2 - Glitter and Gold
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-ci rivedremo molto presto Kacchan-
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Luogo: sconosciuto
-quindi?-
-quindi niente... Aspettiamo aggiornamenti e vediamo come andrà la cosa-
-non aveva detto che non sarebbe tornato qui per un bel po?-
-c'è stato un cambio di programma-
-intendi per via... Dell'incidente?-
-il real deal era stato chiaro in proposito... Ma potrei scommetterci ogni cosa che giá si aspettava che accadesse qualcosa di simile-
-piú o meno tutti se lo aspettavano-
-nessuna sorpresa quindi-
-cosa hanno detto ai piani alti?-
-di portalo da lui appena sarebbe arrivato... Poi vedranno cosa fare-
La stanza che sorvegliavano era chiusa, le porte non si dovevano aprire per nessun motivo, al momento.
-lo hai mai visto?-
-una volta di sfuggita, prima che mi unissi alla LOV-
-com'era?-
-mi faceva paura anche quando recitava la parte del padre e marito amorevole, so riconoscere la malvagità anche se mascherata a dovere...-
-lo... Lo vedremo quindi? All for One?-
-probabilmente si-
La radio che il primo teneva sulla cintura iniziò a produrre suoni strani.
-ci siete?-
-si, tutto pronto-
I due si precipitarono all'altro lato della stanza, aspettando l'atteso ospite.
Il solito portale nero/violaceo apparve dopo poco, videro la figura camminare al di fuori con calma, le scarpe nere come i pantaloni e la giacca, la camicia bianca e la maschera nera, quella presenza era asfissiante anche per i suoi alleati che deglutirono rumorosamente.
-p-per di qua!-disse il primo.
Gli fecero strada aprendo le porte, rivelando l'attuale capo della LOV, Tomura Shigaraki, seduto con macchinari attaccati al suo corpo che monitoravano la situazione e lo tenevano stabile, l'ultimo incontro con i pro era stato tremendo, se non fosse stato per il loro nomu piú potente, probabilmente non ne sarebbe uscito vivo.
-non pensavo di rivederti, dopo così tanto-disse Shigaraki con un tono di voce dolorante.
-non serve dire niente... La situazione è quella che è... Sono stato incauto e debole, questa è la punizione che devo scontare-
Sollevò la mano per fermarlo dall'avanzare ulteriormente, quella situazione lo faceva sentire cosí inutile.
-non voglio abbandonare la mia posizione, le ferite non sono cosí gravi malgrado l'apparenza, ho solo... Bisogno di riprendermi, tutto qui-
Sapeva di non averlo convinto ma era il massimo che poteva fare, ora come ora non poteva permettersi di coinvolgerlo nella situazione attuale, tra i suoi seguaci era ormai corsa la notizia della sua situazione, era debole e vulnerabile, chiunque avrebbe potuto sbarazzarsi di lui e prendersi tutto il potere ed agire in suo nome, ma Shigaraki non era uno stupido, aveva alcune persone fidate che avrebbero fatto di tutto per aiutarlo ed erano i membri originali della LOV, se avessero tradito Shigaraki tutti i loro sforzi ed i loro sacrifici sarebbero stati vani.
-la prossima mossa dovrà aspettare, in questo momento di calma la LOV dovrà approfittarne per racimolare altre risorse, non voglio lasciare i miei seguaci nei guai-
Lo vide annuire in assoluto silenzio.
Era cambiato, Tomura doveva ammetterlo, il suo sguardo era diverso sebbene fosse sempre il suo.
-per favore, torna a casa... Qui ci sono solo brutti ricordi per te, Izuku-
Izuku si levò quella che per anni era stata la maschera del padre, dal viso, la cicatrice di anni fa era ancora visibile sul suo volto, non in modo eccessivo ma era là, a ricordare a Tomura di come avesse fallito nel proteggerlo quella volta.
-mi dispiace fratellone ma non posso lasciar correre... Non piú-
-Izuku mi avevi detto che tutto era passato, che non avresti mai piú combattuto battaglie non tue-
-ma questa è la mia battaglia!-
-non sei costretto a seguire questa strada-
-perchè no?-
Tomura prese un grosso respiro.
