Capitolo 33
LIZ
Sento il vuoto sotto i miei piedi e piombo nel buio, finché non tocco il pavimento. Non vedo niente, quindi cerco di muovermi, ma Jason mi afferra per una mano.
- Aspetta, ci penso io. - il ragazzo alza il braccio destro e, in un attimo, è ricoperto di fuoco. Riesco a vedere qualcosa in più: scope, detersivi e attrezzi per pulire. Uno sgabuzzino.
- Kelly. - chiamo la ragazza usando il comunicatore. - Dove andiamo? -
- Uscite dallo sgabuzzino, dovreste ritrovarvi in un corridoio. Percorretelo, scendete dalle scale e vi ritroverete al secondo piano, dove i totem sono custoditi. State attenti, rilevo tracce termiche da ogni parte. Significa che i soldati sono qui e si sono divisi. -
- Okay, grazie. - disattivo la chiamata e usciamo dalla stanza, superando i vari attrezzi. Il corridoio, perlomeno, è illuminato dalle luci accese probabilmente dai soldati. Le pareti sono color bianco crema, e c'è un lungo tappeto rosso che ricopre il pavimento, mentre i quadri di vari artisti sono esposti a fianco a noi.
- Andiamo. - Jason percorre il corridoio velocemente, ed io lo seguo. Due soldati ci sbarrano la strada. Ci nascondiamo subito dietro un muro.
- Dobbiamo metterli fuori gioco. - sussurro a bassa voce e mi preparo ad uscire. Jason mi blocca per un braccio.
- Ferma. Dobbiamo aspettare il momento giusto. - mi consiglia.
- Ehi, guarda. - dice un soldato al suo compagno. - Bella, eh? - indica un quadro. Precisamente, indica il sedere della donna raffigurata. Leggo l'iscrizione sotto il dipinto: è di Diego Velàzquez, un pittore spagnolo, e raffigura la dea Venere nuda e di spalle, che si ammira ad uno specchio sorretto da un piccolo angelo. Il titolo è "La Venere Rokeby".
I due soldati si avvicinano al quadro, osservandolo attentamente e ridacchiando fra loro.
- Stupenda, ha un culo pazzesco. - il soldato di destra batte le mani, deliziato. Jason mi dà una gomitata e indica il numero tre con le dita. Capisco subito cosa ha intenzione di fare. È il momento perfetto.
Tre.
- L'artista aveva una mente davvero perversa. - afferma l'altro.
Due.
- Già, anche se a me non disgusta affatto. -
Uno.
Tutti e due ci lanciamo verso i due soldati corazzati. Jason distrugge i fucili che hanno, sciogliendoli con le proprie mani incandescenti. Il ragazzo si precipita su uno e comincia a tirargli pugni. Il soldato sembra in difficoltà. Il suo compagno cerca di aiutarlo, ma lo blocco e gli sferro due pugni e un calcio in pieno viso; il nemico si accascia sul pavimento, svenuto. Anche l'altro avversario viene sconfitto da Jason.
- Bel lavoro. Ora scendiamo le scale. - in poco tempo arriviamo al secondo piano. Questo dovrebbe essere il piano dove si trovano i totem.
- Okay, troviamo i totem. - percorriamo di nuovo un corridoio molto simile a quello di prima. Avanti a noi, ci sono altri quattro soldati.
- Liz, tu quelli a destra, io quelli a sinistra. - ordina Jason. Annuisco, e attivo subito il totem. Intrappolo due soldati in un vortice d'aria, poi li lancio contro un muro. Jason scaglia un sfera di fuoco su uno e dà un pugno in faccia all'altro, fracassandogli il casco. Andiamo avanti e ci ritroviamo in una stanza abbastanza grande. Credo sia l'entrata principale per il secondo piano. Ci sono due uscite, una davanti a noi e l'altra è alla mia destra.
- E ora dove andiamo? - chiedo, girandomi di qua e di là per non incombere in ulteriori agguati.
- Kelly. - Jason chiama la ragazza e le spiega la situazione.
- Bene, secondo questa mappa, - Kelly è pronta a guidarci. - dovete andare.... - la comunicazione si interrompe improvvisamente.
- Kelly. Kelly! - Jason cerca di contattare di nuovo la nostra amica.
- Questi aggeggi tecnologici... Così sofisticati ma anche così deboli. - sento una voce che potrei riconoscere ovunque provenire dalla porta di fronte a noi. Essa si apre, ed ecco che arriva lui, Gabriel. Avanza verso di noi fluttuando nell'aria, mentre spalanca del tutto la porta attraverso la sua telecinesi. Dev'essere stato lui a interrompere la comunicazione.
