XV • Cena •

Juvia raggiunse il ristorante dove la stavano aspettando, sapeva che ormai Lyon era una sua marionetta e che non era un comportamento corretto però doveva arrivare a Gray a tutti i costi.

Parcheggiò la sua auto e vide i due ragazzi davanti la porta, indossavano entrambi una camicia, Gray viola e Lyon blu.

Lei invece indossava un vestito, che le arrivava fino al ginocchio, blu notte con una generosa scollatura sul davanti.

I capelli turchini le arrivavano ondulati fino al petto e i suoi occhi blu erano contornati dall'eyeliner.

«Scusate il ritardo, sono andata a trovare un mio caro amico e proprio non potevo rimandare» sorrise raggiante e ottenne il perdono da parte dei ragazzi.

Si sedettero al loro tavolo e ordinarono.

«Allora, cosa ti piace fare nel tempo libero?» chiese Lyon alla turchina che stava bevendo un bicchiere di vino rosso.

Lei allontanò le labbra dal vetro e sorrise guardando Gray in modo enigmatico «mi piace scoprire la verità. Un po' come una detective» continuò a bere sotto lo sguardo stordito del corvino e quello attratto del platino.

Gray però non capiva il senso di quelle parole però sembrava che le avesse dette appositamente per lui, come se ci fosse qualche altra cosa sotto.

"Quando i sorrisi mentono, gli occhi cercano sempre di gridare la verità. Basta solo osservarli con attenzione."

Lucy sentì qualcuno bussare alla porta del suo appartamento così corse ad aprire, curiosa di sapere chi potesse essere.

Aveva appena finito di lavarsi e mettersi il pigiama. Le facevano male i piedi per aver camminato tutto il pomeriggio alla tavola calda.

Aveva ancora nella testa quello che successe nel bagno con Yukino, le puzzava quella questione però non le sembrava opportuno insistere.

Quando aprì la porta si sorprese nel vedere Natsu fermò all'entrata.

Non le importava che la vedesse in pigiama, avevano sempre dormito tutti insieme in passato, però non capiva cosa ci facesse lì.

Il rosato si avvicinò di più fino a far trattenere il fiato alla ragazza.

Non disse nulla, nessuno dei due lo fece. Però il ragazzo le poggiò una mano sulla guancia e in pochi secondi si fiondò sulle labbra della ragazza.

Lucy sentiva il petto farle male tanto che il cuore batteva forte. Le loro labbra bruciavano e nessuno sembrava volersi muovere.

La bionda non aveva mai provato quelle sensazioni, eppure era da tanto che frequentava Loki ma non si era mai sentita così con lui.

Il rosato spinse la ragazza indietro per riuscire a chiudersi la porta alle spalle.

Continuò a camminare con le labbra su quelle di Lucy mentre le loro lingue erano impegnate in una danza passionale che sembravano attendere da tanto.

Solo che la bionda si ricordò di una chioma rossa e del fatto che fosse impegnata.

Spinse Natsu lontano da lei, giusto per riuscire a guardarlo.

«Non possiamo...» disse quasi in un sussurro con ancora le guance arrossate e gli occhi che lo guardavano come se volessero dirgli di continuare.

«Perché?» chiese con in viso la stessa espressione della bionda.

«Sono fidanzata»

Quella frase fece male ad entrarmbi. A Nastu perché voleva trovarsi al posto di quello che ormai definiva un babbeo e a Lucy perché solo adesso si rendeva conto di non averlo mai amato.

Natsu però non voleva arrendersi.

«Tanto non lo ami» ricominciò a baciarla e camminare sorridendo ogni tanto, quando prendeva fiato, fin quando la bionda non sentì il tavolo alle sue spalle.

Mi dispiace Loki, però adesso ho capito cosa provo davvero e non posso perderlo ancora una volta.

«Così non sei fidanzata?» ripeté Gajeel sorridendo.

Erano arrivati da poco al ristorante è il corvino era seduto di fronte la turchina a parlare del più e del meno.

«No» disse Levy posando il bicchiere d'acqua sul tavolo.

I due si guardarono prima di cadere in un imbarazzante silenzio.

Nessuno dei due aveva altro da dire, cominciarono a guardare tutto il ristorante vagando con lo sguardo nella speranza di finire sotterrati da qualche parte.

Levy si schiarì la voce sperando di aver trovato l'argomento giusto «tu lavori?»

Gajeel si strozzò con la sua stessa saliva. E adesso cosa le avrebbe detto?

