Chapter eight: Siamo a casa?

P.O.V Finn

Millie dormiva tranquilla accanto a me, con la testa appoggiata sulla mia spalla.

Con un braccio la tenevo stretta a me, per evitare che il movimento della macchina potesse sballottarla avanti e indietro. Non volevo che si svegliasse, stanca com'era.

Caleb mi guardò dallo specchietto retrovisore:
<<Dorme?>> mi mimò con le labbra.

Feci cenno di sì.

Sadie accanto a me sussurrò: <<Povero tesoro, non avrebbe dovuto bere così tanto stasera.>>

La voce della mia amica era incrinata dal dispiacere, si sentiva davvero in colpa per non essere stata più attenta, ma sapevo che non era colpa sua. Quando Millie si metteva in testa qualcosa...

<<Non è colpa tua Sad.>> mi precedette Caleb.

<<No, infatti.>> scossi la testa.

Fortunatamente nessuno si era accorto che Millie fosse ubriaca, a parte Natty e Charlie,
ma credo non ci fecero troppo caso perché loro due lo erano ancora più di Mills.

Eravamo sulla via del ritorno dopo la serata, potevano essere le quattro del mattino o giù di lì. Avevamo già accompagnato Noah e Gaten a casa, adesso stavamo portando Sadie.

Sadie si sporse in avanti, verso il sedile di Caleb, e iniziò a parlargli all'orecchio, dando il via a una conversazione quasi silenziosa, così io mi presi la libertà di tirare le somme della serata.

Di sicuro non era iniziata nel migliore dei modi, con Mills che mi sbatteva la portiera in faccia. Stavo per parlarle, lo ricordo bene, le avevo anche riservato un mezzo sorriso. Avevo la bocca asciutta, ma mi ero inumidito le labbra, fatto un bel respiro e... niente.

La sua testardaggine era stata più veloce. Lei era salita dietro senza dirmi una parola per tutto il viaggio, così avevo già capito che non sarei riuscito a parlarle per il resto della serata.

Non me lo avrebbe permesso, nonostante sentissi il bisogno morboso di scusarmi.

Il Finn di quel pomeriggio non ero io, e non perché non pensassi quelle cose, perché sia chiaro, le pensavo eccome. Ma quello non era il modo giusto di dirle a Mills e soprattutto... ne avevo il diritto? Forse no. Chi ero io per lei?

Solo un amico. Non il suo difensore, non la sua coscienza, non il suo ragazzo. Un amico, semplicemente.

Beh, comunque sia ciò che volevo era irrilevante, perché lei continuava a non rivolgermi la parola, a girarsi dall'altro lato quando fiutava il pericolo di incrociare i suoi occhi con i miei.

Era veramente una frustrazione. Poi, quando iniziò a bere, non la vidi più per quasi un'ora.

Ma dov'era andata? Cosa stava facendo?

Stavo veramente iniziando a innervosirmi.
Ero l'unico che non era andato in pista e che non aveva toccato un goccio d'alcool –no gente, non faceva proprio per me. Per di più, la figlia di Shawn non smetteva di starmi addosso, letteralmente, seduta su quei maledetti divanetti.

Si era alzata solo per prendersi da bere, ed era tornata subito da me. Adesso rideva, beveva, mi accarezzava i capelli e si avvicinava anche troppo quando doveva dirmi qualcosa.

Ogni tanto mi giravo verso il suo viso sin troppo vicino, le riservavo qualche sorriso di cortesia, una o due risate e basta, di più non potevo fare.

Avevo la testa che era un turbine di pensieri intorno ad un'unica persona, e non riuscivo minimamente a concentrarmi su ciò che la ragazza accanto a me stava blaterando. Zero totale.

Ma dove diamine era?

Altri due minuti e avrei rifilato a Sophie una scusa per andarla a cercare.

Qualche minuto dopo mi ero appena girato verso Sophie, quando la vidi.

I suoi occhi lampeggiarono nei miei, era... arrabbiata?

La guardai meglio. Mio Dio sì, era veramente arrabbiata. Se ne stava lì, immobile, come se fosse indecisa se avvicinarsi o fare dietro
front facendo finta di niente. Sembrava quasi bloccata. Sadie accanto a lei le parlava, ma
Millie sembra non sentirla.

