xxxx • ʀᴇsᴀ ᴅᴇɪ ᴄᴏɴᴛɪ • ǫᴜɪɴᴛᴀ ᴘᴀʀᴛᴇ
Natsu sgranò gli occhi mentre nel suo cuore qualcosa s'innescava. Il braccio con in mano la pistola, lentamente, tornò steso verso il basso. Il rosato si accigliò, superata la fase di sorpresa sostituendola con quella confusa.
«Zio... Zeref?».
Lucy socchiuse le labbra affievolendo la presa sul braccio del suo fidanzato. Non ci stava capendo nulla. C'erano altre cose sulla famiglia di Natsu che lei ancora non sapeva?
Zeref fece lentamente un passo in avanti, allungando con cautela un braccio verso il rosato.
«Ci sono delle cose che devi sapere».
Wendy e Meredy si guardarono negli occhi stupite e confuse. Cosa stava succedendo?
«Non avevi detto di essere un meccanico?» chiese Levy incrociando le braccia al petto.
Gajeel sbuffò mentre armeggiava con una chiave inglese sotto ad un auto degli Oracion Seis.
Rimpiangeva di averle mentito a quella cena, ma voleva solamente fare bella figura.
«Levy, riguardo a quello-»
«Shh! Sta' giù» la turchina si accovacciò accanto a lui estraendo la pistola e usando l'auto come trincea.
Aveva sentito dei passi, qualcuno si stava avvicinando.
«Avete capito? Il traditore deve morire»
Levy e Gajeel si lanciarono un'occhiata confusa, mentre un gruppo di scagnozzi escogitava il moto per raggiungere il grande edificio verso sud.
«Falco...» bisbigliò Levy accigliandosi.
«Non possiamo permettere che lo uccidano. Mi starà anche sul cazzo, ma è uno di noi ormai» disse Gajeel attento a non fare rumore.
Levy ci pensò un attimo, dopodiché alzò lo sguardo.
«Coprimi le spalle. Ho un'idea» tolse la sicura alla sua pistola e gattonò verso la fine dell'auto per riuscire ad affacciarsi.
«Ma...» Gajeel la guardò preoccupato e lei sorrise in risposta.
«È tutto okay. Mi fido di te. Tu ti fidi di me?»
Il corvino deglutì per poi cacciare anche lui la pistola e togliere la sicura «puoi scommetterci» rispose facendo tornare sul suo viso un ghigno fiducioso.
Levy cominciò a correre nascondendosi tra le macchine, quando fu abbastanza vicina sparò a uno di loro mettendo sull'attenti gli altri due che vennero abbattuti dalla turchina e da Gajeel.
Levy controllò attentamente il perimetro e fece segno al corvino di seguirla con prudenza.
«Falco? Mi senti? Sono Levy» disse la turchina toccandosi l'apparecchio che aveva all'orecchio.
Falco si accigliò allontanandosi dal mirino, per un istante.
«Ti sento. Che succede?»
«Stiamo venendo a prenderti, vogliono ucciderti. Non sei al sicuro lì»
«Non se ne parla» l'uomo tornò al mirino controllando che stiano tutti bene e continuando a distruggere le difese di Sorano «devo guardarvi le spalle, non mollerò questa postazione»
Levy si fermò di colpo, attirando l'attenzione di Meredy e Wendy che avevano, così, smesso di assistere alla conversazione di Zeref e Natsu.
«Non essere incosciente! Non permetterò che tu muoia in questo modo» insistette Levy dietro al muro di un piccolo edificio, a dividerla dal palazzo dove si trovava Falco c'era solamente una strada.
«Non sarai certo tu a decidere della mia vita. Dovreste saperlo, non sono qui perché voglio vivere. Sono qui solo ed esclusivamente per vendicarmi e non permetterò che sangue innocente venga versato, ancora»
Natsu, che nel frattempo stava ascoltando il motivo per cui suo zio fosse scomparso improvvisamente, venne attirato da quella conversazione. Fece fermare Zeref e rispose incazzato.
«Ma fammi il piacere. Sei qui perché ti senti in colpa. Vuoi alleggerirti dal peso di aver ucciso Mavis e tutta la tua famiglia»
Falco si accigliò, poi capì e non potè che riderci sopra, mentre continuava a sparare - attento a non colpire Sorano -.
«Non essere ridicolo. Mi era stato ordinato di uccidere Mavis, ma non sono mai riuscito a farlo. L'amavo troppo, era mia figlia. Ma Sandra voleva a tutti i costi accontentare Sorano. Non potevo certo dirle che mi ero tirato indietro, sono un gran codardo. Così incontrai un ragazzo, lui teneva molto a mia figlia e mi disse che lei sapeva tutto e che aveva chiesto a lui stesso di ammazzarla per togliermi quel peso dalle spalle. Ma lui era riuscito a copiare nei minimi dettagli il mio modo di agire facendo pensare a tutti che sia stato io a farlo»
Tutti rimasero senza parole. Erik, Ulthear, Gajeel, Natsu, Lucy, Wendy, Cana, Gerard, Erza, Meredy, Levy, fremettero e si bloccarono sgranando gli occhi.
