υη ηυσνσ ѕαη
Nei minuti avvenire accaddero tutte le cose della sera precedente, solo che quando arrivarono davanti alla macchina, San lo bloccò.
"Mettiti davanti" gli disse e Wooyoung lo guardò stranito, ma non fece altro che sedersi, appunto, dove lui gli aveva detto.
Entrambi si misero la cintura e San partì fino ad arrivare a casa sua. Il tragitto era abbastanza silenzioso ma per fortuna o sfortuna, Wooyoung questa volta non si era addormentato.
I due uscirono dalla macchina e il più piccolo aspettò che l'altro lo condusse nel suo condominio. Anche qui, il cammino era molto silenzioso, ma a casa nessuno gli avrebbe disturbati, o almeno, nessuno avrebbe disturbato San mentre parlava.
Quando il più grande sbloccò la serratura della porta di casa sua i due si tolsero le scarpe ed entrarono, ma Wooyoung venne subito abbandonato da San che era andato in camera sua per prendere dei vestiti.
Il primo fece una smorfia siccome non sapeva perché l'altro se no fosse andato via così e si sedette sul divano dove avrebbe passato la notte, o così pensava.
"Tieni, io e te siamo molto simili di corporatura, perciò penso che questi ti possano stare" gli disse San mentre gli porgeva dei vestiti per la notte.
"Cosa?" Wooyoung ancora non capiva.
"Tieni" gli disse di nuovo e li lasciò a fianco a lui.
"Puoi andare a cambiarti in bagno se ti vergogni" indicò la porta del bagno mentre parlava e continuava a sorridergli.
Wooyoung andò verso di lui e si avvicinò tanto che San rimase sorpreso, ma quando il più piccolo gli mise una mano sulla fronte, il suo corpo si irrigidì.
"Non hai la febbre, sicuro di stare bene?" gli chiese leggermente divertito l'altro vedendo comparire il suo sorriso.
San mise una mano sui capelli di Wooyoung e glieli arruffò per poi ridacchiare.
"Sto bene, sto bene. Su vai" disse e andò in camera sua.
Wooyoung lo guardo stupito mentre l'altro si allontanava e poi andò verso la stanza che gli aveva indicato e ci entrò, chiudendosi poi la porta dietro.
Si cambiò i vestiti e poté constatare che San aveva ragione: i vestiti gli stavano e anche bene.
Uscì dal bagno dopo essersi dato una rinfrescata con l'acqua fredda e andò a sedersi di nuovo sul divano.
Il più grande arrivò dalla cucina con due bicchieri da cui uscivano un vapore caldo e ne posò, sul tavolo, uno davanti a lui e l'altro davanti a Wooyoung.
"Cos'è?" chiese poi.
"Tè caldo" gli rispose San mentre portava alla bocca il bicchiere scottante.
"Ma perché?" Wooyoung però aveva bisogno di spiegazioni.
"Perchè l'ho preparato? Fa bene bere qualcosa di caldo la-".
"No, perché ti stai comportando così. Stamani mi stavi urlando contro delle frasi poco "carine" e non volevi che io facessi o dicessi qualcosa, adesso sei tu quello che fa tutto per me e ti comporti come una fragolina con le fossette" finalmente il tono del medico era ritornato normale ma si guadagnò solo una risata da parte dell'altro.
"Una fragolina con le fossette? Bella questa, nessuno me l'aveva mai detta" disse e scoppiò a ridere.
"Non è questo il punto" Wooyoung invece, non trovava niente di divertente in tutto ciò perciò San calmò la sua risata e sospirò prima di parlare.
"Lo so, lo so. È da stamattina infatti che cercavo di parlartene ma puntualmente qualcuno arrivava e ci interrompeva. Volevo chiederti scusa per come mi ero comportato nei tuoi confronti" disse il più sincero possibile.
"Wow, Choi San che chiede scusa a me. Ti credo solo perché è impossibile che tu ti stia scusando" parlò dopo svariati secondi di silenzio e sorrise anche lui alla frase pronunciata.
"È stato abbastanza facile" si disse San meravigliato del fatto che l'altro avesse accettato.
