Capitolo 16 pt. 3

Come ha fatto a trovarmi?
Diamine, stavo cominciando ad avere una vera conversazione con Logan, non permetterò a Tyson di fare un passo falso, non adesso. «Lasciala andare». Dice portando il braccio con la lancia dietro la sua testa, pronto per poterlo colpire.

Ma non sono sua prigioniera.
Mi alzo in piedi, facendo una smorfia per il dolore e zoppicando. Mi metto fra i due, che si stanno fulminando a vicenda con lo sguardo. Fra i due però quello più infuriato sembra essere proprio Tyson. Logan invece ha un lieve sorriso da sbruffone sul viso.
Metto una mano sopra il petto di Tyson per farlo indietreggiare. Abbassa lo sguardo e vede il mio piede macchiato ancora di sangue. «Va tutto bene». Lo rassicuro.

Strano come ancora Logan non abbia cercato di attaccarlo. «Ti ha fatto del male?». Mi chiede preoccupato.

Scuoto la testa e cerco di afferrare la sua lancia, che però lui sposta. «Siete così ridicoli voi angeli bianchi». Sbuffa Logan.

Mi volto per guardarlo e gli faccio segno di stare zitto. «Cosa ci fai con lui? Sai benissimo che non ti è permesso stare con loro. Soprattutto tu, che sei una ragazza».

Ancora con queste regole ridicole.
Non me ne frega niente, non ho paura nel stare con lui, lo so che non mi farà del male. «Questo non vuol dire niente», incrocio le braccia al petto. «Stavamo solo parlando».

Non stavamo facendo niente di male.
Era solo una chiacchierata tra amici e lui l'ha rovinata. Io non gli vieto di stare con il suo amico che è un angelo nero, e lui non può vietare a me di stare con Logan. «So benissimo che cosa stavate facendo, ma lui non è affidabile Julie. E poi è una sfida, dovremmo combattere contro di loro, non starci insieme».

Lo so, ha ragione, ma non sa quello che c'è dietro a tutto questo, ho le mie buone ragioni per voler stare insieme a lui.
Logan si alza e mi passa accanto. «Bene, allora credo che sia arrivato il momento di combattere». Dice Logan estraendo la sua lancia dallo zaino.

Ma che diavolo gli prende ad entrambi?
Mi viene una fitta lancinante al piede, che mi costringe a risedermi nuovamente, catturando l'attenzione di entrambi.
Tyson si affretta a superare Logan, abbassandosi verso il mio piede e guardandomi preoccupato. «Cosa ti è successo Julie?». Dice togliendo la fascia.

Il suo sguardo diventa atterrito non appena toglie le fasciature, scoprendo la mia pelle piena di piccole ferite e nera. «È stata una pianta, le ho già disinfettato la ferita». Dice Logan seccato riposando la lancia nel suo zaino.

L'altro ragazzo prende il suo zaino mettendoselo fra i piedi, fruga un po' prima di estrarre un vasetto. Lo apre e con le dita preleva qualcosa di gelatinoso, per poi passarmelo sul piede.
Mi lamento per l'ennesima volta, ma poi quel fastidio diventa una piacevole sensazione di freschezza. «Questo ti aiuterà per un po'. È un miscuglio che ha preparato un'amica di Mason. Un antidolorifico che agisce direttamente sulla ferita, attutendo immediatamente il dolore. L'effetto dovrebbe essere di circa cinque ore», dice prendendo un fazzoletto per potersi pulire le mani. «In questo modo la ferita guarirà nel giro di due giorni. I metodi del tuo amico invece non sono affatto efficaci». Gli da l'ennesima occhiataccia.

Sollevo gli occhi al cielo.
Chissà quando la smetteranno.
Poi ringrazio Tyson, rimettendomi nuovamente in piedi. Ora sembra che la ferita non ci sia più. È così piacevole.
Logan continua ad essere sempre più scocciato, incrocia le braccia al petto e mi guarda in maniera annoiata, ignorando del tutto il ragazzo. «Che ne dici di andare via adesso?». Mi chiede.

Tyson si affianca a me e con mio immenso stupore circonda le mie spalle con il suo braccio. Mi volto dalla sua parte - sollevando la testa per quanto sia alto - e noto un sorrisetto sul suo volto. «Resterò con voi. Vi dispiace?». Ci chiede.

Logan sbuffa seccato, guardandolo dall'alto testa ai piedi, e poi riprende a camminare, senza dire nulla.
Entrambi sono silenziosi, misteriosi e freddi. Più tempo passa e più mi rendo conto che forse sarebbe stato meglio rimanere con Mason.
Tra i due c'è una notevole tensione, non si guardano mai e quando lo fanno sembra proprio che vogliano uccidersi.
È spiacevole però me la sono cercata io. «Ti fa tanto male?». Mi chiede Tyson.

Stavo cercando di prendere sonno, ma il dolore al piede si fa sentire nuovamente. In maniera molto più lieve di oggi, ma c'è ugualmente.

Annuisco con la testa e raddrizzo la schiena, penso proprio che non riuscirò a dormire. «Un pò di fastidio. Il problema è anche questo albero, ho la schiena distrutta». Dico massaggiandomela.