Un lavoro l'aveva: spacciare con quelli che definiva amici. Ma ormai lo avevano piantato in asso quindi si poteva dire che era disoccupato.

E forse anche sul punto di finire al verde.
Soprattutto per il ristorante dove si trovavano e per quello che avevano ordinato. Ma perché aveva deciso di portarla in un posto tanto costoso?

La turchina alzò un sopracciglio mentre attendeva la riposta.

«Faccio... Faccio il meccanico part-time» inventò qualcosa sul momento. In realtà gli sarebbe piaciuto fare il meccanico solo che aveva sprecato quei cinque anni di scuola facendo cose illecite.

«Davvero? Anche mio zio è un meccanico. Tu dove lavori di preciso? Forse vi conoscete» disse con entusiasmo la ragazza.

Oh merda...

Erza era stanca morta, aveva passato la giornata svolgendo mille impegni, come sempre. Tutto questo per non pensare.

Però poi quando tornava a casa, quando non riusciva a dormire, lì sì che era nei guai. La sua mente cominciava a vagare tra ricordi, rimorsi e tormenti.

C'era solo una persona che accedeva tutto ciò come fuoco su benzina, e questa persona era Gerard.

Però la scarlatta non doveva, non poteva, accettare i suoi sentimenti non dopo che aveva capito quanto amare facesse male.

I suoi genitori avevano divorziato quando lei andava alle elementari e pochi anni dopo anche quelli di Mirajane divorziarono.

Aveva visto tutti soffrire per amore e ricordava bene le parole che le dicevano.

«L'amore porta solo dolore»

E poi si era affezionata tanto a Mavis e lei è morta lasciando il più grande dei vuoti dentro di lei e peggiorò quando il gruppo si sciolse. Non voleva soffrire ancora. Non voleva neanche perdere l'amicizia che aveva con Gerard. Avrebbe fatto ancora più male perdere anche quella.

Senza mangiare nulla si lanciò sul letto e cercò in tutti i modi di dormire sperando di non sognare nulla.

Lucy sentì qualcosa che davvero non si aspettava e rimase paralizzata per qualche istante assumendo un espressione leggermente sorpresa.

«Che c'è?» domandò Natsu con un sorrisetto sornione allontanandosi lievemente dal collo della bionda.

Si trovavano sul letto di Lucy con accessa sola la fioca luce di una lampada da comodino.

La ragazza spostò la sua mano dai boxer del ragazzo per poggiarla sul suo petto allontanandolo abbastanza da guardarlo negli occhi.

«Sai, Natsu, quando nonna Rose ti diceva di mangiare per far crescere le dimensioni, non intendeva... In questo senso» disse indicando in basso provocando una fragorosa risata da parte del ragazzo.

«Io prendo sempre sul serio i consigli di nonna Rose» rispose con un sorrisetto divertito per poi continuare a baciare il collo della bionda.

Stavano per riprendere da dove si erano interrotti ma il suono del campanello lì fermò.

Lucy spinse via Nastu da sopra di lei facendolo finire a pancia in su sul letto. Si alzò e si rimise la maglietta del pigiama aggiustandosi qua e là.

«Chiunque sia alla porta morirà» sbuffò il rosato comprendosi il viso con il cuscino.

Lucy sospirò e uscì dalla stanza «è il tizio che consegna la pizza» disse camminando fino alla porta.

Nastu lanciò via il cuscino e si mise seduto con uno sguardo truce «hai ordinato la pizza!?» saltò giù dal letto e raggiunse la bionda che aveva pagato il fattorino e stava chiudendo la porta.

La ragazza si voltò con in mano la pizza e alzò un sopracciglio «certo che l'ho fatto. Ti pare che vado a letto senza cena?»

Andò in cucina e posò il cartone sul tavolo in cerca di un coltello.

Natsu la raggiunse e la bloccò tra il suo copro e il mobile della cucina, si avvicinò al suo orecchio mentre era girata con il cuore a mille.

«Riprendiamo da dove eravamo rimasti?» cominciò a baciarle il collo ma Lucy prese coraggio e spostò via il rosato prendendo di nuovo il cartone e tagliò velocemente la pizza.

«No, ho fame» portò il cartone in salotto e si sedette sul divano davanti la TV «vieni?»

Natsu sbuffò ma raggiunse comunque la bionda, non aveva raggiunto il suo obbiettivo ma almeno aveva la pizza.

Però Lucy stava pensando solo ad una cosa.

Come farò con Loki adesso?

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