Shippers in incognito
QuandoRoby finì di raccontarmi la sua mirabolante avventura scolasticadovetti trattenermi dal riderle in faccia, tanto assurda sembrava.
-Quindi,vorresti dirmi che ti sei ritrovata una Mary Sue in classe che ti haimmediatamente classificata come il male assoluto?- Le domandaimentre dalla mia bocca uscivano delle risate soffocate.
Vidimia sorella annuire sommessamente e rassegnata, ogni volta cheiniziava una scuola diversa era la stessa storia, alle elementari erastata la volta dell'accusa di essere un alieno, alle medie uncompagno la rinominò come "presidente" e da allora tuttifacevano complotti governativi contro di lei. Infine in primasuperiore la sua bellezza era sbocciata, rendondola aspirata da tuttii ragazzi della classe e non solo, il problema stava nel fatto cheera troppo lesbica per quella situazione.
-Cavolo,dovrò portarti da un'esorcista prima o poi, è impossibile che lasfiga ti perseguiti in questo modo- Scoppiai a ridere, fallendomiseramente il mio ruolo di sorella maggiore responsabile.
-Vorreisolo una vita tranquilla, mi basta stare sul mio modesto banco in unangolo e non farmi notare da nessuno, sarebbe perfetto per me-Pronunciò sconfortata Roby.
Lediedi un paio di pacche sulla spalla come conforto, doveva esseredura essere diventata il nuovo villain di un gdr nella vita reale.
Lavidi buttarsi di peso sul letto, affondando la testa nel cuscino, nondoveva essere proprio entusiasta di aver scoperto che perfino il suoultimo anno sarebbe stato caotico, il bello era che non facevaneppure nulla per trovarsi in certe situazioni.
Sentìil campanello, così mi diressi in salotto per vedere chi fosse, nonprima di aver dato un'ultima pacca di sostegno morale sorelloso allamia sorellina.
Almio arrivo vidi Rolando che stava allegramente parlando con unasignora sulla sessantina. Aveva una leggera gobba, appena visibilesotto l'elegante scialle di lana viola che indossava, era abbastanzabassa, sulla punta del naso arcuato indossava un paio di occhiali dasole specchiati ed in testa aveva un cappello da cawboy a coprirle ilunghi capelli bianchi.
Dovevaessere la proprietaria dell'appartamento.
Subitomi avvicinai per eseguire la mia gloriosa presentazione, dovevoancora ringraziarla per aver permesso anche a mia sorella ditrasferirsi dopotutto.
Appenafui dinanzi a lei feci un lungo e profondo inchino di estremagratitudine verso quella santa donna.
-Buongiorno,mi presento! Sono giovanna e sono onorata di poter dimorare in questaincredibile dimora!- Esclamai, cercando di mostrare tutta la miagratitudine.
-Ohma tu devi essere la tipa che m'ha chiesto di trasferirsi qualchesettimana fa, piacere io sono Clotilde. Non aver paura, sono venutaoggi perchè mi è avanzata la terza torta alla carota che avevocucinato, quindi ho pensato di usarvi come bidoni biologici elasciarvela- Disse con un meraviglioso sorriso in volto la signora.
Improvvisamentedue piccoli esseri entrarono dalla porta, incominciando a correre ingiro per caso ed urlando come delle bestie assatanate.
-Scusateli,i nipoti di mio marito sono sempre così scalmanati- Sorriserammaricata Clotilde.
-Mano signora, non si preoccupi, i suoi nipoti sono sempre i benvenuti!-Esclamai allegra, cercando d'ingraziarmi la signora.
-Ohcara, giusto tu non puoi saperlo essendo appena arrivata, quei duenon sono imparentati con me, infatti sono i nipoti di mio marito comeho detto. Sono i figli della figlia che il mio amoruccio ebbe con lasua prima moglie, ma poi lei è tragicamente scomparsa nel nulla. Ioho consolato il mio tesoro e dopo poco tempo ci siamo sposati- Miraccontò con aria tranquilla.
-Sembrauna storia degna di un romanzo- Risposi io, cercando di compiacerlain modo da ottenere una diminuzione dell'affitto.
-Già,poi io sono una donna che si è fatta da sola, fin dalla mia primamacelleria, mi chiamavano Clotilde la squartatrice da quanto i mieitagli erano perfetti!- Continuò allegramente la signora.