- Vi posso consigliare di andare a destra. Qui non c'è niente, soltanto dipinti. - ci suggerisce Gabriel in tono sarcastico, seguito da parecchi soldati corazzati. - Come stai, Elizabeth? - egli atterra e mi guarda. - Vuoi darmi il totem, o vuoi ingaggiare una violenta battaglia? - osservo ancora una volta il suo sguardo avido e bramoso puntato sul mio totem.
Non resisto, sto per attivare il totem e colpirlo.
- Liz, - mi ferma Jax. - il piano. - mi ricorda.
- No, Jax. Non ti lascio solo. - cerco di convincerlo.
- Ehi, punk fallito. - grida il ragazzo, ignorandomi. - Perché non combatti contro di me? -
- Vuoi far combattere questa nullità al posto tuo? - mi chiede Gabriel, non degnando Jason neanche di uno sguardo.
- Nullità? - Jax sembra ferito. - Una nullità potrebbe mai fare questo? - Jason allarga le braccia, e un crepitante muro di fuoco separa noi da Gabriel e dai suoi compagni. - Vai! - mi urla il ragazzo, cominciando a lanciare fiammate sui nemici.
Devo farlo. Se faccio presto, posso tornare ad aiutarlo. Apro la porta di destra e mi precipito al suo interno. Vedo dei soldati superare il muro, di conseguenza chiudo immediatamente l'ingresso.
Oh, no! Mi ritrovo in una stanza gigantesca. È bianca, e a terra c'è il solito tappeto rosso. Devo muovermi, non ho il tempo di mettermi a correre. Attivo il totem, e un vortice mi avvolge fino alla vita. In pochissimo tempo, attraverso la stanza gigantesca volando e riesco ad uscirne.
È un incubo: ci sono altre stanze bianche, meno giganti della precedente, che compaiono davanti a me. Sembra un labirinto, Kelly non può aiutarmi, e io devo fare in fretta.
Un attimo. Ho un'idea. Farò la stessa cosa che ho fatto con il libro dei totem: userò il mio ciondolo come una bussola. Lo attivo, concentrandomi sui due totem da trovare. Miracolosamente, il mio totem si illumina e comincia ad indicarmi la via. Passo per le stanze a seconda dell'illuminazione della bussola. Eccomi arrivata davanti ad una porta nera; il mio ciondolo brilla come una piccola stella rossa.
Ne sono certa, sono qui. Apro la porta ed ecco, finalmente, la stanza rossa. È vuota, piccola e rotonda, ma c'è una piccola teca di vetro al centro. Eccoli: il totem a forma di goccia d'acqua e il totem rotondo. Il primo è blu e risplende di azzurro. Il secondo è arancione scuro e risplende dello stesso colore, ma più acceso. Sembra che stiano richiamando il mio totem.
Distruggo con una leggera brezza d'aria la teca e prendo i due totem.
Ci siamo, ora devo salvare Jason.
JASON
Perfetto, Liz è andata. Devo darle più tempo possibile. Dei soldati vengono verso di me. Creo due fruste di fuoco e li metto KO. Altri cercano di lanciare qualche granata, ma con una frustata riesco a metterli a tappeto. Due cercano di sparare, creo uno scudo di fuoco che, a contatto con i proiettili, li scioglie e li trasforma in un liquido incandescente. Li finisco con delle palle di fuoco.
- Forza, avanti un altro, idioti! - urlo a squarciagola, cercando di attirare l'attenzione su di me.
- Be', sono rimasto solo io. - Gabriel compie un gesto con una mano e il muro di fuoco sparisce, come se non fosse mai esistito.
- Vediamo cosa sai fare, exodus del fuoco. - attiva il suo totem. Luce bianca fuoriesce dall'oggetto e le mani dell'uomo si ricoprono di una strana aura viola. Capisco subito cosa sta per fare. Gabriel lancia un raggio d'energia viola. Con una capriola, lo schivo.
L'avversario prova a scagliarmi contro qualche dipinto, facendoli levitare verso di me. Saltando agilmente, riesco ad evitarli tutti. Devo contrattaccare: faccio apparire una colonna di fuoco intorno a Gabriel e preparo i colpi.
Lancio una sfera di fuoco, tuttavia l'uomo, liberatosi del mio stratagemma, la blocca con la sua telecinesi e la rilancia contro di me. La evito appena in tempo. L'avversario scompare. Improvvisamente, me lo ritrovo alle spalle e ricevo un colpo di energia che mi colpisce in pieno. Rotolo e cado a terra, scosso dal dolore. È come se tutte le ossa del mio corpo fossero state percorse da una scarica elettrica.
- A quanto pare, non sei così forte come credevi. - mi sbeffeggia, avvicinandosi a me.