"Solitamente non chiedo scusa a nessuno" confessò e quando si rese conto dello sguardo di Wooyoung addosso, non smise di guardarlo, ma non si sentiva a disagio.
"Quindi...andiamo a dormire?" chiese Jung mentre si portava il bicchiere alla bocca e beveva.
"Vai nel mio letto, io dormirò qui" disse San ma Wooyoung lo bloccò subito.
"No aspetta. È il tuo letto, non il mio, non sarebbe giusto nei tuoi confronti e poi sto bene qui" lo riprese Wooyoung ma l'altro negò con la testa.
"Per me va bene, è il minimo che possa fare dopo come ti ho trattato" il più piccolo non parlò più dopo quello.
"Se vuoi dormo con te" scoppiò a ridere San mentre diceva quella frase.
"
Cosa c'è di così divertente. Se il letto è grande allora va bene, mi sentirei male io poi per averti fatto dormire sul divano in casa tua" dopo quella frase, San smise di ridere e lo guardò. Il suo cuore iniziò a battere più velocemente mentre fissava l'altro e cercava di tenere la testa alta.
"Che hai ora? Sei tutto pallido" aggiunse Wooyoung.
"Seriamente dormiresti con me?" chiese di nuovo il più grande per essere sicuro di quello che aveva appena sentito.
"Sì, dove sta il problema? Siamo entrambi maschi quindi non ci vedo niente di male".
San rimase di stucco dopo quell'affermazione e annuì soltanto.
"Andiamo allora, domani dovremo essere in forma e svegli" disse e si alzò per poi entrare in camera sua.
Wooyoung in realtà sapeva cosa intendesse San, era sveglio, ma gli andava bene dormire su un letto a fianco alla persona che più ammirava che, anche se con tantissimi difetti, era veramente una bella persona.
Si alzò anche lui e lo raggiunse in camera sua per poi sedersi sul letto accanto a San.
"Allora notte". Wooyoung era al corrente del fatto che San stesse male ma bene ancora non capiva il perché.
"Buonanotte Sannie". Al contrario di San che gli aveva dato le spalle, Wooyoung si era girato verso di lui.
Era un ragazzo tenero e voleva veramente bene a tutti.
"Perchè mi dai le spalle?" gli chiese infatti.
San, invece, aveva un piccolo sorriso stampato in faccia per quel nomignolo e quando sentì la domanda, gli si allargò lungo tutta la faccia.
Si girò verso l'altro e lo guardò. D'istinto, il più grande mise una mano su quella di Wooyoung e gliela strinse.
Il più piccolo si addormentò velocemente dopo aver sentito quel tocco, anche se tra i due era quello che aveva dormito di più la scorsa notte.
San però, non consapevole di questo, aprì gli occhi che aveva precedentemente chiuso e lo guardò.
Si stavano entrambi stringendo la mano perciò gli sembrò il giusto momento per fare quella domanda.
"Woo, io ti piaccio?" piano piano il ragazzo sentì la presa sulla mano diventare sempre più debole.
"Oh scusa, non volevo farti questa domanda. Perdonami" di nuovo nessuna risposta.
San aveva intrapreso quella mossa come se non ne volesse parlare e che anzi, lo stesse rifiutando, ma quando sentì il braccio dell'altro ammosciarsi, capì che in realtà stava semplicemente dormendo e che non aveva sentito niente. Sorrise e riprese di nuovo la sua mano per stringerla tra la sua ed infine si addormentò, consapevole che ormai era cascato in quella stupida trappola nella quale non aveva mai pensato di cadere prima d'ora in vita sua: l'amore.
La mattina seguente il primo a svegliarsi fu Wooyoung, ma esso non stava più tenendo la mano di nessuno.
Sentiva un peso sopra il suo corpo e quando aprì gli occhi, poté vedere il braccio di San che lo stringeva al suo corpo con la testa sulla sua spalla.
Gli venne d'istinto accarezzare i suoi capelli morbidi dato che aveva il suo braccio sinistro libero e l'altro sotto quei tocchi si svegliò.
Chi non li conoscerebbe, vedendoli così, direbbe sicuramente che stavano insieme.
"Buongiorno" San, con la sua voce roca, alzò la testa verso l'altro mentre ancora non aveva realizzato la loro posizione né che doveva mantenere la sua immagine salda.
