Capitolo 31
LIZ
Apro di getto la porta dell'infermeria e vedo Gwen, come sempre, pronta a salvare i miei amici.
- State bene? - Helena, attirata dal baccano, si fionda anche lei in infermeria.
- No, affatto. - Jack si avvicina a Gwen, chiedendo indicazioni.
Appoggia Richard su un lettino, seguito da Jason, che fa la medesima cosa con Ella. I due cominciano di nuovo a muoversi e ad agitarsi, presi dagli spasmi. Da quello che vedo, non riescono neanche a respirare.
- Ma che cosa gli prende? - Kelly li guarda con preoccupazione. Sembra realmente in pensiero per le condizioni dei due ragazzi.
- Non lo so, ma lo scopriremo presto. - Gwen corre via e ritorna subito con due cavetti tra le mani, a cui seguono dei fili. Sembrano simili agli strumenti che i medici usano per l'elettrocardiogramma. Li lega ai polsi dei miei amici e collega i fili al suo orologio-comunicatore.
- Cosa fai? - le chiedo.
- Kelly ha aggiunto una funzione in più al mio comunicatore. Collegando questi cavetti ad esso, il mio orologio funzionerà come un monitor. Riuscirò a vedere all'interno dei loro corpi, proprio come fanno in ospedale con le radiografie. -
- Fantastico. - dico. - Come avete capito che avevamo bisogno di aiuto? - in effetti, non ho ancora capito come hanno fatto Jason e Jack a raggiungerci proprio quando Richard ed Ella erano a terra.
- I vostri parametri vitali erano alle stelle. - mi informa Kelly. - Quando ho visto che avevate bisogno di aiuto, ho chiamato subito Jason e Jack. -
I miei occhi puntano immediatamente a Jason, che però ha lo sguardo concentrato su Ella e Rich e sembra disperato; lo capisco, per lui sono come fratelli e non vuole perderli.
Più tardi, dovrò ringraziarlo. Ero sull'orlo di una crisi di nervi quando ho visto i ragazzi feriti, ma lui è riuscito calmarmi. È strano, ma per un momento mi sono completamente dimenticata di quello che mi ha detto, come se non fosse mai successo niente. Vorrei capire perché mi ha trattata in quel modo e perché si comporta così. Ora, però, non è il momento di pensarci.
- Ecco i risultati. - annuncia Gwen.
- Allora? - mi faccio più vicina a lei per vedere i risultati sul suo orologio.
- Aspetta. - Gwen collega il dispositivo al suo computer personale, che è poggiato sul tavolino, attraverso un altro filo. Ecco che sul monitor compare l'immagine a infrarossi del corpo di Ella e Richard. Riesco a vedere i muscoli e le ossa dei ragazzi.
- Oh, mio Dio. - dichiara Jason, guardando lo schermo. Ora ci faccio più caso: intorno alle costole di Rich ed Ella c'è un nuvola di fumo. La nuvola si agita e si muove, ma non esce dal corpo dei ragazzi. È come se fosse ancorata al torace.
- Ecco perché non riescono a respirare e hanno questi spasmi. - intuisce Gwen. - Il fumo circonda i polmoni di Ella e Richard. Così facendo, impedisce loro di respirare normalmente e causa questi spasmi. Dobbiamo espellere il fumo dai loro corpi. -
- Come? - interviene Jack. Gwen ci pensa un po' su, sembra che non sappia più cosa fare. All'improvviso, sento dei dolori lancinanti alle costole. Mi inginocchio sul pavimento, mantenendo le mani intorno ai fianchi. Solo ora ricordo delle ferite procuratemi dall'exodus del fumo.
- Liz. - Kelly ed Helena cercano di aiutarmi, tirandomi su, ma io non faccio altro che urlare a causa delle fitte.
- Che le succede? - Kelly si rivolge a Gwen con una nota di panico nella voce.
