Capitolo 29

Fulmino Dom con lo sguardo, non avrebbe dovuto essere così diretto con lei. Magari le è successo qualcosa di brutto e allora non ne parla facilmente.

Madison ci guarda con gli occhi lucidi, pronta a piangere "Io...ecco...non lo so, cioè non mi ricordo. Lo giuro, l'unica cosa che mi ricordo è che sono stata drogata e...poi mi sono svegliata in un vicolo qui a New York" risponde con la voce tremante.

"Perchè sono stata rapita?!Perchè è successo a me? Cosa ho fatto di male?" urla tra le lacrime. Mi siedo accanto a lei e la abbraccio. E' nella mia stessa situazione di qualche mese fa. Insomma, che avevo fatto di male per finire rapita e venduta?

La stringo forte a me mentre Dominik sbuffa, lo trucido con lo sguardo. Come può essere così insesibile?
Dominik si alza, lo seguo con lo sguardo finchè nonesce di casa sbattendo la porta.

"Va tutto bene. Su prepariamo il pranzo, che dici?" La rassicuro.

Alza la testa che nel frattempo aveva appoggiato sulla mia spalla.
"Si. Grazie ancora Ally" si asciuga le lacrime con le maniche della felpa.

Mi alzo e mi dirigo in cucina pronta a preparare qualcosa.
Mi metto a frugare un po' ovunque "Che vuoi cucinare?" Madison si avvicina verso di me "Vuoi una mano?" Domanda ancora un po' scossa.

"Certo, mi farebbe piacere." Le sorrido "Hai mai cucinato il risotto?"

"E-ecco, io non sono mai stata brava in cucina ma cercherò di rendermi utile" Sorrido, le dico che non importa e le spiego passo per passo cosa deve fare.

Mettiamo su del brodo a scaldare e intanto parliamo.
"A quanto pare tu hai avuto fortuna" esordisce.

"Che vuoi dire?" Corrugio le sopraciglua girandomi verso di lei.

"Nel senso, hai avuto fortuna ad incontrare un uomo che non ti abbia fatto del male" risponde fissando con sguardo vuoto la pentola con l'acqua.
Possibile che sia stata maltrattata?

"Madison che cosa ti è realmente successo?" Domando incuriosita ma preoccupata al tempo stesso.

Abbassa la testa e si guarda le mani. Le intreccia,  gioca con le unghie ma non parla. Prende un grande respiro alzando la testa verso l'alto, probabilmente per evitare che le lacrime escano.

"Che vuoi che sia successo? Sono stata portata in uno di quegli edifici del sesso, o come si chiamano...poi mi hanno fatta vestire come una puttana e fatta entrare in una stanza e...-" si blocca. Guarda dietro di me come se stesse rivivendo quei momenti.

"E...?" La incito a continuare. Lo so cosa sta per dire, e infatti vorrei che lo dicesse, che si confidasse con me. Perchè so per certo che dirlo la farebbe stare meglio, anche se deve ricordarlo.

"E sono stata stuprata e...loro, loro, tutti loro hanno abusato di me. Ridendo e scherzando, dicendomi sempre che era l'ultima volta; ma l'ultima volta non è mai arrivata. Mi hanno persino drogata, ero talmente sballata che nom capivo più se stavo vivendo oppure ero morta...io..."

Scoppia a piangere di nuovo e questa volta la stringo forte e la rassicuro. Orma nessuno le può più fare del male, ora che è qui con me e Dom e al sicuro.

Dovrò parlare con Dominik di Madison, è chiaro che lei non può stare qui. Ci penso da quando l'abbiamo fatta salire in macchina, ovvero portarla in ospedale, così le possono medicare le ferite e disontossicare perchè si vede che non è in ottime condizioni.

Ora ne parlo con lei. Poi se Dominik la smettesse di fare il bambino diffidente ne parlerò pure con lui.

"Madison, ora è tutto finito, dico davvero. Senti, pensavo che dopo oggi potremmo portarti in ospedale."

"Ospedale?" Domanda sedendosi su una sedia.

Annusico "Si, farti curare e...tornare dalla tua famiglia."