"Buongiorno anche a te" gli rispose l'altro mentre lo guardava negli occhi. A tutte e due venne normale abbassare gli occhi sulle labbra dell'altro, ma in quel momento San si riprese e si alzò di scatto.
"Scusami, non volevo" disse mentre lo osservava senza mai distogliere il suo sguardo.
"Non importa, non mi hai fatto niente" Wooyoung calmò l'altro è quando col busto si alzò, si stropicciò gli occhi come un bambino.
"Hai venticinque anni ma ne dimostri sei" ridacchiò San e l'altro mise un piccolo broncio, mentre assottigliava gli occhi.
"Cosa intendi dire? Non sono un bambino" anche la voce di Wooyoung era roca e ovviamente, all'altro faceva il suo effetto.
"Non intendo questo, intendo che sei tenero" San lo guardò inclinando la testa e con un piccolo sorriso stampato sulla sua faccia. Era cotto e lo sapeva.
"Forse è meglio se ritorniamo in ospedale" dopo attimi di silenzio, il più piccolo parlò e quando disse la parola "ritornare", San sentì un colpo al cuore.
"Ma dopo questo caso, tu te ne andrai?" aveva la voce bassa ed era visibilmente triste.
"Già, non c'è posto qui per me. Ci sei già tu" il venticinquenne guardò per terra mentre ripensava a quella frase.
"Se stai dicendo così per quello che ti ho detto ieri, gentilmente smettila e scordati di quelle frasi. Vali esattamente quanto me e me l'hai sempre dimostrato" senza accorgersene, San mise una mano sopra quella di Wooyoung.
Come è possibile che in soli tre giorni, io mi sia già innamorato? Maledetto...queste parole continuavano a girare per la sua testa e non riusciva a smettere. Si chiedeva come fosse possibile, magari aveva interpretato male quel sentimento, magari era solo perché erano uguali e si sentiva in dovere di aiutarlo, ma più lo guardava, più desiderava toccare le sue labbra. Quello sicuramente non era un sentimento di amicizia.
"Va bene, ma comunque dovrò andarmene lo stesso. Non posso stare qui, lo sai, ho un lavoro nella mia città e non posso abbandonarlo così" concluse mentre nemmeno lui voleva andarsene.
"Vieni a fare il medico qui, con me, saresti ben accettato" San stava correndo con le sue richieste, ma non voleva lasciarlo.
"Sai che non si può Sannie" le due mani legate si strinsero ancora di più a vicenda soprattutto dopo quella frase. San non era l'unico a sentirsi strano ma bene, anche Wooyoung condivideva i suoi stessi sentimenti ma era impossibile che li capisse rapidamente.
"Dai su, almeno ti liberi di me e rimarrai l'unico qui" cercò di scherzarci su il più piccolo ma lo stesso non si sentì meglio.
La tentazione invece di San di andare e schioccargli un bacio sulle labbra era troppa, ma doveva dimenticarsi di quei sentimenti siccome non l'avrebbe più rivisto dopo uno o due giorni in base al caso.
"Forse è meglio se andiamo adesso" distolse lo sguardo il più grande mentre si alzava, ma una presa sul polso lo fermò facendolo ritornare a sedere sul letto.
"San...ora so come sei fatto realmente perciò ti chiedo solo una cosa" disse il minore e l'altro aspettò che continuasse la frase.
"Non comportarti male con il detective" il suo sguardo era implorante mentre pronunciava quelle parole che, quando arrivarono all'orecchio di San, ci rimase veramente male, convinto che Wooyoung gli volesse dire qualcos altro.
Corrugò le sopracciglia e poi, scansando la presa sul polso, si alzò e andò in bagno lasciando l'altro stupito del suo comportamento.
Quando San uscì dalla camera, Wooyoung si buttò sul letto e iniziò a guardare il soffitto.
"Cosa ho fatto di sbagliato ora..." continuava a chiedersi a bassa voce consapevole che a questa domanda non avrebbe mai avuto una risposta.
Si alzò anch'esso dal letto e dopo che San uscì dal bagno, prese i suoi vestiti ed entrò dentro la stanza per cambiarsi e lavarsi la faccia. Quando finì, uscì e con San, uscirono dalla casa in cui molto probabilmente Wooyoung non ci sarebbe più stato.
