Capitolo 2
La notte di Lan Zhan passò con quei dolci pensieri e quel tepore tipico di quando nasce un nuovo sentimento che lui non aveva mai provato prima. Era questo ciò che si provava quando qualcuno ti voleva davvero bene? Questo si provava quando qualcuno riusciva a capirti guardandoti solo per un istante? Questo si provava quando qualcuno era interessato a come sei e non a ciò che hai? Lan Zhan per la prima volta si sentiva accettato come un qualunque ragazzo e non solo perché la sua famiglia era importante. La mezz'ora passata con Wei Ying lo aveva in qualche modo cambiato, gli aveva aperto una nuova visione della vita; il pensiero di lui e delle sue parole facevano fatica ad andare via al punto tale che non riuscì nemmeno ad addormentarsi alle nove come aveva sempre fatto da piccolo e il mattino seguente fece anche fatica a sentire la sveglia che di abitudine suonava alle cinque. Infatti quel giorno si alzò un po' più tardi e dovette rinunciare ai suoi allenamenti mattutini, alle solite verticali che gli rendevano le spalle grandi e le braccia forti; corse infatti a prepararsi e a prendere i libri, pensava a Wei Ying in ogni gesto che faceva, pensava se lui fosse già andato all'università o entrava più tardi, se fosse riuscito ad accompagnarlo a casa o a pranzare con lui. Si diede dei colpetti sulla fronte con la speranza che quei pensieri andassero via, ma servì a ben poco. Prese i libri e li mise nello zaino, poi salì in macchina e partì; preferì anche accendere la radio con la speranza di cacciare ancora quei pensieri, invano, per affrontare la giornata.
Wei Ying era tornato a casa, non c'era nessuno, per fortuna; non gli andava di sentire le urla di Madame Yu contro di lui; aveva trascorso la mezzo'ora più bella della sua vita con Lan Zhan, non avrebbe permesso a nessuno di rovinargli la giornata. Salì in camera e posò le buste con il cibo sul letto ancora in disordine, spostò il pc con una serie tv appena iniziata e si mise a mangiare e a bere tutto ciò che gli aveva comprato Lan Zhan al supermercato. Finito tutto il cibo e le birre, si mise a fumare fuori al balcone, con il solito posacenere che gli teneva compagnia di notte ormai da anni, e si mise a pensare a quel ragazzo che aveva conosciuto da qualche ora, che gli aveva cambiato qualcosa dentro di sé e aveva scaturito in lui la curiosità di conoscerlo. Era un tipo strano, rispondeva a monosillabi ed era troppo serio, studiava troppo e aveva un atteggiamento alquanto freddo nei suoi confronti, ma lui sapeva benissimo che era solo una maschera e che nascondeva qualcosa sotto. Ci pensò a lungo, infatti. Lan Zhan per quanto potesse essere così distante, quasi irraggiungibile, doveva pur avere un punto debole, una fessura minuscola su cui fare leva per poter entrare, per poter sciogliere quella barriera di ghiaccio che si era auto-costruita e scioglierla del tutto, prendere i sentimenti che celava e farli riemergere; non era un compito semplice, ma nemmeno impossibile. Il nuovo obiettivo di Wei Ying divenne proprio questo.
Uscì dalla finestra dopo aver fumato qualche sigaretta; prese il pacchetto nuovo che gli aveva comprato con il solito accendino che si portava sempre dietro, gli auricolari che non potevano mai mancare e scese per fare un giro. Non gli piaceva dormire; aveva detto a tutti che dormire era noioso, così passò l'intera notte a vagare con la musica ad alto volume nelle orecchie nella speranza, forse, di trovare qualcuno che lo salvasse dai pensieri continui che faceva, qualcuno che lo salvasse dalle continue paure che aveva e che non diceva a nessuno, qualcuno che diventasse il suo sole, la sua luce durante il buio della notte, buio che lo spaventava quando sopraggiungeva il passato. Tornò a casa all'alba, come accadeva spesso, senza che nessuno della sua famiglia se ne accorgesse o potesse dire qualcosa a riguardo; per la famiglia Jiang, infatti, escluso qualche minuscola eccezione, ritenevano che Wei Ying uscisse per andare in tutti i locali e le discoteche, a rimorchiare le ragazze più belle e a portarsele a letto una dopo l'altra; nessuno sapeva, però, che dietro quel ragazzo sorridente e allegro, un po' scansafatiche, si nascondeva un cuore fragile che aveva bisogno di chi, per una volta nella vita, lo aiutasse a capire che non era solo, che le battaglie vanno affrontate insieme, che le paure sono fatte per essere affrontate così da essere più forti. Aveva solo bisogno di ciò. Una volta tornato a casa, si fece velocemente una doccia e si vestì, prese lo zaino con i libri e uscì di casa per prendere l'autobus. Quella mattina decise di prendere i mezzi pubblici anche se li odiava perché aveva visto che suo fratello Cheng se ne era andato presto quella mattina senza dirgli nulla, quindi non aveva un passaggio. Si accomodò in uno dei posti liberi vicino al finestrino, con i soliti auricolari, e guardava il paesaggio scorrere fuori dalla finestra e, improvvisamente ripensò a Lan Zhan, a quanto fosse impaziente di vederlo per divertirsi a prenderlo in giro; a quanto fosse buffo il modo in cui egli arrossiva e a quanto fosse carino invece quando era serio. Gli scappò un sorriso, un misto di felicità e divertimento, fino a quando i suoi pensieri furono interrotti dall'arrivo del bus all'università; si affrettò a scendere e a correre dentro l'università. Era davvero presto e i corridoi, così come le aule, erano praticamente deserti. Il silenzio che regnava in quel momento era tanto bello quanto inquietante, odiava il silenzio e odiava stare da solo, lui che si circondava di risate e divertimento ovunque andasse, lo stesso divertimento che diventava una corazza di difesa del suo vero io.
