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Dagli appunti di Eleazar Moore

3 marzo 2002, 15.13

Alle ore 13.32, in Italia, Trentino Alto Adige, è stato avvistato un UFO. Dei missili italiani l'hanno colpito, facendogli perdere la sua traiettoria. Al telegiornale, l'hanno definito una cometa, cercando di farlo passare per una stella passata particolarmente vicina all'atmosfera terrestre.

L'UFO, tuttavia, non è stato abbattuto, come gli italiani erano convinti. E' stato danneggiato e la sua traiettoria modificata. E' riuscito a planare nella Manica, nei pressi di una piattaforma estrattrice di petrolio, alle ore 14.27.

Sono stato informato di tutto pochi minuti dopo, grazie a una telefonata degli operai che lavoravano alla piattaforma. Hanno portato dentro il mezzo di trasporto non identificato. Pare che ci sia qualcuno dentro e il mezzo stesso suscita parecchie domande. Devo vedere di persona. Prenderò un aereo a breve e sarò lì in meno di mezz'ora.

3 marzo 2002, 23.52

Dopo le mie dimissioni da ministro degli interni e l'integrazione nella squadra segreta per il paranormale, non avrei mai pensato che sarebbe davvero successo qualcosa di particolare. Credevo di essere già in pensione. E, invece, ho visto qualcosa di incredibile.

Sono stato alla piattaforma per l'estrazione e mi hanno subito fatto entrare nel magazzino per la riparazione delle navi dove avevano nascosto il mezzo di trasporto alieno, assieme ai suoi abitanti.

Ho dovuto vedere con i miei occhi quelle creature per credere alla loro esistenza. Sono pacifiche, sono venute in cerca di un rifugio, un posto dove stare nell'attesa di poter trovare una nuova casa. Mi hanno raccontato le loro storie, sostenendo di non essere ciò che noi chiamavamo "alieni", ma nostri fratelli. Vengono da altre versioni della Terra, dimensioni parallele alla nostra. Viaggiando attraverso l'antimateria grazie al loro particolare mezzo, sono riusciti a superare l'intervallo di silenzio fra le nostre dimensioni e ad arrivare fin qui. Chiedono asilo.

Dovrò riflettere a lungo su cosa fare di loro, ma non me la sento di negargli una permanenza. Sembrano molto gentili e desiderosi di apprendere da noi. In cambio, potrebbero insegnarci qualcosa che ancora non sappiamo. Sarà un rapporto biunivoco ed equo.

La struttura primaria del GOPEP è già più che abbozzata, pronta ad accogliere diverse creature. Potremo trasferirli lì, nel frattempo.

Tuttavia, c'è un problema.

Il loro mezzo si è rivelato essere più vivo di quanto credessi. Non è fatto di metallo o qualunque altro materiale reperibile sulla nostra Terra. Non vorrei sbagliarmi, ma credo che sia... senziente, sebbene in un modo che non riesco del tutto a comprendere.

Forse loro, gli Esper, potrebbero essere accettati, ma quella creatura è troppo diversa, troppo grande e potente. Questa notte telefonerò al Primo Ministro. Dobbiamo prendere una decisione veloce ed efficace. Ho paura di ciò che questo essere potrebbe fare.

4 marzo 2002, 10.15

Il Primo Ministro sostiene che dobbiamo tenere al sicuro questi Esper. Potrebbero essere il nostro asso nella manica, nel caso di una guerra. Inoltre, se riuscissimo a comprendere la chiave dei loro poteri, potremmo fare passi da gigante per quanto riguarda la medicina e la scienza. Hanno delle capacità straordinarie di rigenerazione e molto altro. Il loro intelletto è intrigante. Stamattina mi sono svegliato molto presto e ho parlato ancora con uno di loro, che sostiene di chiamarsi Hlovatt. Credo sia il capo della loro spedizione e sembra molto acuto. E' in grado di sopravvivere sia dentro che fuori dall'acqua, come un anfibio, e ha delle straordinarie capacità mentali. Le sue conoscenze per quanto riguarda la scienza sono immense. Mi ha detto di essere stato uno scienziato e uno zoologo, nella sua versione della Terra. "Una dimensione M", produttrice di tecnologie organiche. Ancora non so cosa siano, ma sono curioso di scoprirlo.

Il Primo Ministro vuole parlare con lui al più presto, specie riguardo il mezzo di trasporto degli Esper, che vuole vedere di persona. Hlovatt sostiene non sia affatto pericoloso, ma non so quanto possiamo fidarci. A me sembrano degli esseri pacifici, tuttavia potrebbero star cercando di ingannarci. Non possiamo saperlo. Sono diversi da noi e non riusciamo a comprenderli del tutto.

5 marzo 2002, 17.01

Sto bevendo un the nello studio, dopo aver parlato a lungo col Primo Ministro. Per ora, stiamo tenendo il mezzo di trasporto degli Esper nella parte sotterranea del GOPEP, in una grande camera di contenimento a base di onde elettromagnetiche che gli impediscono di nuocere. Beh, più che un mezzo, direi che è una creatura.