Salirono in macchina e partirono, il tutto in completo silenzio e quando arrivarono, i due scesero dall'auto per poi entrare dentro l'ospedale.
Seonghwa era già lì dentro, seduto mentre aspettava l'arrivo dei suoi due colleghi.
"Oh, detective Seonghwa, buongiorno" Wooyoung si inchinò appena lo vide e l'investigatore, quando notò i due arrivare, si alzò e fece anche lui l'inchino mentre sorrideva.
"Buongiorno anche a te Wooyoung, Buongiorno San" disse inchinandosi anche davanti a Choi, che dopo aver dato uno sguardo all'altro, si inchinò anche lui.
"Buongiorno...Seonghwa" non era abituato ad essere informale con le persone che aveva conosciuto solo di vista, ma per Wooyoung avrebbe fatto questo passo in più. Di certo non si sarebbe allargato più di tanto, ma sarebbe rimasto educato e silenzioso e sarebbe intervenuto solo se fosse stato veramente necessario, se no, sarebbe rimasto con l'altro medico.
Wooyoung si girò verso San e sorrise, aveva veramente ascoltato quello che gli aveva detto prima.
"Wooyoung andiamo adesso? Così finiamo prima" il detective si stava rivolgendo solo al medico più piccolo, trascurando San.
"Sì certamente, viene anche San con noi" Wooyoung, mentre parlava mise una mano sul braccio del medico a fianco a lui e continuò a tenere il suo sorriso sulla faccia.
"No, devo fare delle cose qui. Andate voi, ci vediamo dopo" concluse semplicemente San mentre toglieva la mano di Wooyoung e si inchinava rapidamente per poi andarsene.
"Scusa un attimo Seonghwa, arrivo" Wooyoung aveva una testa dura quindi decise di andargli dietro e chiedere il perché del suo comportamento.
Lo fermò prendendo la sua mano e questo bastò per farlo girare.
"Dove vai, vieni con noi" gli disse con uno sguardo triste.
"No tranquillo, devo finire delle cose urgenti qui in ospedale" San non voleva rifiutare, ma doveva farlo.
"Ma non le puoi finire dopo? Ci sarebbe utile il tuo aiuto".
"No Wooyoung, qui mi conoscono tutti perciò potrebbero non dire la verità e anzi, dire delle cose che ci porterebbero ad una strada sbagliata" i due si strinsero di più la mano e un'infermiera che passava nei paraggi sorrise.
"Quando ritornerò mi dovrai spiegare che cos'hai" Wooyoung guardò un'ultima volta il maggiore negli occhi e quest'ultimo rimase zitto.
Il più piccolo tirò un sospiro e poi lasciò la mano dell'altro e ritornò dal detective per poi uscire dall'ospedale sotto lo sguardo di San che finì per sbuffare.
Perchè non mi godo mai i momenti pensò mentre sentiva la mano raffreddarsi dato che il calore creato dalla mano di Wooyoung era scomparso.
"Non pensavo che potessi legare così tanto con qualcuno" lo raggiunse l'infermiera che aveva osservato la scena.
"Solitamente scansi ogni tipo di contatto. È il tuo fidanzato?" a quella domanda San spalancò gli occhi e la guardò male.
"Fidanzato? Ovvio che no!" San la guardò nervoso e lei gli rivolse uno sguardo che diceva "Chi vuoi prendere in giro?".
"Accidenti a te" disse il medico e se ne andò nel suo ufficio.
Mentre il tempo passava, San si pentiva sempre di più di non essere andato con loro, soprattutto perché erano passate circa tre ore da quando se n'erano andati.
D'un tratto, i suoi pensieri furono interrotti da un dottore che entrava nella sua stanza.
"Dottor. Choi, abbiamo rinvenuto un altro corpo" disse di fretta e il medico si alzò subito dal suo posto e seguì l'altro mentre andavano nell'altra stanza.
San si mise i guanti e iniziò ad analizzare il corpo. Anche lui era un uomo e quando vide il colore della sue pelle, arrivò alla conclusione che la persona avesse definitivamente perso i sensi poche ore fa, nonché durante la notte.