Mi alzai e feci per avvicinarmi, ma lei fece automaticamente un passo indietro.

Quando arrivai lì cercai di bloccarla, ma tempo due secondi ed era già andata via.

Stupida orgogliosa, pensai.

Sadie mi fece spallucce, e dispiaciuta corse dietro Mills, che era già andata via, sbracciandosi per farsi notare da Charlie.

Non la vidi per un'ora buona e la mia pazienza aveva raggiunto il limite di sopportazione,
così approfittai del fatto che Sophie fosse andata in bagno per filarmela.

Lo so, non era affatto gentile, ma mi sarei scusato dopo e... dovevo trovare Millie. Per
forza. Così, per quanto odiassi le piste da ballo, mi ci gettai dentro.

Stavo davvero per arrendermi e tornarmi a sedere con la coda tra le gambe, quando una ragazzina mi arrivò addosso.

La presi per un pelo, e mi accorsi che conoscevo bene quel profumo, mi avvicinai al suo orecchio, divertito:<<Dovresti smettere di cadermi addosso.>> dissi appoggiando le labbra sulla sua pelle.

La sua schiena nuda aderiva al mio petto, e fu in quel momento che mi accorsi cosa indossava, prima non ci avevo fatto caso. In realtà non ci facevo caso mai, sarebbe potuta uscire con indosso un sacco di iuta e per me sarebbe stata comunque perfetta.

Aveva una specie di top, che le lasciava scoperta la schiena, i fianchi e la pancia. Sotto portava una gonna di pelle bordò... Beh, non mi intendo di outfits, ma quei vestiti sembravano davvero cuciti su di lei.

Le scappò un brivido quando sentii la mia voce, ma quando si girò era ancora arrabbiata con me, non c'era traccia di imbarazzo.

Il mio sguardo aveva indugiato troppo sul suo
corpo, e pensavo già a come avrei potuto scusarmi se non fosse stato che... Millie non se ne era minimamente accorta, lei era... era... ubriaca!

Non potevo assolutamente lasciarla da sola. La convinsi a venire con me, la portai in bagno,
dove mi aveva esplicitamente chiesto di andare (Dio, avevo concentrato tutto me stesso per evitare di ridere in faccia, si sarebbe arrabbiata troppo e sarebbe corsa via, di nuovo), e poi la portai fuori. Un po' d'aria le avrebbe fatto bene.

Ma a sapere cosa sarebbe successo qualche minuto dopo, l'avrei portata fuori comunque?

Forse sì.
Ma forse no.

<<Finn.>> Caleb mi strappò ai miei pensieri.
Lo guardai dallo specchietto.

<<Siamo arrivati da Sadie.>>

Lo guardai con aria interrogativa, ma Sadie lo precedette: <<Mills dorme da me.>> mi spiegò <<Ho chiamato prima la signora Brown. Non vorrei che le spuntasse a casa in questo stato... Se sua mamma dovesse accorgersene, beh...>>

Capii al volo: <<Sì.>> risposi. <<Sei davvero una buona amica Sad.>> le sorrisi sincero.

Anche lei mi sfoggiò un sorriso: <<Grazie Finnie... Scendo ad aprire il portone, sveglia Mills e accompagnala fino all'entrata, d'accordo?>>

Senza aspettare una mia risposta, scese dall'auto, si avvicinò verso lo sportello di Caleb, gli schioccò un bacio sulla guancia dal finestrino abbassato e corse via.

Mi avvicinai all'orecchio di Millie.
<<Millie.>> sussurrai.

Niente.

Iniziai ad accarezzarle i capelli e riprovai, un po' più deciso: <<Mills.>>

Lei emise un brontolio, ma non alzò la testa dalla mia spalla.

<<Sto comoda, lasciami così.>> mugugnò.

Caleb davanti soffocò una risata e io risi tra me e me, leggermente compiaciuto, lo ammetto.

Le diedi un buffetto sulla guancia: <<Andiamo Mills, devi alzarti.>>

<<Siamo a casa?>> sussurrò.

In quel momento, quel 'siamo' mi mise tristezza, perché avrei voluto. Avrei voluto scendere con lei, continuare a farla dormire accanto a me. Avrei voluto dirle 'Sì, siamo a casa.'

