Capitolo 6

L'appuntamento con i ragazzi era alle nove, cosí decidemmo di uscire alle otto per poter mangiare qualcosa con calma.

Indossavo un top bordeux che si intrecciava dietro il collo e lasciava scoperta metà schiena, ed un pantaloncino bianco con delle zeppe bianche messe contro la mia volontà. Avrei optato volentieri per delle comodissime scarpe da ginastica.
Anne aveva messo un pantaloncino di jeans un pó piú lungo del mio perchè si era fissata di avere le cosce grosse e di non potersi permettere pantaloncini corti come il mio. Sopra aveva indossato un topo giallo che scendeva largo e delle zeppe blu.

Vicino casa c'era un piccolo chiosco, cosí decidemmo di prendere due panzerotti ed iniziare ad incamminarci verso il centro.

L'atmosfera festosa e l'aria vibrante e frizzantina che si respirava era veramente eccitante, e provocava in me una sensazione di euforia.
Tutto il viale principale era illuminato da fili di luci che andavano da una parte all'altra della strada. Ai lati c'erano una sfilza di bancarelle con ogni tipo cianfrusaglia. Dai vestiti alle collane e orecchini, dai tamburi tribali ai giocattoli di ogni tipo.
Il viale iniziava a popolarsi e i bar e le pizzerie si riempivano.

Mentre passeggiavamo vedemmo in lontananza Jhon che ci veniva incontro con un ragazzo mingherlino, piú basso di lui, non che ci volesse molto, con capelli e occhi neri.

-Ehi ragazze non dovevamo venirvi a prendere noi? - ci disse Jhon mentre mi squadrava dalla testa ai piedi.

-Non siamo mica delle bambine! Siamo uscite prima e abbiamo mangiato qualcosa. Ora siamo qui! - disse Anne facendogli una smorfia.

-Ok andiamo vi porto a bere qualcosa! - ci disse Jhon mettendosi tra me ed Anne e poggiando le sue braccia sulle nostre spalle. -Ah comunque lui è il mio amico Simon. - disse facendo un cenno con la testa come se non fosse cosí importante. Ci porse la mano e ci presentammo, anche se sicuramente Jhon gli aveva già parlato di noi.
Ci incamminammo verso il viale alberato pieno di luci e bancarelle. Jhon ogni tanto salutava qualche passante, la maggior parte erano tutte ragazze. Immaginai le avesse conosciute bene visto le occhiate maliziose che loro gli lanciavano.

-Eccoci arrivati! - si fermó indicando il posto.

C'era un arco fatto di edera e sopra un cartello con su scritto "LIDO ELISEA". Passammo da sotto l'arco e percorremmo un breve tratto in dicesa. Una leggera musica di sottofondo ci accolse. Il posto era molto carino, circondato tutt'intorno da siepi alte vicino i quali c'erano dei divanetti bianchi in legno posti ad L con dei tavolini davanti. Sulla destra c'era il bar e piú in là un soppalco in legno anch'esso circondato siepi e con dei divanetti e tavolini bianchi. Di fronte all'entrata c'era un varco tra le siepi che dava sulla spiaggia.

Non c'era molta gente e a detta di Jhon era ancora troppo presto, per cui ci sedettimo sui divanetti posti ad un angolo mentre Jhon e il suo amico andavano a prendere da bere.
Poco dopo tornarono con quattro bottiglie di birra. Dapprima li guardai accigliata avendogli chiesto una coca cola, ma poi decisi di non fare la guasta feste e di provare a bere una birra. Per me era la prima volta quindi non sapevo se era buona e se mi sarebbe piaciuta. Jhon si sedette accanto a me e Simon accanto ad Anne.

Presi la bottiglia e la portai alle labbra, detti un sorso per assaggiarla. Dapprima sentii un sapore dolce sulla punta della lingua, poi diventó amara man mano che scendeva lasciando un retrugusto niente affatto male. Cosí detti un altro sorso piú lungo questa volta, e mi piacque ancora di piú. Non ci misi molto a berla tutta, mentre gli altri la bevevano piú lentamente chiacchierando. Non sentivo neanche quello che dicevano, sapevo solo che la testa iniziava leggermente a girarmi. Guardai Anne che fumava una sigretta mentre Jhon aveva appena finito di bere la sua birra e mi stava guardando.

-Ehi piccola cos'hai? Non hai detto neanche una parola. - mi disse mettendomi una mano sulla spalla.

-Ah non preoccuparti, non parla molto, é un pó timida. - replicó Anne.

-No é solo che mi gira un pó la testa. - gli dissi facendo una smorfia e mettendomi una mano sulla fronte.

-Maddai per una birra! - mi derise Simon.

-Bé non ne avevo mai bevuta una coglione! - iniziava a starmi antipatico.

Anne e Jhon scoppiarono a ridere per il modo in cui mi ero rivolta a Simon.
Nel frattempo il locale si era riempito, la musica era diventata piú alta ed io iniziavo a sentire un pó troppo caldo.

-Ti va di venire a fare un giro in spiaggia? - mi disse Jhon prendendomi per mano.

Annuiii e mi alzai tenendo stretta la sua mano per paura di cadere. Ci facemmo largo tra la gente e ci avviammo verso la spiaggia camminando sulla pedana. Poi la pedana finí e tolsi le zeppe affinchè riuscissi a sentire la sabbia fresca sui piedi. Era una sensazione bellissima.
Jhon continuava a tenermi per mano e mi portava sempre piú lontano dall'ingresso. Ad un tratto si fermó e si sedette per terra ed io lo imitai.
La fresca brezza marina era un toccasana. Chiusi gli occhi per assaporare l'odore del mare. Un leggero venticello accarezzó il mio viso facendomi sentire come se stessi volando. Jhon mise un braccio attorno alla mia vita e con l'altra mano mi accarezzó una guancia.

-Ti senti meglio? - mi disse dolcemente.

-Si, grazie per vermi portata qua. Mi sentivo soffocare. - gli dissi guardando i suoi occhi illuminati dalla luna.

Mi sorrise, poi prese ad accarezzarmi la guancia opposta passando il pollice sulle mie labbra. Io rimasi a fissare i suoi occhi e per un secondo mi immersi completamente in essi. Si avvicinó ed io chiusi gli occhi quando le sue labbra si posarono sulle mie. Con una mano mi teneva stretta al suo viso e la sua lingua si insinuava tra le mie labbra. Il suo bacio sapeva di dolce insieme al sapore della birra. Era il mio primo vero bacio. Era piú bello di quanto mi aspettassi. Avevo sempre fantasticato su come fossero i baci guardando i film, ed ora lo sapevo. Era una sensazione bellissima ed elettrizzante. Sentii accellerare i battiti del mio cuore ed un calore improvviso mi pervase.

Sul piú bello sentii la voce di Anne gridare il mio nome. Ci staccammo e lei si avvicinó. Mi lanció un'occhiata maliziosa e mi disse che erano le undici e che era ora di tornare a casa.
Cosí ci alzammo e Jhon mi prese per mano fin quando non arrivammo al locale. A quel punto la lasció. Non ne capii il motivo, ma andava bene cosí, ero troppo emozionata per pensare.
Ci accompagnarono a casa e lui mi sorrise e poi si avvicinó dandomi un dolce bacio che mi fece lettermente volare. Sapeva baciare veramente bene. Se i suoi baci erano cosí belli e avrei voluto farlo per tutta la vita.

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