39. Schermi rotti e mozziconi

Due giorni dopo.

"-....ono notizie drammatiche che purtroppo siamo sempre più abituati a sentire nella città di Netville; sappiamo che sono in molti i cittadini che scelgono il suicidio come soluzione a problemi finanziari, disagi mentali oppure dovuti alla dipendenza da sostanze. Ma quello di ieri pomeriggio non è stato un tragico incidente come tanti poiché il corpo rinvenuto sul marciapiedi appartiene a Jeffrey Alan Woods, uno dei ricercati più pericolosi e temuti dalla città-".

-O porca di quella troia-.
Doctor Smiley poggiò il bicchiere sul bancone del bar con così tanta forza che per poco non lo frantumò, tenendo gli occhi puntati sulla piccola TV a schermo piatto che era stata applicata in alto sulla parete, tra un orologio fermo e qualche quadro di dubbio gusto. Stava ascoltando le notizie con il solito scarso interesse mentre sorseggiava un bicchiere di amaro allungato con troppo ghiaccio, ma udire il nome di Jeff in quel contesto lo aveva fatto sobbalzare.

"-Artefice di un elevatissimo numero di crimini tra cui omicidio, aggressione a mano armata, sequestro di persona, era conosciuto in città con lo pseudonimo di "Jeff the Killer". Sono ancora da chiarire le dinamiche del decesso ma, stando agli inquirenti, pare molto probabile che si sia trattato di un suicidio. Si presume che il ragazzo abbia raggiunto volontariamente il tetto del palazzo e si sia gettato, forse in preda a un delirio psicotico-".

-Merda-. Jack intrecciò le braccia sul petto, dando una poderosa spallata al collega senza stacare gli occhi dallo schermo della tv, attraversato da una crepa. -Te lo avevo detto che prima o poi sarebbe andata a finire così-.
Lo sguardo del dottore si fece più spento mentre tornava a sorseggiare dal suo bicchiere, per poi accendersi silenziosamente una sigaretta.

"-Ora che il serial killer non può più fare del male a nessuno sono molto numerose le segnalazioni da parte dei civili testimoni o semplici informati sui fatti, adesso disposti a collaborare con le forze dell'ordine. Seppur sia difficile da credere erano in molti a conoscere il luogo in cui il killer si rintanava presumibilmente da molti mesi: un monolocale ubicato nel quartiere ovest, al momento sotto la custodia della polizia, di cui potrete vedere alcune fotografie alle mie spalle.
Lo stato in cui versava l'appartamento all'arrivo della polizia era a dir poco disumano, ma a renderne la visione ancor più inquietante è il fatto che tra i cumuli di spazzatura e cianfrusaglie abbandonate sul pavimento sono state rinvenute diverse prove che sembrano collegare Jeff The Killer anche a numerosi altri omicidi, che non gli erano stati attribuiti in precedenza-".

-Smiley? Ci sei?-.
Il dottore scosse energicamente il capo, tornando a voltarsi in direzione del ragazzo mascherato mente svuotava i polmoni di una manciata di fumo. Seppur si fosse già preoccupato più volte dello stato di salute di quel ragazzo lo aveva sempre fatto semplicemente perché perderlo significava perdere un collaboratore abile e insostituibile, ma solo adesso si rendeva conto di essere sinceramente dispiaciuto per lui.
Sospirò, bevendo l'ultimo sorso del suo amaro alle erbe tutto d'un fiato.
-Era solo questione di tempo, non fartene una colpa- insistette il ragazzo, appoggiando la schiena al bancone del bar. -Sapevamo che sarebbe successo-.
-Certo... Lo so...- mugolò lui.

"-C'è da dire che avvenimenti di questo genere dovrebbero portarci a riflettere seriamente sulle enormi problematiche sociali che avvelenano questa città da decenni: le forze dell'ordine dovrebbero essere al servizio del popolo, nessuno mai dovrebbe essere reticente ad allertare le autorità per paura di subirne le conseguenze. Se la posizione di Jeff the Killer fosse stata comunicata prontamente e se la polizia avesse saputo gestire in modo corretto la delicata situazione, avremmo di certo risparmiato la vita a molte delle sue vittime più recenti e forse lui adesso sarebbe dietro alle sbarre a scontare la pena che si è meritato.
Invece, purtroppo, anche nella sua morte questo spietato serial killer ha trovato il modo di sfuggire alla legge".

-Andiamo Jack, qui dentro inizia ad esserci troppa gente, e sai che non mi piace la gente- borbottò Smiley mentre voltava le spalle al collega e si dirigeva silenzioso verso l'uscita del bar, gettando a terra il mozzicone della sigaretta appena fumata.
Il ragazzo lo seguì annuendo con il capo, con un sorriso amaro celato dalla plastica tinta di blu della maschera che indossava.

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