νσяяєι ¢нιє∂єятι ѕ¢υѕα
In quel momento Wooyoung non sapeva cosa fare. Erano entrati anche gli infermieri che avevano accompagnato il medico il giorno prima e avevano iniziato a guardare la scena che gli si stava presentando davanti ai loro occhi.
"La prego Dottor. Jung, rimanga con noi. Abbiamo bisogno del suo aiuto" un'altra infermiera -oltre a quella che aveva parlato precedentemente- intervenì e il medico appena notò la presenza dei volti a lui familiari, cercò con lo sguardo di chiedere cosa dovesse fare.
"Che sta succedendo Dottore?" chiese Eunwoo e quando tutti gli sguardi preoccupati e spaventati passarono su di lui, non poté fare a meno di sentirsi anch'esso angosciato.
"Facciamo parte dell'ospedale Chonnam National University Hospital e siamo stati mandati qui per la prova che il medico Jung Wooyoung deve superare" disse l'altro mostrando il suo cartellino da infermiere.
"Tre uomini sono stati uccisi e i loro corpi trovati davanti alla stazione della metropolitana" disse poi la stessa persona che aveva parlato dei corpi all'infermeria.
In quel momento Wooyoung guardò di nuovo i suoi amici e quando essi annuirono, lui accettò.
"Va bene, mettiamoci al lavoro" disse infine ma si pentì in quell'esatto momento quando si accorse della presenza del medico Choi dall'altra parte della hall.
"La ringraziamo, perfetto andiamo sopra velocemente" dissero mentre iniziavano a condurre i corpi nelle stanze apposite per venire esaminati dai medici ma prima, un dottore porse una lettera al venticinquenne.
"C'era questa lettera su uno dei tre corpi, penso che le servirà" disse e gliela lascio sul tavolo mentre andava con gli altri. Wooyoung non aveva i guanti perciò era meglio non imbrattare il foglio con le proprie impronte.
Sul bancone c'era una scatoletta di guanti usa e getta e lui non ci pensò due volte che ne prese due e li mise con accuratezza per poi prendere il biglietto ed aprirlo. Spalancò gli occhi quando vide sopra scritto solo le due parole "Terzo indovinello: ".
Lo girò per controllare anche sul retro ma non c'era niente nemmeno lì e nel farlo, inclinò la testa di lato e dopo aver controllato il foglio vuoto, poté notare la sola unica e presenza di San che lo stava guardando da un po'.
Nella hall non c'era più nessuno se non qualche infermiera che girava per l'ospedale, ma ovviamente sarebbero tornati tutti al più presto siccome dovevano rimanere lì. Non era raro che ad una certa ora, l'ospedale diventasse vuoto. Le persone aumentavano solitamente verso la sera e quell'ora non era ancora arrivata.
San stava osservando da un po', anche se da lontano, i lineamenti della faccia dell'altro medico che erano ben evidenti.
Gli sembrava un piccolo bambino che però, aveva una mente più sviluppata di qualsiasi altra persona. Dopo quel pensiero, lui si sentì in piccolo peso addosso, forse perché gli aveva urlato o perché gli aveva detto delle frasi che nessuno vorrebbe sentirsi dire. Non lo sapeva, ma a distoglierlo dai suoi pensieri fu proprio la ragione per cui si era incantato.
"Cos'hai da guardare?" gli chiese il più piccolo dei due mentre continuava a tenere il foglietto vuoto tra le mani.
"Niente, andiamo?" il tono di San non era freddo come lui desiderava, anzi, pareva più un tono dispiaciuto e si maledette quando l'altro non gli diede la risposta che desiderava avere.
"Vacci prima tu" disse Wooyoung semplicemente ma questa volta il suo tono era freddo mentre ritornava con lo sguardo sulle sue mani. L'altro sospirò e si girò dando le spalle al ragazzo per poi iniziare ad incamminarsi, ma poi si fermò ricordandosi una cosa.