Improvvisamente, notò una figura alta e imponente, dai capelli lunghi e scuri, facilmente riconoscibili e l'andatura elegante, non c'erano dubbi, era Lan Zhan. Il suo sorriso si illuminò nuovamente alla sola visione di quel ragazzo all'apparenza normale ma dalla bellezza divina, gli corse incontro e iniziò a richiamare la sua attenzione, manifestando la gioia e la voglia di rivederlo.
"Lan Zhan! Lan Zhan!"
Il suono di quelle parole lo immobilizzò, un brivido lo percorse lungo tutta la schiena fino a irrigidirlo; era Wei Ying, era dietro di lui e si era avvicinato. Cosa ci faceva uno come lui con poca voglia di seguire a quell'ora all'università? Si volò a guardarlo restando in silenzio sperando di mostrare la freddezza tipica del suo carattere.
"Buongiorno, Lan Zhan, ti ho riportato i soldi. Sei arrabbiato per caso?"
"Non li voglio i tuoi soldi e non sono arrabbiato" disse con toni calmi ma pungenti e agghiaccianti "Hai lezione così presto oggi?"
"No, sono venuto un po' in anticipo" interruppe la frase per mettere i soldi nelle mani di Lan Zhan "Non si discute, non sono un barbone, te l'ho già detto"
"Non ho detto che lo sei" distolse immediatamente lo sguardo provando a guardare fuori dalla finestra "L'ho fatto perché volevo"
"Volevi spendere dei soldi per uno sconosciuto?"
Lan Zhan riprese a guardarlo, ma non rispose alla domanda; poi decise che era il caso di cambiare discorso "Che orari hai oggi?"
"Tre ore stamattina, poi pausa pranzo, poi altre due ore dalle due alle quattro"
"Capisco."
"Tu, invece?"
"Quattro ore stamattina, pausa pranzo e poi anche io dalle due alle quattro"
"Quattro ore di fila? Io ne ho tre, ma non le seguo tutte, firmo e me ne vado"
"Dovresti seguire."
"Perché mai ? Sono cose che ho già studiato"
Seguì un lungo silenzio, Lan Zhan non credeva alle parole di Wei Ying, non era possibile che già sapesse quelle cose, non si studiano al liceo, quindi era strano. Tutto ciò trasparì immediatamente sul volto di Lan Zhan e Wei Ying se ne accorse subito.
"Che c'è? Ho già studiato tutto ciò che devo fare al primo anno l'anno scorso, mi sono guardato il programma e ho iniziato a studiare in anticipo."
"Capisco...è questa la tua aula?"
"Sì, siamo vicini, tutte le aule del primo anno sono qui..." dopo qualche istante di silenzio, Wei Ying ruppe il silenzio "Mangiamo insieme oggi?"
Quella domanda fece irrigidire Lan Zhan, che mentre camminavano, si fermò improvvisamente mantenendo il viso basso; i suoi occhi si spalancarono e si agitò visibilmente
"I-io... Non saprei.. Hai tante ragazze..."
"Tante ragazze? Ma io mi diverto solo a flirtare con loro, non ci sono mai stato realmente con loro, cosa credi! E poi ho conosciuto te, sei molto più divertente di loro"
"Ieri non hai detto così"
"Ho detto che non era necessario che mi dessi il passaggio ogni giorno"
"Hai detto anche che sono noioso"
"Ed è questa la parte divertente di te... poi conoscere tante persone non significa che sono tutti amici"
"Sei strano, chi conosce tante persone vuol dire che ha tanti amici... Puoi anche chiedere passaggi a chiunque.
"Strano? Esistono persone strano a questo mondo? E comunque, conoscere qualcuno e essere suo amico sono sue cose diverse... Allora? Pranziamo insieme o no?"
Lan Zhan ebbe un attimo di esitazione, non sapeva bene come reagire, eppure voleva stare con lui, voleva vedere ancora il suo sorriso e il suo continuo buonumore. Si limitò a dire qualcosa sottovoce "Tra quattro ore finisco la lezione, la mia aula è quella affianco alla tua". Si girò di spalle e fece per andarsene quando improvvisamente sentì qualcuno toccargli la spalla con una mano; istintivamente si irrigidì e allontanò di scatto la mano dalla spalla voltandosi per guardare in viso chi fosse stato, anche se era scontato chi fosse stato. Improvvisamente, prima che lui potesse proferire parola, dall'altra parte ci fu l'ennesimo rimprovero.
