*12*
[Error]
Ci fu un attimo di silenzio, ma sfortunatamente non durò neanche due secondi. Reaper incominciò a ridermi in faccia rumorosamente, forse troppo. Più ci pensava più rideva. E io ero lì davanti a lui più imbarazzato che mai.
Sinceramente non avevo mai visto Reaper ridere così tanto. Credo neanche il fratello perché si fiondò nella stanza urlando: "REAPER! Come stai?! Cosa ti sta facendo questo mostro?"
E con "mostro" non credo intendesse la persona, ma lo intendesse come dispregiativo. Quindi oltre ad essere un mostro nel vero senso della parola ora lo ero anche caratterialmente.
Reaper sempre ridendo cacciò il fratello dalla stanza che era molto preoccupato. E mi venne un dubbio: "Veramente Reaper non ride mai? Ma d'altronde è della morte che stiamo parlando."
Reaper si ricompose, come se non fosse successo niente, e mi squadrò da capo a piedi, per poi ritornare nei miei occhi.
-Certo che sei proprio divertente. All'inizio mi hai fatto prendere un colpo, ma poi ho realizzato che tu non puoi esserti innamorato di Ink.-
Reaper pensava, anzi ne era convinto, fosse uno scherzo, ma non era così. Lo ero veramente. Ora lo ammettevo pure a me stesso, così rimasi zitto e così facendo capì che non era uno scherzo.
-Oddio. Non dirai sul serio spero.-
Lo guardai senza rispondere. Il mio sguardo serio, impassibile ma soprattutto imbarazzato diceva tutto.
-Cazzo Error, ora come fai con gli altri? Come pensi di dirglielo?-
-Ovvio che non lo faccio! Loro non devono saperlo.-
-Ti ricordi il motivo per cui sei entrato a far parte della loro squadra, vero?-
-Chi sei mia madre? Certo che me lo ricordo, non sono mica stupido!-
Mi guardò storto alzando un sopracciglio come se mi volesse dire "sicuro?". In effetti non ero sicuro affatto, ero solo uno stupido coglione, uno stupido errore che voleva sistemare delle stupide anomalie che venivano create da uno stupido Ink del quale mi ero stupidamente innamorato. Quindi si, ero stupido.
-Ora che hai intenzione di fare?-
-Continuo con il piano, ovviamente.-
-E per Ink? Lo sai che se il pieno avrà successo tu dovrai...-
Lo bloccai prima che potesse dirlo. Non ero ancora pronto per il dopo. Avrei vissuto giorno per giorno così da non pensare al futuro. Già, il futuro. Ero convinto che sarebbe andato tutto come speravo, come avevamo programmato, ma se già c'è stato questo piccolo inconveniente come avrei superato tutti gli altri? Fregandomene altamente? Quanti altri ostacoli dovrei incontrare prima di raggiungere la meta che mi ero programmato di raggiungere?
-Reaper...-
"Ho bisogno di aiuto."
-Ti sei cacciato in grossi guai. Se ti dovessero scoprire farebbero non solo fuori Ink, ma anche te per tradimento.-
-Reaper...-
"Lo so non me lo dire."
-Secondo me dovresti lasciar perdere Ink. D'altronde lo hai odiato tutto questo tempo.-
-Reaper...-
"Non so come fare."
-Che vuoi?- rispose alterato -Sai pronunciare solo il mio nome? Lo so che è bello. Io ti ho detto cosa devi fare secondo il mio parere. Eri venuto per questo no? E ora vai che sento mio fratello sclerare.-
Mi alzai dal letto senza dire una parola.
-Ah, e grazie per mantenere la calma con Papyrus.- mi disse Reaper.
Così senza salutarlo me ne andai. Di solito esco dalla finestra e poi uscito da casa di Reaper mi teletrasporto nella mia. Faccio tutto questo perché a lui da fastidio se gli scompaio davanti. E fuori dalla camera di solito c'è Papyrus appostato che ascolta le nostre conversazioni. Mi ricordo le prime volte aprendo la porta della camera ho colpito in pieno Papyrus. Così decisi di non uscire più dalla porta.
Tornato a casa vidi Ink sul divano a guardare un documentario d'arte.
"Davvero guarda sta roba?"
La chiacchierata con Reaper non era servita a un cavolo. Avevo in testa gli stessi pensieri di prima, se non peggio.
"Lo sai che se il piano avrà successo tu dovrai..."
Le parole di Reaper mi tornarono in mente e cercai in tutti modi di scacciarle. Ma sembrava l'impresa più difficile del mondo.
Se qualche giorno fa mi avreste chiesto di uccidere Ink, probabilmente non avrei esitato due secondi. Ora però è tutto dannatamente diverso. Non riuscivo a restare nella stessa stanza del creatore.
Quindi aprii un portale e mi misi a girare per l'anti-void senza una meta precisa (che poi parlare di "meta" nell'anti-void non ha senso essendo interamente bianco). Dopo aver camminato per circa un'ora notai una figura in lontananza. Anche se era lontano potevo benissimo capire che stava sclerando e sbraitando forse contro qualcosa, o forse qualcuno.
Avvicinandomi riuscì a capire alcune parole:
-Porco Ink! Come ha osato mandarmi nell'anti-void? Giuro che se lo prendo gli spacco la testa! Almeno avremo qualcosa in comune...-
Horror era lì da due giorni ormai e si vedeva chiaramente, era impazzito completamente. Probabilmente quella frase l'avrà ripetuta un paio di volte se non di più. Agitava in malo modo la sua ascia. Molto probabilmente si immaginava Ink, che durante il combattimento a Snowdin lo aveva spedito qui. Come faccio a saperlo? Beh, semplice! Stavo stalkerando Ink. Dovevo sapere il punto preciso per poterlo prelevarlo.
Tornando allo psicopatico qua davanti: si accorse di me... e cercò di colpirmi.
-Brutto pezzo di merda, ti sei fatto vivo! Vieni qui che ho fame.-
All'inizio non capivo se ce l'avesse con me o con qualcun'altro.
-Levati dai piedi Error! Stai tra me e la mia preda.-
-Horror che stai dicendo? Ci siamo solo io e te.-
Incominciò a sbavare. Che schifo.
-IIIINKKKK.-
-Hey amico credo tu abbia un po' di allucinazioni. Ci sono solo io.-
Non credo gli arrivò il messaggio perché continuò a scagliarmi la sua ascia, senza però colpirmi, urlando a squarcia gola il nome del pittore.
Quando non ce la feci più lo intrappolai con i fili, aprii un portale con direzione Horrortale e ce lo scaraventai dentro.
Sospirai. Ora ero di nuovo da solo nell'anti-void. Finalmente un po' di silenzio. AHAHAHAHAH. Davvero ci speravo? Qualcuno mi prese la felpa da dietro. Stava piangendo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top