A new day
Lorenzo, dai! Svegliati! Devi andare a scuola! -grida la madre.
La sua voce riecheggia nella mente del ragazzo, facendolo alzare di scatto e cadere sul suolo.
Oh! Ma sei caduto? -chiede la donna, avvicinandosi al corpo di lui, preoccupata.
No, guarda! Ho visto che il pavimento era solo, perciò ho voluto abbracciarlo! -afferma Lorenzo ridendo.
La madre lo guarda malissimo, ma poi scoppia a ridere anche lei.
Dai! Preparati, ora! -dice successivamente, facendo un' ultima risatina e uscendo dalla camera del figlio.
Lorenzo si alza da terra e si avvia davanti all' armadio.
Lo apre ed osserva attentamente al suo interno.
Opta per una maglia nera a maniche lunghe leggera, un paio di pantaloncini jeans che gli arrivano dopo il ginocchio e le sue Vans bordeaux.
Dopo essersi vestito, si avvia verso il bagno e apre la sua porta.
Si mette davanti allo specchio, guardando con attenzione le sue iridi castane.
In esse passano tutti i momenti che ha trascorso ieri, i suoi ricordi più tristi e...meritati, in un certo senso.
Ogni parte della sua memoria cavalca lentamente le onde nere delle sue pupille, osservando il cielo marrone che si trova sopra di esse.
Come fossero delle persone in una spiaggia, che camminano a piccoli passi, così da poter guadagnare più tempo per ammirare lo splendido tramonto che gli si para davanti. Precisamente, il momento in cui il sole sta per tuffarsi nel mare e tinge il cielo con delle magnifiche pennellate dai colori vivaci: il rosa, l'oro e il rosso, molto simile a quello del fuoco ardente.
Dopodichè, decidono di andarsene, sia le persone che i ricordi che dominavano gli occhi del ragazzo.
Lui, a quel punto, scuote la testa, così da riprendersi da quello stato di trance in cui si era celato.
Continua, però, a guardare la sua figura nella lastra di vetro opaca, notando che i suoi capelli sono più scompigliati del solito.
Si mette le mani sul capo, cercando di sistemarsi la chioma, si tocca più volte il ciuffo, che gli cade sempre sulla fronte, ma non riesce ad avere l'effetto sperato.
Va beh! Non importa! -esclama poi scocciato.
Perciò, esce dal bagno e chiude la porta, sbattendola.
Dopodichè, si avvia in cucina, dove trova sua madre, che ha appena poggiato sul tavolo un bicchiere di succo di frutta fresco e dei pancake.
Lorenzo si siede e comincia la sua colazione.
Sono le 07:50 e lui finisce.
Ok, vado! Ciao ma! -dice il ragazzo, abbozzando un sorriso forzato.
Ciao Lori! Buona scuola! -esclama la donna, ricambiandolo.
Lorenzo esce dal portone di casa sua e s' incammina verso la fermata dell' autobus.
Onestamente, non è pronto ad affrontare questa nuova giornata scolastica.
Perchè? Semplicemente, un unico nome: Charlotte.
Che farà lei? Vorrà spostarsi di banco? Mi ignorerà?
Mi odierà per sempre? -pensa il ragazzo nella sua mente.
Si sente smarrito.
Avete presente le notizie in cui si informa che un bambino è stato perso in un bosco e non lo si riesce più a trovare?
Ecco. In questo caso, però, si sentiva abbandonato perchè non sapeva che fare, come comportarsi con lei.
Ha paura che un' altra sua azione possa essere la goccia che farà traboccare una volta per tutte il vaso, impedendo una possibile riconciliazione.
Charlotte si allontanerebbe ancora di più e si isolerebbe di nuovo.
Facendo ciò, soffrirà senz' altro e questa è l' ultima delle cose che Lorenzo vorrebbe causarle, perchè ci tiene troppo a lei.
