ℓα яєαℓтà è υη'αℓтяα

Wooyoung andò a sedersi di nuovo su quella panchina su cui si era precedentemente seduto per leggere e analizzare le informazioni del primo caso e iniziò a leggere quelle del secondo caso.

"Dottore" qualcuno richiamò la sua attenzione e lui alzò la testa.
"Sì?" disse semplicemente mentre si alzava per rispetto.
"Lei e il dottor Choi, da quanto scritto nelle regole di questa collaborazione, dovete passare la notte nello stesso appartamento" pronunciò il dottore e Wooyoung subito spalancò gli occhi.
"Passare la notte insieme?" aveva capito male e solo il pensiero lo faceva vomitare.
"Sono quasi le due del mattino ora perciò dovreste ritornare a casa e riposare ma le regole dicono che uno deve ospitare l'altro. In questo caso Choi deve ospitare lei" disse per chiarire bene la situazione mentre inclinava la testa.
Il medico lì capì cosa intendeva e guardò anche lui l'orologio per assicurarsi dell'ora : erano veramente le due del mattino. Il tempo era passato velocemente.

Choi San uscì dal suo ufficio con l'intento di ritornare a casa ma il dottore lo fermò.
"Dottor Choi mi scusi" esso richiamò l'attenzione anche di lui.
"Sì?" rispose San come Wooyoung.
"Si ricorda che deve ospitare il dottor Jung a casa sua?" chiese e San sorrise leggermente.
"Certamente, lo stavo appunto andando a cercare per andare insieme" disse mentre si avvicinava al ragazzo.
"Perfetto, ci vediamo domani allora per il secondo caso" continuò il più vecchio dei tre e se ne andò.
San non rivolse nemmeno uno sguardo a Wooyoung, anzi, andò a cambiarsi e stessa cosa fece l'altro e poi camminarono verso l'uscita e il più piccolo si vide costretto a seguirlo.
Uscirono dall'ospedale e andarono verso la macchina del più grande ma esso era relativamente irritato da tutto ciò.
Salirono sul veicolo e San partì. Ovviamente Wooyoung non si mise davanti ma nel sedile posteriore e siccome la notte precedente non aveva dormito tanto per la troppa euforia e felicità, chiuse leggermente gli occhi per riposarsi ma finì per addormentarsi.

Quando i due arrivarono a destinazione, San parcheggiò, spense la macchina ed uscì da essa. Vedendo Wooyoung non uscire, batté la mano sulla portiera senza ottenere risultati. La aprì e vedendo il medico steso sui sedili addormentato, sbuffò ed iniziò a scuoterlo leggermente, era pure stufo di quella situazione ma era un umano e capiva bene.
Wooyoung però non si svegliò, anzi mugolò e ritornò a dormire.
"Va bene se vuoi rimanere qui in macchina affari tuoi" disse e chiuse la portiera per poi chiudere l'auto e voltarsi per entrare in casa.
Quando andò davanti alla porta dell'abitazione, si fermò. Non poteva lasciarlo lì così pensò, perciò si rigirò e ritornò alla sua macchina per poi riaprirla e prendere il medico disteso facendo avvolgere il suo braccio sulle sue spalle e mettendo una mano sulla vita.
"Cosa mi tocca fare cazzo" si lasciò sfuggire quella parola senza accorgersene ma alla fine era fuori dal campo di lavoro perciò non sarebbe stato un problema.
Cercò di arrivare fino alla porta e poi lo alzò leggermente per superare il gradino dell'ingresso.
Si fermò appena ci riuscì e sospirò. Guardò l'ascensore ma vide che era guasto e maledisse chi non lo aveva ancora riparato siccome era fermo da ben una settimana.
La sua casa era al terzo piano perciò gli toccava fare tutte le scale da solo e sicuramente nessuno lo avrebbe aiutato data l'ora ormai tarda.
"Prima inizio, prima finisco" si disse e iniziò con la prima rampa di scale. All'inizio non trovò tanta difficoltà ma col passare dei gradini iniziò a sentirsi affaticato e senza forze tanto che, quando finì di salire il primo piano si dovette fermare e appoggiare al muro per riprendere fiato. Era stanco soprattutto perché non dormiva nemmeno bene.
Dopo qualche minuto si staccò dalla parete e riprese Wooyoung che precedentemente aveva posato per terra.
Ripartì con le scale e questa volta la fatica si fece sentire di più infatti quando aveva finito di salire una rampa su due per arrivare al secondo piano, sentì di perdere l'equilibrio e cadde per terra.
Si sarebbero entrambi fatti male se non fosse per il fatto che San si girò velocemente e si schiantò con la schiena sul pavimento e il medico sopra di lui.
La cosa che però fece letteralmente perdere il controllo a Choi non fu il dolore causato dalla caduta, ma le labbra di Wooyoung sopra le sue.
Lo spinse velocemente da sopra di lui e si allontanò mettendo le mani sulle labbra mentre spalancava gli occhi.
Jung in quel momento si svegliò sentendo dolore alla schiena e quando aprì gli occhi si vide in un posto diverso da dov'era prima. Guardò accanto a lui e vide San arrabbiato ma allo stesso tempo spaventato.
"Dove siamo? Scusami se mi sono addormentato, non dormo da tre giorni. Come mai quella faccia?" chiese il medico all'oscuro di tutto e San si sentì un peso in meno addosso siccome non sapeva del bacio.
"Niente" rispose rapidamente e si alzò.
Non si sentiva in vena di urlare soprattutto perché tutti dormivano ed era meglio non far capire quello che era successo.
"Seguimi" gli disse alla fine semplicemente e salì le scale fino ad arrivare al terzo piano seguito da Wooyoung mezzo addormentato.
Choi sbloccò la serratura della porta e l'aprì entrando poi dentro.
I due si tolsero subito le scarpe ed entrarono nel salotto ma subito San chiarì un punto importante.
"Dormi sul divano, è comodo e non osare disturbarmi hai capito? Non toccare niente" disse ed entrò in camera sua sbattendo poi la porta dietro di sé.
L'altro medico invece sarebbe rimasto coi vestiti fino alla mattina seguente, siccome non sapeva che sarebbe dovuto andare a casa di con chi collaborava. Pensava che sarebbe rimasto in ospedale fino ad aver risolto il secondo caso e poi sarebbe ritornato a casa sua, ma evidentemente la cosa non doveva andare così.
Si sedette sul divano e si distese poi per guardare il soffitto e continuare a dormire siccome, come aveva detto San, era comodo ma aveva una pecca : era troppo piccolo.