-Wow,è proprio un portento!- La incoraggiai, anche se dovevo ammettereche stava diventando un po' inquietante come racconto, ma perl'affito diminuito questo ed altro.
Ildiscorso fra me e Clotilde venne interrotto da un grugnito animaleproveniente dal divano, uno dei due bambini, il maschio, era saltatoaddosso a Rose ed ora la stava scuotendo per svegliarla.
-Rose!Rose! Eddai voglio giocare! Fammi giocare Rose!- Disse con tonolamentoso il piccolo, ad occhio e croce aveva circa sui cinque anni.
Laragazza sul divano, ancora mezza assopita, allora lo prese e loributtò giù.
Mail bimbo non demorse e in pochi secondi le risaltò addosso,diventando ancora più insistente di prima.
Rose,ormai esasperata, prese quel bambino in braccio, facendogli unpizziccotto sulla guancia.
-Marcoti ho detto un sacco di volte di non svegliarmi- Sbadigliò laragazza, con gli occhi a malapena aperti.
-Siperò mica possiamo giocare se tu dormi!- Si lamentò il piccolo.
Intantoaveva raggiunto la ragazza cilena anche la bambina, che fino a quelmomento si era messa a chiedere a Rolando se tutti i maschi una voltacresciuti diventavano fisicati come lui.
-Roseperdona Marco, lo sai che è stupido- Disse con leggerezza labambina, che al mio attento occhio indagatore doveva avere circasugli otto o nove anni.
-Losai Emily che non è così facile farsi perdonare, gliel'ho dettotremila volte di non svegliarmi- Sospirò seccata Rose.
Ilbambino allora tirò fuori delle merendine dalla piccola borsa cheportava al collo e, col sorriso più approfittatore che io abbia maivisto, le porse a quella che fino a poco prima stava infastidendo.
Appenale vide la cilena assottigliò lo sguardo, alternando la vista daquei meravigliosi spuntini al sorrisetto del bimbo.
Allafine cedette.
-Ok,ok ti perdono, ora dammele-
Marcogli diede le merendine facendo pat pat sulla testa della ragazza, cheera troppo presa da mangiarsi quelle delizie per prendersela per quelgesto.
Quellavisuale mi lasciò sconvolta, l'arrogante e volgare Rose che sifaceva comprare in quel modo da un bambino di appena cinque anni.
Incominciaiseriamente a chiedermi chi dei due fosse il più maturo.
Masicuramente quel bambino batteva Rose sulla furbizia, si era purepreparato in anticipo riempiendo la sua borsa di snack! Stavo forseassistendo alla crescita di un futuro genio del male?
Imiei pensieri su una probabile sottomissione del mondo da parte diquel bambino, vennero improvvisamente interrotti dalla visione diRoby, affacciata dalla nostra camera, che guardava la scena con gliocchi sbrilluccicosi e le guancie rosse.
Ilproblema fù che non fui l'unica a notarla.
-EhiRose, quella ragazza bionda non è che è la tua nuova fidanzata? E'da prima che ti guarda con gli occhi luminosi e tutta rossa! Hoimparato da sailor moon che questo significa che ti ama, ehi Roseallora?- Chiese Emily, con la faccia di una che stava già iniziandoa shippare pesantemente.
Ilfuturo governatore mondiale ed una futura fangirl erano quei bambini.
-Eh?-La cilena si girò, beccando sul fatto la mia povera sorella, che nonsapendo cosa fare si presentò.
-S-sonoGianroberta, chiamatemi pure Roby- Parlò con un filo di voce.
Marcòla scrutò per qualche secondo con sguardo inquisitore, mentre Emilyprobabilmente stava già pensando alla prima fanfiction sulla suaneonata ship. Rose continuava a mangiare, stando attenta a non farsiandare nulla di traverso, visto che stava quasi per scoppiare aridere vedendo la reazione di mia sorella.
-Ineffetti stareste bene insieme!- Esclamò Marco, dando supporto allasorella.
VidiRoby abbassare lo sguardo imbarazzata, ma con un sorriso timido sullelabbra, si vedeva lontan tre miglia che le piaceva il commento delpiccolo.
