Capitolo 21

LIZ
- Andiamo, Liz? - chiede Ella. Il suo orologio-comunicatore squilla da un bel po' di tempo.

- Va bene, andiamo. - Jack ci aspetta in laboratorio. Ieri sera, quando siamo tornati dalla missione, ci ha lasciati andare subito. Eravamo tutti stanchi dopo la battaglia. Gabriel, il ricordo del suo volto soddisfatto, della sua forza, dei suoi poteri, mi sta corrodendo. Ho bisogno di sapere perché desidera così accanitamente il mio totem.

Speriamo che, ragionando tutti insieme, riusciremo a trovare una soluzione. Mi alzo dal letto, scendiamo le scale e raggiungiamo gli altri in laboratorio. Ci sono tutti, tranne Helena.

- Dov'è Helena? - chiedo.

- Sta migliorando le sue tecniche di combattimento. Dopo che quell'uomo ci ha pestati per bene, ha bisogno di allenarsi. È stata... ferita nell'orgoglio. - Jack si alza e si mette al centro della stanza. - Okay, ragazzi. Ora che ci siete tutti, possiamo cominciare. Ieri abbiamo affrontato Gabriel Cox, il capo dell'AEGYPTIOS... -

- Questo lo sapevamo già. - interviene Jason, con fare saccente.

- Comunque, - continua Jack, ignorandolo. - dopo la battaglia ho chiesto a Kelly di condurre qualche indagine su di lui. -

- E...? - domanda Ella.

- Ho trovato pochissimo. - spiega Kelly. - Sono entrata nei database dell'AEGYPTIOS e ho scoperto soltanto che lui è il capo dell'organizzazione. È stata una mossa molto rischiosa, mi hanno quasi scoperta. Per fortuna, sono uscita dal sistema in un secondo. -

- Nient'altro? - dico, impaziente.

- Niente. Zero assoluto. - Kelly sembra delusa da se stessa.

- Liz, quest'uomo voleva il tuo totem. Sai per caso il motivo? - 

- No, Jack. Ha detto che lui è il capo dell'organizzazione, che ha ucciso... i miei genitori. - rispondo, con la voce carica di rabbia.

- Non è solo, comunque. - irrompe Jason.

- Che vuoi dire? - domanda Jack.

- Mentre tutti voi eravate svenuti e Gabriel stava strozzando Elizabeth, una ragazza dai capelli rossi mi ha colpito. Abbiamo combattuto per un po', finché non siamo fuggiti. -

- Per caso, sai come si chiama? - 

Jason si concentra, come se stesse attingendo a tutta la sua memoria. - Sì, ora ricordo: Skye. Si chiama Skye. - 

- Kelly. - Jack guarda la diretta interessata, e i due si capiscono al volo. La ragazza si mette subito all'opera. Preme i tasti, digita parole e muove il mouse in continuazione. Poi, con un leggero movimento del capo, accende gli altri computer. V-23 le dà una mano, suggerendole tasti da battere e parole da scrivere, anche se non ne capisco il significato; sono un bel duo.

- Porca miseria. - impreca Kelly, sbattendo il pugno sulla scrivania. - Quest'organizzazione è invisibile. Non trovo nulla su questa Skye. Quanto detesto non riuscire a trovare le cose in rete. -

- Aspetta. - interviene Scott, che fino ad ora è stato zitto. - Puoi descrivere meglio questa ragazza. - il ragazzo si rivolge a Jason.  

- Capelli rosso fuoco, occhi marroni, fisico snello, labbra carnose. - risponde Jason, confuso.

- Per caso, ha una collana a forma di... -

- Testa di volpe color oro? - conclude Jason. - Sì, ce l'ha. -

- Prova a cercare Skye Cooper. - suggerisce Scott a Kelly.

- Eccola. - questa volta, Kelly è soddisfatta. Sullo schermo appaiono le foto di una ragazza. È molto carina, sempre sorridente e dai lineamenti delicati.

- Come la conosci? - chiede Richard.

- Eravamo compagni ad un corso di cucina. Con me era molto simpatica, ma un giorno scomparve e non si fece più viva. -

- Evidentemente, doveva essersi già alleata con Gabriel, a quel tempo. - ragiona Ella. - Aveva una famiglia o qualche parente? -

- Sì, una madre e un padre. Non li ho mai visti di persona, credo si siano trasferiti e siano andati via da Londra. -

- Questa ragazza ha anche delle abilità speciali. Mentre combattevamo, toccava in continuazione la sua collana. A fianco a lei comparivano degli animali, sembravano degli spiriti. Poteva volare come un uccello, lottare con molta forza come un orso e avere degli artigli come una tigre. - ci racconta Jason.

- Interessante. Be', abbiamo parlato abbastanza. Potete andare, ragazzi. Grazie a tutti per l'aiuto. - Jack ci lascia andare, ma io non ho ancora trovato risposte a tutte le mie domande.

- Aspettate, voglio dire solo una cosa. - intervengo. - Durante lo scontro, Gabriel mi continuava a ripetere che finalmente aveva trovato "uno dei sette", per caso sapete che significa? -

Tutti mi guardano perplessi, ma nessuno mi risponde.

- Non ne abbiamo idea, Liz. Se vuoi, però, posso fare delle ricerche. - dice Kelly.