Gwen si muove all'istante: si toglie l'orologio e lo lascia sul tavolino. Poi stacca il cavetto da Ella e lo collega a me. In seguito, l'immagine del mio corpo appare sullo schermo del computer.
Mio Dio. Le mie costole sono distrutte; ci sono crepe ovunque.
- Quei calci ti hanno conciata male. - commenta Helena. Gwen interviene: una sfera di sfavillante luce verde le appare tra le mani e un'aura bianco latte la circonda.
- State indietro. - avverte. Tutti si allontano.
Gwen lancia la sfera su di me. Essa si attacca al mio corpo e in un attimo mi ricopre interamente. Non vedo e non percepisco più niente, ma mi sento piacevolmente bene al suo interno. Per circa dieci secondi, i miei sensi sono affievoliti. Finito questo periodo, ritorno al mondo reale e non sento più alcun dolore.
- Grazie, Gwen. - la ringrazio per avermi curata.
- Di nulla. - Gwen si appoggia sul tavolo per riprendersi dallo sforzo.
- Allora, come facciamo a curarli? - chiede Jack.
- Se Kelly e V-23 mi aiutano, posso creare una pozione guaritrice per i polmoni dei ragazzi. Facendogliela bere, il liquido farà la stessa cosa che ha fatto la mia sfera con Liz: li ricoprirà e li guarirà. - Gwen ha comunque una nota di amarezza nella voce, e la sua espressione non è felice.
- Ma... -
- Ma il fumo è il problema. - annuncia. - Se gli faccio bere la pozione, il fumo spazzerà via il liquido, e i polmoni resteranno feriti. -
- E poi che succederà? - domando, impaurita dal tono di Gwen.
- Soffocheranno. -
- No, non può essere. Non può essere! - si agita Scott, sgomento. - Ella non può morire. Non può andarsene. -
- Esiste anche Richard. - lo incalza Jason. Anche in un momento come questo devono litigare?
- Oh, sta' zitto per una buona volta! - Scott è sul punto di dare un pugno a Jason, ma Jack lo blocca:
- Scott, calmati. Così non aiuti né Ella né Richard. -
- C'è qualcosa che possiamo fare? - chiede Jason, ignorando Scott. Gwen sta zitta per un attimo, ha un'espressione vaga, si limita a guardare il vuoto. Non parla e non risponde. Dev'essere pesante; dopotutto, ha la pressione di tutti sulle spalle e non è facile da sopportare. Poi i suoi occhi marroni si accendono di speranza e mi guardano.
- Liz. - mi chiama. - Tu puoi salvarli. -
- Cosa? - chiedo, incredula.
- Ma certo. Se userai i poteri del tuo totem, produrrai aria che pulirà i polmoni di Ella e Richard e spazzerà via il fumo. - suppone la bionda.
- Ma sei sicura che possa farlo? - domanda Kelly.
- Non lo so. È lei che porta il totem, non io. -
Tutti mi guardano, tanti paia di occhi sono puntati su di me. Non so se posso davvero farlo. E se producessi troppa aria fino a gonfiarli e ad ucciderli? Non l'ho mai fatto prima d'ora, e non so come fare. Non riesco a decidere, troppa pressione.
Per fortuna, ancora una volta, ci sono due occhi che riescono a calmarmi, quelli di Jason. Lui ha speranza in me, ha speranza che possa salvare i suoi migliori amici. Il suo sguardo riesce ad infondermi la speranza necessaria a convincermi.
Devo farcela. Ella e Richard sono miei amici, non posso lasciarli morire.
- Va bene. Lo farò. - dichiaro, decisa.
Tutti si rallegrano, persino V-23, che alza le orecchiette e galleggia felicemente in aria, e Jason mi sorride. Non deluderò Ella e Richard, loro farebbero lo stesso per me. Mi metto vicino ai due, pronta a guarirli.
- Puoi farcela, Liz. Ricorda che dev'essere aria pulita e pura. - espone Gwen, aprendo la bocca di Ella, mentre Kelly apre quella di Richard.