-Ioe quella la? Marco non è che hai messo qualche sostanza strana nellacolazione stamattina vero?- Domandò sarcasticamente Rose.
-Hopreso lo sciroppo per la tosse stamattina perchè?- Chieseinnocentemente il bambino.
-Meglioche lasci stare, altrimenti ti prendo e ti assicuro che non passeraidei momenti tanto piacevoli peste- Minacciò sottilmente la cilena.
-Tantonon mi prendi! Le tue tette sono troppo pesanti per permetterti diraggiungermi!- Esclamò Marco, sicuro di se.
-Ecome fai a saperlo sentiamo?- Chiese sentendosi offesa Rose.
-Miamamma ha le tette come le tue e si lamenta sempre del mal di schiena!Quindi non è possibile che tu corra veloce con quelle!- Affermò ilbimbo.
-Cherazza di mamma hai che t'insegna ste parole alla tua età?-
-Inrealtà è stato mio padre, dice che saranno una cosa moltoimportante nel mio futuro- Rispose innocentemente Marco.
PerfinoRose sentendo quella risposta fece una faccia sconvolta, nonimmaginava che il plagio eteronormativo iniziasse fin da quellagiovane età, povero bambino.
-Rosecara, potresti badare a Marco ed Emily per qualche ora? Devo andaredall'arrotino ad affilare i coltelli per la macelleria- Domandògentilmente la signora.
Lacilena rivolse lo sguardo verso Clotilde, i suoi occhi si fecerosubito seri.
-Lapaga?- Chiese Rose a bruciapelo.
-Hocasualmente fatto una crostata di pesche in più, la tua preferita,non dovresti dividerla con nessuno, come invece i tuoi coinquilinifaranno con la torta alle carote, solo e soltanto tua sarebbe-Rispose la signora, ricambiando il contatto visivo della ragazza.
-Ottimo,torni pure quando ha finito- Sorrise la cilena, lasciandomipraticamente sconvolta alla visione di un sorriso sincero sul suovolto.
Ledue si strinsero la mano, in seguito Clotilde tirò fuori un'altratorta da chissà dove, la famosa "paga".
Mala cosa che più mi lasciò allibita quel giorno fù che lasciò ibambini a Rose, proprio la ragazza che in quei giorni avevo imparatoessere la più antipatica ed egoista che avessi incontrato nella miabreve esistenza.
Cosìcome era venuta la padrona di casa se ne andò, lasciando i duebambini a girare per casa.
Pocodopo Clotilde anche Rolando uscì, dicendo di dover andare a fare uncolloquio di lavoro. Ed io pensai che i suoi addominali eranosprecati sotto quella camicia che indossava, li faceva appenaintravedere!
-Ragazzi,io ora mi vado a preparare, dove volete andare dopo?- SbadigliòRose, che probabilmente stava uscire dal suo letargo definitivamentesolo in quel momento.
-Parco!-Risposero in coro i due bambini.
-D'accordo,non fate casino mentre sono di là- Sospirò la cilena.
Idue bambini annuirono distrattamente mentre Rose si dirigeva incamera sua, appena uscì definitivamente dalla stanza vidi Emilycorrere verso Roby e Marco incominciare a saltare sul divano.
-SentiRoby, te sei innamorata di Rose vero? Tipo il principe azzurro eBiancaneve?- Domandò la piccola fangirl a mia sorella, assediandolacon il suo sguardo pieno di aspettative.
Robydoveva proprio imparare ad essere meno palese, altrimenti pureSalvini sarebbe venuto a conoscenza della sua cotta adolescenziale, equesto avrebbe scatenato una guerra certa.
Trattoricontro completi eleganti, chi avrebbe vinto quell'epica battaglia?
Scossileggermente la testa per riuscire a tornare a pensieri piùrazionali, era meglio per la mia salute mentale a lungo termine,tutto quel disagio avrebbe potuto farmi male prima o poi.
-Si...credo- Rispose insicura Roby alla piccola.
Emilysi destreggiò in un perfetto esempio di sorriso sclerotico dafangirl, prima di continuare il discorso.
-Deviconquistarla! Vi voglio canon entro la fine della stagione!- Esclamòla bambina, con un po' troppa enfasi.
-Ma,ma, io non so se...- Cercò di dire mia sorella, timidamente.
