Capitolo 47

"Mhmh."

"Ti è tutto chiaro?"

"Sì. Non importa se l'ultima posiziome dei miei zii risulta alle Hawaii. Se c'è almeno una remota possobilità di trovarli lì, voglio andarci." sospiro mentre mi siedo su una delle sedie che stanno in giardino.
Dall'altra parte del telefono Daniel non mi risponde.
"Daniel?"

"Sì?"

"Va tutto bene?"

"Sì sto bene e-"

"Non stai bene. Che succede?" Lo interrompo. Lo sento sbuffare e tace per alcuni secondi, che sembrano interminabili.
"Chi era quell'uomo insieme a Dom e Mike?" Chiedo.

"Io...quello era Julian Markov, mio zio." Mi cade la mascella a questa informazione. Certo Daniel è un bravissimo hacker, ma mai mi sarei immaginata che lui fosse imparentato con qualche mafioso.

"E- e come ti senti al riguardo?" Azzardo a domandare sperando non mi chiuda il telefono in faccia. Riesco a percepire la sua irritazione. Porto le ginocchia al petto e intanto mi mordicchio un'unghia.

"Che vuoi che ti dica Ally? Lo odio. Al posto di aiutare la mia famiglia ha preferito fare commercio di droghe pesanti in tutto il mondo. E quando mia madre è morta, lui è tornato dicendo che si sarebbe preso cura di me ma io l'ho mandato a fanculo." Sputa fuori in un colpo solo.

"E adesso che vuole?"

"Non lo so, e non mi interessa. Per me può bruciare all'inferno." Ringhia tra i denti. Sento la porta di casa aprirsi e mi volto a guardare chi sta entrando.
"Biondino, vuoi venire alle Hawaii?"

"No, Ally. Non è che non voglia, ho da fare qui ma proverò a raggiungerti. Ora devo andare mi stanno chiamando, ciao Ally." Chiude la chiamata senza darmi il tempo di rispondere. 
Non ci rimango male, anche perchè a sentire la sua voce sembrava davvero irritato per questa cosa di suo zio. E ora ho una domanda che mi ronzerà in testa finchè Daniel non tornerà: che mai avrà da fare ancora in Russia?

_____

"Stai scherzando spero."

"No Dom. Voglio andare alle Hawaii in vacanza." Affermo andando verso di lui e incrociando le braccia.

"No. Non ti lascio andare da sola." Si siede al centro del divano e punta i suoi occhi di ghiaccio su di me.

"È questo il punto! Non sarò sola ci sarà anche Sissi." Gesticolo con le mani andando vicino a lui.

"Il punto è che, due ragazzine di diciotto anni non se ne posso andare a spasso per il mondo come se nulla fosse. Guarda cosa ti è successo mentre tornavi da scuola." Risponde in modo fermo. Assotiglio gli occhi in due fessure e serro la mascella. Ha ragione, ma voglio cercare i miei zii e sbattergli dietro alle sbarre, perchè non vuole capire.
"Io ci vado."

"No."

"Ma..."

"Ho detto no, Ally." Mi trucida con lo sguardo. Mette i gomiti sulle ginocchia, unisce le mani e ci poggia il mento continuando a tenere gli occhi fissi su di me in modo duro.

"Invece sì, che tu lo voglia o no." Ribatto decisa, ormai non mi fa più paura controbattere.

"Ally, porca troia. Non disubbidire se dico no è no!" Ringhia mentre si alza, viene verso di me, io indietreggio e inghiotto a vuoto.
Ho detto che non mi faceva più paura sfidarlo? Ritiro tutto. È alto il doppio di me e il modo duro in cui mi guarda sembra essere pronto a tagliarmi in due all'istante. Sto sudando freddo e quando è a due passi dal mio corpo chiudo gli occhi. Sento la sua mano che poggia con delicattezza sulla mia guancia, riampro gli occhi e lui continua ad accarezzarmi lì mentre la sua espressione diventa triste.
"Mi sembra di averti persa già abbastanza volte, ora vorrei stare un po' tranquillo con te."

"Se vuoi stare tranquillo con me ti dovrai confidare. Dovrai raccontarmi qualcosa sulla tua vita passata, sulla tua famiglia. Insomma non so nulla di te." Abbasso lo sguardo e fisso il pavimento.

"Ma sai cosa so fare a letto no?" Alzo di scatto lo sguardo e lo trovo con un sorriso malizioso stampato in volto.

"Certo certo" scaccio la cosa con un gesto della mano e lui mi guarda con un sopracciglio alzato "ma torniamo all'argomento principale. O andiamo alle Hawaii oppure mi racconti del tuo passato." Incrocio di nuovo le braccia avvicinandomi al suo corpo che con questa maglietta nera adosso sembra davvero irresistibile.

