35. Domande
La domanda che le rimbombava in testa era ovvia, Hans le aveva esposto la sua teoria in base alla quale quei corpi fossero in realtà solo involucri, ma non c'erano certezze che fossero davvero vivi altrove.
Erano morti su questo pianeta, ma avevano iniziato a vivere da qualche altra parte nello spazio? Lo stesso luogo da cui proveniva Shao?
Tutte queste domande le affollavano la testa, ma più di tutte una si faceva sentire: "Shao è ancora viva da qualche altra parte nell'universo?"
La possibilità che sua figlia fosse viva, ma in un mondo diverso dal suo le infondeva speranza e la disperava allo stesso tempo. La poteva raggiungere? La poteva far tornare indietro? Hans aveva detto che se con l'amore l'aveva portata lì una volta forse ci sarebbe riuscita ancora, ma sarebbe stato davvero giusto toglierla dal suo luogo di origine?
Si sdraiò nel letto della sua stanza ed incomincio a guardare il soffitto in cerca di risposte, rendendosi presto conto di non averne nessuna.
Jack, Amy, Alan poi? Erano ancora vivi? Erano insieme a Shao? O con il suo sacrificio c'era davvero possibilità che tornassero indietro?
All'improvviso si rese conto dell'esistenza di questa possibilità, Shao era morta per riportare gli altri in vita, ma ci era riuscita? Fin'ora era stata talmente offuscata dal dolore e dai pensieri per sua figlia che non le era nemmeno venuto in mente di vedere se gli altri fossero tornati, se ci pensava razionalmente le sembrava una cosa a dir poco surreale, ma ora non poteva più lasciare nell'incertezza nessuna possibilità. Corse in cerca di Hans.
《Hans!》
《Evelin! Passi avanti forse?》
《Non abbiamo controllato gli altri!》
《Intendi i corpi degli altri ragazzi?》
《Si! Shao si è sacrificata per riportarli in vita... non so se sia una cosa possibile o semplicemente una pazzia... ma dobbiamo controllare!》
《Cara Evelin dopo aver ispezionato Shao è stata la prima cosa che sono andato a controllare, mi sorprende che tu te ne sia ricordata solo adesso...》
Come al solito la freddezza e la lucidità di Hans gli permettevano di essere sempre tre passi avanti a tutti.
《Quindi...》
《Mi spiace Ev, sono rimasti nello stesso stato in cui erano prima... penso che il meccanismo di trasferimento sia un po' più complicato di quanto crediamo, sto continuando a lavorarci》
Il pensiero che sua figlia fosse morta per nulla la fece rabbrividire, non voleva crederci, si rifiutava di farlo.
《No Hans non può essere, non può essere morta per nulla, ci dev'essere un motivo, qualcosa deve cambiare... non può! Non può!》
Evelin sfogò la sua rabbia sullo stipite della porta spappolandosi le nocche.
《Ev Ev, calmati》
Hans le prese le mani e cercò di calmarla.
《Nessuno ha detto che tua figlia è morta per nulla, semplicemente dobbiamo ancora capire i meccanismi di questa cosa di gran lunga più grande di noi. Non devi perdere lucidità, non devi lasciarti andare o è finita, non ne verrai mai fuori》
Evelin lo ascoltò sapendo che aveva ragione, ma non aveva abbastanza forze per mettere in pratica ciò che diceva.
《Ev, Shao a quanto pare ha causato la "morte" di tutte quelle persone, forse non voleva più vivere con quel peso...》
《Stai forse dicendo che è meglio che sia morta?!》
《No, certo che no. Sto dicendo che avrà avuto i suoi motivi, non lo ha fatto per nulla》
《Mi sta esplodendo la testa. Non riesco a capirci più nulla, mia figlia viene da un altro pianeta, si è uccisa per far rivivere chi ha amato, ma nessuno è tornato. Sono ancora vivi altrove? Mia figlia è ancora viva? Posso riportarla da me? Posso io raggiungerla? Gli altri sono lì con lei o sono semplicemente morti? Non ci capisco più nulla Hans... sono esausta》
Hans non si era mai sentito così impreparato ed impotente, non era abituato a non riuscir a dare risposte. Fin da quando era un semplice ragazzo aveva il mondo ai suoi piedi, alcuni professori lo odiavano perché si rendevano conto che nonostante la giovane età era sempre tre passi avanti a loro, alcuni erano arrivati al punto di scoraggiarlo facendogli credere di essere solo uno stupido visionario che sarebbe presto diventato un semplice fallito, ma lui non si era mai lasciato fermare e non gli aveva mai dato peso. Sapeva chi era e cosa poteva fare, si faceva domande e trovava le risposte, quello era il suo dono, il suo potenziale, era Hans Forsteller e non sarebbe rimasto nell'ombra, il suo nome avrebbe significato qualcosa un giorno, ne era certo, e non si sarebbe lasciato scoraggiare da chi era semplicemente invidioso delle sue potenzialità.
Ora Evelin era lì, contava su di lui e lui non poteva far altro che guardarla disperarsi. L'abbracciò.
Ad Evelin venne da ridere, si vedeva che Hans non era abituato a scambiare gesti di affetto, il suo abbraccio era tremendamente rigido e glaciale, quasi dovesse tenere con le braccia un manichino.
《Hans grazie, apprezzo lo sforzo, ma lascia gli abbracci a me e tu concentrati sul microscopio》
Gli disse ridendo.
《Ehm... si beh... forse lì sono effettivamente più bravo...》
《Non ti preoccupare, tu hai fatto molto più di tanti altri per aiutarmi, a modo tuo certo, ma solo grazie al tuo modo di essere siamo riusciti a capire cosa è successo... 》
《Vorrei poterti dare più risposte lo sai, non sono abituato a vedere le persone piangere, di quello di solito se ne occupa sempre qualcun altro, io come hai visto non sono bravo in quelle cose, ma ti prometto che ne verrò a capo di tutto questo, riuscirò a trovare le risposte. Le troveremo insieme.》
Evelin gli diede un abbraccio, un abbraccio vero, di cui Hans non contemplava nemmeno l'esistenza.
《Ecco, questo è un abbraccio Hans》
Gli disse Evelin facendogli l'occhiolino.
《Prenderò appunti allora》
Gli rispose Hans ridendo.
《Hans c'è un altra cosa che ti devo chiedere... dobbiamo andare a prendere Jack e portarlo qua》
《Certo ci avevo già pensato, ho aspettato che ti riprendessi per chiedertelo, ma a quanto pare hai fatto prima te》
Hans stava diventando un pilastro sempre più grosso e saldo al quale aggrapparsi, l'ultima cosa rimastagli ad evitare di naufragare. La sua semplice presenza la faceva sentire tranquilla, sapeva che lì dove lei non sarebbe stata brava ci sarebbe stato lui a riportarla sulla retta via, sapeva che se qualcuno avesse potuto realmente aiutarla, quello era Hans.
《Vuoi che mandi qualcuno dei miei a prenderlo?》
《No. Devo farlo io. Puoi venire con me però?》
《Certo, pensi che potremmo trovare altri indizi?》
《Non lo so, ma so che ora ho un disperato bisogno di te per affrontare tutto questo, al momento sei l'unico che può in qualche modo capire quello che mi è successo senza morirci dentro》
《E allora andiamo Ev》.
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