Capitolo 17
La ragazza arrivata in finale aveva preso già la bandiera, ecco perché siamo stati subito teletasportati sul podio. Avevamo vinto e io ero arrivata in finale grazie a Logan.
Dopo la nostra premiazione eravamo andati in un locale a Flemminia, per poter festeggiare tutti insieme.
Era stato bellissimo, con i ragazzi ci eravamo divertiti tantissimo, ho riso come mai nella mia vita. Ero anche stata al centro dell'attenzione, non è solito che una ragazza del primo anno arrivi in finale, io invece c'ero riuscita.
Darcey era stata al mio fianco tutti il tempo, aiutandomi anche a scaricare la tensione.
La parta più drastica era stata tornare in casa; li non ci sarebbe stato nessuno che mi avrebbe aiutata.
I miei genitori l'avevano scoperto.
Era stata la preside a dirglielo - ovvero la sorella di mio padre -, con l'aiuto di Rúmil. Lei però non sapeva del documento falsificato, aveva chiamato la mia famiglia per complimentarsi della mia tenacia.
Assurdo come le cose belle finiscono all'istante, mentre quelle brutte lasciano sensazioni strazianti per giorni interni. I miei genitori mi hanno proibito di uscire di casa, non mi fanno andare nemmeno a scuola e sono già passati tre giorni.
Hanno paura che io possa scomparire ancora una volta. Ho cercato di farli ragionare, ma niente da fare, sono furiosi. «Edric mi ha detto che domani ci sarà il compito di chimica, non posso mancare mamma». Dico mettendomi le mani sulle tempie.
Sono nel salotto, lei sta stirando dei vestiti mentre io sono seduta nel tavolo al centro della sala con il libro aperto davanti a me.
Non posso scomparire dalla loro vista, a parte la notte, quello è l'unico momento in cui posso stare fuori dalla loro supervisione, ma con la camera chiusa a chiave da loro e le finestre chiuse.
È la prima volta che mi puniscono.
Prima di adesso non avevo mai disubbidito alle loro regole, o comunque erano cose molto superficiali. «Ci parlerò io con la tua professoressa, sono sicura che capirà». Risponde senza nemmeno guardarmi.
Distolgo lo sguardo dal libro e la guardo aggrottando la fronte. «Cosa le dirai?: "mia figlia mi ha disubbidito, è andata a Flemminia, un mondo fantastico, e ha partecipato ad una caccia al tesoro magica"». Imito la sua voce.
Mi fulmina con lo sguardo che io distolgo subito perché mi sono appena pentita di quello che ho detto. «Julie, il tuo comportamento mi stupisce. Logan ti ha fatto il lavaggio del cervello?». Mi chiede con tono latrato.
Io le voglio un bene immenso, ma quando fa così non la sopporto proprio. Sono sempre Julie, solo che ho un po' più fiducia in me stessa, non credo sia un reato. «Perché ce l'hai così tanto con lui? Non ti ha fatto niente». Rispondo arrabbiata.
È dal primo giorno che ci siamo conosciuti con lui che non nutre tanto affetto. Adesso poi lo odia proprio. «È entrato nella tua vita. Questa ti basta come risposta? Un angelo nero con uno bianco... sai che cosa vuol dire?». Il suo tono si alza sempre di più.
Sembra disperata. Io però per quanto mi sforzi non riesco a capirla. Guardo il suo viso cercando di compatirla, ma niente da fare. «Cosa vuol dire mamma? Hai paura che possa mettermi con lui?».
Il mio cuore batte più forte quando pronuncio queste ultime parole. È più forte di me, non riesco a reprimere i miei sentimenti. «Stai lontana dal pericolo Julie». Mi guarda negli occhi.
Sbaglio o questa frase l'ho già sentita parecchie volte?
Non riesco a chiudere occhio, mi giro e mi rigiro nel letto, ma ancora non sono riuscita ad addormentarmi. Anche Rúmil sembra accorgersene, probabilmente odia il mio rigirarmi continuamente nel letto. «Cosa c'è che non va?». Mi chiede con la sua piccola vocina stridula.
Ci sono tantissime cose che non vanno.
Per prima cosa vorrei tornare a scuola per rivedere Edric e Logan, poi dovrei riuscire a zittire Gavin, ho fatto questa promessa al mio "amico" e non posso di certo tirarmi indietro e infine sento la mancanza di Darcey, Mason e Tyson.
Ci siamo scritti in questi giorni, Darcey mi ha detto che a scuola hanno imparato tantissime altre cose e odio non poter essere lì. «Voglio uscire». Sospiro stringendo il cuscino.
Fa una piccola risatina che mi fa salire il nervoso.
Mi sta prendendo in giro. «Te la sei cercata tu Julie. Hai fatto ciò che ti avevano negato i tuoi genitori, che cosa ti saresti aspettata da loro?».