Invece ciò che intonai fu diverso: <<Sì, sei a casa.>>

Lei sospirò, e alzò la testa dalla mia spalla. Mi guardò dritto negli occhi.

Era bellissima, anche assonnata. Anche con i capelli disfatti. Anche ubriaca. Era bellissima.

<<Andiamo.>> le dissi, distogliendo lo sguardo e togliendo il braccio da dietro la sua schiena. <<Ti aiuto a scendere.>>

Lei si sporse verso il sedile anteriore del guidatore, ringraziò Caleb spettinandogli i capelli e poi afferrò la mia mano per sostenersi a scendere dall'auto.

Quando mise i piedi a terra si lamentò: <<Oh>> disse portandosi una mano alla testa istintivamente. <<Quanto mi gira.>>

<<Lo so.>> risposi. Preoccupato che potesse rischiare di cadere, le cinsi la vita con un braccio e la guidai verso casa.

Quando alzò lo sguardo verso l'abitazione, un'espressione confusa le si dipinse sul volto:
<<Mi sono trasferita?>> chiese seria.

Non potei non scoppiare a ridere questa volta.

Lei mi guardò stranita.

<<No Mills. Dormi da Sadie.>>

<<Oh.>> sembrò capire al volo. <<Ho la migliore delle migliori amiche.>> disse tra sé e sé, ma la sentii.

Arrivati al portone, Sadie la aspettava sull'uscio.
<<Grazie Finn.>> mi disse la rossa.

<<Sì. G-grazie Finn.>> Millie sembrava in difficoltà.

<<Non devi ringraziarmi di niente.>>

Mi guardò seria:<<No. Devo. Se non fosse stato per te stasera...>>

Era stanca, ancora inibita dall'effetto degli alcolici, faceva fatica a tenere gli occhi aperti.
<<Tranquilla.>> la interruppi, per non farla sforzare ancora di più.

<<No. Grazie davvero.>>

Le sorrisi, e poi dissi:<<'Notte ragazze.>>

<<Notte Finn.>> mi rispose Sadie.

<<Notte bee.>> disse l'altra.

La guardai stupito per un millisecondo, poi sorrisi nuovamente, voltai loro le spalle e tornai sulla macchina del mio amico.

Millie mi aveva chiamato in quel modo, non lo
faceva da una vita. Era il modo in cui mi chiamava quando eravamo più piccoli,
col tempo lo aveva fatto sempre meno spesso, fino a che di presenza ormai non me lo diceva più.

Tranne quella sera.

•••

Mi gettai sul letto e controllai l'orario: 4.19 A.M.

Wow, che serata.

Ripensai un'ultima volta a quei momenti. A Mills che mi tirava la t-shirt per avvicinarmi a lei, a quanto mi aveva stupito e divertito quel gesto capriccioso. Ripensai alla sua fronte contro la mia, al suo respiro affannoso. Ripensai al suo desiderio, che lampeggiava nei suoi occhi marroni. Ripensai ai brividi che la facevano tremare, mentre le accarezzavo la schiena. Ripensai al bacio che volevo disperatamente darle, ma che alla fine, all'ultimo secondo, non diedi, spostandomi sul suo collo. Ripensai al suo sospiro, quasi di frustrazione.

Per quanto avrei voluto baciarla, ora come ora, non mi pentivo di non averlo fatto.

Lei era fidanzata, ed io non sono il tipo di ragazzo che bacia i tipi di ragazze fidanzate. Lei era ubriaca, e per quanto mi desiderasse, restava comunque ubriaca e fidanzata.

No, sarebbe stato sbagliato. Mills era innamorata di qualcun altro fino a prova contraria, e io avevo già osato troppo.

Mi sarebbe toccato scusarmi, di nuovo.

Ma fu in quel momento che mi chiesi: Aveva già dimenticato tutto?

Spazio autrice
Allora gente, che ne pensate? Avrà davvero dimenticato tutto la nostra Mills?
Grazie per essere arrivati anche alla fine di questo capitolo, spero vi sia piaciuto. Ho sentito il bisogno di farlo dal punto di vista di Finn, per vedere un po' cosa ne pensava lui. Fatemi sapere se vi è piaciuto, o se ritenete superflui i capitoli dal suo punto di vista.
Un abbraccio ai migliori lettori del mondo, e una buona Domenica. ❤️
P.s. Aggiornerò in settimana.

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