Attivo il totem e mantengo la calma. Punto le mani sopra la fronte dei ragazzi e chiudo gli occhi. Mi concentro, incanalando l'essenza dell'aria stessa dentro di me, concentrandomi sui venti che soffiano nel mondo, diventando una cosa sola con l'aria, e sento una leggera folata di vento uscire dalle dita. Vengono così prodotte due brezze bianche che entrano nelle bocche di Ella e Richard.
L'aria è più bianca del solito, e percepisco che è pura, non inquinata, satura.
- Guardate. - Scott indica lo schermo, mentre la speranza ritorna nei suoi occhi. Volgo lo sguardo al monitor senza perdere la concentrazione: il fumo all'interno dei polmoni sta sparendo, l'aria lo sta spazzando via. In pochissimo tempo, sono scomparsi entrambi; i polmoni dei due ritornano a svolgere regolarmente il loro compito.
- Bravissima, Liz. - si complimenta Gwen, seguita da tutti gli altri, ma a me basta solo il sorriso di lui, Jason. È felice per le condizioni dei suoi amici e sembra orgoglioso di quello che ho fatto.
- Bene, ora non devo fare altro che creare la pozione. - ci informa Gwen, battendo le mani. Improvvisamente, l'allarme in laboratorio suona. Kelly e V-23 vanno a controllare e ritornano dopo due minuti.
- Non ci crederete mai. - dichiara la ragazza coi capelli corti, stupita. - Ho rilevato dei totem! -
- Davvero? - chiedo, sbigottita.
- Sì, il totem dell'acqua e il totem del fuoco. -
- Dove sono custoditi? -
- Alla National Gallery. - risponde V-23.
- Addirittura due. Fantastico. - si esalta Scott.
- Bene, dirigiamoci subito... - Jack viene interrotto da un'altro allarme.
-Oh, no. Segnalazioni di fumo vicino a Piccadilly Circus. - ci informa Kelly, dopo aver controllato.
- È di nuovo quel ragazzo. - nota Jason.
- Bene, pagherà per quello che ha fatto ad Ella. - Scott è furioso e pronto allo scontro.
- Calma, Scott. - lo ferma Jack. - Il piano è questo: Helena, io e Scott andremo a Piccadilly Circus per fermare il ragazzo. Liz, tu sei l'unica che può combattere contro Gabriel e Skye nel caso anche loro vadano alla National Gallery. -
- Allora io andrò lì. Perfetto. -
- Ed io verrò con te. - Jason si fa avanti. - Non ti lascio sola ad affrontare Gabriel. - gli sorrido, le cose che mi ha detto non hanno più importanza.
- Bene, allora andiamo. - Jack ci prende per mano e ci teletrasporta verso la meta.
GABRIEL
- Che succede? - chiedo a Skye. Siamo alla centrale di polizia e un forte allarme risuona nella stanza.
- Bene, sei arrivato. Buone notizie, abbiamo rilevato dei totem. - esordisce la ragazza.
- Davvero? -
- Affermativo. Minacciare le famiglie di questi cervelloni è servito a qualcosa. - Skye è divertita. Ho convinto questi sfigati a lavorare per me semplicemente minacciando le loro mogli e i loro figli. Semplice, no?
- Dove si trovano? -
- Alla National Gallery. Sono il totem dell'acqua e del fuoco. -
- Mi dirigo subito lì. -
- Vengo con te. - Skye prende il giubbotto.
- No, vado da solo. -
- Sei impazzito?! Probabilmente ci sarà anche Elizabeth, anche lei cercherà di recuperare i due totem. - cerca di farmi desistere, ma per me è meglio così.
- Meglio, così la ucciderò e mi prenderò anche il suo totem. Tranquilla, ritornerò presto. È... una vendetta personale. - detto questo, esco dalla centrale e mi dirigo alla National Gallery.
Instagram: viepsilon
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