Capitolo 37

Sissi è da più di quindici minuti con il frappè a mezz'aria e con la bocca spalacanta. Alla fine ho deciso di dirle tutto, ogni singola cosa nei minimi dettagli. Eccetto sui momenti hot con Dominik, lì sono stata molto ma mooolto vaga.

"Sissi ti prego parla. Mi metti ansia."
La guardo preoccupata mentre i suoi occhi verdi fissano il vuoto.
Daniel le scuote una mano davanti gli occhi e poi la ritrae e addenta un pezzo di hamburger.
"Magari esiste qualche parola magica per farla tornare nel mondo dei vivi" mi sussurra lui all'orecchio. Lo fulmino con lo sguardo e lui alza le mani al cielo.

"Mi stai dicendo che ti sei innamorata di un mafioso?" Posa i suoi occhi su di me osservandomi con un sopracciglio alzato. Annuisco mentre prendo un sorso di Coca cola.

"Ma ora tu sei qui, a cercare tuo padre. E lui dove si trova?"

"È in Russia, almeno credo." Risponde Daniel al posto mio. Sissi ritorna in silenzio, spero solo non mi odi per non averle detto tutto subito.

"Ehm...Sissi, sei incazzata con me?" domando, ma tutto ciò che ottengo è i suoi occhi fissi sui miei, senza emozioni. Di punto in bianco, sbatte le mani sul tavolo e si alza.

"Se sono incazzata? Certo che no, ma avrei tanto voluto partecipare alle ricerche di tuo padre fin da subito. Che diavolo." Sbotta tutto d'un fiato. Si risiede, incrocia le braccia e fa il broncio.

"Scusami, è che pensavo mi avresti presa per pazza." La guardo dispiaciuta.

"Pazza? Ma se lo sei già di tuo. Ally, sei la mia migliore amica, mi farei buttare pure in tomba per te." Mi fa un sorriso e io mi alzo di scatto e vado ad abbracciarla. Le riempio il viso di baci mentre la gente intorno a noi ci guarda in modo strano.

"Okay, okay. Adesso basta. Che sappiamo di tuo padre?" Domanda mentre si alza sia lei che Daniel. Paghiamo e usciamo fuori.

"Solo che faccia abbia da una vecchia foto." Rispondo.

"E non si può fare un invecchiamento del suo volto, per vedere come sarebbe oggi?" Sussurra pensierosa mentre ci dirigiamo verso la macchina.

"Non ho il programma e ci vorrebbe molto tempo per trovarne uno." Afferma Daniel.

"Siamo al punto di partenza." Sbatto la fronte contro il cruscotto della macchina.

*****

"Ally ci dovrà pur essere qualche indizio tra queste lettere" afferma Sissi mentre legge una lettera.
Ho voluto che tornassimo a casa mia perchè voleva ispezionare tutto di persona.

Magari lei può trovare qualcosa che a noi è sfuggita.
"Ragazzi io vado un attimo in bagno"

Nemmeno mi ascoltano, sono troppo assorti a cercare qualche indizio. Chiudo la porta della camera alle mie spalle, mi dirigo di sotto e vado verso la cucina. Apro il frigo e prendo una bottiglietta d'acqua. Mi siedo su uno sgabello rialzato e tiro fuori il foglietto con il numero di Dominik.

Mi tremano le dita mentre digito tutti i numeri. Faccio partire la chiamata, ancora tutta tremante e con il cuore in gola. Inghiotto a vuoto e a ogni squillo il mio cuore batte sempre più forte, spero soltanto che risponda.

Sento uno strano suono e capisco che qualcuno ha risposto. E poi lo sento, sento il suo respiro, la sua voce rimbomba nelle mie orecchie e sembra che il cuore mi stia per scoppiare in gola. Sembra quasi che lui sia dietro di me, che non mi abbia mai lasciato.

"Pronto?" Ripete, apro la bocca per rispondergli ma la voce sembra essermi andata via. E ora che faccio?

Dominik

"No, no, no!" Urlo, mi alzo di scatto senza fiato, prendo il telefono e guardo l'ora: le 3 del mattino.
Fantastico, un altro incubo, sbuffo e mi massaggio la fronte.

Da quando dormo così male? Da quando ho bisogno di qualcuno per poter dormire tranquillo?
"Ah! Ally che cazzo mi hai fatto?"  Sussurro scuotendo la testa.

