Come Facciamo?
Il giorno dopo presero da parte Science per parlargli di quello che avevano visto la sera prima.
<mi state dicendo che quell'umana non è invecchiata per niente in questi anni?> domandò alla fine.
Sans annuì <non ho dubbi al riguardo, non so come ho fatto a non accorgermene, forse ero troppo preso dalla vendetta>
Science si portò un dito sulla bocca, pensieroso <mmmh, forse è la determinazione.... Ma non ha molto senso perché di certo non rende immortali, può dare poteri davvero incredibili ma chi ha tale energia resta comunque un mortale, forse allora le notizie su tuo padre non sono errate>
<intendi che è stato ucciso da una cavia? Secondo te l'umana era una cavia di mio padre!?>
<beh... Questo spiegherebbe l'odio nei confronti di tuo padre no?>
<già.... Ma allora come facciamo? Perché, se la colpa è davvero di mio padre... Lei se l'è presa con me?>
<non lo so, ma se è una cavia di tuo padre allora ci saranno dei dati da qualche parte no?> disse Science.
Sans rimase per qualche secondo a pensare <forse nella nostra vecchia casa, aveva un laboratorio sotterraneo e penso che si sia salvato dal crollo di quella volta ma non so se effettivamente ci siano i dati che ci servono Science>
<vale la pena provare, almeno per fermare quella ragazza, se davvero è una cavia di Gaster chissà cosa ha dovuto subire>
Sans abbassò lo sguardo, non aveva mai pensato che anche l'umana che stava inseguendo da anni... Fosse in realtà una vittima, ciò non la scusava per quello che aveva fatto, dopotutto Papyrus e sua madre non avevano colpa di quello che suo padre aveva fatto, ma lui cosa avrebbe fatto al suo posto?
Era forse meglio di lei dopo aver passato anni ad inseguirla per vendicarsi?
Preferì non pensarci ed occuparsi assieme a Fell, Science e Blue del bar.
In fin dei conti.... Non gli dispiaceva lavorare assieme a Fell in quel bar, anche se Fell spesso si avvicinava a lui e allungava le mani e Sans, in tutta risposta, gli tirava addosso la prima cosa che trovava, a volte erano dei pasticcini... Altre un mattarello e Fell rideva schivando l'oggetto di turno per poi afferrare Sans e cominciare a toccarlo alla spina dorsale, dato che si era accorto di quanto fosse sensibile in quel punto il suo amato scheletro.
Sans era sottomesso a Fell in quei momenti, cercava di tenerlo a bada ma Fell continuava a stuzzicargli la colonna vertebrale facendogli venire voglia e così i due si appartavano per consumare il loro amore.
Non che accadesse molto spesso, del resto stavano lavorando, ma comunque faceva da sempre parte della loro routine e anche Blue e Science ormai si erano abituati.
Poi arrivò la sera e Sans, Fell e Science si ritrovarono dietro al bar per poi andare alla vecchia casa di Sans. Lui non era molto felice di rivedere il luogo dove la sua famiglia era stata uccisa ma Fell gli posò una mano sulla spalla per incoraggiarlo <non ti lascerò da solo Sans> disse sorridendo.
Sans annuì e prendendo per mano i due scheletri si teletrasportò davanti a ciò che restava della sua casa <malgrado gli anni.... È ancora ridotta male... Nessuno l'ha comprata... Nessuno ha cercato di risistemarla...> commentò Sans spostando alcuni detriti.
Science rimase in disparte mentre Sans e Fell frugavano in quello che restava della casa di Sans <quindi... È qui... Che vivevi> disse Fell notando lo sguardo dell'amato.
<già... Le mattine non mi volevo mai alzare... Mia madre doveva sempre salire in camera per svegliarmi, altrimenti ci pensava Papyrus scuotendomi come un forsennato.... Erano.... Giorni felici... Perché... Perché se ne sono andati via?> la rabbia e il desiderio di vendetta si fecero di nuovo strada nell'anima di Sans, non gli importava più cosa suo padre avesse fatto, la sua tristezza lo aveva ancora una volta accecato e voleva solo vendicarsi per aver perso tutto.
Fell però lo abbracciò da dietro <Sans.... Hai ragione, io non posso capire cosa hai passato in questi anni ma... I giorni felici...> portò una mano sulla pancia di Sans tenendolo a sé <possono tornare, forse non gli stessi ma... Possiamo essere felici io e te... Insieme Sans, per sempre>
Ma Sans lo staccò anche se era bluito <forse... Ma io prima mi devo vendicare Fell, quell'umana deve pagare per quello che ha fatto.>
<per questo ancora non me lo hai detto? Io non faccio altro che ripeterlo tu invece... Ti limiti a darmi un bacio e sorridermi senza dirmi che mi ami> era vero, malgrado il tempo passato assieme, malgrado si fossero messi insieme, Sans non aveva mai detto "ti amo" a Fell, neanche una volta.
<Fell... Io...>
<ne parliamo dopo.> e si mise a cercare.
Sans continuò a cercare ma ora aveva finalmente altro per la testa "non ho mai detto a Fell che lo amo... Eppure so che cosa provo per lui... Allora... Perché non gli ho detto niente? Forse.... Ho paura.... Di creare un legame... Ma non ha senso, stiamo già insieme e mi scopa pure... Però... Dire ti amo... Rende tutto... Diverso"
Mentre cercavano Science osservava i due scheletri senza sapere bene cosa fare "anche se trovassimo le prove di ciò che ho ipotizzato... Non so se sarei capace di capire come sistemare le cose, Gaster era uno scienziato eccellente... Io invece non sono molto in gamba rispetto a lui, in oltre non ho i suoi stessi strumenti"
I pensieri vennero interrotti da un gaster blaster che colpiva il suolo <ho trovato l'entrata!> annunciò Sans sollevando una botola che era rimasta nascosta dai detriti.
Sans, Fell e Science entrarono, ovviamente non c'era energia ma Science riuscì ad ingegnarsi e fece partire un generatore autonomo diede energia ad un computer. Cominciò ad aggeggarci alla ricerca di qualche informazione interessante quando una voce chiamò Sans.
<Sansy~ lo so che sei qui~ credi davvero che i tuoi amici possano aiutarti con questo?~ solo il tuo odio ti aiuterà~> era l'umana.
Sans sospirò e fece per uscire ma Fell lo fermò <tu da qui non esci hai capito?>
<ma se non lo faccio Science non avrà abbastanza per cercare> rispose Sans.
<tu non esci comunque.>
<e allora cosa facciamo?>
Fell rimase a pensare per qualche secondo osservando Sans e riflettendo sul da farsi.
Continua.
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