San invece si appoggiò alla porta con la schiena mentre toccava le sue labbra e ripensava a quel momento ma la cosa peggiore era che quando ci pensava, una sensazione di calore piacevole invadeva il suo basso ventre.
Si mise le mani tra i capelli e decise di andare a dormire senza continuare a pensarci troppo perché alla fine, Jung se ne sarebbe andato il giorno dopo ma quando il ragazzo si distese sul letto, non riuscì a dormire perché quell'immagine continuava a piantarsi davanti alla sua faccia e nei suoi pensieri.
Era il suo prima bacio siccome non gli interessava l'amore e nemmeno fidanzarsi, ma ora il pensiero di andare a picchiare quel medico da "quattro soldi" solo per sfogarsi continuava a passargli per la mente.
Inutile dire che quella notte, mentre Wooyoung dormiva beatamente, San non riusciva a chiudere occhio.

La mattina seguente San si alzò e andò a lavarsi la faccia per cercare di rimanere sveglio mentre Wooyoung stava ancora dormendo.
Quando andò a svegliarlo per ritornare in ospedale, iniziò a scuoterlo con noncuranza ma subito si allontanò, si era dimenticato del bacio.
Era un medico perciò sapeva benissimo cos'era quella sensazione ma non l'avrebbe accettato mai perciò iniziò muovere Jung con la gamba e finalmente si svegliò.
"Avanti dobbiamo andare in ospedale" disse e poi si girò dando la schiena a quello ancora disteso.
"Ancora un po'" pronunciò con una voce roca Wooyoung.
"Dobbiamo risolvere il secondo caso, anzi, devo risolvere il secondo caso, cosicché da mandarti via da qui. Non è il tuo posto questo".
Era mattina perciò era tutto un po' confusionario ma San andò vicino a lui e gli disse altre parole scontrose.
"Non provare a rovinarmi davanti a qualcuno o questo sarà il tuo ultimo giorno da dottore" gli disse e poi aprì la porta.
"Esci" continuò semplicemente e Wooyoung, dopo aver sentito un paio di fitte al cuore, fece come gli aveva detto il più grande.

Choi chiuse la porta e i due scesero le scale fino ad arrivare alla macchina e salire per poi partire, il tutto in completo silenzio.
Arrivarono in ospedale e ripresero i fogli che spiegavano il secondo caso : ovviamente San era nel suo ufficio e Wooyoung fuori seduto su quella solita sedia blu.

I fogli presentavano la vita di un uomo e alcune foto di quando era stato ritrovato morto dalla presunta moglie con la descrizione anche della sua vita.