Mi alzo e vado in bagno, entro dentro la doccia apro l'acqua. Il getto freddo ricade sui miei capelli, le gocce passano dal viso per finire sul petto e scendere sempre più giù.

Poggio un avambraccio sul muro, abbasso lo testa, l'acqua inizia a scorrermi sul collo e andare verso la schiena. Chiudo gli occhi e la vedo. Vedo il volto di Ally, quegli occhi scuri che mi fanno impazzire. Quei capelli così lisci e morbidi, riesco ancora a sentire sulle mie mani la delicatezza della sua pelle, il calore del suo corpo. Riesco a sentire i suoi baci sul mio collo, il suo profumo. La sento tutta, come se fosse qui con me.

Alzo la testa e la inclino all'indietro, l'acqua ora scorre soltanto sul petto. Chiudo gli occhi e cerco di non pensare a nulla. La porta si apre di scatto ma io rimango impassibile.
Giro la testa e apro solo un occhio, Mike mi osserva con le braccia incrociate senza dire nulla.

"Che c'è?" Rompo il silenzio che si era creato.
"Nulla" scuote la testa.

"Ti piace ciò che vedi?" Domando in modo sarcastico.
Mike scoppia a ridere e si avvicina a me, chiudo il getto dell'acqua e mi giro del tutto verso di lui. Mi porge un asciugamano e me lo lego alla vita.

"Che ci fai qui Mike?" Intanto vado in camera e cerco un paio di pantaloni di una tuta e una t-shirt bianca.

"Ho una buona e una brutta notizia" risponde lui.

"Dimmi la buona" metto i boxer e poi indosso i pantaloni.

"I ragazzi hanno trovo Evan" si siede sul letto.

"La cattiva?" Mi giro verso di lui che mi guarda con un sopraciglio alzato.
"Che non sono riusciti a prenderlo. E gira voce che stia cercando di mettere tutti contro di te." E mi guarda di sfuggita.

"Continua" mi siedo sul letto vicino a lui e lo osservo.
"Vuole ciò che hai Dom. Ti sta facendo passare per il cattivo della situazione. Si dice che tu abbia minacciato di morte la famiglia di Markov se non ti fossero stati ceduti alcuni traffici di droga."

"E poi?" Mi guarda un po' preoccupato. "Cazzo, Mike sputa il rospo"

"Julian Markov è sparito. I suoi uomini lo stanno cercando ma nessuno sa dove sia. Amico mio, sarai pur uno dei boss più temuti di tutta la Russia, ma se gli altri dovessero allearsi saresti spacciato." Finisce, prende un grande respiro e si sdraia sul letto.

"Sono Dominik Petronovic-" inizio ma Mike mi interrompe "Ecco che inizia a vantarsi di se stesso" rotea gli occhi al cielo e io aggrotto le sopracciglia, gli tiro un pugno sullo stomaco e lui geme per il dolore.

"Dicevo, che nessuno può battermi e lo sai benissimo. E ora via dal mio letto" mi sdraio di fianco a lui e con tutta la forza che ho lo butto a terra.

Lo sento lamentarsi dal dolore, poi si alza e mi fulmina con lo sguardo. Mi fa il dito medio ed esce dalla stanza. Finalmente posso ritornare a dormire. Mi giro su un fianco e rimango ad osservare la parte vuota del letto.

Era bello stare ad ammirare il suo dolce visino mentre dormiva. Ogni tanto arriciava il naso ed era così carina. Ciò che provo per Alissa è qualcosa di diverso, con le altre c'era sempre lo stesso sentimento. Così monotono e così noioso. Era tutto uguale: qualche festa, baci, sesso e fine del divertimento. Nessuna mi sfidava mai, nessuna faceva scontrare i suoi occhi con i miei, nessuna cercava di mantere lo sguardo in segno di sfida. Tutte obbidivano, come dei cani, tutte uguali, more o bionde, tacchi alti e vestiti corti, stesse espressioni, stessi sorrisi finti solo per venire nel mio letto o per i miei soldi.

Poi è arrivata lei, così piccola e ingenua. Così fresca e piena d'energia, così dolce ma corraggiosa allo stesso tempo. È arrivata proprio quando stavo crollando, come il sole dopo una brutta tempesta. E da lì ho capito, ho capito che tutto ciò che ho fatto o creato fino ad ora, è stato tutto uno sbaglio.

