Capitolo 23

Sono a casa di Logan, Rúmil in questi ultimi giorni è costantemente con me, sempre alle calcagna per dirmi come mi devo comportare. Non ho voglia di ascoltarlo però, ormai ho deciso che andrò a distruggere questo sigillo e così farò. «Finora nessuno è mai tornato vivo da quel posto». Dice sfogliando un grande libro dalla copertina rigida nera.

Sembra proprio come quello che il mio elfo aveva messo nel mio armadio qualche tempo fa, questo però ha l'aspetto di essere molto più vecchio, le pagine sono gialle e alcune strappate, mancano delle parti e Logan non sembra affatto contento di ciò. «Per una volta ha detto qualcosa di sensato», dice Rúmil infastidito. «Ascoltalo, non andare in quel posto!». Continua ad insistere.

Faccio finta di non averlo ascoltato e continuo a guardare il ragazzo che sfoglia quel libro alla ricerca di qualcosa. «Non ho paura, voglio fare ciò che sento». Dico cercando il suo sguardo.

Quando finalmente incrocio i suoi occhi sento quella sicurezza dentro di me che mi assicura che lui non mi lascerà da sola. Ultimamente l'ho visto concentrato su questo mio obbiettivo, ogni giorno scopre sempre qualcosa che possa agevolarci nella ricerca, anche se non mi dice molto. «Preferivo quando da piccola facevi ciò che ti dicevo, non al contrario». Dice con un piccolo sorriso. Poi torna serio dopo che trova un'altra pagina mancante. «Questo libro l'ho trovato dentro la vecchia casa di mio padre, si trovava dentro un baule, ma mancano dei pezzi importanti, come se qualcuno li avesse voluti strappare apposta. Spero che non sia stato quel bastardo».

L'ho sentito così poche volte parlare di lui, ogni volta che lo fa però ha tanta rabbia dentro, riesco anche a percepirla. «In che senso mancano dei pezzi importanti?». Gli chiedo.

Delle volte il fatto di sapere così poco di questo mondo mi fa sentire senza radici. Nemmeno mio nonno ha voluto dirmi qualcosa, sono stata da lui ieri è l'unica cosa che mi ha detto è stata: «"Non fare nulla di cui potresti pentirtene per sempre"».

So che rischio la vita e che la rischieranno anche altre persone, ma dentro di me sento che riuscirò a combinare qualcosa di buono, non riesco a credere che in tanti anni nessuno sia riuscito a distruggerlo. «Parla di strane creature, ma i modi per sconfiggerli sono stati strappati via e così anche dove si parla di angeli speciali, esistono angeli che hanno qualcosa in più di noi?». Chiede come se io avessi una risposta.

Guardo Rúmil che è intento a fissarci con le braccia sui fianchi e un viso imbronciato. «Tu sei qui per proteggermi, no? C'è qualcosa che dovresti dirmi?». Gli chiedo pietosa.

Solleva le spallucce e si siede sul materasso, proprio dove siamo messi io e il ragazzo a pancia sotto, con quel libro al centro. «Esisto solo da cinquecento anni, non ho conosciuto abbastanza angeli da poter sapere la vostra vera storia antica». Dice in modo ovvio.

Solo da cinquecento anni.
Ma sta scherzando?

Mi sbatto una mano sulla fronte chiedendomi il perché negli ultimi tempi voglio fare l'eroina e non lascio scorrere normalmente la mia vita.
La sto solo complicando più del dovuto.
Credo alle parole del mio elfo per una volta, so quando dice la verità ormai. «Per questa volta so che hai detto la verità, ma non l'hai fatto quando c'era Idrial». Dico maliziosa.

So che tra di loro c'è qualcosa!

Logan si mette seduto e guarda entrambi in modo incuriosito, mentre il mio elfo ha già fatto una smorfia. «Sei troppo curiosa, non dovresti impicciarti sulla mia vita». Incrocia le braccia al petto e volta lo sguardo da una parte opposta alla nostra.

Gli faccio il solletico alla pancia che lui tanto odia, lasciando per qualche istante il pensiero del libro e della gemma. «Nemmeno tu dovresti impicciarti sulla nostra di vita, no? Però sei qui». Dice il mio amico.

Non riesco a credere alle mie orecchie.
Guardo Rúmil che ha subito assunto l'espressione infuriata, poi porgo lo sguardo su Logan e noto che ha un piccolo sorriso sulle labbra che mi fa scoppiare a ridere. «Voi due siete dei fuori di testa! Sono qui per proteggere Julie da te». Gli ricorda il mio piccolo elfo.

Come potrebbe mai difendermi una piccola creatura da un uomo forte come Logan?

Il pensiero di loro che combattono mi fa ridere ancor di più. «Dovresti proteggere me da Julie, sbaglio o è lei la persona a cui è venuta questa fantastica idea di farsi uccidere?». Gli chiede con un tono divertente di sfida.

Lo sta solo provocando per farlo innervosire.
Ormai Rúmil ha tutto il viso rosso. «Ho sempre dovuto proteggere degli angeli davvero obbedienti, non mi era mai capitata una squilibrata come lei». Risponde guardandomi.

Riprendo a fargli solletico e lui cerca di dimenarsi dalle mie mani, finché non scompare nel nulla.

È andato via...

La fragorosa risata di Logan cattura la mia attenzione. Guardo le sua labbra che sembrano disegnate perfettamente sul suo volto scolpito. «L'ho fatto scappare». Dice fingendosi dispiaciuto.

