WDWF: "In Igne Novis"

DETTAGLI DELL'ELABORATO  

Concorso: We Dream With Fantasy (WDWF)

Titolo dell'elaborato: "In Igne Novis".

Prova I: scrittura di un Prologo.

Conteggio parole: 678.

Parole chiave utilizzabili (massimo 2 o 3):  magia, potere, ribellione, ghiaccio, fiamme, chiave, cuore, sentimenti.

Frase tematica scelta: "Noi siamo l'enigma che nessuno decifra".

Bonus: introduzione di un animale mitologico (non umanoide).


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     «Noi siamo l'enigma che nessuno è in grado di decifrare.

     Nessuno sa come siamo nati o quale sia il nostro aspetto originario.

     Il nostro nome, quello vero, deriva dal nostro antenato più lontano.

     Proteo, si chiamava.

     Si sussurrano molte storie su di lui: che fosse un veggente, che abitasse in Egitto e che addirittura fosse un Dio. Sinceramente, non ho mai creduto a una sola parola. Se fosse stato davvero una divinità, wow, che poteri immensi avremmo avuto! Se avessimo ereditato da lui il cuore di un immortale, probabilmente la mia storia sarebbe andata diversamente.

     No.

     Proteo non era sicuramente un Dio... e dubito fortemente che potesse prevedere il futuro. Se fosse stato così, si sarebbe ben guardato dal generare dei discendenti tanto sfortunati.

     L'unica cosa a cui credo è che Proteo fosse capace di cambiare forma.

     Altrimenti dovrei accettare l'idea di essere nata semplicemente dal nulla. Da uno sbaglio, da uno scherzo mancino della natura. Dovrei credere che tutto ciò che ho passato, vissuto e sopportato sia frutto solo di una sorte avversa.

     Io non ho mai avuto fede nella fortuna, nel destino, o come lo si vuole chiamare. Io mi sono fatta le ossa da sola. Sì, avete capito bene: le ossa. Perché, nonostante questo corpo sia composto di acqua e terra, nonostante io non sappia con che aspetto sono nata, ho combattuto e resistito più di tutti voi messi insieme.

     Ho lottato per sopravvivere, quando voi vi agitavate e scalciavate nei grembi delle vostre madri, mentre voi conoscevate il significato di possedere una famiglia, dei genitori, dei parenti che potessero esservi di sostegno.

     State ridendo di me, eh?

     Fate bene!

     Fate bene... perché è stupido, da parte mia, invidiare degli esseri tanto inferiori. Sciocco, lasciarsi sopraffare da un sentimento così assurdo.

     Voi mi guardate dall'alto al basso, pronti a emettere il vostro verdetto. Sappiate, però, che non mi piegherò. Non importa quanto ci proverete: io continuerò a lottare. Combatterò, per questa vita disgraziata che il mondo mi ha concesso. Perché un giorno, lo so, il freddo nei vostri cuori si scalderà.

     Ne sono convinta: un giorno capirete.

     Capirete che la nostra scintilla, che ora volete soffocare, non potrà mai spegnersi.

     Capirete di aver avuto solo paura, perché, in fondo all'anima, lo sapete.

     Sapete di essere deboli e indifesi, in confronto a noi.

     Sapete di essere solo delle piccole e fragili formiche.

     Mi chiamo Sheah'nne 'Kla Niath e sono felice di poter dire di non avere un nome umano!

     Perché io sono una proteiforme!

     E sono fiera di esserlo!»


     Fu in quel momento, che il grido di ribellione si levò nell'aria.

     L'aula della CPRU (Commissione per la Preservazione della Razza Umana), temuta e odiata da tutti i Soprannaturali, fu percorsa da un brivido. All'esterno della sua roccaforte, una folla inferocita proruppe in un ululato di consenso.

     Il presidente della Commissione, accompagnato dalla sua fenice addomesticata (ma sarebbe stato meglio definirla schiavizzata), ordinò di spegnere il grande ologramma, che trasmetteva all'esterno le vicende dell'aula. Il gesto fu considerato una mancanza di rispetto. Venne interpretato come una presa di posizione da parte del governo.

     Qualcuno, tra la massa, gridò la sua rabbia: gli umani non avrebbero mai accettato le altre creature. Le avrebbero sempre discriminate e usate come oggetti. La furia di un solo uomo dilagò come una macchia d'inchiostro sulla carta. Le inquietudini del popolo uscirono allo scoperto, trasformandosi in odio e sospetto.

     D'un tratto, si udirono dei rimbombi assordanti. Una pistola fumò, dopo aver sparato cinque colpi in aria.

     Le grida divennero di puro terrore. Gli innocenti fuggirono in ogni direzione; i colpevoli si mescolarono con loro. Le forze dell'ordine non seppero più chi fosse il criminale e chi il civile da proteggere. Iniziarono ad arrestare indiscriminatamente.

     Nascosti nell'ombra, gli artefici della sommossa osservarono con soddisfazione.

     Sheah'nne sarebbe stata ricordata come la prima martire di una guerra senza precedenti nella storia terrestre.

     Il suo discorso sarebbe stato insegnato nelle scuole dell'intera galassia.

     In quel fatidico 3 maggio dell'anno 7209, le parole di Sheah'nne 'Kla Niath segnarono l'inizio di una nuova era.

     L'era della Guerra di Specie.


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Questo prologo è arrivato in prima posizione nella classifica parziale della prima prova del concorso We Dream With Fantasy, totalizzando 36 punti su 40. Di seguito le specifiche della valutazione:

Grammatica 4/5: non sono stati notati grandi errori;

Lessico 4/5: anche qui non ci sono grandi errori;

Stile 5/5: lo stile con cui è scritta la storia è piaciuto un sacco, molto intrigante ed anche conciso e diretto, soprattutto per l'utilizzo di frasi brevi;

Bonus 5/5: è stato inserito un animale mitologico;

Parole chiavi 5/5: è stato usato il numero minimo di parole chiave;

Ambientazione 4/5: da quel che si è capito è ambientato in universo dispotico e del futuro, non era descritto alla precisione, il lettore doveva intuire alcuni dettagli, ma è stato proprio questo a piacere;

Trama 5/5: i giudici non sono amanti dello sci-fi, ma il prologo è piaciuto tantissimo; 

Personaggi 4/5: è dispiaciuto un sacco che Sheah'nne sia morta già da subito, il suo discorso è stato parecchio intrigante.

Screenshot della classifica:

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