Davanti a essa mi sento come un bambino, la guardo incantato. Penso che sia bellissima. E' grande, immensamente grande, e fluttua placida nella sua prigione. Non sembra per niente infastidita e nemmeno pericolosa. Ha una coscienza dolce e quieta. Non fa altro che emettere un costante, quasi ipnotico ronzio, e galleggiare nell'aria. Hlovatt sostiene che si chiama Eonia. E' una creatura più antica di quanto ognuno di noi possa comprendere. Lui, in quanto zoologo, vi era entrato a contatto durante una delle sue esplorazioni alla ricerca di nuovi esseri da scoprire e catalogare fra le fessure intradimensionali, territorio per la maggior parte inesplorato. Eonia si è lasciata prendere da Hlovatt e i suoi colleghi scienziati senza opporre nessuna resistenza, proprio come ha fatto con noi. Non sa parlare. Comunica con le immagini, almeno per il momento. Apprende molto in fretta. Sta cominciando a capire come funzioniamo noi umani e cerca di non spaventarci. Ogni volta in cui la vedo, provo una profonda sensazione di calma e voglia di esserle amico. Non so se è opera sua o mia, ma penso che potremo davvero esserlo.

Tuttavia l'influenza di Eonia non ha avuto lo stesso effetto sul Primo Ministro.

"Non sappiamo cosa possa fare. E' troppo potente e pericolosa. Ha un'energia latente incalcolabile, ha distrutto tutti i nostri macchinari di misurazione. Gli altri Esper possono essere bloccati, nel caso in cui cercassero di rivoltarsi contro di noi, ma se partecipasse anche lei... non oso pensare cosa potrebbe accadere."

Capisco il suo punto di vista, ma non riesco nemmeno a concepire che questa creatura possa farci del male. E' così mite.

A vederla, sembra una grande medusa, solo che, invece di trovarsi sott'acqua, vola.

Hlovatt, entusiasta di farmi conoscere la sua amica, mi ha accompagnato oltre la camera di contenimento, per poterla vedere da vicino. E' ancor più incredibile.

E' luminosa, con una grande cupola e tanti, leggerissimi tentacoli che scendono fino a un metro da terra. A intervalli regolari sono attraversati da delle fasce colorate, di un viola e azzurro luminosi, fluorescenti. Al buio, brilla, come una stella. Da lei emana un odore indefinito, che sa di infinito, antico e lontano, come lo spazio.

"Sono fuggito dalla mia dimensione perché i miei colleghi volevano condurre degli esperimenti su di lei", mi ha spiegato.

Eonia nella cupola ha una cavità sufficiente a contenere alcune persone. E' lì che gli Esper hanno compiuto il loro viaggio.

Non so cosa fare, ma non mi piace l'idea di tenerla rinchiusa qui. Un essere simile dovrebbe essere libero di vagare come e dove vuole.

6 marzo 2002, 16.30

Hlovatt mi ha lasciato solo. E' andato a fare compagnia a Eonia, come al solito.

Mentre ero nel mio ufficio, sono venuti a bussare alla porta Etienne, il medico, e Keira. Otello era assente.

Gli ho chiesto cosa volessero e loro hanno chiuso la porta. Avevano l'aria di due ladri.

Mi hanno detto che volevano parlarmi in privato, senza che nessuno interferisse, specialmente Hlovatt. Sostenevano che le loro idee non combaciassero proprio con quelle del loro compagno.

"Abbiamo sentito che volete mandarci via"

Io gli ho detto che non era vero, ma loro non mi hanno creduto. Non è facile ingannarli. Al che gli ho risposto che, in effetti, il Primo Ministro stava progettando qualcosa di simile. Un rimpatrio.

A me dispiaceva, fosse dipeso dalla mia decisione, avrei dato loro alloggio. Il problema era Eonia. Tutti erano spaventati da lei, perché era troppo diversa, troppo potente.

Keira ed Etienne hanno discusso un po' in privato, poi si sono rivolti di nuovo a me.

"Non possiamo andarcene. Abbiamo viaggiato per troppo tempo. Siamo stanchi. Vogliamo solo una nuova casa. Eonia accetterà di restare in prigione, per noi. Sappiamo com'è fatta"

Io ero rimasto basito. In prigione per loro?

"E' talmente difficile prendere questa decisione, per noi. Vogliamo bene a Eonia, ma abbiamo bisogno di riprendere le forze. Una volta che potremo di nuovo partire, la liberemo e non sentirete più parlare di noi."

"Avete discusso di questo con Hlovatt e Otello?"

"No. Hlovatt si infurierebbe e vorrebbe andarsene via immediatamente, ma Eonia è troppo stanca per compiere un altro viaggio intradimensionale proprio adesso. In quanto a Otello, è meglio che non sappia. E' troppo innocente, non capirebbe il perché di tutto questo."

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Non mi piace molto quello che mi hanno detto. Non trovo giusto che agiscano alle spalle dei loro compagni, tuttavia penso lo stiano facendo per il loro bene.

Cercherò di far riflettere il Primo Ministro. Ci deve pur essere un modo per evitare che Eonia resti nelle viscere del GOPEP. Non ho idea di quanto tempo necessiti per accumulare abbastanza energia per un altro viaggio. Potrebbero volerci giorni, così come anni. Preferisco avere un'altra via disponibile.

7 marzo 2002, 01.50

Ho paura che il Primo Ministro cominci a guardarmi male. Temo di aver tirato troppo la corda.

Cercando di convincerlo, ho minacciato di rendere pubblica l'esistenza degli Esper. E' stato stupido, lo so, ma mi era sembrato l'unico modo per smuoverlo dalla sua apatia.

Credo mi stia facendo pedinare.

Tutto questo non mi piace.

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Sono rinchiuso nel


Sto scappando











Sono ferto, spr hce che gli sper trovno qual che glli aiuti





























EO NIA

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