- Okay, grazie. - esco dalla stanza, triste. Speravo di avere delle risposte, ma nulla. Come possiamo fermare quest'uomo, se non abbiamo alcuna informazione su di lui o sui suoi alleati su cui basarci?


La giornata passa velocemente: mangiamo, ci alleniamo e ci riposiamo. Ora sono nel letto, Ella già dorme, ma io non riesco. Abbiamo scoperto molte cose, e adesso ho trovato il colpevole dell'omicidio che mi ha tolto due persone importanti della mia vita e che vuole togliermene altre a cui sono affezionata. Ho bisogno di scoprire il suo obiettivo, per fermarlo e per porre fine alla sua crociata. Mentre continuo a pensare e la rabbia si affievolisce, mi addormento.


Sono in una foresta. È sera, e il terreno è coperto di neve, così come gli alberi. Non sento niente, neanche il freddo, come se non fossi realmente qui.

Comincio a vagare per la foresta, o meglio, a fluttuare. I miei piedi non toccano terra. Gli alberi sono piegati su se stessi e sembrano formare un inquietante corridoio. Alcune piccole creature si affacciano dai rami degli alberi, osservando la nuova ospite. Piccoli scoiattoli bianchi, coccinelle multicolore, farfalle d'argento, mi seguono, mentre percorro il corridoio. In fondo ad esso c'è una piccola luce che mi attira. Solo ora mi accorgo che nel cielo risplendono due lune, una più grande dell'altra, due possenti satelliti che illuminano la tetra notte. Arrivo quasi alla fine del corridoio e mi accorgo di essere accompagnata da due creature, un lupo color cremisi e un falco d'oro. Non sono spaventata. Anzi, è come se fossi abituata alla loro presenza. È come se fossimo collegati, tutti e tre. Osservo il mio totem, che brilla nell'immenso buio. I colori sono proprio quelli del mio ciondolo, forse... il mio totem mi sta guidando, manifestandosi sotto forma di animali, come delle proiezioni.  

Improvvisamente, un'ombra mi passa davanti agli occhi, facendomi spaventare. Mi guardo intorno, ma non c'è nessuno, a parte gli animali. Dopo un po', un'altra ombra mi oltrepassa. Di seguito, altre due, una delle quali mi attraversa, buttandomi a gambe all'aria. I due animali sono irrequieti, e le altre creature spaventate. Cosa diavolo sono?

Il lupo china il capo, ringhiando, mentre il falco si appoggia sulle mie spalle. Mi rialzo, e delle sagome cadono dal cielo. Sono circondata da sei ombre. Non ne distinguo i contorni, non capisco se sono maschi o femmine. Al collo portano dei gioielli luminosi.

Ne riconosco subito uno, impresso nella mente, identico a quello di Gabriel: un cerchio grigio formato da vari filamenti che si intrecciano fra di loro, con all'interno una pietra nera rotonda. È molto simile al mio, solo i colori sono diversi, e anche le luci. Quel ciondolo brilla di bianco, mentre il mio si attiva e si illumina di rosso.

Tutte e sei le ombre mi guardano. Noto che una di loro indossa il ciondolo a testa di volpe dorato, identico a quello che ci ha descritto Jason. È molto bello, sembra che la testa di volpe sia stata intagliata da un pezzo d'oro. Brilla, proiettando della luce magenta molto intensa.

Un'altra ombra indossa un ciondolo a forma di rombo verde chiaro, che risplende del medesimo colore. Un'altra un ciondolo a forma di goccia d'acqua blu, che brilla di azzurro. Un'altra ancora un ciondolo di forma rotonda, che luccica d'arancio e, infine, l'ultima ombra porta un ciondolo bianco a forma di nota musicale, la nota SOL precisamente, che sfavilla di blu. Le luci delle collane sembrano essere in contatto col mio totem. Il lupo e il falco diventano piccole palline di luce e vanno via, dopo aver chinato il capo all'unisono verso di me, così come tutti gli altri animali, abbandonandomi. Un vento oscuro anima la foresta, turbando gli alberi. Le ombre si avvicinano. La paura mi assale. Vorrei fermarli, ma non posso. Riesco a vedere la mia unica salvezza: la luce alla fine del corridoio di alberi. Mi lancio verso di essa, seguita dalle sei ombre. 

Un attimo. Possibile che quei ciondoli che indossano siano....

ELLA
- Liz, svegliati. - strillo. Liz si agita in continuazione nel letto, mugugna parole che non capisco, e il suo totem è acceso; la luce rossa illumina completamente la nostra stanza. Non riesco a svegliarla, sono preoccupata, ma forse conosco una soluzione: mi raffreddo la mano e la poggio sul suo gomito. La ragazza si sveglia subito, recuperando aria, e si massaggia il gomito. Il totem si spegne, e la stanza piomba di nuovo nelle tenebre. Accendo la lampada sul mio comodino e guardo Liz.

- Scusami se ti ho raffreddato il polso, tra un po' finirà l'effetto, ma mi sono davvero spaventata. - mi giustifico. Grazie a Dio si è svegliata.

- Tranquilla. Ora lo so, ho capito tutto, Ella. - mi dice Liz, entusiasta, prendendomi per le spalle.

- Cosa? - le chiedo, confusa.

- Ho capito a cosa Gabriel si riferiva quando diceva "uno dei sette". -

- Illuminami, allora. -

- Sono totem, Ella. Quello che Gabriel vuole... sono sette totem. -

Instagram: viepsilon

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