"Non sai com'è fatto l'ospedale quindi ti devo accompagnare" disse rigirandosi ma rimanendo sempre sul posto.
Jung sbuffò perché sapeva che l'altro aveva ragione ma non gli andava a genio il fatto di dover stare con lui. In quel momento, una minima parte di esso si pentì di aver accettato quella richiesta ma doveva pur sempre svolgere il suo lavoro, quindi si arrese e tenendo sempre lo sguardo basso sul foglio, si diresse verso San e si fece accompagnare.
Mentre salivano le scale, San qualche volta guardo Wooyoung ma l'altro non ricambiava e per certi versi non se n'era nemmeno accorto. Stava cercando di trovare una soluzione per capire a cosa servisse quel biglietto e perché c'era sopra solo quella piccola scritta ma soprattutto, perché c'era scritto terzo indovinello e non primo.
"Cos'è?" chiese Choi, preso dalla curiosità.
"Un foglio, come puoi ben vedere" rispose Wooyoung senza darci troppo peso. A San, l'idea che quel foglio appartenesse ad un'ammiratrice segreta del medico gli passò in mente come una freccia, quindi d'impulso gliela prese dalle mani e l'alzò cercando di leggerla mentre Wooyoung lo guardava sorpreso.
"Ma..non c'è scritto niente" disse San dopo aver constatato il vuoto del foglio.
"Eh, ma va?" lo incalzò Wooyoung strappando il foglio dalle mani e continuando a tenere lo sguardo su di esso. Arrivarono fino alla sala in cui si trovavano i tre corpi e il loro primo pensiero fu quello di iniziare ad analizzarli.
A primo impatto, a causa dei suoi colori, uno dei corpi a Wooyoung sembrò in fase di livor mortis siccome una parte della pelle era pallida mentre l'altra era di un violetto.
"Quando sono stati ritrovati i corpi?" chiese San che aveva anche lui notato questo essenziale particolare.
"Mezz'ora fa circa, appena li abbiamo rinvenuti li abbiamo portati subito qui" gli rispose un infermiere mentre preparava l'occorrente per iniziare le analisi.
Wooyoung passò al secondo corpo e quando lo guardò attentamente, mise la lettera nella tasca e siccome aveva già i guanti addosso decise di toccare il corpo del povero uomo.
"Il corpo qui è rigido, i suoi muscoli sono tutti fermi. È in uno stato di rigor mortis, dev'essere stato ucciso circa due giorni fa se non di più siccome data la sua pelle che, diversamente dai muscoli è quasi liquida, e quindi il suo corpo sta per passare allo stato di putrefaz-" Wooyoung si fermò. Mentre parlava si era bloccato un secondo per prendere il respiro e siccome aveva odorato un odore veramente forte e disgustoso, guardò il corpo dell'altro uomo dirigendosi poi verso di lui. Si coprì la faccia col braccio e con l'altra mano toccò il terzo corpo, trovando appunto la pelle come se si stesse sciogliendo tra le mani.
"Questo qui invece è già in fase di putrefazione. Evidentemente questi uomini sono stati uccisi giorni fa tranne appunto per lui che sembra morto da poche ore" continuò indicando il primo corpo che aveva esaminato.
San, in primis, rimase colpito dall'intervento dell'altro medico. Sapeva che era una cosa normale conoscere queste situazioni, erano le basi, ma sentirle da qualcun altro in un campo professionale lo eccitava. Sicuramente l'idea che fosse l'unico ad essere un vero e proprio professionista in materia stava pian piano svanendo e la cosa gli stava anche iniziando ad interessargli.
"Fino a dove vuoi arrivare Wooyoung" chiese poi il più grande all'altro mentre gli altri dottori che erano entrati assieme agli infermieri procedevano con i loro compiti.
"L'omicida ci sta dicendo che non si fermerà qui, anzi continuerà ad uccidere con ritmo" Wooyoung questa volta parlo con San come se non fosse accaduto nulla tra di loro e in quel momento i due iniziarono veramente a collaborare. Purtroppo però, niente è per sempre.
