Chapter thirty-one: Colpi di cuore
Consiglio: Girls just wanna have some - Chromatics.
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That's all they really want
Some fun
When the working day is done
Oh girls, they wanna have fun
Oh girls, just wanna have fun
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P.O.V. Finn
Era bello, estremamente bello avere quello spettacolo davanti.
Spettacolo di gente che ballava, cantava, gridava, sorrideva, si dimenava solo per noi, solo per sentirci suonare ancora, cantare ancora, divertirci ancora con loro.
Nonostante ormai fosse passato qualche anno dal primo concerto dei Calpurnia, l'emozione, quella di sicuro, non passava e, in una parte di me, una piccola consapevolezza forte e chiara mi rassicurava che non sarebbe passata mai.
Era così, era sempre stato così.
Quegli occhi febbricitanti, quelle voci smaniose di farsi sentire mentre a tempo cantavano con noi, accompagnando ogni corda pizzicata alla chitarra e ogni nota di canzone gridata al vento, gridata alla passione che provavo a stare lì, davanti a tutti loro.
Lì, davanti alla musica.
Lì, davanti a ciò che più amavo fare.
Cantare. Suonare.
Le uniche cose che mi dislocavano, mi sollevavano per le braccia, strappandomi al mondo reale e trasportandomi nel mio di mondo.
<<È stato fantastico ragazzi!>> ringraziò Ayla, nel momento in cui le ultime note dell'ultima canzone di quella notte si disperdevano nell'aria, insieme a quell'elettricità che solo la tensione di un concerto sapeva trasmetterti.
Elettricità che ricordavo sempre con un sorriso, che mi scorreva ora nelle vene, mentre con occhi veloci posavo lo sguardo su ogni persona davanti a me.
<<Grazie.>> dissi avvicinando le labbra al microfono, ancora con il fiatone, mente un sorriso di commozione si dipingeva inconsapevolmente sulle mie labbra.
E lì, con lo sguardo perso tra la folla, non potei fare a meno di notare una cosa: come ogni volta gli spalti fossero sempre più pieni, le persone sempre più strette, le voci sempre più forti.
A quella consapevolezza il mio cuore perse un colpo.
Sì, i Calpurnia stavano crescendo.
<<Finn! Finn!!>> mi chiamò una voce tra la folla, mentre Malcom e Ayla erano già usciti dal palco, e Jack stava sistemandosi la chitarra per seguirli, esattamente come me in quel momento.
<<Finn Wolfhard aspetta ti prego!!>> sentii di nuovo la voce chiamare supplicante, mentre finalmente ne trovavo la proprietaria.
I miei occhi si posarono su una ragazza dai biondi boccoli e due occhi verdi circondati da un paio di occhiali da vista, con una montatura troppo grande per il suo piccolo viso.
La ragazza era proprio in prima fila e in quel momento si stava sbracciando per attirare la mia attenzione.
Nel momento in cui la vidi, le rivolsi un sorriso gentile e, avvicinandomi al bordo del palco.
<<Ciao!>> le dissi, mentre mi chinavo sulle ginocchia, afferrando la lettera che lei mi stava porgendo in quel preciso istante.
Al mio saluto il suo sorriso si allargò.
<<Questa è per i Calpurnia, Dio, temevo davvero di non riuscire a darvela!>> esclamò in un sospiro di evidente sollievo.
<<Beh ce l'hai fatta! Grazie molte!>> risposi ancora sorridendo e facendo per alzarmi.
La sua voce mi bloccò di nuovo, questa volta più bassa, più esitante, ma la sentii comunque.
<<Finn.>> mi richiamò, abbozzando un sorriso imbarazzato.
<<Sì?>> chiesi io con espressione sinceramente incuriosita.
<<Salutamela, quando la vedi.>> disse la ragazza sconosciuta, mentre sorrideva ancora dolcemente.
Inarcai le sopracciglia, cercando di capire cosa volesse dirmi.
<<Salutarti chi?>> chiesi soffocando una risata divertita da quella conversazione così strana.
La ragazza si sporse verso di me, con l'obiettivo evidente di non farsi sentire da nessuno, se non da me.
A quel gesto mi incuriosii, avvicinandomi anch'io a lei.
Cosa stava cercando di dirmi quella ragazza misteriosa e del tutto sconosciuta?
Sentivo la confusione ancora intorno a me, sentivo la gente gridare il mio nome, ma i suoni erano come ovattati alle mie orecchie.