-Sssshhhh...-La zittì la piccola.
-Maveramente... non so se potrei riuscirci, insomma io lo vorrei, ma noncredo di essere il tipo di ragazza che piace a Rose, mi basta farlasorridere... Oddio ma che dico- Arrossì, fino a diventare bordeauxRoby.
-Sediventerai la sua fidanzata allora la farai sorridera tantissimevolte! E' perfetto! Quindi io esigo che tu la conquisti!- Affermòcon tono autoritario la bambina.
Fùuna scena molto divertente vedere mia sorella, dal suo metro eottanta d'altezza, venir schiacciata dall'autorità di una bambinettache le arrivava alla pancia.
Decisidi distogliere la mia attenzione da quel divertente siparietto quandoil piccolo genio del male mi rivolse la parola.
-Scommettoche una vecchietta come te non riesce a saltare più in alto di me-Mi sfidò con sorrisetto sbeffardo.
Aquell'affermazione persi la mia lucidità di ventunenne, maturata inmolti anni d'intense esperienze adolescenziali... in teoria.
-Scommettimale piccoletto! Ti mostrerò la mia sottile tecnica di saltoaffinata in anni ed anni d'esperienza!- Esclamai, iniziando anche ioa saltare sopra il divano.
Sonosempre stata una persona molto matura e responsabile, lo so.
Mentresaltavamo ci guardavamo intensamente negli occhi, era chiaro chenessuno dei due voleva lasciarsi battere dall'altro. Era unabattaglia silenziosa e serrata, ogni salto era calcolato almillimetro in modo da ottenere la maggior forza di spinta possibile.
-Nonsei male piccoletto- Sorrisi, entusiasta per la sfida.
-Nemmenotu vecchietta- Mi rispose, con lo stesso sorriso soddisfatto involto.
Improvvisamentei miei sensi di romagnola si attivarono, avvertendomi di un pericoloemminente alle mie spalle.
-CHEDIAVOLO STATE FACENDO AL MIO DIVANO?!- Urlò una Rose imbestialita edavvolta da aura omicida.
Manon potevo lasciarla vinta al bambino, tutto il mio onore disaltatrice di divani molesta se ne sarebbe andato in un solo momento.Ero una leggenda, imbattuta in questa nobile arte da decenni, non misarei arresa solo perchè rischiavo qualche gamba rotta.
Cosìpresi una scelta.
-Senon posso vincere io, allora nessuno dei due lo farà!- Urlai a pienipolmoni, prendendo in braccio Marco e buttandomi dal divano tenendolostretto a me.
Caddidi schiena, non ricordo esattamente tutti i punti in cui mi fecimale, ma furono abbastanza per impedirmi di muovermi per un paio diminuti, mentre agonizzavo dal dolore.
Maalmeno non avevo perso.
-Voidue luridi pezzi di... pancake ripieni di marmellata scaduta... nonimmaginate nemmeno cosa desidererei farvi in questo momento, ma vistoche Marco non posso squartarlo... Giovanna... ora esco, penso allapeggiore cosa che mi potrebbe venire in mente e quando torno tiobbligherò a farla- Disse Rose, mentre il suo sopracciglio sembravain preda alle convulsioni da quanto la ragazza tratteneva la rabbia.
Sentìun brivido gelido scendere per la mia dolorante schiena, erapiuttosto convincente a minacciare le persone, fidatevi.
-Roseora andiamo al parco?- Chiese Emily, ignorando totalmente iltrambusto appena accaduto.
-Si,si, e tu Marco non pensare di scampare alla punizione, niente merendaper te oggi- Pronunciò autoritaria la ragazza più dotata dellastanza.
-Ma,ma...- Cercò di lamentarsi il bambino.
-Nientema, me la mangio io la tua fetta di torta- Sorrise malignamente Rose.
-Rose,Rose! Può venire anche Roby al parco con noi? E' davvero una ragazzasimpatica- Chiese la bambina, facendo un molto poco sospettabileocchiolino.
Lacilena sospirò, guardando alternativamente la bambina, che laguardava con occhi sbrilluccicosi e sguardo speranzoso. E la miasorellina che, al contrario, distoglieva in continuazione gli occhiimbarazzata.
-Vuoivenire?- Domandò Rose rivolgendosi a Roby.