"Dobbiamo andare ad indagare sul posto, l'omicida adesso saprà sicuramente che abbiamo trovato il posto in cui lascia i corpi morti" Jung si fermò e Choi lo guardò stranito.
"Se avrete qualcos altro da dirci allora chiamateci" disse il più piccolo mentre si toglieva i guanti e li buttava per poi uscire dalla stanza.
San lo segui e stava per parlare, ma vedendo il ragazzo perso tra i suoi seri pensieri, decise di tacere.
"Se l'assassino sa dove abbiamo trovato i corpi, perché non ha pensato di nasconderli? Lasciarli così davanti a tutti sarebbe un grosso problema se non vuole essere scoperto....ma allora perché ha reagito così?" Wooyoung si era creato un discorsetto tra sé e sé ma lo stesso non capiva il perché di quelle azioni.
"Ci ho pensato anche io, probabilmente non è la morte il suo intento" lo raggiunse San entrando nella discussione di Wooyoung.
"Ma se non è la morte il suo intento, allora perché gli uccide? Penso che la morte sia solo il risultato di un qualcosa che esso desidera" lo corresse Wooyoung ma ugualmente non capiva il perché di tutto questo.
"Hai una torcia?" questa volta Wooyoung guardò negli occhi di San mentre gli porgeva la sua domanda e l'altro non fece a meno di annuire.
"Vieni" San si interruppe mentre faceva segno all'altro di seguirlo fino a che non arrivarono all'ufficio del più grande. Andò verso i cassetti della sua scrivania e quando ne aprì uno, più precisamente il primo, ne estrasse un piccola torcia bianca e gliela porse.
Wooyoung andò vicino all'altro e quando prese l'oggetto, riprese il foglio che aveva precedentemente riposto nella tasca e lo appoggio sul tavolo.
Ci puntò sopra la luce sperando di ottenere una qualche risposta ma purtroppo le sue espressioni abbattute diedero conferma a San che quell'oggetto non serviva a nulla.
"Accidenti" sibilò il più piccolo mentre San si mise a ragionare.
"Se provassi a metterlo in una soluzione acquosa? Magari nel laboratorio riesci ad arrivare a qualcosa" consigliò San a Wooyoung e quest'ultimo alzò la testa per osservare meglio l'altro, alzando poi il sopracciglio sinistro.
"Meno di mezz'ora fa mi stavi urlando contro e ora mi aiuti. Soffri di bipolarismo?" chiese poi e tra di loro c'era solamente il tavolo che li separava.
San in risposta alzò solo le spalle, incapace di scusarsi perché troppo orgoglioso.
Dalla bocca di Wooyoung uscì un flebile "Va beh" mentre si girava ed usciva dalla stanza, seguito ovviamente dall'altro che era rimasto impassibile esternamente ma non internamente.
Quando arrivarono davanti alla stanza, Wooyoung non esitò ed entrò subito e per fortuna non c'era nessuno dentro di essa.
San lo seguì in completo silenzio e gli andò vicino. Entrambi si misero i guanti e Jung iniziò a mettere il foglio dentro una bacinella piena della sostanza che gli serviva.
In un primo momento non comparì nulla sul quel pezzetto di carta ma l'attimo dopo, una scritta blu si stava espandendo sotto l'altra dicitura che era invece già presente.
"Come funziona l'interno della Terra? Che razza di domanda è?" Wooyoung, mentre San leggeva, seguiva con gli occhi la scritta sul foglio e inutile dire che era rimasto un po' stranito dalla domanda.
Quando il più piccolo si voltò verso l'altro, trovò la sua faccia quasi attaccata alla sua ma San, in questo non ne aveva colpe, voleva semplicemente vedere cosa sarebbe comparso sul foglio e quando anche lui si girò, quasi quasi i loro nasi non si toccavano.