Dal taschino del giubbotto vide qualcosa uscire da essa e quando la prese, si accorse che fosse un'altra lettera.
"Ieri avete analizzato le impronte su quelle due buste che ci avete consegnato?" il medico chiese una domanda scontata siccome la prima cosa che i dottori avevano fatto era quella di controllare le impronte digitali.
"Sì, ma oltre alle nostre, non c'era nient'altro" gli rispose uno osservando il corpo dell'uomo.
"Analizzate anche questa" i dottori annuirono e prepararono l'occorrente.
Nel frattempo, Wooyoung e Seonghwa non erano arrivati a niente.
Avevano interrogato varie persone, ma nessuna di queste sapeva qualcosa. I genitori degli uomini erano per la maggior parte ormai morti e chi c'era, non sapeva niente del figlio data la loro vecchiaia. I due si misero a camminare per le strade che erano abbastanza silenziose e questo faceva alimentare la loro concentrazione.
"Da detective quale sei, sei riuscito a capire qualcosa?" chiese Wooyoung a quello accanto a lui.
"Detto sinceramente...no. Nessuno dei tre ha qualcosa in comune, se non solo per il sesso. Woo per caso hai i nomi dei tre con te?" dopo aver ragionato, Seonghwa volle cercare le informazioni su internet e Wooyoung annuì, prendendo il telefono dalla tasca e dettandoli i nomi.
In quel momento, di fianco a loro una donna sui quarant'anni stava passando con delle buste della spesa e senza volerlo, ascoltò la conversazione tra i due.
"Ho anche le loro foto. Kim Woobin è il primo deceduto" disse semplicemente il più piccolo, ma quando Seonghwa mise il nome e cognome sulla barra di ricerca, non trovò nessuna informazione attinente a lui.
"Non c'è niente. Il secondo?" guardò il medico mentre parlava e quest'ultimo abbassò lo sguardo sullo schermo.
"Lee Hwarang". Anche qui, Seonghwa fece le stesse cose per il primo uomo, ma anche per lui non era presente nessuna informazione.
Negò con la testa e guardò di nuovo Wooyoung che capì immediatamente.
"Il terzo Park Seojoon" disse e questa volta, dopo aver riposto il telefono in tasca, si avvicinò all'investigatore e guardò sul suo telefono.
"Non c'è niente neanche su di lui, ci sono vari Seojoon, Hwarang e Woobin. Devo andare a controllare le loro cartelle in centrale poi" disse mentre alzava lo sguardo avanti a sé.
"Non l'hai fatto ieri?" chiese Jung mentre inclinava leggermente la testa e Seonghwa gli sorrise.
"La centrale ha affidato il caso solo a me siccome ci sono in atto vari omicidi in questi giorni, perciò ieri sera ho cercato di aiutare i miei due colleghi col caso siccome a questo ci avrei pensato appunto oggi con te" confessò senza sentirsi a disagio perché alla fine era vero.
In un primo momento Wooyoung aveva collegato la frase detta il giorno precedente dall'infermiera, nonché "Non abbiamo abbastanza dottori perché sono stati trasferiti in un altro ospedale per casi urgenti" con il fatto che ci fossero svariati omicidi in corso, ma poi il rumore di qualcosa che cadeva per terra interruppe i suoi pensieri.
I due si girarono rapidamente verso la donna che aveva sentito tutto e quando ella si accorse di aver fatto cadere una busta della spesa, si precipitò per terra e cercò di raccogliere le cose.
Wooyoung andò primo verso di lei e l'aiuto, seguito da Seonghwa anche se ormai i primi due avevano già quasi finito.
"Grazie mille, grazie mille" la donna ringraziò entrambi mentre i due si alzavano e le porgevano la roba.
Seonghwa e Wooyoung sorrisero e si girarono, ma la donna, dopo averci attentamente pensato, decise di parlare.
"Scusatemi la domanda" disse mentre aspettava che gli altri due la guardassero.
"Ci dica pure, si figuri" le rispose Wooyoung e l'altro annuì.
"Ho sentito che stavate parlando di Woobin e Hwarang" disse e Seonghwa intervenne immediatamente.....
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