Non riuscivo a prestare attenzione a nessuno che non fosse la ragazza che avevo di fronte, mentre la curiosità bruciava nel mio petto e tutto intorno a me si anestetizzava.
E dopo qualche secondo, successe.
Successe ciò che sin dall'inizio la parte più incoerente di me aveva in qualche modo... predetto.
Successe e la ragazza, in un sussurro inudibile, mimò il suo nome.
Il mio cuore perse un colpo a quel nome, mentre un brivido mi percorse la schiena e il sorriso si spense sul mio volto.
Mi immobilizzai.
A quel nome, il mio respiro accelerò involontariamente, mentre adesso i miei occhi spalancati dallo stupore erano puntati negli occhi verdi di fronte a me.
Ma davvero avevo capito bene?
Forse ho frainteso, forse non intendeva dire quel nome, forse mi sta... prendendo in giro?
Ma la ragazza davanti a me sembrava tutto, fuorché scherzosa. Anzi, alla mia reazione il sorriso si addolcì sul suo volto, mentre i suoi occhi rimanevano fissi nei miei.
Fissi e consapevoli.
Fissi e decisi.
Fissi e comprensivi.
Fissi e sinceri.
Non posso crederci. Io non posso –
<<Dalle un bacio da parte mia, Finn.>> mi sussurrò gentile, mentre con ancora il sorriso sulle labbra mi dava le spalle, immergendosi tra la folla dietro di lei, che la inghiottì in un secondo.
Cercai con tutto me stesso di non spalancare la bocca a quelle parole, mentre nel momento in cui la ragazza interruppe il contatto visivo, mi alzai di scatto.
Ma che cazzo era appena successo?
Sentii un braccio stringermi le spalle.
Trasalii a quel contatto improvviso, voltandomi e notando che era... solo Jack. Solo Jack che mi stringeva cercando di nascondere l'espressione confusa sul volto.
<<Andiamo amico.>> mi disse, facendo pressione con il braccio sulla mia schiena, così poca pressione che nessuno avrebbe mai potuto accorgersene, eccetto me che la sentivo.
I miei piedi finalmente si mossero verso l'uscita del palco, mentre la testa mi pulsava.
Pulsava quel nome, mimato da quelle labbra sconosciute.
<<Cos'è? Volevate fare un altro concerto?>> chiese Ayla scherzosa con un'espressione curiosa a farle incurvare le sopracciglia, nel momento in cui io e Jack raggiungemmo gli altri dietro il palco.
<<Finn si era messo a parlare con una fan.>> rispose Jack, schioccandomi un'occhiata curiosa.
<<Ah sì? E chi era la fortunata?>> chiese Ayla con tono fintamente suadente, rivolgendomi uno sguardo sorpreso.
A quegli occhi così invadenti scrollai le spalle, come a volermi far scivolare addosso quello sguardo invadente.
<<Meno cazzate, ragazzi.>> sbottai con tono fintamente divertito, alzando gli occhi e sperando di apparire un minimo convincente, mentre il cuore dentro il mio petto batteva ancora troppo velocemente.
Non posso crederci. Non posso crederci che una persona qualsiasi, una fan qualsiasi, mi abbia fatto il suo nome in questo modo, dal nulla.
Sentire pronunciare quel nome nel momento più inaspettato era stato come un fulmine a ciel sereno, un urlo in mezzo alla quiete.
Sentire pronunciare quel nome nel momento in cui meno avevo bisogno di sentirlo, nell'unico momento in cui non lo pensavo, nell'unico momento che dedicavo solo a me stesso.
Ma questo era destino, era il sentore più acuto, l'allarme più stridente contro i miei pensieri: era lei, lei che pressava tra i miei pensieri, che si faceva spazio per passare, per restare.
Lei era lì, c'era sempre stata e le parole di quella ragazza erano state come un segno del destino: lei ci sarà sempre, tra i tuoi pensieri.
Ogni persona ha il proprio pensiero fisso, no? Quella cosa che aspetta, che vuole, che pretende ardentemente. Ogni persona ha una necessità stringente nella vita, no?
La mia era lei.
<<Ti ha dato una lettera?>> chiese Malcolm, posando gli occhi tra le mie dita che stringevano la carta scura così rigorosamente da avere i polpastrelli quasi bianchi.