Wooyoung d'istinto si allontanò subito e San allora decise di sfruttare l'occasione per provare almeno un minimo a chiedergli scusa per le parole dette durante quei due giorni.
"Wooyoung" disse semplicemente chiamandolo per nome senza farsi alcun tipo di problema nonostante fossero in campo professionale. L'altro lo guardò aspettando che San continuasse la sua frase e annuì poi dopo.
"Ascolta, so che ti ho reso questi due giorni abbastanza brutti-" Jung lo interruppe.
"Abbastanza? Solo abbastanza?" Wooyoung lo guardò incrociando le braccia e non poté fare a meno di avere uno sguardo serio se non severo verso l'altro.
"Va bene sì, tanto" San sbuffò ma sapeva che l'altro aveva ragione perciò prese un respiro e continuò a parlare.
"Però volevo chiederti-" qualcun altro questa volta interruppe di nuovo San.
Erano gli infermieri di prima che avevano in mano due buste trasparenti contenti dei fogli uguali a quello che ormai si stava sciogliendo dentro la bacinella.
Quando Wooyoung se ne ricordò, lo prese subito con le mani prima che perdessero un indizio importante e lo ripose sul tavolo. Si tolse i guanti per poi prendere il telefono e annotare la scritta prima di perderla completamente, il tutto sotto lo sguardo persistente dell'altro.
"Diteci pure" disse alla fine mentre riportava il telefono in tasca e si metteva un altro paio di guanti.
"Sul corpo dei primi due deceduti abbiamo trovato questi fogli" disse lo stesso infermiere che aveva precedentemente consegnato quella lettera a Wooyoung.
Entrambi andarono a prenderli e ringraziarono inchinandosi.
Quando uscirono i più anziani, i due fecero la stessa cosa con le altre buste.
"Ecco perché nel primo foglio c'era scritto terzo indovinello, questi due sono il primo e il secondo" San parlò mentre leggeva i due fogli che aveva appoggiato sul tavolo sotto lo sguardo di Wooyoung.
"Accidenti, l'aggressore molto probabilmente avrà già ucciso altre persone e noi non ne sappiamo ancora nulla" parlò l'altro medico.
Entrambi sbuffarono all'unisono ma piuttosto che guardarsi, Jung prese i due fogli e li immerse anch'essi nella sostanza.
"San scrivi queste frasi" gli ordinò Wooyoung e l'interpellato fece come gli era stato detto.
"Nel secondo indovinello c'è scritto "Come si forma una pianta completa da un'unica cellula somatica?" e nell'altro.." Wooyoung mentre dettava si fermò, la lettera "s" dell'ultima parola gli sembrava avere una forma alquanto strana ma lo tolse e tirò fuori subito il foglio dalla busta...si bloccò.
"Accidenti, questo foglio è quasi tutto rovinato" strizzò gli occhi e dopo aver ragionato per bene, decise di immergerlo lo stesso, magari sarebbe riuscito ad arrivare a qualcosa.
"Qui c'è scritto "Sarà possibile...semiconduttori" cavolo è tutto sbiadito "a temperatura ambiente?" penso sia così" tirò fuori anche quel foglio riponendolo poi di fianco agli altri.
"Ma cosa significano queste domande, non hanno un collegamento logico con gli l'omicidi" San intervenì mentre aveva appena finito di scrivere le domande.
Anche qui, Wooyoung aveva notato la lettera "a" della parole ambiente un po' sbieca ma era arrivato alla conclusione che fosse a causa del fatto che erano state tutte scritte a mano.
"Non lo so, non capisco dove voglia arrivare con questo" Wooyoung si stropicciò i capelli ma uscì dalla stanza lasciando l'altro lì.
San lo seguì alzando un sopracciglio e in più, non era riuscito ancora a scusarsi.
I due si sedettero su delle sedie mentre parevano persi nei propri pensieri : il più piccolo pensava al caso, il maggiore al modo per scusarsi senza essere interrotto mentre guardava con la coda dell'occhio l'altro.