Wooyoung dopo aver finito andò nella sala settoria che, ormai sapeva dov'era situata ed entrò dentro trovando il corpo del secondo morto mentre quello della bambina non c'era più.

Avanti, solo questo caso e poi tornerà tutto come prima continuava a ripetersi nella mente il medico mentre rimuoveva la coperta dal corpo dell'uomo.
Osservò ogni minimo dettaglio del corpo per vedere se ci fosse la presenza di una qualche lesione ma alla fine, nemmeno lui presentava ferite o altro quindi procedette con la radiografia scheletrica.
Lasciò tutto com'è e si sedette sulla sedia per controllare le lastre. In quel momento il medico Choi entrò dentro la camera e vedendo le radiografie in mano a Wooyoung, decise di farle anche lui.
Aveva pensato che anche in questo caso non ci fossero delle lesioni sul corpo della vittima perciò decise di fare velocemente per andarsene e risolvere il tutto.
Fece anche lui le lastre e poi andò verso la porta ma in quel momento un dottore entrò e Wooyoung si alzò e si inchinò mentre San abbassò solo la testa.
"Salve dottori, sono stato mandato qui per vedere come procedete col lavoro insieme" disse l'uomo sorridendo mentre i due medici non volevano crederci.
Wooyoung in due secondi si ritrovò San accanto a lui con le lastre mentre indicava un punto a caso sulla superficie di quello che avevano in mano entrambi.
"Stavo appunto per far notare al mio collega l'ostruzione di questa arteria. Abbiamo già un rapporto saldo" disse San facendo uscire le sue fossette siccome stava sorridendo.
Wooyoung lo guardò, inizialmente per la cavolata che stava dicendo e poi perché aveva visto quella piccola indentazione della pelle sulla guancia e non riusciva a far a meno di smettere di guardarla.
"Dottor Jung? Come si trova lei con il dottor Choi?" ad interrompere i suoi sogni fu il dottore più vecchio dei tre mentre chiedeva quella domanda con le mani in tasca al medico. San gli diede un colpetto col gomito notando che si era perso in un punto a lui indefinito sulla sua faccia e questo fece risvegliare il ragazzo.
"Eh? Con San? Sì, mi trovo molto bene essendo anche il mio punto di riferimento" rispose Jung ridendo nervosamente.
"Ah perfetto, continuate pure il vostro lavoro" disse e si appoggiò con la schiena al muro accanto alla porta e si mise a guardarli a lavoro. Lì, i due medici si scambiarono uno sguardo e San poi iniziò a parlare.
"Guarda questa lastra...l'arteria polmonare sembra danneggiata" gli disse sforzandosi per sembrare il più vero e collaborativo possibile.
"Vedi che non si vede bene, dovremmo farne una al torace per esserne più sicuri" rispose Wooyoung rimanendo sé stesso siccome non aveva niente da nascondere.
"Ma è completamente visibile che è danneggiata" San continuò con le sue convinzioni e Wooyoung allora si girò verso di lui, dando le spalle al dottore che però ormai se n'era già andato siccome era stato chiamato per un'urgenza.
"Che ti costa farne un'altra?" chiese di rimando Wooyoung mentre corruciava le sopracciglia.
"Non mi costa niente, come vuoi te. La rifacciamo" San fece di nuovo finta e accettò ma quando Wooyoung gli andò contro per andare a fare le radiografie, il più grande vide che il dottore non c'era più, perciò sfruttò l'occasione e si girò fermando l'altro medico prendendolo per il polso.
Lo guardò con degli occhi che non esprimevano altro che rabbia nei confronti di Wooyoung e subito lo avvicinò a lui senza spezzare il contatto visivo. Ora erano più vicini che mai.
"Non hai capito quello che ti ho detto stamattina? Non osare mai più venirmi contro. Sono io il maggiore qui e le cose le so meglio di te in tutti gli ambiti" sussurrò San sulla faccia di Wooyoung che aveva messo le mani sul petto dell'altro per staccarsi siccome erano veramente tanto vicini.
Il più grande in quel momento lo voleva lasciare per andarsene da quella camera ma la sensazione di qualcosa di caldo sul suo petto era piacevole e gli ritornò in mente quel fatidico bacio. Si maledisse e spinse l'altro lontano da lui ma in quel momento Jung non ci vide più dalla rabbia. Si allontanò di più dal ragazzo e iniziò ad urlargli contro le parole che voleva tanto dire.
"Io mi chiedo sempre di più, che razza di dottore tu sia. Non ti piace stare o lavorare con nessuno, preferisci fare tutto da solo e far vedere quanto sei intelligente. Ma ti rendi conto che di intelligenza ne hai proprio zero? Se ne hai è solo per il tuo lavoro. Ma sai cosa? Pure io faccio il tuo stesso mestiere e ne vado fiero dei miei traguardi anche se tu non fai altro che svalorizzarmi. Sicuramente non sarai tu a farmi smettere di fare tutto ciò" il ragazzo si fermò per prendere un respiro e poi continuò.
"Fuori da qui tutti ti amano e ti lodano, sei il punto di riferimento di molti dottori ed eri anche il mio. Eri però, ora sicuramente non lo sei più per quanto mi fai schifo" concluse Wooyoung. Voleva aggiungere altro ma in quel momento gli occhi freddi di San lo bloccarono.
A quest'ultimo, le parole uscite dalla bocca dell'altro medico non gli facevano minimamente effetto perciò prese i fogli e uscì. Solo in quel momento Wooyoung si accorse che il dottore se n'era andato mentre le parole "è il mio punto di riferimento" dette a lui continuavano a girargli per la testa e gli davano fastidio. Non era più così, soprattutto per come lo aveva trattato in ospedale e quando lo aveva obbligatoriamente ospitato a casa sua.
Wooyoung si ricompose e si mise a lavoro.

