Capitolo 58
LIZ
Apro gli occhi. Ormai non faccio più fatica a realizzare dove mi trovo, visto che sono abituata a dormire con Jason. Anche se la stanza che condivido con Ella resterà sempre la mia preferita. Quelle quattro mura hanno ascoltato le nostre risate, i nostri discorsi, le mie lacrime e tutto il resto. Non dimenticherò quello che è successo lì dentro.
- Buongiorno. - Jason si accorge del mio risveglio e mi avvolge con le sue braccia, incrociando le gambe alle mie e accarezzando il mio viso e i miei capelli. - Vai in bagno e pettinati, i capelli ti stanno malissimo. -
- Senti da che pulpito. - lo richiamo, visto che i suoi capelli sono in uno stato peggiore dei miei. Accarezzo per un po' il suo viso e gioisco dei suoi baci sul mio collo, rimanendo a letto per dei buoni quindici minuti. Adoro questi momenti di pace e tranquillità in cui possiamo dedicarci completamente l'uno all'altra, senza che nessuno ci metta fretta. Mi alzo con riluttanza, scostando le coperte, e mi dirigo in bagno.
- Non osare vestirti. - mi avvisa Jason, con l'ordinario sguardo malizioso. È sempre il solito.
Dopo una manciata di minuti, Jason e io usciamo dal bagno e ci apprestiamo ad andare a fare colazione. Ho cercato di fare il prima possibile in bagno, non volevo farlo aspettare troppo. Alla fine, ho indossato un maglioncino blu e dei jeans scuri. I capelli... sempre un disastro. Li ho tenuti a freno con una crocchia.
- Secondo te, come sta Melody? -
- Non lo so, credo bene. Se ha bisogno di tempo, è naturale. Io quando sono arrivato qui non ho parlato né con Jack né con Helena per un bel po'. - mi spiega, con lo sguardo perso nel vuoto. Rimango a fissarlo per un po', notando la malinconia che aleggia nei suoi occhi. Ogni volta che pensa al passato, ha sempre quella strana espressione carica di rimorso.
Jason si accorge dei miei occhi puntati su di lui e cambia subito argomento:
- Tra poco è Natale. -
- Già, vero. - siamo a metà Dicembre, manca davvero poco. Il primo Natale senza mamma e papà. Mi rattristo al solo pensiero di quello che potrebbe succedere. - E se dovesse essere l'unico Natale che passeremo? E se Gabriel riuscisse ad ucciderci tutti e a prendere i totem? E se... - do voce ai miei pensieri pessimisti, lasciandomi trasportare dalle parole.
- Basta, Liz. - Jax mi interrompe, prendendo il mio viso tra le mani. - Non sarà l'unico Natale che passeremo. Ce ne saranno altri, molti altri. Riusciremo a sconfiggere Gabriel. Questa è una promessa. - prima che io possa rispondere, lui mi bacia appassionatamente, scacciando tutta la paura con questo semplice gesto.
- Dov'è Melody? - domanda Ella.
- Ha detto che non aveva fame. Preferiva rimanere a letto e riposarsi. - la informa Jack, sistemandosi le maniche della camicia.
- Capisco. - dice Ella, amareggiata.
- Vuol dire che la porzione di torta di Melody la mangerò io. - Helena prende il piatto destinato alla ragazza dalla pelle mulatta e mangia tutto in fretta, lasciando Leo, che si stava preparando a contribuire, a bocca asciutta.
- Potevi lasciarmene un po'. - Leo sembra deluso, ma Helena lo incenerisce con lo sguardo. A quanto pare, non si sono ancora riappacificati.
- Vado a parlarle. - mi alzo, voglio essere sicura che stia bene. - Leo, puoi prendere la mia porzione. -
- Vengo anch'io. - Ella mi segue, e insieme ci dirigiamo alla stanza della nuova arrivata.
- Non voglio ricevere nessuno. - urla Melody, correndo a chiudere la porta a chiave.
- Che facciamo? - chiede Ella.