D'un tratto, San pensò che quello era il momento giusto per parlare siccome erano circondati dalla calma da qualche minuto e quando si girò verso l'altro per aprire bocca, venne di nuovo interrotto. Questa volta, a differenza delle altre, assunse un'espressione abbastanza nervosa e si alzò di punto in bianco per guardare la persona che lo aveva interrotto ma appena vide un agente e un detective davanti a lui, accompagnato da due infermieri, si bloccò.
"Salve medici. Sono Kim Hongjoong, un agente della polizia e lui è il detective Park Seonghwa. È qui per aiutarvi a risolvere il caso dell'omicidio seriale" disse il poliziotto mentre entrambi si inchinavano per rispetto.
"Noi siamo Choi San e Jung Wooyoung, piacere" parlò San indicando anche l'altro mentre pure loro si inchinavano per educazione.
"Perfetto, ti affido a loro Seonghwa e se avrete bisogno, potete chiamarci quando volete" disse Hongjoong alternando gli sguardi dall'investigatore ai due medici legali per poi salutare e andare.
San, da sua abitudine, non legava o parlava con nessuno che non conosceva se non solo per esporre qualcosa su i casi perciò, data la situazione abbastanza tesa e silenziosa, Wooyoung intervenì per primo.
"Detective Park...la posso chiamare così?" chiese come prima domanda.
"Seonghwa va più che bene" gli rispose e Wooyoung annuì rigorosamente.
"Seonghwa...abbiamo trovato sul corpo dei tre morti un foglio ciascuno, con sopra scritto una domanda insensata. Vieni ti facciamo vedere" concluse Wooyoung mentre lo conduceva nel laboratorio, dimenticandosi letteralmente dell'esistenza di San.
Quest'ultimo sbuffò e li seguì mentre intanto apriva il telefono perché sapeva già che Wooyoung glielo avrebbe chiesto e aspettò leggermente impaziente.
"Oh, San potresti leggere le domande?" gli chiese per l'appunto e l'interpellato, senza manco guardare negli occhi i due, iniziò a leggere le domande.
"Nel primo c'era scritto "Sarà possibile...semiconduttori...a temperatura ambiente?", mentre nel secondo "Come si forma una pianta completa da un'unica cellula somatica?". Il terzo ce l'hai te Woo".
Il più piccolo, al sentire quel nomignolo all'apparenza dolce, lo guardò un attimo perplesso e poi prese il suo telefono e lesse la terza domanda.
"Sì...nel terzo c'era scritto "Come funziona l'interno della Terra?". Nel primo, il foglio era malandato perciò non siamo riusciti a captare tanto della frase" riprese poi.
"Ma queste domande cosa c'entrano con gli omicidi" era una domanda indiretta quella di Seonghwa, ma ovviamente San doveva farsi notare.
"È quello che stiamo cercando di capire da un'ora. Sei tu il detective qui, no?" il medico mise le braccia conserte mentre fissava negli occhi l'altro.
"Non pensavo che il più grande medico di Incheon si irritasse così rapidamente" gli rispose a tono Seonghwa.
Nella stanza, oltre che al silenzio, si sentì il sospiro di Wooyoung che fece calmare un po' i due.
"Detective venga con me" disse infine Jung e i due uscirono dalla stanza lasciando di nuovo San da solo.
"Sa, i corpi sono stati trovati solo oggi ma solo uno è morto qualche ora fa. Gli altri due molto probabilmente due o tre giorni fa se non di più" disse Wooyoung a Seonghwa mentre camminavano per i corridoi.
"Non c'erano telecamere di sicurezza lì?" chiese l'investigatore e l'altro negò.
"Se c'erano, sicuramente l'aggressore sarebbe già stato catturato ma purtroppo quella strada ne è priva" continuò con un tono basso ricordandosi le parole che aveva origliato dagli infermieri precedentemente.
"Dovremmo andare a chiedere a qualcuno in quelle vie" aggiunse Park.