San intanto andò nel suo ufficio e con la convinzione di aver risolto il caso, chiamò l'anatomopatologo. Il problema è che nessuno rispose perciò si ritrovò costretto ad uscire e fermare un'infermiera.
"Mi scusi ma l'anatomopatologo?" chiese e la donna gli rispose frettolosa.
"Lo abbiamo trasferito momentaneamente in un altro ospedale per alcuni casi" disse e poi se ne andò.
San rimase fermo lì, ma poi rientrò nella sua camera e si sedette sulla sedia. Aveva capito che si trattasse di un'embolia polmonare perciò si mise comodo e chiuse gli occhi mentre aspettava poi l'entrata di un qualsiasi dottore che si sarebbe occupato del caso assieme ai due.

La sua mente in quell'istante iniziò a pensare alle frasi di Wooyoung. Continuavano a non fargli effetto ma il fatto che non fosse più un punto di riferimento per lui gli dava non poco fastidio. Riaprì gli occhi e si guardò attorno. Cosa aveva fatto di male? Magari lo aveva trattato un po' scontrosamente, non gli sembrava di aver esagerato.
Aveva solo detto la verità, ma ora il tutto gli dava fastidio. Gli dava fastidio sia il fatto che l'avesse baciato anche se per sbaglio, sia il fatto che gli avesse urlato contro delle parole un po' bieche. Adesso se lo doveva togliere dalla testa definitivamente perché qualche ora e lui se ne sarebbe andato.

Wooyoung, invece, aveva fatto varie radiografie e aveva scoperto una serie di problematiche che quell'uomo presentava e per esserne sicuro, anche questa volta andò a parlare con la donna, nonché la moglie del povero uomo.

Essa si trovava in ospedale mentre era distrutta per quello che stava passando e stava firmando alcuni fogli tra le lacrime.
Wooyoung la vide e la fermò subito cercando però di essere il più gentile possibile.
"Mi scusi, è lei la moglie del signor Dohyun?" chiese a bassa voce. L'aveva riconosciuta tramite i fogli e quando ella annuì, cercò di aiutarla accarezzandole la schiena.
"Ascolti, vorrei chiederle una piccola cosa su suo marito, ce la fa?" gli chiese dolcemente mentre la faceva accomodare su delle sedie e continuava ad accarezzarla per darle conforto. Non era tanto grande, aveva appena trent'anni.
"Per caso lui mostrava segni di stanchezza, affaticamento o addirittura perdeva i sensi e sveniva?" chiese Wooyoung e lei lo guardò stupita.
"No, alcune volte solo stanchezza e vertigini" disse mentre singhiozzava. Non era il momento giusto quello ma doveva finire il prima possibile.
"Tranquilla, va bene. Per caso respirava faticosamente?" continuò con l'ultima domanda e lei però lì, esitò un attimo ma poi annuì.
"Va bene, va bene così" lui la abbracciò e lei ricambiò subito siccome sentiva il bisogno di avere affetto.
San era lì, che stava osservando tutta la scena e quando i due si abbracciarono, lui rientrò nel suo ufficio, riluttante e frustrato per quello che aveva appena visto.

Wooyoung intanto dopo averla aiutata a riprendersi e salutata, ritornò nella sala settoria e iniziò ad esaminare le radiografie. L'arteria polmonare non era danneggiata ma anzi, c'era di peggio.