Anche Zeref aveva sentito quel che Falco aveva detto e si ritrovò ad abbassare lo sguardo. Non era così che doveva andare.
Natsu posò lo sguardo su suo zio, per poi accigliarsi «Qual è il suo nome?» .
Zeref allungò la mano verso il nipote «Natsu...» .
«Qual è il suo nome?» ripeté più forte.
«Zeref».
Natsu sgranò gli occhi scattando lontano dallo zio «Tu!» Lucy sussultò nell'udire la voce carica di rabbia del suo ragazzo. Non sapeva cosa fare.
Zeref cercò di avvicinarsi, lo sguardo di Natsu lo feriva immensamente «io ero innamorato di lei».
«L'hai uccisa!» sbraitò il rosato puntandogli la pistola contro. Quello che aveva sempre voluto era ricambiare l'assassino della sua amica con la stessa moneta. Aveva sempre pensato fosse stato Falco, e adesso viene a scoprire che si trattava del fratellastro di suo padre? Quello che aveva sempre visto come un fratello maggiore?
«Natsu» provò a richiamarlo Lucy «ti prego, Natsu, ragiona!» lo supplicò la bionda provando a prendergli una mano.
Il rosato l'allontanò con delicatezza «Lucy, sta' indietro. Me ne occupo io»
«Natsu, ascoltami. Io non volevo farlo. Ma se non l'avessi uccisa io, fingendomi Falco, avrebbe avuto una fine peggiore. Tutto sarebbe andato anche peggio di così».
Gli occhi del rosato cominciarono a riempirsi di lacrime riportando a galla i ricordi. Scosse ripetutamente la testa mentre le sue guance si bagnavano.
«Sta' zitto. Sta' zitto» .
Anche Zeref sembrava sul punto di piangere «Mavis vi voleva molto bene. Lei sapeva tutto sin dall'inizio. Sapeva quando sarebbe morta e chi l'avrebbe fatto. Voleva evitare che suo padre se ne pentisse per sempre finendo nei guai e venne da me, mi implorò di aiutarla. L'ultima cosa che mi disse - prima di quel momento - era che mi amava. Io l'ho fatto per lei, non c'era altro modo per evitare che qualcun altro si facesse male».
Natsu cominciò a singhiozzare lasciando che le braccia gli crollassero lungo i fianchi. Anche Lucy aveva le lacrime agli occhi, ma si fece forza. Si avvicinò a Natsu e lo strinse in un caldo abbraccio.
«Mi dispiace» fece Zeref piangendo «mi dispiace».
Tutti quelli che avevano ascoltato erano commossi, chi più e chi meno. Ma la missione doveva continuare.
Falco sentì qualcuno avvicinarsi alla stanza dove si trovava lui. Imprecò mentalmente e tenne il sangue freddo.
«Erik?» chiamò l'uomo che aveva quasi raggiunto la terrazza di Sorano.
«Dimmi, Falco» rispose posando una mano sulla maniglia della porta.
«C'è qualcun altro lì oltre a Sorano?» domandò allontanandosi dal mirino.
L'uomo si affacciò trovandola da sola, nel panico, e con in mano solo un coltellino. Non si aspettava che sarebbero arrivati fino a quel punto.
«No. Nessuno verrà su questa terrazza. Non c'è più nessuno qui».
Falco sorrise «bene. Fagliela pagare».
Si girò verso la porta d'entrata e quando essa venne sfondata alzò le mani con un sorrisetto soddisfatto.
«È stato un vero piacere coprire le spalle di un vero alleato».
Fu l'ultima cosa che disse, prima che gli uomini entrati nella stanza aprirono il fuoco strappando via l'ennesima vita. Ma lui non era triste, non lo era per nulla.
Levy si accasciò a terra e Gajeel l'affiancò per consolarla. Erik abbassò lo sguardo stringendo un pugno.
«Non morirai invano».
Varcò la soglia della porta trovandosi faccia a faccia coll'Angelo della morte.
«Da quanto tempo».
Natsu afferrò la mano di Lucy per poi camminare alla ricerca di una via d'uscita da quel passaggio sotterraneo. «Lucy, andiamo. Hanno bisogno di noi».
«Natsu, aspetta!» esclamò Zeref facendo voltare suo nipote «so dove si trova tuo fratello».
Il rosato rimase a bocca aperta, esattamente come Lucy.
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