"Non è il compito della polizia quello?" chiese di rimando l'altro.
"Sì ovviamente, ma è anche il compito di un detective ispezionare la zona per trarre gli indizi. Se vuoi venire con me mi faresti solo un piacere, una mano in più è ben gradita" Seonghwa gli sorrise amichevolmente mentre si fermava e si girava verso l'altro.
"Certamente, verrò con piacere, almeno risolveremo prima il caso. Solo che adesso l'ora è tarda, dovremmo andare di mattina per fare queste domande" Wooyoung aveva ragione siccome la notte stava già calando. Il tempo qui passa molto velocemente pensò e poi sorrise.
"Hai ragione, andremo allora domani" rispose Park ma poi continuò.
"Sai, non pensavo che Choi San fosse così....insomma.." Wooyoung lo superò.
"Scontroso? Sì, lo so, non lo pensavo nemmeno io prima di venire qui, anzi, avevo di lui un esempio ed un'idea bellissima" continuò la frase di Seonghwa mentre guardava davanti a sé incantato.
"Cos'è quell'espressione sognante?" Park ridacchiò a quell'espressione mentre l'altro si ricomponeva.
"Eh? Niente, niente, ci sono solo rimasto male" il suo tono di voce andava piano piano ad abbassarsi mentre San era dietro al muro laterale del corridoio che ascoltava.
"Va tutto bene?" gli chiese poi mentre vedeva i capelli del più basso siccome aveva appena abbassato la testa.
"Sì, andiamo" rispose poi alla fine concludendo il discorso.
"Dove andiamo? Ormai è tardi e non possiamo fare niente" Seonghwa lo fermò e l'altro annuì dopo qualche secondo.
"Vuoi venire a vedere i corpi?" gli chiese poi il medico.
"No tranquillo, li ho già visti prima di venire da voi".
"Ah, va bene. Beh, se vuoi ritornare alla centrale o a casa fai pure, qui per oggi abbiamo finito" il tono di Wooyoung era sempre basso siccome le frasi dette da San continuavano a ronzare nella sua testa.
"Va bene, però cerca di non pensare a San ok?" gli disse il detective facendo un mezzo sorriso.
"Come fai a sapere che-" il medico venne interrotto.
"Sono pur sempre un detective, no? A domani Wooyoung" gli disse alla fine avvicinandosi a lui, mettendo una mano sulla sua spalla per salutarlo e poi per andarsene.
Wooyoung rimase lì fermo ma sapeva che l'altro aveva ragione.
San intanto, mentre guardava male il detective, da una parte era felice perché Wooyoung stava pensando a lui, ma dall'altra non lo voleva essere perché non aveva senso.
Si piantò dietro al più piccolo, siccome stava guardando avanti e gli tocco la spalla.
"Andiamo a casa?" gli chiese poi appena si girò verso di lui.
"Tecnicamente la prova è già finita" la faccia seria sul volto di Jung comparì immediatamente appena vide Choi.
"Sì, ma cosa vuol dire? Non sei di qui perciò non hai un posto in cui stare. Che c'è, per caso vuoi andare da quel detective?" San non riuscì a contenere la sua domanda e quando vide il sopracciglio sinistro di Wooyoung alzarsi, ingoiò la saliva che aveva in bocca.
"Che problemi hai esattamente?".
"Nessuno, andiamo a casa?" continuò con la sua domanda.
"Preferisco dormire in ospedale che svegliarmi con uno che mi dice delle frasi-" questa volta fu Wooyoung ad essere interrotto.
"Non ti dirò né farò niente, lo prometto" la voce di San era dolce e comprensiva ma la sua espressione era seria.
"Sei strano Choi San, sei tanto strano".
"Lo prendo come un sì" questa volta la sua espressione era passata da una seria ad una sorridente, facendo trasparire di nuovo le sue fossette in cui ovviamente Wooyoung si perse a guardarle.
"Andiamo?" gli propose e l'altro si distolse dai suoi pensieri annuendo fermamente.
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