Indifferent

Ok, perfetto! E' tutto pronto. Puoi andare al posto, Harry. -afferma la professoressa White, per poi voltarsi verso la classe ed osservare attentamente ogni studente.

Tutti stanno guardando costantemente la lim, come se qualcosa di oscuro potesse riemergere da essa da un momento all'altro, ponendo fine ad ognuno di loro.

Ad un tratto, però, l'insegnante si accorge di Lorenzo, il quale continua a guardare fuori dalla finestra, come assente da qualsiasi cosa che lo circonda, immerso nel suo unico pensiero, che lo tormenta da tanto, ormai.

Il ragazzo pare non accorgersi dello sguardo della prof. puntato esattamente su di lui o, in caso se ne fosse reso conto, decide comunque di ignorare questo particolare.

Perchè, in fondo, la lezione non gli interessa, o almeno non oggi.

L'insegnante White continua a mantenere il suo sguardo fulmineo verso Lorenzo, aspettando una qualche reazione da parte sua, anche minima.

Ben presto, però, si accorge che essa non arriverà mai, perciò sbuffa sonoramente, attirando l'attenzione di tutta la classe, che smette immediatamente, anche se con una certa fatica, di guardare intensamente la lim, posta di fronte a loro.

Partono una serie di domande tra gli studenti: nessuno riesce a capire la causa dello sbuffo della professoressa e ognuno di loro sembra spaventato dal fatto che potesse aver fatto qualcosa di male, così da provocare quello sgradevole rumore.

L'insegnante, però, sembra non accorgersi delle note di paura che si celano tra i ragazzi, anzi li ignora completamente, mentre continua a puntare lo sguardo sul ragazzo vicino alla finestra.

Come se presi da una scossa elettrica improvvisa, anche gli altri studenti si girano immediatamente verso quella figura in disparte e stanno in silenzio.

Nessuno rompe il ghiaccio per almeno 2 minuti, quando la prof. White lo richiama, cercando di mantenere un tono "dolce" : -Signorino Ostuni, io starei facendo lezione, le dispiacerebbe distogliere lo sguardo da quella finestra e puntare la sua attenzione sulla lim? -.

Lorenzo gira lentamente la testa e si mette a fissarla, come se, dietro di lei, ci fosse un fantasma, che lui non riesce a smettere di guardare, a causa del fatto che non ne ha mai visto uno.

L'insegnante inarca le sopracciglia e ricambia il suo sguardo, un po' confusa da questo suo comportamento.

Un'assenza di rumori subentra di nuovo in quella classe, nessuno ha niente da dire ed il ragazzo non ha niente da ribattere contro la prof.

Ad un certo punto, come se non volesse perdere più tempo, o non riuscisse a reggere ancora il suo sguardo, l'insegnante si gira di spalle e tocca la lim, così da far partire il film tanto atteso.

Gli studenti, quasi non avessero mai assistito a quella bizzarra scena, riportano immediatamente il loro sguardo verso lo schermo, facendo attenzione ad ogni particolare che vi mostra.

Lorenzo, invece, sbatte ripetutamente le palpebre, per poi guardarsi intorno.

Alcuni dei suoi compagni fanno finta di prestare attenzione al film, ma invece sparlano sottovoce degli studenti di classe differenti, altri si mettono a giocare di nascosto con il cellulare e sono pochi quelli che appaiono interessati davvero, insieme alla professoressa, che si trova seduta vicino alla porta d'entrata della classe.

Nessuno pare calcolarlo, a nessuno gli importa di lui.

Il ragazzo scuote la testa, così da ritornare in se stesso e scrolla le spalle.

Se lo aspettava, semplicemente.

Ma cosa m'interessa, alla fine, degli altri? A me importa solo di lei! -si dice nella sua mente, come a darsi il coraggio necessario per superare quell'odiosa mattinata.

Fa un respiro profondo che, ovviamente, non viene notato da nessuno, per poi prendere anche lui il cellulare e mettersi a giocare per un po'.

Non appena si accorge che l'ora sta per finire, esce dall'applicazione ed il suo sguardo cade su quel quadratino, intitolato "Rubrica".

Ehm...le mando un messaggio? No, ma che dico, sicuramente ancora ce l'ha con me, perciò potrebbe anche rispondermi male o, peggio ancora, ignorarlo. -sussurra tra sè e sè.

Un suono fastidio echeggia nel corridoio: è quello della campanella.

Lorenzo sussulta, alza lo sguardo dal cellulare e si guarda intorno.

La professoressa ed Harry stanno cercando di chiudere la lim, mentre tutti gli altri stanno chiacchierando rumorosamente, come se in classe ci fossero solo ed unicamente loro.

Il ragazzo si mette il telefono in tasca e rivolge il suo sguardo verso la porta.

Ancora 3 ore, ce la posso fare! -si dice a se stesso, mentre la professoressa White, dopo aver salutato gli alunni, sparisce oltre la soglia della porta ed Harry ritorna a sedersi al suo posto e si unisce nella conversazione dei suoi compagni.

Dopodichè, vedrò di cercare e trovare Charlotte, devo parlarle assolutamente -aggiunge poi.

Nel momento stesso in cui finisce di pronunciare la frase con un fil di voce, entra in classe la professoressa Allen, che stabilisce immediatamente il silenzio.

Credo che non mi convenga affrontare lei nello stesso modo con cui l'ho fatto con la White! -esclama debolmente, facendosi scappare una risatina soffocata.

Un rumore fastidioso e monotono riempie le orecchie della ragazza.

Si è ricordata del fatto che bisognasse avvisare il capo del suo lavoro ed avvertirlo della giornata di ferie che ha deciso di prendere, perciò si è svegliata verso le 07:00, l'orario appena prima l'apertura del negozio, l'ha chiamato e gli ha riferito tutto.

Lui ha capito tutta la situazione immediatamente e le ha risposto che è un giorno di vacanza più che meritato.

Dopo aver attaccato il telefono, ancora molto assonnata, decide di ritornare nel suo comodo letto.

Adesso, il rumore della sveglia l'ha rimessa in piedi ed è più carica che mai.

Va in cucina e si prepara un qualcosa di veloce, pane e marmellata.

Una volta finito di mangiare, torna in camera e si mette davanti all'armadio, così da capire quali abiti potesse indossare oggi.

Opta per un paio di jeans neri, con qualche strappo qua e là, una maglietta a maniche lunghe a righe leggera e le Adidas con le strisce blu scuro.

Dopodichè, prende il suo cellulare, che prima era adagiato sul comodino e si avvia verso la porta di casa.

Sente il bisogno di uscire, respirare aria fresca e, soprattutto, schiarirsi le idee.

Sembra quasi che fosse passato tanto tempo dall'ultima sua escursione, a causa del fatto che ha anche una certa fretta nel mettere un piede oltre la soglia del portone.

Ben presto, la sua figura si ritrova sul marciapiede, a camminare lentamente, così da godersi la tanto desiderata passeggiata.

Come se fosse rimasta rinchiusa da molto tempo in una cella invisibile, costruita interamente dalle sue incertezze riguardanti Lorenzo, prova un certo sollievo nell'aver messo piede fuori di casa. Finalmente, si sente libera.

Spazio scrittrice

Hello!!! (It's me)

No, ok. Allora, miracolosamente, grazie al fatto che ho scritto praticamente tutta la notte, sono riuscita ad aggiornare anche ECC.

E niente, ora mi dileguo.

Grazie per le quasi mille letture anche qui, comunque. <3

Bellaaaaaa!!!!! :3

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