parte 1
Ma l'inferno, ovunque sia, non è forse lo specchio fedele delle nostre anime imbrattate dal peccato? E dov'è che il peccato prolifera con maggiore virulenza? ma dove gli uomini sono in maggior numero, nelle grandi città! E nelle città peccaminose, quante anime, quanti specchi, si annidano, soprattutto nelle periferie? Là proliferano i tanti piccoli feroci inferni: li troverai nelle discariche, nei bazar no stop, dove, un popolo insonne di clandestini, di nomadi in affitto, vende a ciclo continuo le merci piu povere, gli oggetti piu' scadenti, le deperibili cianfrusaglie, le bigiotterie, che riempiono le case e le dita di chi ha troppo poco, per comprare un oggetto o un anello di pregio, perciò si accontenterà di un ninnolo che luccica, e, pure in quel tendone pretenzioso, fatiscente, malamente ristrutturato, squallido fino al midollo, con quelle travi arrugginite, pure là c'era quel falso luccichio, quella falsa ingannevole luce, morbida, soffusa, seducente, che ingentiliva perfino i cumuli di immondizie ai bordi del parcheggio; la bella, falsa, luce cade pietosa sull'estrema povertà di chi ha solo poco da dare.
E lo vende quel poco.
Ma dopo tutto, ci sono larve veramente orrende, avvolte da sontuosi fili di seta, le mummie putrefatte, sono fasciate da bende orlate d'oro e di porpora perciò pure la giovane Euridice poteva mascherare, la propria personale mostruosità, entrando nel gioco di quelle luci al neon, che rendevano regale pure una figura meschina come la sua.
Euridice superò la soglia di quegli inferi di cartapesta, entrò, ormai aveva capito, che nessun Orfeo, l' avrebbe raggiunta.
Mai.
Si guardò attorno, era necessario occuparsi delle ultime compre, mediocri compere, adatte a chi aveva riempito la sua vita, i pensieri in serie, e , di sentimenti scadenti.
C'era stato il tempo in cui aveva pensato che, la propria immacolata virtu' ,le avrebbe portato in premio la felicità sentimentale, e il successo professionale, e questo, nonostante la sua avvilente bruttezza.
Per molti anni, i singolari accadimenti della sua vita, le vicende esistenziali, sue e di sua sorella, sembrarono darle ragione: la sua splendida sorella, così bella e dolente, sembrava la vittima predestinata, dei suoi impossibili grandi amori, costoro, facevano a gara, per straziarla, con i loro puntuali abbandoni, ed Euridice non poteva non riconoscere, la giustezza di tali sofferenze: Lucia, sua sorella, aveva buttato via, la sua integrità fisica e morale, perciò, i suoi compagni, erano sollevati da ogni remora o rimorso , essi, erano quasi obbligati ad infierire su di lei;Euridice era sicura che una cosa del genere ,a lei,non sarebbe ma i successa:lei,mai avrebbe sciupato la sua verginita!
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