-perchè sei migliore di cosí, migliore di me, ma sopratutto sei migliore di tuo padre-
-mio padre è una brava persona, non dovresti parlarne male-
-Izuku, ti voglio bene, lo sai, non posso vederti gettare via le tue possibilità di una vita decente-
-non le sto gettando via-
-malgrado tutto quello che hai passato e della possibilità che hai adesso... Vuoi davvero...?-
-si...-
-Izuku il tuo sangue non definisce chi sei-
-lo so bene ma voglio farlo-
-ti scongiuro, ti supplico, non farlo, non per me, non per tuo padre, per nessuno-
-ti hanno fatto del male!-
-sono i rischi del mestiere, passerà tutto va bene?-
Izuku rimase in silenzio, fissandolo.
-starò bene, promesso-
Nuovamente il ragazzo lo guardò, voleva dire qualcosa per ribattere ma evitò altre discussioni inutili, non poteva costringerlo ad accettare la sua scelta, per adesso avrebbe aspettato.
-va bene... Non farò niente... Almeno per adesso-
-non dovrai entrare in questo giro, non voglio perderti-
-lo so, lo so-
Izuku rimase un altro po con Tomura, non voleva ancora lasciarlo.
Mentre parlavano come se niente di questo fosse accaduto, nella mente di Izuku qualcosa grattava, quella vecchia, vecchissima sensazione di malessere, provocata da un ricordo tenuto ben nascosto nelle porte della sua psiche, una vocina malvagia, che non voleva lasciarlo vivere come un ragazzino normale, piena di odio e voglia di farla pagare a qualcuno.
-tutto bene Zu?-
-hm?-
-avevi uno sguardo strano, sicuro che va tutto bene?-
-certo che va tutto bene!-
-ti prego Izuku non... Non entrare in questo mondo, alla fine non ne potrai piú uscire, neanche se te ne pentirai-
-fratellone questa, bene o male, sarà una mia scelta, so che vuoi proteggermi, ma non sono piú un bambino-
-Izuku tu sei un bambino, hai solo quindici anni-
-so giá cosa voglio fare della mia vita, e non intendo sprecare le mie abilità-
-non ti ho mai detto di farlo-
-allora lasciami provare!-
-perchè? Non devi dimostrarmi niente, so quanto sei eccezionale-
-sento... Sento il bisogno di farlo... Ho come una voce che continua a dirmi che devo farla pagare a qualcuno, non vorrei farlo, davvero ma è...-
-difficile, lo so bene-
-allora lasciami decidere-
-Zu non posso, non sarei in grado di perdonarmi se ti accadesse qualcosa-
-non succederà, te lo prometto-
Tomura scosse il capo.
-no Zu, la mia decisione è questa...-
Izuku lo guardò, profondamente deluso, sospirò andando via.
-Zu mi dispiace, ma ho le mie ragioni-
Il ragazzo non rispose, si limitò a restare in silenzio, mentre tornava verso casa, fissando quella maschera nera tra le mani, cercò con fatica di ricordare qualcos'altro, forse un altro motivo valido per aiutare e proteggere suo fratello.
Izuku decise di cambiare programma all'improvviso, lasciò la maschera in una delle stanze del covo dove quando era piú piccolo, Tomura aveva fatto preparare apposta per lui, non era cambiata piú di tanto, eccetto per i quaderni dove prendeva vari appunto sui quirk piú particolari, si cambiò con abiti adatti ad un comune quindicenne, una felpa, jeans e scarpe decisamente piú comode, aveva bisogno di pensare lontano da ogni cosa, almeno prima di decidere e tornare a casa per parlarne con suo padre.
Izuku osservava le strade della città con fare nostalgico, i suoi ricordi da bambino del posto erano felici, le passate trascorse con suo fratello e tutti gli altri membri della LOV erano ricordi a lui preziosi, in egual modo le vacanze passate da Touya in Inghilterra, i suoi tre figli erano sempre felici di vederlo e giocare con lui e per un certo periodo di tempo lo chiamavano il loro fratellino acquisito, ed ancora lo facevano, Izuku ammirava molto Touya come eroe, forse era uno dei pochi, e quando aveva saputo che Fujii, il figlio più grande di Touya era riuscito ad entrare nell'Accademia Inglese per eroi, aveva fatto i salti di gioia, era veramente felice per lui, sinceramente lo era, Fujii era un ragazzo fantastico, che sicuramente avrebbe fatto strada tra gli eroi, considerando il fatto che aveva la grinta di suo padre, il buon cuore del suo bisnonno e la forza di volontà dei suoi zii;
Mentre camminava raggiunse un parco, un ritaglietto di terreno che per qualche motivo lo fece infuriare, ricordava di essere stato preso di mira da qualcuno... Ma perchè? E quando di preciso?