Dopo qualche oretta un dottore era stato mandato nella stanza di Choi per il caso e quando i due si presentarono, il medico iniziò a dire quello che aveva scoperto.
"L'uomo, facendo una lastra al torace, presenta un ostruzione dell'arteria polmonare che l'ha portato alla morte non riuscendo più a respirare bene, quindi era affetto dalla embolia polmonare" disse San semplicemente, come se non fosse nulla.

"Ti sbagli, se guardassi bene la lastra, anzi, se ne avessi fatta una più dettagliata al torace e non solo allo scheletro, vedresti che la sua arteria non è l'unico problema. L'uomo aveva problemi a respirare ma non presentava i sintomi dell'embolia" intervenne Wooyoung che era arrivato nella stanza mentre San parlava col dottore.
"Il soggetto era affetto dall'ipertensione arteriosa polmonare. Normalmente, nel ventricolo destro, la pressione nelle arterie polmonari è bassa siccome la spinta del sangue nei polmoni attraverso le arterie polmonari necessita di una forza muscolare e di uno sforzo relativamente ridotto. Al contrario, il ventricolo sinistro è più potente e ricco di fibre muscolari perché deve pompare sangue a tutto il corpo a fronte di una pressione superiore. In sostanza, la pressione del sangue nelle arterie polmonari poteva raggiungere nell'uomo livelli troppo alti e questo avrebbe potuto causargli un sovraccarico di pressione e volume che poteva condurlo all’insufficienza contrattile e allo scompenso causando poi la mancanza di fiato. Se non trattata, la malattia porta alla morte" Wooyoung disse tutto d'un fiato ma ancora non aveva finito.
"Dottore mi scusi, lei ha detto che poteva causargli...in che senso?" chiese il medico di fronte a Choi.
"Non è stata l'ipertensione ad ucciderlo ma lo avrebbe fatto nel giro di qualche settimana se non si fosse curato" rispose Jung con la testa alta.
"Allora qual è la causa della morte?" richiese l'altro.
"L'uomo presenta un vaso cerebrale rotto e questo ha portato al danno delle cellule cerebrali data la mancanza di ossigeno portato dal sangue e anche alla compressione dovuta al sangue uscito dal vaso" concluse il medico fiero di aver risolto lui il caso questa volta. Alla fine, tutto stava nel cogliere ogni minimo dettaglio.
"Ictus cerebrale quindi...va bene grazie mille medici, ne farò rapporto" disse il dottore ed uscì dalla stanza dopo aver salutato i due.
Wooyoung guardò San alzando il sopracciglio sinistro.
"Mi chiedo chi ti abbia dato la laurea e perché tu sia così tanto famoso nel mondo medico" disse il minore. Finalmente aveva avuto la sua rivincita e non era nemmeno di un grado minore.
San non pronunciò più una parola mentre Wooyoung, dopo aver fatto una smorfia, si diresse verso la porta per uscire ma prima si girò verso l'altro medico un'ultima volta.
"A mai più Choi San" disse ed uscì completamente dalla stanza.
Fuori dall'edificio c'erano già gli infermieri che lo stavano aspettando perciò lui si cambiò i vestiti ed andò sotto a firmare dei fogli.
"Allora dottor Jung, si è trovato bene con il medico Choi?" gli chiese la stessa dottoressa che aveva incontrato il giorno precedentemente nell'ufficio di San.
Lui si limitò a guardarla e poi ad annuire lentamente e subito dopo la salutò cortesemente per poi dirigersi alla porta.

San invece era rimasto a guardare quella porta, non sapeva se fosse un sollievo che il medico se ne fosse andato per sempre oppure una forte fitta al cuore forse causata dal fatto che non avesse risolto lui il caso. Si dava la colpa perché aveva agito troppo frettolosamente solo per far andare via l'altro.
Si sedette sulla sua sedia e la sua mente iniziò a pensare intensamente.

Mentre Wooyoung stava uscendo, molti infermieri entrarono dentro l'ospedale mentre trasportavano il corpo di tre persone visibilmente morte.
"Si tratta di un omicidio seriale, per favore abbiamo bisogno di aiuto. L'assassino è ancora in libertà e ha detto che non si fermerà qui" erano alcuni uomini a parlare mentre Wooyoung osservava il tutto.
D'un tratto si girò e decise di ritornare a casa, ci avrebbero pensato gli altri dottori a risolvere il caso. Ormai lui aveva completato il suo lavoro lì dentro ma una voce lo fermò.
"Dottor Jung la prego abbiamo bisogno di lei, gli altri dottori sono stati mandati in un altro ospedale per casi urgenti. La prego rimanga con noi"....

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