"Diamine Lan Zhan, hai diciotto anni, non ottanta. Sei permaloso e suscettibile"
Dopo quell'affermazione, Lan Zhan corrugò la fronte visibilmente arrabbiato da come Wei Ying lo prendesse in giro di continuo, mai nessuno era riuscito a smuovere la sua pazienza, eppure quel ragazzo corvino dai capelli lunghi e dal colore smagliante, ci riusciva con le sue battute una dopo un'altra. Il suo sguardo si fece nettamente più distante, più freddo e più nervoso rispetto alla tranquillità che era solito trasmettere. Sebbene, però, Lan Zhan si impegnava a mostrarsi meno freddo del solito con Wei Ying, quest'ultimo non sembrava comprenderlo; o comunque, se lo aveva compreso, si divertiva a farlo uscire fuori sempre di più. Wei Ying era affascinato dal tentativo di Lan Zhan di nascondere ciò che provava, tuttavia iniziava pian piano a essere un libro aperto, un qualcosa di affascinante e interessante, ma allo stesso tempo fredda e spietata come qualcosa di impenetrabile.
"Lasciami andare, ho lezione" disse con il suo tono agghiacciante, ma con una leggera sfumatura che lasciava trasparire il nervosismo "Non sai niente di me, non puoi capirmi, nessuno può farlo" concluse alla fine.
"Guarda che ti capisco, invece, ti stai sforzando un botto per essere meno freddo con me. Mica sono cieco io"
"Impossibile, sono solo sciocchezze"
"Qualcuno ti ha mai detto queste cose? Qualcuno ti ha mai detto ciò che io dico <<per prenderti in giro>> come dici tu? Ho parlato con te solo qualche ora eppure ho capito un mucchio di cose"
"Non capisco perché sei così convinto che sei capace di capirmi; sei un perfetto sconosciuto, perché dovresti provare a capirmi?!"
"Perché mi interessi"
Ci fu un minuto di silenzio. Poi le orecchie di Lan Zhan iniziarono a colorarsi di rosso, una vampata di calore di pervase il corpo senza una reale motivazione valida.
Dall'altra parte, Wei Ying non si era reso conto di ciò che aveva detto, del peso delle parole che aveva usato e della reazione immediata; o semplicemente aveva evitato di prendere troppo sul serio quella situazione. Wei Ying, però, si sentiva deluso; Lan Zhan lo aveva visto in modo così superficiale come chi lo reputava freddo e dunque senza sentimenti, ma forse non era nemmeno colpa sua se lo aveva reputato così, del resto, quasi tutti pensavano che Lan Zhan era così, e non si facevano problemi a dirglielo in faccia, come se la cosa non lo ferisse proprio perché ritenuto insensibile.
"Smettila. Odio chi si prende gioco di me" disse con il suo solito tono gelido e distante.
"Allora mi odierai a morte, perché io non faccio altro tutto il giorno. Però sai una cosa, tu ne hai bisogno dato che non dici mai ciò che pensi. E non venirmi a dire che non so nulla di te. So come ti chiami, cosa studi, dove abiti, quanti anni hai, cosa ti piace, la tua dieta, i tuoi interessi e che menti. So anche che ti nascondi dietro questa corazza che piano piano si sta sciogliendo un po'. Io ho capito che sembro cretino, ma non lo sono realmente."
Lan Zhan spalancò gli occhi, sorpreso dalle parole di Wei Ying; lo avevano spiazzato, innervosito e turbato. Aveva preso in pieno tutto, come se lo avesse ispezionato all'interno e questo lo spaventava un po'. Distolse lo sguardo e le sue guance si colorarono leggermente di un colore rosato. Senza vederlo in viso, sapeva che il ragazzo di fronte a lui aveva notato il rossore lieve e aveva sorriso dolcemente come a confermare che ciò che aveva detto era vero e che Lan Zhan non poteva più nasconderlo.
"Devo andare" sussurrò appena quasi come a muovere solo le labbra. Faceva persino fatica a dire qualcosa. Così superò a testa bassa Wei Ying e si diresse in aula.
Wei Ying, invece, lo aveva seguito con lo sguardo analizzando i suoi movimenti da cretino a causa dell'imbarazzo. Poi sorrise nuovamente. Era vero che era interessato a Lan Zhan perché con lui poteva essere sé stesso senza che nessuno lo criticasse; ed era anche felice perché era riuscito a sciogliere lievemente la barriera di ghiaccio che il suo amico si era costruito come auto-difesa.
Nelle loro rispettive aule e nelle loro rispettive lezioni, ognuno di loro pensava all'altro, come darsi appuntamento nei sogni, nei pensieri e nella mente; un posto magico in cui non si può mentire e che rispetta fedelmente la realtà dei fatti.
~~~~~~~~~~~~~~~
ecco qui un altro capitolo. Speriamo vivamente che vi possa piacere e fateci sapere cosa ne pensate dei personaggi in versione modern! 🌹❤️
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top