<<Sì.>> risposi d'istinto puntando i miei occhi su di lui, cercando di riportare me stesso alla realtà, di concentrarmi anche solo per un attimo.
Gliela porsi, mentre gli occhi di Malcolm si fissavano su di me, attenti e curiosi.
Sto bene Malcolm. Sto bene. Non chiedere ti prego, non chiedere.
E lui, non lo fece.
Non lo fece perché aveva già capito.
Annuì piano impercettibilmente, mentre mi sfilava la lettera dalle mani.
<<La poso tra le altre cose.>> sussurrò, prima di darmi le spalle.
<<Ti faccio compagnia amico.>> esordì Jack, un attimo prima di seguirlo, ancora con il manico della chitarra stretto tra le dita.
<<Allora...>>
Ayla attirò la mia attenzione, mentre si sedeva su una sedia, portando indietro i capelli lucenti e sistemandoseli dietro le orecchie con un veloce movimento delle dita.
Poggiai prudente gli occhi su di lei.
<<Sì?>>
<<A che ora l'aereo domattina?>> chiese gentile.
A quel pensiero sospirai: l'indomani ci sarebbero stati gli Emmy ed io ero terribilmente, assolutamente... stanco.
Ero di certo emozionato, ma stanco e al solo pensiero dell'aereo da prendere in meno d'un paio d'ore, storsi il naso.
<<In realtà lo prendo tra qualche ora... stanotte.>> la informai, infastidito.
<<E domani è il gran giorno!>> esclamò lei, puntando i miei occhi nei suoi, accennando un sorriso.
<<Sì, gli Emmy...>> risposi, sorridendo anch'io di riflesso, non potendo fare a meno di essere eccitato per l'indomani.
<<No, lei...>> rispose Ayla con uno sguardo che la diceva lunga.
A quelle parole un'espressione scioccata mi si dipinse sul volto.
<<Ayla, ti prego, non voglio parlarne.>> sentenziai tutto d'un fiato.
<<Ma Finn– >>
<<No Ayla.>> la interruppi bruscamente.
<<D'accordo...>> rispose la mia migliore amica, abbassando lo sguardo e facendomi pentire dei miei modi del tutto discutibili.
Il mio sguardo si addolcii subito nel vederla così offesa.
Oh Ayla, sempre così sensibile...
<<Perdonami.>> mi scusai subito, mentre lei alzava nuovamente gli occhi su di me a quelle parole.
Prese un sospiro, poi parlò: <<Finn... non voglio sapere niente, okay? Non devi raccontarmi niente se non vuoi, solo... tu come stai?>>
A quella domanda per poco non scoppiai a ridere perché non c'era niente di più confuso, niente che sapessi di meno di "come stavo".
Per poco non scoppiai a ridere perché era la stessa domanda che io avevo fatto a lei qualche giorno prima, la stessa domanda che non aveva ottenuto risposta.
Sbuffai a quel fastidioso pensiero.
Sto a metà Ayla, avrei dovuto rispondere.
A metà tra mandarla a fanculo e urlarle che mi manca, sto ancora decidendo.
<<Sto bene.>> risposi infine in un sospiro.
<<Sicuro?>> chiese lei, corrugando la fronte, evidentemente poco convinta dalla mia risposta.
<<Sicuro.>> risposi con la voce più decisa possibile.
Ma prima che lei potesse contestare il mio telefono vibrò nella tasca dei jeans.
Lo tirai fuori e notai un SMS che mi avvertiva dell'arrivo del mio autista.
<<Devo andare.>> la avvisai, ricacciando il telefono nella tasca dei jeans.
La mia migliore amica si alzò dalla sedia e, senza dire una parola, si avvicinò a me, gettandomi le braccia al collo, esattamene come facevamo quando eravamo più piccoli.
Certe cose non cambiano mai... pensai, nascondendo un sorriso tra i suoi capelli biondi, mentre ricambiavo l'abbraccio.
<<Vinci qualcosa per noi, mi raccomando!>> mi prese in giro in una risata, slacciandosi da me e facendo qualche passo indietro, esattamene mentre gli altri tornavano nella stanza, gettandomi a turno le braccia al collo e sfregandomi i ricci, sogghignando ai miei lamenti.
<<Speriamo!>> risposi infine ad Ayla, nel momento in cui Jack e Malcolm si staccarono da me.
Ero sinceramente emozionato al solo pensiero.