Già, è scappato.
Conoscendolo però sarà sicuramente dietro qualche angolo a spiarmi. «Allora mister noia, hai in mente cosa fare per sopravvivere? Hai letto qualcosa di interessante?». Gli chiedo mettendomi anch'io seduta.

Chiude il libro che fa un grande tonfo non appena le vecchie pagine si uniscono. «In alcuni libri ci sono delle pagine vuote protette da qualche magia e in altri mancano dei pezzi importanti, come se qualcuno avesse voluto nascondere più cose possibili».

Questa cosa è davvero più grande di noi.

Suona il mio cellulare e sullo schermo compare la foto con me e Darcey che ci siamo fatte la sera in cui siamo uscite a Flemminia. «Sono riuscita a convincere Tyson». Dice con tono sollevato. Ho messo il viva voce. «Mi sono dovuta teletrasportortare nel suo college per potergli parlare, e indovina? È pieno di ragazzi fighissimi!».

Faccio un sorriso immaginandomela davanti con la sua aria da ragazza pazza. «Bel lavoro! Io sono da Logan per scoprire qualcosa, ma non abbiamo trovato assolutamente nulla».

Non ha trovato, io mi limito a fissarlo.

Cioè, anch'io ho fatto le mie ricerche, ma senza di lui, sono anche stata nella biblioteca di Flemminia che era davvero immensa. «Oh, quindi sei con mister noia», sbuffa annoiata. «Bene ragazzi, io vado che ho tanto da studiare purtroppo, ma ci sentiamo presto, devo raccontarti delle cose Julie!». Dice entusiasta.

Stacca la chiamata e io mi ritrovo ad osservare Logan in silenzio, un silenzio tanto imbarazzante che vorrei spezzare, ma non riesco a fare a meno che guardarlo mentre lui fa lo stesso.

Nei suoi occhi riesco a rivedere il bambino che c'era una volta in lui, quando rimanevamo seduti sul letto e ci sfidavamo a chi rideva per prima, chi perdeva avrebbe dovuto comprare dieci caramelle all'altro.
Io perdevo sempre.

Proprio come adesso, che scoppio a ridere senza nessun motivo. «Dio Julie, tu sei davvero matta!», dice sorridendo mentre si alza dal letto. «Devo tornare a posare questo inutile libro, vieni con me o preferisci tornare dal tuo elfo rompipalle?». Mi chiede.

Senza farmelo ripeterlo due volte ci teletrasportortiamo -mano nella mano- nel mio mondo così perfetto, ma così pieno di tanti segreti.

Mi porta in casa di suo padre, lasciandomi la mano in modo imbarazzato non appena abbiamo messo piede nel nostro mondo.

È abbandonato questo posto, pieno di polvere, ma nello stesso tempo ci sono cose interessanti in giro per la casa, ad esempio delle foto di sua madre e suo padre appese alla parete.
Sembravano una coppia così felice, mi dispiace che sia andato via. «Come fai ad avere le chiavi di questo posto?». Chiedo al ragazzo che non guarda per niente ciò che lo circonda.

C'è una cucina bianca posta su una parete dello stesso colore, un tavolo apparecchiato e impolverato con quattro sedie volanti attorno, un mobile pieno di diverse spade appese, una coppa sopra un mobile e un divano a due posti.

Quando mi giro noto che Logan è andato da un'altra parte, così vado a cercarlo e lo ritrovo nella camera da letto messo in ginocchio davanti a un baule.
Vado a mettermi al suo fianco e dentro ci sono delle altre cose. «Le ho trovate nello scrigno di mia madre qualche tempo fa, non ci ho messo molto a capire che non facevano parte della terra». Dice mostrandomi la chiave.

È bianca e il manico forma delle ali di angelo.
Noto una scatola sul fondo del baule e la prendo. «È così bella». Dico toccando il legno liscio.

È uno scrigno in legno e ci sono disegnate delle foglie attorno dipinte probabilmente a mano in maniera assolutamente perfetta. «Ho provato ad aprirlo, ma non ho trovato la chiave».

Ultimamente la curiosità mi sta pian piano divorando, riuscirò anche a capire come aprire questo oggetto. «Posso tenerlo?». Chiedo facendo un dolce sorriso. Fa spallucce e chiude il baule, ma io lo blocco prima che possa farlo. «Guarda questa collana!». Vengo catturata da un ciondolo con una medaglietta appesa.

Si siede sul pavimento e sbuffa ormai arreso alla mia curiosità. «Ripeto che sei fuori di testa, non tutte le rotelle ti girano per il verso giusto».

Ma è più forte di me, le cose che sembrano soprattutto antiche mi attraggono moltissimo e sicuramente questo è qualcosa che non viene toccata da parecchio tempo.
Pulisco la parte superiore e un bel colore oro sbuca fuori. «Si può aprire». Dico premendo un piccolo pulsante posto a lato.

Non appena lo premo si apre di colpo e una piccola chiave ne esce automaticamente fuori. Logan si avvicina a me e nota una piccola foto incastonata all'interno con lui neonato, suo padre che lo tiene tra le braccia e sua madre accanto.

Guardo il suo volto e sembra quasi emozionato, vorrei stringerlo tra le mie braccia per l'affetto che provo verso i suoi confronti.
Prende dalle mie mani lo scrigno in legno che avevo trovato e mette la chiave nella serratura che subito fa un piccolo rumore. «È questa!».

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