L'uomo davanti a me mi fissa senza battere ciglio, curruga la fronte e assotiglia quei dannati occhi color ghiaccio. Aspetto con ansia la sua risposta, cosa sceglierà: il male minore o quello peggiore?

"Nessuna delle due." Risponde convinto, lo guardo a bocca aperta per un intero minuto e poi la richiudo.

"Vaffanculo Dominik!" Ringhio a denti stretti. Prendo le chiavi della macchina e velocemente mi dirigo fuori casa prima che lui dica altro che mi faccia incazzare ancora di più.
Quando esco mi imbatto in Mike che fischia tutto allegro. Lo trucido con lo sguardo e me ne vado.

"Ally che hai? Ally!?" Mi chiama dall'entrata ma non lo ascolto. Metto in moto e vado a farmi un giro in macchina.

Ma tu guarda che tipo. Vaffanculo a Dom. Vaffanculo a Mike. Vaffanculo a tutti. Perchè dovrei sempre chiedere il permesso?

Senza rendermene conto sono arrivata al cimitero. Parcheggio la macchina e vado in direzione del fioraio a piedi. Dovrei camminare più spesso. Ho un ricordo vago di quando nei weekend, da piccola, andavo a fare delle lunghe passeggiate con mia madre lungo la costa.

Mi manca. Mi manca davvero tanto. Certe volte il peso di tutto questo vorrei affrontarlo con lei. Avrei tanto voluto che mi vedessere crescere, ma so che lo ha fatto da lassù e la ringrazio di cuore per essercu stata con l'anime.
Perchè una persona che ami tanto ti rimane nel cuore come un segno indelebile che nessuno potrà mai cancellare.

"Sempre il solito mazzo di fiori Ally?" Chiede il commesso. Annuisco distrattamente, pago ed esco velocemente. Vorrei andare da mamma e raccontarle come vanno le cose. Ho visto delle persone morire e so per certo  che Dominik ne ha uccise tante ma non voglio ammazzare i miei zii. Ormai non li considero più la mia famiglia ma non ho il diritto di amazzarli, anche se vorrei tanto farlo dopo aver scoperto che hanno uciso loro mia mamma. Come possono delle persone essere così crudeli e senza cuore? Come può una donna uccidere la sorella di spontanea volontà, per cosa poi? Soldi?

Sì, a tutti fa bene averne un po' ma non è una giustificazione uccidere qualcuno per del denaro.
La vita di una persona non dovrebbe essere misurata in denaro, che quello finisce. Ma non dovrebbe finire la persona che ami e che speri viva in eterno.

Senza accorgermene sto stritolando i gambi dei fiori e allento la presa. Quando arrivo davanti alla lapide di mia mamma la pulisco un po' e cambio il mazzo.
Mi siedo a gambe incrociate vicino a mia madre e chiudo gli occhi mentre le racconto come vanno le cose.

Dopo una buona mezz'ora mi alzo. Pulisco i jeans e faccio per andarmene ma mi scontro contro il petto di qualcuno. Mi strofino il naso per il dolore e faccio una smorfia strana, poi alzo lo sguardo e riconsco il viso che ho davanti, Sean, il mio fratellastro.

"Ciao" dico piano.

Fa solo un cenno con la testa e poi mi sorpassa.

"Aspetta!" Mi volto di scatto e lo afferro per il braccio. Guarda la mia mano come se fosse qualcosa di tossico.
"Che vuoi?" Dice spazientito.

Già, che voglio? Perchè l'ho fermato?
Sono proprio una stupida.
"Uhm...io...hai sete?"

"No" fa per andarsene ma stringo di più il suo braccio.

"Sean siamo partiti con il piede sbagliato. Permettimi di presentarmi come si deve." Lo supplico.

Mi guarda spazientito, fa passare lo sguardo su tutto il mio corpo e rotea gli occhi al cielo.
"Okay"

Gli sorrido e gli indico di andare ad un bar qui vicino.
Ci sediamo su un tavolo che affaccia alla strada, io ordino un frappè alla fragola mentre lui un semplice caffè.
"Sono Alissa Blade, ho diciotto anni e abbiamo lo stesso padre, piacere di conoscerti" gli faccio il sorriso più sincerco che ho e lui alza un sopracciglio. Aspetto una sua risposta che non arriva così lo incitoba presentarsi.

"Sean Whitelock, ventidue anni" la fa breve senza aggiungere altro e si beve un sorso di caffè.
Wow, non troppe parole ragazzo che stai esaurendo tutto il dizionario.
Mi voltona guardare con occhi vuoti la gente fuori e sbuffo.
"Che genere di persona è mio, cioe nostro padre?"

