richiamarla. Non mi resta più niente di lei, soltanto ricordi e parole. Le gambe cedono, ed io cado a terra, in ginocchio. Le lacrime escono senza ritegno e comincio a piangere, senza vergognarmi di nulla. Sento dei passi, poi... le braccia di Ella che si avvinghiano attorno al mio collo, seguite da quelle di Richard, Ariel, Melody e Leo. Passano alcuni secondi, poi anche quelle di Kelly mi stringono, e V-23 si getta fra le mie. Loro mi consolano.

 Si comportano da buoni amici.

Si comportano da famiglia.

ANONIMO
Liz si è calmata. È il momento giusto per chiamare il mio gruppo. Vado subito in camera e apro la porta, per poi chiudermi a chiave. Prendo il cellulare e chiamo Gabriel, devo avvertirlo. Mi stringo nelle spalle, non posso credere a quello che ho sentito in sala grande. Mi accorgo di stringere ancora in mano le garze, così le appoggio sul letto.

- Pronto? - ha la voce stanca, credo si sia indebolito molto nella battaglia.

- Loro sanno tutto adesso. -

Instagram: viepsilon

Spazio Autore: 
Ciaooo a tutti😘😘😘😘

Che ne pensate del capitolo e di tutti questi segreti rivelati?

Non fraintendete Liz. Lei è arrabbiata per via dei segreti della mamma, ama la sua vita al rifugio, ne è felice, ma è arrabbiata per quei segreti che hanno fatto del male a lei e ai suoi amici. Ci tiene davvero tanto a loro, e un po' è come se si sentisse in colpa per quello che ha fatto la madre. Ci tenevo a precisare🤣😁

Qualche sospetto sulla spia?😜😜

Nel prossimo capitolo verrà spiegato cosa è successo a Jason, quindi restate sintonizzati😘😘🤗🤗

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