- Ci penso io. - attivo il totem e lascio uscire un soffio d'aria dalle mie dita, il quale viaggia fino alla soglia dell'ingresso. Passa sotto lo spazio vuoto a terra e colpisce la chiave dall'altra parte della porta, facendola girare e aprire. Prossimo passo: rapinare una banca.
- Ho detto che non voglio ricevere nessuno! - Melody è in preda all'ira.
- Ma che cosa ti prende? - chiedo, stupita dal suo comportamento.
- Cosa mi prende? La mia vita è stata stravolta. Una settimana fa ero a quel pub ad esibirmi e a fare la cosa che più mi piace, cantare. Ora, i poliziotti, un'organizzazione addestrata ad uccidere e un pazzo criminale mi danno la caccia. Ho appena visto l'annuncio su Internet, il pub è stato distrutto, credo proprio che c'entri Gabriel. Pensavo che la cosa più brutta che mi fosse capitata finora era la rottura con la mia ragazza, e invece mi ritrovo ad essere una clandestina. In più, non riesco neanche ad usare i miei poteri. Sono inutile! - gli occhi di Melody sprizzano scintille, e non sembra intenzionata a restare calma.
- Sei lesbica? -
- Sì. - risponde, incrociando le braccia e mostrando le mani piene di anelli dorati. Indossa gli stessi abiti di ieri, l'unica differenza è che ha due borse sotto gli occhi. Evidentemente, non ha proprio dormito stanotte. Un dettaglio nella stanza attira la mia attenzione:
- Come hai fatto a scoprire questa notizia? Quello non è il computer di Kelly? - indico il portatile, realizzando solo ora il fatto che quel mostro di Gabriel ha distrutto un intero locale, uccidendo le varie persone che c'erano all'interno. È orribile.
- L'ho... "preso in prestito" dalla vostra amica. Se non vi dispiace, adesso me ne vorrei andare. - annuncia, e rimango a bocca aperta.
- Cosa? Non puoi. - dico.
- Sì, invece. Non potete trattenermi contro la mia volontà. Ritornerò a casa mia e cercherò un altro lavoro. -
- Ma ti rendi conto che Gabriel ti sta cercando? Appena ti troverà, farà di tutto per toglierti il totem. - Ella cerca di farla ragionare.
- Non mi interessa. Userò i miei poteri per fermarlo. Non riuscirà ad uccidermi. -
- Questo lo pensi tu. Ascoltami, - Ella si fa avanti. - capisco quello che provi. Qui dentro ci siamo passati tutti, io compresa. Sono in questo posto da quando ero piccola, e non è stato facile neanche per me. Andavo a danza e l'amavo, perché era l'unica cosa che mi permetteva di evadere dalla crudele realtà in cui mi trovavo. Purtroppo, stando qui non potevo più andarci, visto che ero una "criminale". Ma sai una cosa? Ho imparato a combattere, in questa villa, sfruttando anche la mia danza. Ho imparato a controllare i miei poteri, che prima odiavo, ma che ora non potrei mai farne a meno, perché sono parte di me, parte del mio essere. Ho conosciuto persone fantastiche e mi sono innamorata del ragazzo più bello del mondo. Noi non siamo solo dei sopravvissuti, siamo una famiglia, una vera famiglia. - Ella termina il suo monologo e inala una grande boccata d'aria. Ha parlato tutto d'un fiato, senza mai fermarsi. La rabbia di Melody sembra essersi affievolita, ma non è del tutto scomparsa.
- Hai detto che il totem non funziona più? - domando. Melody si limita ad annuire. - Forse è perché sei arrabbiata e confusa in questo momento. Anche per me, all'inizio, è stato difficile controllarlo. Ho quasi creato un tornado e distrutto il rifugio, ma alla fine, grazie all'aiuto dei miei amici, sono riuscita a controllarlo e ho iniziato ad amarlo. Sono così felice di portarlo al collo e di onorare mia madre. So che per te è difficile, perché adesso ti senti privata dei tuoi poteri e perché la tua vita è stata sconvolta del tutto, ma io posso insegnarti a controllarlo e a combattere. Devi solo fidarti di me. - Melody ci studia a lungo con il suo sguardo intenso.