<<E levatevi di dosso!>> sbottai divertito, nel momento in cui Jack e Malcolm mi arpionarono di nuovo: uno mi bloccava per le spalle, mentre l'altro mi sfregava il palmo sulla testa, scompigliandomi i capelli, così forte da far quasi male.
<<Ci mancherai Finn.>> mi disse Jack, mentre ancora mi teneva le braccia serrate dietro la schiena.
<<Anche voi, ma adesso... levatevi di dosso, cazzo!>> sbraitai, senza riuscire a contenere una risata.
<<Basta così, dai! Lasciatelo andare!>> li rimproverò Ayla, mentre anche lei rideva sotto i baffi.
<<Stammi bene amico.>> mi salutò Jack, dandomi un'ultima pacca sulle spalle mentre lui e Malcolm mi lasciavano finalmente andare.
<<Sì, e non fare cazzate!>> mi intimò quest'ultimo con un sorriso furbo.
Li guardai, abbracciandoli tutti e tre per un ultima volta prima di sistemarmi la chitarra in spalla e dirigermi verso l'uscita sul retro, dove sapevo già il mio autista mi stesse aspettando.
Nel momento in cui uscii, la luce fioca ma ancora calda del tramonto mi accarezzò la pelle del viso.
Sorrisi a quell'aria fresca, il miglior momento della giornata per me.
Il tramonto.
Il tramonto che mi indicava che un altro giorno era volto al termine.
Il tramonto che mi rilassava con i suoi colori caldi.
Il tramonto che mi ricordava che ormai mancasse poco...
Sto tornando. Sto tornando da te.
I miei pensieri corsero a lei.
Sicuramente in quel momento era insieme a tutti gli altri, a divertirsi al pre party in occasione degli Emmy, a LA.
Chissà quant'era bella quella sera, e quanto lo sarebbe stata quella dopo...
Chissà se mi stava pensando, almeno un po'...
Chissà se i suoi pensieri fossero così confusi, come i miei...
Forse no, Finn.
Ha baciato un altro, ti ricordo. Una persona che bacia un altro dopo averti lasciato dovrebbe avere proprio le idee chiare.
Scacciai quel pensiero con una smorfia, mente camminavo sul marciapiede, avvicinandomi alla mia auto.
E fu in quel momento, mentre mi costringevo a non pensarci, a non pensarla, che il destino mi ricordò per la seconda volta, quella sera, quanto fosse impossibile.
Il telefono vibrò nella tasca dei miei jeans.
A quella vibrazione sussultai, come se lo percepissi, come se riuscissi a prevederlo.
I miei piedi si bloccarono, esattamente come il mio respiro.
Con un movimento lento afferrai con le dita i bordi del telefono, lo strinsi in mano.
Dopo un secondo di esitazione, lo estrassi piano dalla tasca.
Il display si illuminò nel momento in cui lo portai di fronte al viso.
Il display si illuminò, e il mio sguardo fece lo stesso.
Non posso crederci...
Il suo nome brillava davanti ai miei occhi.
Era la sua risposta.
Non posso crederci... pensai per la seconda volta, nel momento in cui la lessi.
P.O.V. Millie
<<Allora, ti stai divertendo?>>
La voce della mia migliore amica sovrastò la musica, mentre mi afferrava la mano per attirare la mia attenzione.
Annuii con un sorriso.
<<Sì.>> risposi, ed era vero.
Il pre-party degli Emmy era davvero stupendo, quella sera.
Le luci offuscate del piccolo giardino intorno a me riuscivano a trasmettermi una sensazione di pace, la musica mi inebriava i sensi e i sorrisi carichi di aspettativa ed eccitazione per l'indomani erano sinceri sui volti di tutti.
Si respirava un'aria distesa, serena, mentre si ondeggiava il corpo a ritmo di note qualsiasi e il tramonto alle nostre spalle sovrastava il cielo, pitturando i nostri volti di rosso come in un dipinto.
La verità era che di una serata così ne avevo proprio bisogno.
Una serata circondata dalle persone che amavo, una serata che a fine giornata mi rendeva soddisfatta del mio lavoro, di quello che nella mia vita stavo costruendo mattone dopo mattone, sacrificio dopo sacrificio.
A volte è semplicemente confortante staccare la spina per un po', rilassarti insieme agli amici, alle persone a cui tieni, semplicemente... divertirti e non pensare al resto.
Solo che era difficile non pensare al resto se il resto era lui.