Vidimia sorella fermare il proprio sguardo sulla ragazza che le avevaappena porso quella domando, senza però riuscire a desaturare latonalità di rosso che aveva sulle guance.
-S-si,p-per favore- Rispose con un filo di voce.
-Vabene, cavolo dovrò badare a tre bambini oggi anziché due- SbuffòRose, voltandosi e dirigendosi verso la porta d'ingresso.
Iquattro uscirono, lasciandomi per terra ed indolenzita, vidi Robyguardarmi con sguardo rammaricato, visto che la sua crush non leavrebbe di certo permesso di aiutare colei che aveva rischiato disfondarle il divano.
Appenauscirono io mi rialzai, non le avrei certo lasciate andare con queidue bambini da sole, ero troppo curiosa di quello che sarebbesuccesso.
Insommaera già successo che accadessero cose interessanti in mia asssenza,non mi sarei persa altre mirabolandi avventure per nulla al mondo.
Cosìmi rialzai, anche se sentivo ancora male a molti dei miei poverimuscoli, ero sicura che sarei stata piena di lividi l'indomani.Preparai il mio cellulare, in caso ci fossero state delle situazioni"particolari", da dover assolutamente tener segno nella storia.
Desclaimer:Il tenere il proprio cellulare pronto a fare foto, video oregistrazioni, mentre stai seguendo due persone che hanno anche unaminima tensione sessuale fra di loro e non, viene comunementeconsiderato stalking. Cosa per cui si può essere denunciati,avvisiamo quindi tutti i gentili lettori di non provare a commetteregesti simili, a meno che non vi piacciano le meravigliose carceritetris italiane.
Grazieper l'attenzione.
Usciiquindi di casa ed iniziai a seguire l'allegra combricola.
Mitenni constantemente a una distanza abbastanza considerevole perpotermi nascondere facilmente, ma abbastanza breve per poter sentirei loro discorsi.
-B-badispesso i-i nipoti della signora?- Chiese Roby per rompere ilghiaccio.
-Ognivolta che lei o suo marito ne hanno bisogno, le sue torte sono unbuon pretesto- Rispose fin troppo calma l'altra.
-C-capisco-
Potetefacilmente immaginare che razza di faccia feci quando vidi il lorodiscorso arenarsi in così poco tempo.
-T-tipiacciono i-i b-bambini?- Incominciò ancora una volta mia sorella.
-Vuoiper caso mettermi in cinta biondina?- Ribattè con voce sbeffardaRose, causando inevitabilmente la vergogna più totale di Roby.
Nonmi fù difficile capire a cosa stesse pensando la mia adoratasorellina con le parole "vuoi mettermi incinta", insomma stavaaddirittura sudando freddo.
Anchese era biologicamente impossibile per due ragazze avere un figlio,Roby aveva sempre avuto un'immaginazione troppo fervida per tenerneconto, ache se solo nei suoi sogni.
-Oddioci stai pensando davvero, siamo con due bambini trattieni i tuoiormoni- Ridacchiò colei che l'aveva provocata.
-S-scusa...-Pronunciò, abbassando la testa mia sorella.
-Seiproprio una piccola grande palla d'imbarazzo eh tu?-
-S-sonosolo molto i-insicura ecco-
VidiRose quello che poteva assomigliare, molto vagamente, ad un piccolosorriso sincero, ma probabilmente era solo uno scherzo della luce.Per poi vederla aprire la bocca come per dire qualcosa, marichiuderla subito dopo, certo che era proprio strana come ragazza.
Quelledue non si dissero più nulla lungo il tragitto, arrivando al parcocon solo il rumore delle voci strepitanti dei bambini.
Marcoed Emily andarono a giocare su i giocattoli per bambini in mezzo alverde, mentre le due ragazze si sedettero su una panchina per tenerlisott'occhio.
-Sai,certe volte mi chiedo come tu abbia fatto ad innamorarmi di me, infondo sono solo una stronza che parla in modo volgare e che lavora inun night club, non sono proprio lo stereotipo di ragazza perfetta dicui chiunque potrebbe innamorarsi- Disse Rose, sembrando quasisovrappensiero.
Robyrimase sorpresa da questa sua affermazione, ed anche io ebbi lastessa reazione.