È passato un'intera giornata, non pensavo che questa "battaglia" durasse così a lungo. Questo è già il secondo tronco che uso come letto.
Poi il mio sguardo va a finire su Logan.
Sta dormendo in una posizione scomoda per i miei gusti. Ha la testa poggiata sulla sua stessa spalla e se continuerà a stare messo così, finirà per svegliarsi con un grande dolore al collo.
Oggi mi ha detto una cosa che mi ha toccata parecchio, si è allontanato da me per i suoi sentimenti. Non ho avuto l'opportunità di chiedergli se gli piacessi, ma credo che la sua risposta sarebbe stata "si". «Saresti dovuta stare più attenta, perché l'hai seguito?».

Adesso mi rivolgo il mio sguardo sull'altro ragazzo. Stava guardando dalla mia stessa parte. «Perché avevo il bisogno di chiedergli delle cose. Non dovresti preoccuparti per me, lo sai che gli angeli neri non sono così male come si crede. Se avesse avuto voglia di farmi qualcosa l'avrebbe fatto subito».

Tanto lo sappiamo bene che non possiamo stare insieme. «Avrebbe potuto persuaderti. Lo capisco che nutri una certa simpatia per lui, da come lo guardi si può intuire tutto, ma non puoi lasciarti andare».

È così evidente ciò che provo per lui?

Tyson dovrebbe cercarmi di capire, almeno un po', invece sembra nutrire così tanta rabbia nei suoi confronti. Lui avrebbe potuto stare insieme alla ragazza a differenza mia. Non so che cosa succederebbe se un angelo bianco si mettesse con uno nero. Non so nemmeno se un bacio potrebbe scaturire qualcosa. «Io e Logan siamo stati solo dei buoni amici, e spero sia ancora così anche se le cose sono cambiate dall'ultima volta che ci eravamo visti».

Spero che Logan stia dormendo, non voglio che senta queste discussioni, sarebbe l'ultima cosa che desidererei. «Fidati, io lo conosco, non è una brava persona».

Quel che dice mi fa veramente male.
Perché non dovrebbe essere una brava persona?
Ok, è scorbutico, strano e strafottente, ma so che fa così solo per nascondere la sua parte debole, ovvero quella che una volta mostrava con tanta naturalezza. «Perché?». Gli chiedo curiosa.

Voglio sapere quello che è diventato, se ci sono cose per le quali potrò cambiare idea sul suo conto. «Suo padre era un angelo bianco e Logan lo odia con tutto il suo cuore, perché ha abbandonato lui e sua madre da piccoli. Pensa che gli angeli bianchi siano la causa della sua scomparsa, ma in realtà nessuno sa che fine abbia fatto. Teoricamente gli ambasciatori l'avrebbero dovuto catturare e tagliargli le ali, oltre che imprigionarlo. Ma è scomparso nel nulla. Suo figlio ha promesso che se lo trovasse di sicuro lo ucciderebbe senza pietà. Poi ha combinato varie cazzate, anche se lui da poco è entrato a far parte della scuola si è fatto riconoscere abbastanza. È così anche sulle donne, il mio amico Glenn mi ha raccontato che sfrutta le ragazze e le fa soffrire. Ti chiedo di stare attenta».

Non mi colpisce affatto ciò che mi ha appena detto, mi aspettavo tutto questo sinceramente. Ho sempre notato la rabbia verso suo padre anche se non me ne aveva mai parlato, poi immaginavo anche che sfruttasse le ragazze.
Si sa che gli uomini come lui approfittano della propria bellezza per spassarsela. «Starò attenta». Rispondo rimettendomi nella posizione per dormire.

Ci siamo svegliati presto, oggi è l'ultimo giorno. I rumori delle persone che perdono sono sempre più frequenti. Credo che ormai siamo in pochi. Ne abbiamo preso qualcuno prima, Logan invece no, non si riescono a trovare angeli bianchi in giro. «Attento!». Urlo al mio amico Tyson prima che venga colpito da una lancia.

Scompare.
È andato anche lui. «Corri». Mi suggerisce Logan guardandomi.

Comincio a correre, ho l'impressione di avere alle calcagna qualche angelo nero, proprio quello che ha colpito il mio amico. Sfortunatamente il piede mi fa ancora un grande male. Se non lo avessi così dolorante sicuramente correrei più forte.
Poi cado e vedo quell'angelo nero.
Sta per sollevare la sua lancia nella mia direzione, i suoi occhi fanno paura, io ho paura.
Lo tira.
Bene, è fatta, sto per essere colpita.
Logan però si mette davanti a me facendomi da scudo e si fa colpire.
No!
Cerco di risollevarmi, di certo non posso farmi prendere dopo che quello stupido si è sacrificato per me.
Perché l'ha fatto?
In questo momento sono piena di adrenalina, corro, non mi fermo, cerco di non cadere, ma un altro tonfo mi fa distrarre.
Mi volto e non vedo più alcuna traccia di quell'angelo nero. Ci metto qualche secondo prima di vedere Mason sopra un albero con una lancia in mano e un sorriso soddisfatto sulle labbra.
Vengo teletrasportata da una parte, sembra come un podio, al centro ci siamo: io, Mason e un'altra ragazza.

Abbiamo vinto!

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