- Ti sbagli. - faccio apparire tra le mani un piccolo uccello di fuoco. Lo ingrandisco e lo lancio contro l'uomo. L'uccello prende vita e colpisce Gabriel, facendolo inciampare. La creatura diventa sempre più grande, fino a trasformarsi in una fenice.
Ho imparato quest'abilità in un allenamento con Helena. Disse che, per quanto i miei potrei potessero essere distruttivi, avrò sempre qualcosa di buono dentro di me e riuscirò a sfruttarlo in meglio. Infatti, concentrandomi, riesco a creare animali di fuoco e a dargli vita propria.
- Niente male, ma anche io so fare un trucchetto così. Attacca! - uno scheletro-guerriero incappucciato sorge dal pavimento. La fenice prova ad attaccarlo in picchiata, ma lo scheletro, con un schiaffo, la butta a terra e la disintegra. Lo scheletro mi sorpassa e mi blocca, avvolgendo le mie braccia con le sue mani. Cerco di liberarmi, ma non riesco. Sono bloccato.
- È ora di uccidere uno sbruffone saccente. - Gabriel si avvicina a me e mi accarezza il viso. - La tua anima sarà molto gustosa. - l'uomo mi mette una mano davanti alla bocca, sorridendo maliziosamente. Sento le forze abbandonarmi, qualcosa di bianco-azzurro esce dalla mia bocca. È una scia, credo che sia la mia anima. Gabriel è troppo potente, è capace di sfruttare tutte le abilità del totem della morte. Sento dolore da ogni parte e mi sento sempre più debole. Il mio corpo sta marcendo, la testa sta per esplodere, il cuore sta per fermarsi.
Sto per morire.
- Che ne dici invece di questo? - Gabriel si gira, sorpreso, e riceve un calcio in faccia. - Ti sono mancata? - Liz compare davanti a me e sorride. Attiva il suo totem e spazza via lo scheletro. La scia azzurra ritorna nella mia bocca e mi sento molto meglio.
- Stai bene? -
- Sì, sto bene. Ce l'hai? - la rassicuro.
- Ce li ho. - mi fa l'occhiolino e non posso fare altro che essere orgoglioso del suo coraggio e della sua forza di volontà. È così bella ora che mi guarda con occhi diversi. Occhi pieni di speranza.
- Bene, mi hai facilitato il lavoro. - Gabriel si alza e ci getta a terra con i suoi poteri telecinetici. - Sono miei! - l'uomo si avventa su Liz e cerca di prenderle il totem, sembra indemoniato. Creando una barriera di vento solido, Liz lo fa volare via. L'avversario si rialza e lancia un raggio d'energia viola sulla nemica. La ragazza mette le mani a X e respinge il raggio con un'altra barriera di vento. Il raggio riflesso di Gabriel va dritto su di lui e lo atterra.
- Tu, brutta troia! - inveisce contro di lei. Preso dalla rabbia, tiro una sfera di fuoco sull'uomo, ma viene distrutta subito. Ci riprovo con un raggio di fuoco. Gabriel lo blocca con una specie di scudo invisibile. Liz mi aiuta ed evoca una raffica d'aria dritta su Gabriel. L'uomo sembra in difficoltà. Insieme stiamo riuscendo a sopraffare i suoi poteri. Con un ultimo sforzo, uniamo i nostri colpi e riusciamo ad allontanare il nemico di qualche metro.
- Dobbiamo andare via. - Liz cerca di darmi la mano, anche se non so cosa ha in mente.
- Non senza quelli. - Gabriel si lancia su di lei, levitando a mezz'aria.
- Adesso basta. Li vuoi? - Liz tira fuori dalla tasca i due ciondoli blu e arancione. - Prendili. - li butta in alto. L'avversario li guarda, si distrae e alza le mani, pronto ad afferrarli.
Liz agisce: proietta una raffica d'aria, e Gabriel viene colpito in pieno. Sfonda una finestra e sparisce nel nulla. Credo proprio che abbia fatto un bel capitombolo, visto che ho sentito un gran tonfo.
- Sei stata bravissima. - mi complimento, ammirato dalle sue gesta.
- Andiamo via. - la ragazza prende i totem al volo.
- Come? -
- Così. - attiva il suo totem, e una cupola d'aria ci circonda. In un attimo, siamo in cielo, voliamo ad alta velocità e puntiamo dritti al rifugio.
Instagram: viepsilon
Spazio Autore:
Ciaooooo, come va? Vi sta piacendo la storia? Spero tanto di sì.
Nel prossimo capitolo, succederà una cosa importante, non solo per Liz, ma per tutta la comunità degli exodus😲😲😲😲. Se avete curiosità, teorie, o anche critiche, non esitate a contattarmi, perché sono le vostre opinioni che contano😍😍😍😍.
A presto!!!😘😘😘😘
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