Fa un alzata di spalle mentre si stende con la schiena sulla sedia e poggia un braccio sul tavolino.
"Una persona alla mano."

Corrugo le sopracciglia con espressione confusa "Cioè?"

"Se vede che uno dei suoi uomini non sa fare il suo lavoro gli mostra come deve fare e lo mostra proprio all'uomo che non sa, sulla sua pelle."

Questa affermazione mi mette i brividi, che passano per tutta la schiena. Se quello che dice è vero non vorrei mai vedere mio padre incazzato.
"Non avere paura, conoscendolo a te non farebbe mai del male." Mi guarda dall'alto in basso come se fosse migliore di me e roteo gli occhi al cielo. Ma comunque non sono tranquilla lo stesso.

"Perchè eri al cimitero?" Finisco il frappè. Lui non mi guarda, osserva fuori, gli occhi puntati in un punto indefinito in modo malinconino. Chissà a cosa pensa...

"A volte siamo chi non vogliamo." Tira fuori i soldi e li mette sul tavolo. Si alza e si dirige fuori, lo seguo cercando delle spiegazioni.
"Aspetta, che vuoi dire?" Sbuffa e si tira fuori una sigaretta, la porta alle labbra e l'accende.

"Volevo dire ciò che ho detto. Ora devo andare, ciao." Tira fuori il fumo dalle labbra e mi guarda con occhi neutri.
"Ti accompagno io, vieni." Lo tiro per un braccio e mi segue a mala voglia.

"Dimmi la strada, non mi ricordo dove abiti." Annuisce poco convinto.

"Perchè cerchi in tutti i modi di fare amicizia con me?" Mi volto a guardarlo ogni tanto senza perdere di vista la strada. La sua espressione... triste in qualche modo mi fa sentire in colpa.

"Sembri qualcuno che ha bisogno di confidarsi. E poi, la mia famiglia è sempre stata composta da me e da mia madre. Ora che so di avere dei fratellastri li vorrei conoscere." Mi fermo davanti ad un semaforo rosso e tamburello le dita sul volante. Sean non sembra uno di quei ragazzi vivaci che incontri sempre per strada, anzi il suo carattere da menefreghista che se ne sbatte del mondo sembra uguale a quello di Dominik. Mi chiedo se non ci sia qualche specie di incantesimo che mi fa incontrare persone prive di sentimenti.

"Che ci facevi al cimitero?" Richiedo mentre riparto. Fa un alzata di spalle e mi indica di svoltare a destra. Dopo un po' capisco che stiamo girando in tondo. Freno bruscamente la macchina e il ragazzo al mio fianco sussulta.
"Che cazzo fai?!" Ringhia a denti stretti il moro.

"Tu che cazzo fai!?" Lo fulmini con lo sguardo.  "Pensi davvero che sia una stupida? Mi hai fatto girare in tondo per più di un quarto d'ora, porca troia! Se non volevi andare a casa bastava dirlo, che palle" sbuffo e mi stendo sul sedile, chiudo gli occhi e cerco di tornare calma. Questo quì mi fa incazzare più di Dominik.

"Me ne vado" sbuffa e fa per aprire la portiera ma la blocco prima che possa tirare la maniglia.
"Aprila"

"No"

"Aprila, ho detto" ordina e tira fuori una sigaretta.
Nego di nuovo con il capo.
"Se vuoi che ci muoviamo dimmi cosa ci facevi al cimitero."

Sbuffa e si vede non riesce più a trattenersi.
"Mio fratello" non smetto di guardaro e lo incinto a continuare "Sono andato a trovare mio fratello, è morto in guerra in Afghanistan" accende la sigarette e fa un tiro.

Abbasso i finestrini, metto in moto e lo porto a casa mia. Non gli faccio altre domande anche perchè se volesse parlarne può farlo.
"Ti porto da me, rimani per cena no?"

Fa spallucce, tiene il braccio fuori dal finestrino mentre continua a guardarr le persone che spariscono in un lampo.

Arriviamo a casa mia e trattengo il fiato. So che Dominik è incazzato ma io lo sono tanto quanto lui. Insomma prima o poi dovrà pur racconarmi qualcosa di lui. Voglio sapere la sua vita, voglio sapere del suo passato e intanto viviamo il presente insieme aspettando il futuro.

Buona sera, come state?💕
Io abbastanzs male, ho un mal di testa che mi sembra di avere un'orchestra di elefanti dentro il cervello :(

Anyway, Ally e Dom che litigano un avvenimento raro😂😂

Secondo voi Dom vuoterà mai il sacco  con Ally oppure no?

E che ne pensate di Sean?

Al prossimo capitolo, e chissà vedremo anche una discussione tra Dom e Sean😦

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