Insommaquella sembrava tanto la classica frase con cui un momento iperromanticoso iniziava, con tutti i suoi clichè.
-I-io...-Cercò di spiegarsi mia sorella, ma rimanendo in silenzio.
-Cosa?Vuoi dirmi che non lo sai e che questo è tutto frutto del poteredell'amore o di un qualsivoglia destino del cazzo che ci vedrebberomanticamente insieme finchè morte non ci separi? Non spariamominchiate da sobrie ti prego- Pronunciò particolarmente irritata Rose.
-N-no,io non... v-volevo insinuare n-nulla di simile-
-Edallora rispondimi-
Robydeglutì, per poi prendere un respiro profondo, vidi nel suo sguardodeterminazione, ma anche tanta insicurezza, ed io potevo solamentesostenerla da dietro un cespuglio.
-I-io...Io, quando ti ho vista la prima cosa che ho pensato è stata che tufossi bellissima, poi ti ho guardata meglio e ho visto la tristezzanei tuoi occhi, in quel momento però, ho anche avuto la fortesensazione che ci fosse qualcosa di meraviglioso in te che fosseoscurato da tutta quella melanconia, tu stai nascondendovolontariamente la parte migliore di te non è vero?- Domandò Roby,con la voce che le tremava.
Rimasisconvolta, lei non era mai stata il tipo da fare domande tantodirette, non ne aveva mai avuto il coraggio, sempre bloccata dallasua eccessiva timidezza e dalla paura di ferire gli altri con le sueparole.
Glieloavevo sempre detto, prima o poi avrebbe dovuto tirare fuori il suoegoismo per non rimanere completamente schiacciata da questo mondo.
Perla prima volta nella mia vita vidi mia sorella esigere una rispostaad una domanda, era chiaro questo intento nel suo sguardo.
Credoche in quel momento mi cadde una piccola lacrima di orgoglio.
-E'meglio se ti dimentichi in fretta di me- Fù la risposta che diedeRose.
-Eccoche lo fai un'altra volta- Non avevo mai visto mia sorella cosìamareggiara, era come se tutto il suo imbarazzo di essere insiemeall'altra ragazza fosse scomparso, sostituito da angoscia.
-Cosafarei un'altra volta?-
Robysi alzò, per poi voltarsi in silenzio ed iniziare a camminare nelladirezione da cui erano venute.
-Cazzo,come faccio a capire che c'è che non capisco se non me lo dici?Aspetta diamine! Roby!- Esclamò Rose, tentando di fermarla.
Ciriuscì, udendo il proprio nome Roby si fermò.
-Tisto dando la mia attenzione, spiegami- Pronunciò Rose, con un tonoche sembrava tra l'irritato ed il preoccupato.
Quellasituazione stava sempre di più sfociando in una puntata dibeautifull, lo adoravo.
Robysi girò verso Rose, mostrandole le lacrime che avevano iniziato asolcarle il viso.
-Provaa r-ripensare a tutte le volte che ci s-siamo parlate, m'insultaviper poi dirmi di dimenticarmi di t-te, sei una cazzo di deficenteRose!- Esclamò tra i singhiozzi.
Siaio che Rose rimanemmo attonite, Roby doveva essere propriosentimentalmente instabile per riuscire a dire tutte quelle cose.
-Hoventitrè anni eppure mi faccio dare della deficente da una che èappena maggiorenne, il problema è che ha ragione- Sospirò laragazza con rassegnazione.
-Aspetta,ventitrè anni?!- Domandò sconvolta mia sorella.
-Si-Distolse lo sguardo colpevole Rose.
-Maal night m-mi avevi detto che ne avevi diciannove!- Continuò semprepiù sconvolta Roby.
Aspetta...al night?
Nonci misi molto a fare due più due e capire che la spogliarellista chemia sorella aveva incontrato era proprio Rose.
"Main che diamine di commedia da due soldi siamo finiti?" Domandaimentalmente alla grande volontà del grande universo.
-Dicosempre che ho diciannove anni al night, è l'età perfetta, tutti ivecchiacci hanno la fantasia di vedere un'adolescente spogliarsi perloro, e facendo finta di avere diciannove anni accontento queipervertiti rimbambiti che hanno l'erezione facile, ma senza farlisentire i pedofili che sono. Se dovessi perdere dei clienti sarebbeterribile- Spiegò la spogliarellista.