- Ti prego, lasciaci essere il tuo sostegno. - Ella prende le sue mani, sorridendole. Melody ci pensa su, lasciandoci con il fiato sospeso per qualche minuto, ma alla fine prende la sua decisione:
- D'accordo, non me ne andrò. Resterò qui. - ci informa, lasciando che la rabbia nel suo corpo svanisca. Ella ed io ci lasciamo sfuggire dei sorrisi di sollievo, grate per la scelta compiuta dalla nostra nuova amica.
GABRIEL
- Papà, stai bene? - Gemma si avvicina a me.
- No, per niente. Quella sgualdrina ha anche il totem della musica, ora. Quando riuscirò ad ottenere il mio obbiettivo? - mi sfogo, in preda alla rabbia, prendendo a pugni il tavolo.
- Ci riusciremo. - mi consola mia figlia, dopo aver osservato la mia sfuriata.
- Ho incontrato Leonard, si è schierato dalla loro parte. Ora riesce anche ad usare il totem perfettamente, è migliorato. - Gemma si infuria.
- Tranquillo, lo distruggerò pezzo dopo pezzo. - sibila la ragazza.
- Basta che non tocchi il biondo. Spetta a me ucciderlo. - si intromette Thomas.
- Lui è tutto tuo, Thomas. - lo rassicura Gemma.
- Gabriel, non arrabbiarti. Loro avranno anche cinque totem, ma noi ne abbiamo ancora due. Anzi, ci hanno anche facilitato il lavoro. Dobbiamo solo attirarli in una trappola e rubargli tutti i totem in una volta sola. Sarà un gioco da ragazzi. - Skye mette una mano sulla mia spalla. - Ce la faremo. Loro non avranno speranze contro di noi. -
- Ne sono convinto. Thomas, hai svolto quel lavoretto? - mi rivolgo al mio alleato.
- Certo, ne ho presa una anche per me, se non ti dispiace. Tanto poi la uccido con le mie mani. -
- Non mi dispiace. Va' a divertirti. - gli dico, e il ragazzo dai capelli grigi si dirige in camera sua, togliendosi la maglietta. Prima che lui chiuda la porta a chiave, riesco a sentire delle urla soffocate.
- Noi andiamo. - mi avvisa Gemma.
- Certo. - aspetto che se ne vadano, dopodiché mi spoglio, rimanendo nudo davanti a queste tre puttane. Ho bisogno di sfogarmi. Loro mi guardano terrorizzate, mentre passo gli occhi sui loro corpi nudi e perfetti e osservo i graffi e i lividi che hanno sul viso. Non perdo tempo in futili chiacchiere. Afferro per il collo la ragazza bruna e le strappo via l'anima, lanciando via il corpo vuoto e marcio.
Le altre due si fanno indietro, sempre più impaurite. Cercano disperatamente un modo per uscire dalla stanza, ma senza successo. Con la telecinesi, sollevo la bionda e le prendo l'anima. Il suo corpo segue quello della sua compagna, gettato nello stesso posto.
- Sei fortunata. - sussurro alla rossa, facendo passare un dito sul suo viso. - Sei la mia preferita. - mi butto su di lei, gustandomi le sue forme perfette. Riesco a percepire i brividi che percorrono il suo corpo e mi piace sentire i suoi tremori sotto di me. Le tolgo il bavaglio, lasciando che le sue urla riempiano le mie orecchie. Gioisco della sua paura, stringendola a me con forza e con desiderio. Peccato che non lascerà questa stanza viva, una volta che avrò finito con lei.
Instagram: viepsilon
Spazio Autore:
Ciaoooo😘😘😘😘
Scusate se il capitolo è un po' di passaggio, ma a volte ci vuole. Spero che dalla parole di Melody si sia capita la sua tristezza e malinconia. Non vi preoccupate, non sarà sempre un personaggio triste😁😁😁
Gabriel è sempre più infuriato. Sta piano piano perdendo potenza, grazie all'intervento di Liz e i suoi amici, e ora non può fare altro che sfogarsi.
Ci vediamo venerdì con un capitolo in cui vedremo una Melody diversa che legherà con una persona in particolare😁😊😊
Secondo voi, chi è? Fatemelo sapere nei commenti😘😘😘😘
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