<<Ti manca, vero?>> chiese di punto in bianco Sadie, cogliendo la mia espressione.
Annuii piano abbassando la testa, sentendomi in colpa.
<<Mi sto divertendo, davvero! Ma...>>
Senza di lui non è la stessa cosa, spinse fuori, tra gli altri pensieri, una piccola parte della mia mente.
<<Ma ti manca.>> concluse la mia migliore amica, rivolgendomi un sorriso dolce, comprensivo.
Di punto in bianco sentii il bisogno di cambiare discorso, rivolgendo a Sadie una domanda che avevo evitato inconsciamente per tutta la sera.
<<Quindi, dove hai visto Josh?>> chiesi con voce curiosa, ricordando il suo messaggio a cui alla fine avevo dimenticato di rispondere.
<<Oh!>> fece lei, illuminandosi in viso, ricordandosi improvvisamente del suo incontro casuale di qualche giorno prima.
<<È stato un puro caso, davvero!>> esclamò lei.
<<L'ho incontrato l'ultimo giorno che sono stata ad Atlanta, mentre facevo rifornimento di dolciumi in un bar qualsiasi. Che coincidenza, vero? Beh, comunque lui lavorava lì e mi ha riconosciuta subito! Oh Millie dovresti vedere quant'è gentile, non sembrava proprio a primo impatto...>>
A quelle parole ricordai la sfrontatezza che aveva avuto Josh nell'avvicinarsi a noi, quella sera... ma ricordai anche la dolcezza di come mi aveva trattata, quando mi aveva vista sull'orlo delle lacrime, di come mi aveva parlato velatamente di quanto qualcuno a lui caro gli mancasse, ricordai del suo sguardo attento su di me, di come cercasse di cogliere ogni mia sfumatura, in ogni frase, in ogni espressione.
Non so se 'gentile' era la parola giusta per descrivere Josh, in realtà, forse... non avevo una parola.
Forse quella sera lui aveva decifrato me, ma per quanto mi riguardava lui restava ancora un cubo di Rubik per me, indecifrabile sotto ogni aspetto.
Da qualsiasi angolazione lo guardassi, sembrava non essere mai quella giusta...
<<E poi mi ha chiesto di te.>>
Le parole di Sadie mi riportarono alla realtà, mentre i miei occhi scattavano nei suoi.
<<Di me?>> ripetei, sgranando un po' gli occhi.
<<Sì, sembrava molto interessato! E la cosa assurda è che non sapeva fossimo... famose, capisci?>>
<<Davvero?>> chiesi ancora più sorpresa.
Eppure, eppure quadrava. Josh non aveva dato nessun segno di conoscermi l'unica volta che ci eravamo incontrati, mi aveva davvero trattata come una persona qualsiasi, e forse questa era una delle cose che più mi erano piaciute, di lui...
<<Oh sì.>> mi rispose Sadie.
<<Mi ha detto che non ha mai guardato serie tv in vita sua, in realtà non è mai stato un appassionato del cinema in generale. È uno di quei tipi che sembrano d'un'altra epoca, sai? Così gentile ed educato e sempre sorridente, mi ha raccontato un po' di lui, mentre stavo lì, seduta al bancone a fare colazione.>> mi informò, mentre aveva già la mia più completa attenzione.
<<Ah sì?>> chiesi di nuovo.
La mia migliore amica annuii.
<<Mi ha spiegato che non ha mai amato sedersi sul divano a guardare film o serie tv, anzi ama stare all'aria aperta e ha praticamente provato quasi tutti gli sport che "ne includono il privilegio", così ha detto.>> mi raccontò, facendo seguire una risata leggera alle sue parole.
<<E cosa ti ha chiesto... di me?>> chiesi, esitando solo un attimo.
<<Oh, mi ha chiesto un po' di tutto in realtà.>> mi disse, soffocando un risolino.
<<Di tutto tipo?>> la spronai a continuare con aria ovvia.
<<Tipo da quanto tempo fai questo lavoro e se ti piace farlo, quanti anni avessi, quali sono i tuoi hobby, cosa ti piace fare nel tuo tempo libero, se sei fidanzata, se —>>
<<E tu cosa hai risposto?>> la interruppi bruscamente.
<<Cosa hai risposto... all'ultima domanda?>> chiesi, col cuore in gola.
<<La verità.>> mi rispose, semplicemente.