-Ok,ok, ma non è questo il punto, hai appena a-ammesso di essere unadeficente. Io non ho mai preteso che tu mi r-ricambiassi, vorreisoltanto che tu accettassi i miei sentimenti, più mi d-dici didimenticarmi di te, più io soffro, allora se proprio non vuoiaccettarli, spezzami il c-cuore! Dimmi che non saremo mai niente, cheper te sono troppo infantile, che non ti piacciono le ragazze comeme, qualsiasi c-cosa, ma almeno questa cosa avrebbe una fine. Invececon i tuoi "dimenticati di me", mi viene s-solo una speranza inpiù che forse a te qualcosa importa di m-me.- Roby era disperata, lastava letteralmente implorando di dare un taglio a quella storia.
-Tivuoi arrendere così? Allora sei davvero la codarda che mi avevafatto ridere all'inizio... Ed io che quasi stavo iniziando a sperareche tu riuscissi nel tuo intento, come al solito tutte le mie cazzodi speranze sono vane...- Rose era...triste?
-Sevuoi dare un taglio a sta storia devi essere tu a volerlo, ioposso... , riesco a dirti solamente di dimenticarti di me. In fondodev'essere facile, l'hanno già fatto molte persone, compresi i mieigenitori. Se vuoi non avere nulla più a che fare con me ti bastaandartene, tanto non ti rincorrerei, ho smesso di farlo dopo chenessuno è tornato indietro- Sia io che Roby ci sorprendemmo a vedereche ora era Rose sull'orlo della rottura.
-Rose...-
-Cosa?Vuoi dire una di quelle frasi da circostanza come mi dispiace o nonlo sapevo? Certe cazzate mi fanno sanguinare le orecchie davvero, seisolo una stupida ragazzina, che non è nemmeno ancora riuscita acapire che devi essere tu la prima ad abbandonare qualcuno se nonvuoi soffrire. Sei così immatura da non capire una cosa così sempl-
Robyinterruppe il suo discorso tirandole un forte pugno dritto in faccia,confesso che feci una piccola smorfia di dolore vedendo come Rosecadde malamente a terra.
Perpoi fare un sorrisetto compiaciuto vedendo un rivolo di sangueiniziare a scendere dal naso di quella cilena maledetta, ok ammettoche potrebbe sembrare razzista come affermazione, ma non possochiamare Rose sempre Rose, troppe ripetizioni!
Comunqueero ancore sbalordita per via del coraggio che mia sorella stavadimostrando, anche se in quel momento aveva iniziato a piangere etremare come un bambino.
-I-io...snif... s-sarò una c-codarda, m-ma la s-stupida qui s-seit-tu! S-se n-non r-riesci a-a capire c-che snif, per q-quantoio lo d-desideri, n-non r-riuscirò a d-dimenticarmi di t-te, perq-questo ho b-bisogno snif... che t-tu mi s-spezzi i-ilcuore!- Esclamò, singhiozzando sonoramente Roby.
Misi spezzava il cuore a vederla così, ma non potevo uscire dal mionascondiglio per proteggerla come al solito, era riuscita a trovareil coraggio perchè sapeva che se non avesse fatto qualcosa da sola,quella volta non ci sarei stata io ad aiutarla.
Rosesi alzò, senza guardare mia sorella e continuando a tenere distoltolo sguardo tornò a parlare.
-Vattene-Pronunciò freddamente, mentre si dirigeva verso i bambini.
Robynon la seguì, probabilmente per via del petto ancora troppoirregolabilmente tremante per via del pianto, forse perchè le sibloccarono le gambe sul posto, ma più probabilmente fù perentrambe.
-Aspetta...volevo dirti che mi dispiace...- Disse con un filo di voce, ma ormaiRose era troppo lontana per sentirla, quella frase la udimmo soloRoby ed io.
Rimasequalche minuto immobile, con lo sguardo rivolto verso la ragazza acui aveva appena tirato un pugno, ma essa non ricambiò nemmeno perun istante quel gesto.
Cosìalla fine mia sorella se ne andò, tornando verso casa, io feci unapiccola corsa e la precedetti, per farle trovare thè e bisbottipronti quando sarebbe tornata.
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