Scosse il capo cercando di pensare ad altro, di concentrarsi su suo fratello e su cosa dovesse fare, ma quel ricordo martellante era cosí insistente.
-meglio tornare a casa-disse sospirando.
Sarebbe ritornato a piedi al covo, doveva pur tornare con i vecchi abiti, suo padre gli aveva insegnato che essere eleganti anche nelle situazioni peggiori, regala sempre quel tocco di classe che ti distingue dalla comune marmaglia, inoltre, anche se Izuku non lo avrebbe mai detto ad alta voce, ci stava dannatamente bene.
Si bloccò quando udì una voce familiare.
-Hideki! È ora di andare!-
-va bene papà-
Osservò da lontano le due figure che se ne stavano andando, un'orribile fitta al cuore e allo stomaco lo fecero quasi collassare al suolo, quel bruciore tremendo era causato da una rabbia orribile, qualcosa a cui Izuku non era abituato, voleva fare del male a quell'uomo dai capelli biondi, urlargli contro qualsiasi cosa gli passasse per la mente ma non si spiegava il perché.
-speriamo di non fare tardi, non voglio proprio che la vecchia megera mi sgridi-
-non chiamare la nonna vecchia megera, sa quando lo hai fatto-
-correrò il rischio-
Izuku li seguì, era discreto nel farlo e mentre camminava poco distante pensava e pensava a dove avesse visto quel volto, e soprattutto perchè faceva cosí male?
Si fermò quando li vide entrare in una casa, Izuku sentì un'altra fitta al cuore, e delle parole con una voce che non conosceva ma era familiare alle sue orecchie, gli fece stringere i denti fino a sentirli grattare tra di loro.
-uno stupido Deku come te può solo sperare di avere un quirk nella sua prossima vita! Perché non ci provi saltando dal tetto?!-
-sono affari miei da quando hai hai un maledetto quirk!-
-ah è questo il problema? Hai paura di venire sorpassato da quello stupido Deku? Beh sai cosa? Tieniti pure il tuo maledetto primo posto-
-che cazzo hai di sbagliato?!-
-sei cambiato-
-è vero... Sai le persone cambiano dopo anni di abusi e delusioni Bakugou, ma forse non lo sapevi-
-Bakugou... Stai indietro-
-a nessuno di loro importa, giá meno di un giorno e nessuno parla piú di te! Non fai piú notizia, e gli eroi? Nemmeno sanno chi sei! Neanche i tuoi amici di scuola parlano di te! Scommetto che alcuni di loro sono felici che te ne sia andato-
-hmm? Oh che carino che sei... Vuoi proteggere il tuo papà? Sei patetico ragazzo e tu vorresti essere un eroe? Non sei nemmeno degno di fare il villain-
-tu... Hai il cervello bacato o cosa?! Non hai spiegato un cazzo a nessuno, ti piangi addosso e credi che il mondo sia cattivo con te!-
-Izuku eravamo amici-
-mi hai rovinato la vita-
La voce di Izuku sovrastò le altre nella sua mente, facendolo piangere in silenzio a quel ricordo.
-TU MI HAI SEMPRE TRATTATO COME SPAZZATURA, MI HAI DETTO DI SUICIDARMI PERCHÉ ERO INUTILE! NON STAVO BENE, COME POTEVO STARE BENE?!-
Nuovamente quella voce familiare.
-mi dispiace Izuku... Perdonami-
Sentì mancargli il fiato, voleva vomitare a causa di tutta quella rabbia che in una volta sola si era accesa dentro di lui, ma in tutto quello caos, le voci di suo padre e suo fratello, bloccarono tutto quel frastuono, riportandolo alla calma.
-Izuku... Nessuno è venuto a salvarti?-
-Izuku... ti proteggerò come tuo padre ha fatto con me, non dovrai piú temere niente, nessuno ti potrà più fare del male, quel dolore e quell'odio spariranno-
-per sempre?-
-per sempre-
-fratellone... Mi hai sempre protetto e allontanato l'odio da me... Ma adesso...- si tirò sú, asciugandosi gli occhi, guardò la casa con un sorriso malvagio.-adesso non riesco più a tenerlo a freno-
Ricordava perché provava quell'odio, perchè odiava gli eroi cosí tanto e perché doveva fare del male a quello che era l'unico vero colpevole del suo dolore, Bakugou Katsuki.
-ci rivedremo molto presto Kacchan-
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