<<Che non sei impegnata.>> concluse con i suoi occhi fissi nei miei.
Sbiancai a quelle parole.
Aveva perso completamente il lume della ragione, per caso?
<<Sadie! Ma –>> iniziai, ma lei mi interruppe.
<<Ma che hai il cuore impegnato.>> concluse, mentre sul volto le si dipingeva un sorriso dolce.
A quelle parole schiusi la bocca, sinceramente sorpresa.
<<E lui?>> chiesi impaziente di sapere.
<<Lui mi ha risposto che lo aveva già capito.>> mi rispose, guardandomi di sottecchi, cercando di cogliere la mia reazione.
È vero, lo aveva capito subito... lo aveva capito subito nel momento in cui mi aveva vista rivolgermi a Finn, quella sera...
Stavo per aprir bocca e rispondere, quando una mano mi tirò via per un braccio, strappandomi un'espressione sorpresa.
<<Adesso basta parlare, balliamo!>> fu la voce squillante di Noah mentre mi trascinava verso il centro del giardino, sul grande portico bianco dove già altre persone ballavano intorno a noi.
E così ballammo. Ballammo così tanto da non sentire più i piedi, così tanto che forse, per qualche minuto, riuscii davvero a non pensare a niente.
Dopo un tempo che mi paese interminabile mi staccai dai miei amici, con la scusa di aver bisogno d'aria e di togliere quelle stramaledette scarpe per un po'.
Mi avvicinai a una zona più tranquilla, dall'altro lato del giardino.
Tolsi via le scarpe e, lasciandole ai piedi del divano, mi ci distesi sopra, socchiudendo gli occhi per un attimo e provando a rilassarmi, facendomi trasportare dalla musica e dal chiacchiericcio confuso che percepivo intorno a me.
Avevo il telefono tra le mani e, in un gesto d'istinto, senza chiedermi perché lo stessi facendo, senza chiedermi se fosse giusto o sbagliato, lo sbloccai e aprii la sua chat.
Il suo nome era lì.
Il suo messaggio di due giorni prima a cui non avevo risposto, beh... era sempre lì.
Finn: Stai bene? 19.00 P.M.
Lo fissavo così intensamente, come se da un momento all'altro le parole dovessero sbalzare fuori e colpirmi in pieno viso.
Non avevo risposto. Non avevo risposto perché non avevo saputo cosa rispondere, perché qualsiasi risposta sarebbe stata una bugia, sarebbe stata solo finzione.
Ed ero stanca, stanca da morire di rispondere sempre di sì.
Cosa avrei dovuto dire?
Sì, sto bene, grazie?
Sì, la gamba va meglio?
Sì, ho tolto i punti, grazie dell'interessamento?
La falsità di ogni parola mi rimbalzava in testa così forte da farmi male.
No, ero stanca.
Stanca delle cazzate.
Stanca delle bugie.
Stanca di nascondermi dietro a frasi di circostanza, parole di convenienza.
Ma soprattutto era tremendamente stanca di non poter premere le mie labbra sulle sue.
Mi rigirai il telefono tra le mani.
Adesso lo faccio, pensai, mentre sentivo una scarica di adrenalina attraversarmi le vertebre.
Chiusi gli occhi e presi un bel respiro.
Nel momento in cui li riaprii, le mie dita stavano già digitando decise i tasti sul display.
"Non fare mai colpi di testa, Millie." mi ripetevo sempre. Ma più che un colpo di testa, a me quello sembrò un colpo di cuore.
Un battito sordo, come un colpo di tamburo, profondo, che ti riempie le orecchie prima di espandersi e disperdersi nel buio.
Fanculo tutto, pensai, mentre premevo invio.
Spazio autrice
Per chi non lo avesse capito, il nome che la fan ha sussurrato a Finn era proprio quello di Millie. 🤗
Cosa avrà risposto Millie a Finn? Lo scopriremo nel prossimo capitolo!
Con questo piccolo capitolo infrasettimanale spero di aver fatto contenti un paio di voi 🐻
Ormai gli Emmy si avvicinano 🔥, e il prossimo capitolo sarà molto impegnativo da scrivere.
Spero tanto di riuscire a finirlo entro domenica, tra lo studio di questi giorni confesso che mi verrà un po' difficile, ma come sempre vi aggiorno in bacheca e su @fillieinlovestories on Instagram.
Vi lascio con una foto di queste bellezze quella sera ♥️
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