Il mio primo obbiettivo sarà quello di sistemare il mio passato e ciò che è successo in esso, poi mi dedicherò solo al presente, solo ad Ally. Da domani manderò qualcuno a New York a tenere d'occhio Alissa.
Per quanto mi sforzi a stare calmo e a trattenermi nell'andare lì e riprendermela, non ci riesco. Ogni giorno lotto contro me stesso per poter stare lucido e portare a termine quello che ho iniziato.

Stringo in un pungo il lenzuolo, sulla parte vuota del letto, allento la stretta e mi addormento di nuovo.

Mi sveglio con uno strano peso sopra di me, apro gli occhi lentamente e vedo una chioma marrone sul mio petto. Apro del tutto le palpebre e lei alza la testa, mi fa un dolce sorriso e poi mi bacia.

"Buongiorno" sussurra a pochi millimetri dalle mie labbra. Le ispeziono il viso, le metto una mano sulla guancia e ricambio il bacio.
Ci baciamo intesamente e dopo un po' la porto sotto di me. Inizio a lasciarle qualche bacio sul collo e la sento ridere divertita. Mi blocca e la guardo interrogativo.

"Che c'è?" Domando, lei non risponde. Si morde il labbro e capovolge di nuovo le posizioni. È sopra di me si abbassa per baciarmi la mascella, chiudo gli occhi beandomi delle sue labbra sulla mia pelle. Ad un certo punto non sento più nulla, apro gli occhi e d Ally non è più qui.
Mi metto seduto e mi metto le mani in faccia, sto davvero impazzendo.

Vado a lavarmi la faccia e poi indosso un completo elegante. Prendo la pistola e la metto dietro la schiena, mi sistemo l'orologio al polso sinistro, poi scendo e fuori c'è già una macchina ad aspettarmi. Mike è già dentro e lo raggiungo.

Il viaggio fino in aereoporto è stato silenzioso, nessuno dei due ha voluto parlare di Ally o di qualsiasi altra cosa. Ci dirigiamo verso il Jet privato e noto alcune occhiate di Mike. Una volta aver preso posizione nei sedili il mio amico comtinua ad osservarmi.

"Mike, porca troia, cosa c'è?" Sbuffo

"Vuoi davvero farlo? Insomma, ne sei sicuro? Sai cosa significherà tutto questo?" Il suo volto è preoccupato ma faccio spallucce.

"Sì, se c'è una possibilità che Evan sia ancora a Hong Kong, allora dobbiamo andare lì. E poi Liang mi deve ancora un favore." Apro il minibar, mentre il jet è già in volo, prendo una bottiglia di brandy, due bicchieri e ne verso un po' per me e per Mike. Gli porgo il bicchiere e facciamo un brindisi, mi guarda sciettico e lo ricambio con un occhiolino.

Per il resto del viaggio non faccio altro che guardare fuori fino ad addormentarmi.

Quando mi sveglio siamo già atterrati nell'aereoporto di Hong Kong. Mike e io saliamo nel Suv e ci facciamo portare dentro la città. Arriviamo davanti a un enorme grattacielo.

"Dom aspetta. Sicuro di volerlo fare?" Mike mi trattiente per il braccio.

"È la mia vita, so quello che faccio." Avanzo verso l'ascensore, entriamo dentro e premo il bottone per salire all'ultimo piano.

"Già, ma dovresti sapere meglio di me quanto siano bastardi quelli del Fiore di Loto. Un nome così grazioso per un'organizzazione mafiosa così spietata. Mi viene da pensare che sia stata la figlia di Liang  a scegliereil nome." Afferma pensieroso. Mi scappa un leggero sorriso a questa sua ultima affermazione ma poi ritorno subito serio, appena le porte dell'ascensore si apre.
Ci sono alcuni degli uomini di Liang ad aspettarci. Ci fanno aprire braccia e gambe per controllare se abbiamo armi. Ci vengono tolte tutte le pistole e i coltelli.