Perso nei suoi pensieri, non si accorge di essere arrivato davanti al cancello della scuola, quando gli arriva un pallone in testa.
Ahia! -esclama lui, toccandosela e guardandosi intorno, cercando di capire chi gliel' ha lanciata.
Oh, scusa! -dice Harry, il suo compagno di classe, con il capo chino verso il basso, in segno di dispiacere.
Non importa, tranquillo! -afferma il ragazzo, abbozzando un sorriso, come a fargli capire che è tutto apposto.
Sicuro? -chiede l'altro guardandolo in modo interrogativo.
Si si. -risponde Lorenzo.
Ok, allora io vado, così continuo a giocare con gli altri prima del suono della campanella. Ciao! -conclude Harry, prendendo il pallone da terra, voltandosi e avviandosi verso un gruppetto di compagni un po' distante da lì.
Il ragazzo lo osserva per poco, per poi spostare lo sguardo verso l'entrata dell' istituto.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin...
La campanella suona.
E' arrivata l'ora di varcare la soglia dell' inferno e di scoprire la verità! -pensa Lorenzo nella sua mente.
Ha paura di quello che potrà succedere, che sia positivo o negativo, perciò si avvia all' interno della scuola molto lentamente.
Ad ogni passo che fa nei corridoi lunghissimi, in cui si imbatte per arrivare nella sua classe, sente l'ansia trasalire nel suo animo, fino ad occupare anche lo spazio delle altre emozioni che una persona può provare.
Come fosse il protagonista di un film horror, il quale è spaventato da tutto ciò che potrebbe accadere in quella casa infestata in cui è stato chiuso, di quello spirito che potrebbe coglierlo di sorpresa da un momento all' altro, facendolo sobbalzare.
Il bello è che lui non può fare niente per impedire la sua morte certa, sia perchè il terrore ha bloccato i suoi movimenti, sia perchè non ha nulla per sconfiggerlo e di questo ne è consapevole.
Allo stesso modo, Lorenzo si sente così inutile. Sa che, se Charlotte si volesse allontanare una volta per tutte da lui, egli non potrebbe fare niente per impedirlo.
Il motivo è molto semplice: lei si rifiuterebbe di ascoltarlo e di dargli un' altra occasione.
E, a quel punto, il ragazzo ci rimarrebbe molto male... troppo.
Perchè, alla fine, fa male il fatto di vedere la tua unica ex migliore amica che parla con qualcun' altro che non sei tu, fa male vederla così distante da te, fa male il fatto che non puoi nemmeno parlarle, perchè sai che lei non vuole avere più niente a che fare con te, fa male il fatto che, mentre tu la stai pensando giorno e notte, lei si è già dimenticata di te, del fatto che, in questo mondo, esisti anche tu.
Fa tutto infinitamente male, semplicemente. E' un dolore incomprensibile.
Insomma, un altro differente da Lorenzo, avrebbe continuato la sua vita per i fatti suoi, lasciando alle spalle il passato.
Ma l'universo è pieno di persone diverse tra loro e, purtroppo, il ragazzo rientra in quella categoria che è troppo legata all' accaduto, invece di pensare a ciò che sta succedendo nel presente.
Lorenzo arriva davanti alla porta della sua classe. Non è pronto o, semplicemente, non riesce ad esserlo.
Con un po' di coraggio, varca la sua soglia, ignorando la professoressa Hall e i suoi compagni che stanno guardando ogni suo movimento e si va a sedere al suo posto, con la testa china verso il basso.
Non appena si adagia alla sedia, nota immediatamente il piccolo cambiamento che c'è stato in quella classe: Charlotte è assente.
Il ragazzo rivolge lo sguardo verso la porta da cui è appena è entrato, sperando che lei arrivasse in ritardo.
Spazio scrittrice
Sono riuscita ad aggiornare, contenti?
Se il capitolo vi è piaciuto, lasciate un commento o un voto.
Bella! <3
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top