"No! Cioè non oggi, ti prego. Domani. Io non...non riesco ancora a metabolizzare quello che è successo. È umiliante per me"

"Ma che dici? Non è umiliante, sei forte e le dic per esperienza. Se avessero fatto a me quello che ti hanno fatto non so se sarei riuscita a rimanere tutta intera come te."

Lo penso veramente, lei è forte ma probabilmente se fossi stata io nella sua situazione avrei tirato calci nelle palle a tutti. Me lo ha insegnato mia madre, diceva sempre che era meglio prevenire che curare, così se mai ci fosse stato qualcuno che si avvicinava a me sapevo come difendermi.

"Alissa, grazie ancora per tutto quanto"

Scaccio con la mano i suoi complenti e lei ride. Finalmente ha sorriso, ed è davvero bella.

Pranziamo e passiamo il resto della giornata a parlare delle nostre vite prima che venissimo rapite.
Madison mi ha detto che a scuola viene considerata una delle più belle della scuola, anche se per lei non è vero. Lei è diversa dalle altre come lei, cioè, se fosse stata nella mia scuola una bella ragazza come lei non avrebbe mai osato parlare con una dei bassi fondi come me (almeno così mi chiamavo quello che vengono considerati popolari nella mia scuola).

La porta dell'appartamento viene aperta di scatto e noi sussultiamo dallo spavento. Guardo Dominik che mi osserva con la mascella contratta, che è successo? E perchè ha il labbro spaccato.

Istintivamente mi alzo di scatto e vado a inumidire un fazzolletto, ritorno da lui e mi alzo leggermente con le punte dei piedi, gli tampono delicatamente il labbro. Mi osserva senza proferire parola, intanto Madison è rimasta stupita.

"Che è successo?" Domando col cuore in gola. Sarà l'amore a farmi preoccupare così tanto per lui?

Mi prende il polso con forza e mi trascina in camera da letto. Chiude la porta sbattendola e mi butta sul letto.

"Ehi! Che fai?" Mi lamento, si avvicina a due millimetri dal mio volto.

"Quella ragazza, ti fidi di lei?"

"Rispondi"

Annuisco.

"Bene. Ho chiesto a Mike di fare delle ricerce su di lei mentre mi occupavo di un lavoretto." Intanto si siede affianco a me.

"E serviva essere così arrogante con me?" Rimane in silenzio non capendo.
"Cazzo, Dom! Sei stato troppo rude e mi sono spaventata." Gli mollo un pugno sul braccio.

"Vieni sul balcone. Dobbiamo parlare" rimango a bocca aperta e lo seguo fuori.

C'è un vento davvero freddo e gelido.
"Di che dobbiamo parlare e poi perchè sul balcone? Si congela." Mi lamento cercando di nascondermi dentro alla felpa.

"Di Madison. Se fossimo rimasti in camera avrebbe potuto origliare-" roteo gli occhi al cielo "- comunque Mike mi ha detto che lei era stata portata in una casa del sesso. Sicuramente te lo avrà detto, e questa è solo la prima parte della storia. La seconda parte è che un giorno venne notata da un uomo, quest'ultimo l'ha comprata usandola come piacere personale..."

"Dominik che stai cercando di dirmi?"

"La smetti di interrompermi? Mi fai innervosire di brutto quando lo fai." Lo fulmino e lui fa lo stesso " Che quell'uomo si chiama Evan. Evan Wagner, il cugino di Chloe. Conoscendo quella donna avrà escogitato qualcosa contro di noi."

Lo fisso senta proferire parola mentre ogni due secondi sento il vento gelido entrarmi dalla felpa. "Ora possiamo entrare?" Domando letteralmente gelata. Mi avvino ad entrare in stanza " Ally, fa come credi. Se vuoi fidati pure di lei, ma secondo me Chloe e Evan le avranno detto di fare qualcosa. Quindi, ti chiedo solo di fare attenzione, va bene" entro in stanza e mi giro verso di lui e sbuffo.

"Huh, per quanto odi ammetterlo credo tu abbia ragione. E si, tranquillo starò attenta ma ora vieni che si gela cristo santo."









Ciaoooo a tutte, scuse se non ho pubblicato ieri sera ma giuro che ero stanca morta😵









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