Seguiamo gli uomini e ci portano nell'ufficio del boss. Ci fanno accomodare in due poltrone, Mike cerca di sistemarsi per essere comodo. Roteo gli occhi al cielo, Mike è sempre stato così, un pagliaccio diciamo. Ha sempre fatto battute idiote in momenti davvero seri. Se le persone lo conoscessero come lo conosci io capirebbe subito che quel sorriso divertito che indossa è solo una maschera.

"Signor Petronivic e Signor Harris è un vero piacere rivedervi." Afferma il cinese con un po' di accento. È un uomo vecchio, sui cinquant'anni. Il suo viso è pieno di rughe ma nonostante questo, il suo sguardo riesce sempre a intimorire.

"Vogliamo parlare di affari?" Domando, l'uomo davanti alla scrivania annuisce sorridendo, apre le mani e le porge in avanti, come per dire di continuare.

"Signor Liang, lei mi deve ancora un favore ricorda?" A queste parole il suo viso si incupisce. "So in che rapporti è con Evan Wagner."

"Che cosa vuoi di preciso Dominik?"

"Che Evan sparisca dalla faccia della terra. E in più ha rapito un mio caro amico: Julian Markov" appena finisco di parlare Liang si sistema meglio sulla sedia e ci guarda serio.

"Bene. Mettiamola così, io faccio qualcosa  per voi e voi fate qualcosa per me." Intanto tira fuori in sigaro e se lo accende e lo porta alla bocca.

"Che tipo di cosa?" Domanda Mike dopo essere stato in silenzio fino ad ora.

"Siete ancora operativi come killer?" Un ghigno malefico appare sul viso del cinese.
Io e Mike  ci lanciamo un occhiata e poi annuiamo entrambi.

"Voglio questo uomo morto." Tira fuori una foto da un fascicolo, mi allungo giusto un po' per prenderla e appena la vedo mi scappa un sorriso sarcastico. Mi volto verso Mike e gli porgo la foto, rimango a fissarlo per vedere la sua espressione. Non dice nulla ma alza solo un soppraciglio.

*****

Dopo esserci accordati con Liang, finalmente siamo usciti da quel edificio opprimente. Insipiro a pieni polmoni l'aria e poi la butto fuori di getto.

"Vado a prendere l'auto" Mike mi saluta mentre si dirige verso il garage sotteraneo.

Ad un tratto il telefono mi squilla, lo tiro fuori dalla tasca e lo guardo corrugando le sopraciglia. Un numero sconosciuto mi sta chiamando, apro la chiama e rispondo.

"Pronto?" Dall'altro capo non sento nulla, nemmeno un respiro.
"Pronto?" Riprovo di nuovo, poi sento solo un respiro o qualcosa di simile.

"E-ehm...Dominik?" A sentire questa voce mi si blocca il respiro. Ne rimango scioccato, inghiotto a vuoto e rispondo:" Ally? Sei tu?"

"Mh, si sono io."

"Wow." Non so proprio cosa dirle, sono senza parole.

"C-come stai?" La sento esitare per un attimo.

"Tu, piuttosto, come stai? Quel giorno pensavo di averti persa." Sento come un respiro, ma immagino  stia sorridendo.

"Sto bene. Ho recuperto e sto guarendo. Dom?"

"Dimmi"

"Mi sei mancato tanto, cioè sono felice di sentire la tua voce. Spero anche di poterti rivedere presto." Mi si forma un sorriso a sentire queste parole.

"Ci vedremo presto, te lo prometto. Ma ora ho bisogno che tu stia lì, al sicuro."

"Che vorresti dire?" Dalla sua voce sento che si sta agitando.

"Hei, tranquilla. Voglio dire che prima devo risolvere alcune faccende e poi ritornerò da te."

"Va bene" sento il suo respiro, nessuno dei due dice nulla. Rimaniamo a sentire i nostri respiri per due buoni minuti e poi le decide di parlare.

"Dominik?"

"Che c'è  piccola?"

"Ti amo" a queste parole mi si forma un altro sorriso.
"Anche io ragazzina, anche io."









Ciao a tutte❤ chiedo umilmente scusa per aver aggiornato dopo secoli e secoli  T•T.

Mi dispiace tantissimo :c

Ma ora sono tornataaa, yeee :D

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto😄

Comunque vi volevo dire che ho scritto una nuova storia e si chiama "Scusa se ti amo"

Se volete passate a leggerla mi farebbe piacere. Grazia ancora se lo farete 🙈😘

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top