Però non posso stare un'eternità dentro casa, ho bisogno di prendere aria. «Ma ti prometto che non li disubbidirò più», dico abbassando gli angoli della bocca e assumendo un'espressione triste. «Sono stata grande a Flemminia, nemmeno io credevo di poter arrivare alla fine. Tutte le loro paure sono infondate. Non sono così debole come credono».
Si toglie le coperte di dosso e mi guarda mettendo le sue minuscole braccia sopra i fianchi. «Julie, un angelo bianco è tale proprio perché è puro. Rispetta gli altri e se stesso, non puoi fare ciò che ti passa per la testa».
È proprio per rispettare me stessa che ho fatto ciò che reputavo giusto, cosa c'è di sbagliato?
Lo prendo tra le mie braccia cercando di non fargli male e lo stringo a me. «Dico sul serio, cercherò di essere più responsabile». Addolcisco il mio tono.
Mette le mani sulle mie clavicole spingendosi indietro per farsi lasciare. Batte il piede velocemente sul materasso e solleva gli occhi al cielo. «Se sbaglierai lo riferirò subito ai tuoi genitori, ok?». Si convince.
Faccio un grande sorriso e lo abbraccio nuovamente dandogli svariati baci sulla sua piccola fronte. «Non ti deluderò, promesso».
Rúmil ha esaudito il mio desiderio, stamattina sono finalmente uscita di casa. Dopo che farò zittire il bullo cercherò di non fare più cavolate. «Edric!». Dico felice non appena vedo il mio amico.
Anche lui sorride contento di vedermi. «Ormai non ci speravo più ad un tuo ritorno, lo sai?».
Non ci speravo nemmeno io in realtà, non so per quanto altro tempo sarei dovuta rimanere in casa. Per fortuna il mio elfo è riuscito a convincerli. «Adesso mi avrai di nuovo tra i piedi!», gli do una pacca sulla spalla. «Cosa mi racconti di nuovo?». Chiedo curiosa.
Ci raggiunge Bertha, lui la saluta dandole un leggero bacio sulla guancia, mentre il viso di lei diventa subito rosso, ma il sorriso innamorato che ha sulle labbra mi fa sognare.
Nell' entrare a scuola vengo leggermente spinta da qualcuno che mi colpisce lo zaino con la spalla.
Ho sentito un piccolo "ahi" da parte del mio piccolo elfo. Quando mi volto vedo Gavin ridere con dei suoi amici. Si volta poi verso di me e mi fa l'occhiolino.
Volto subito il mio viso e faccio un'espressione di disgusto ad Edric. «Non fa altro che parlare di te ultimamente. Dice che sembri santarellina ma che in realtà sei una puttanella brava con la bocca». Dice mostrando un po' di imbarazzo.
Può dire ciò che vuole, a me non importa.
Se mi vendicherò sarà solo perché ho stretto un patto con Logan che non posso tradire. Ma da parte mia c'è solo indifferenza per quel verme sudicio.
Sono quattro ore che aspetto la pausa.
Questa mattina entrando a scuola ho notato delle telecamere sopra il tetto. Molto probabilmente avranno filmato ciò che è successo la notte di Halloween. Se riuscissi ad avere quei filmati potrei far vedere a tutti ciò che realmente è successo con Gavin. Saltando ovviamente la parte in cui si vede che ad un tratto rimane legato.
Come potrei fare però?
Tutto viene controllato dalla presidenza, dovrei riuscire ad entrare dentro quella stanza e prendere i video. Magari pomeriggio potrei provare a teletrasportarmi lì dentro, anche questa notte.
Ma ogni volta che noi angeli bianchi usiamo i nostri poteri veniamo segnalati, quindi come potrei fare?
Rúmil mi starà addosso.
Forse, se gli dicessi ciò che devo fare mi lascerà andare senza dire niente ai miei.
Lo spero!
Potrei chiedere la pozione dell'invisibilità a Mason, quel ragazzo ha le conoscenze adatte da potermi salvare senza ricorrere alla magia. «Ti hanno fatta uscire allora».
Mi prende un colpo al cuore quando sento questa voce. Ho gettato i libri che stavo mettendo nel mio armadietto a terra e istintivamente ho messo una mano sulla parte sinistra del mio petto. Riesco a sentire i battiti accelerati.
Quando mi giro vedo Logan a pochi centimetri da me. «Dovresti avvisarmi prima di comparire in questo modo». Dico prima di abbassarmi per prendere i libri.
Prima sembrava essere felice quando non mi aveva tra i piedi, adesso sto notando che non è più così, forse sta cambiando. «Ti sei divertita alla festa?».
Gli do le spalle e poso i libri nel mio armadietto. «Grazie per quello che hai fatto Logan». Abbasso le spalle.
Mi sono sentita in colpa per il suo sacrificio. «È stato un piacere, adesso tocca a te. Non dimenticarti il patto».
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