Capitolo 6- La salvezza

Una volta che il tizio ha finito di parlare, mi prende, mi gira di scatto e mi sbatte contro il muro. Ma come diavolo abbiamo fatto ad arrivarci se poco prima eravamo in mezzo alla strada?
Non importa, o meglio importa però non è importante... Oooh dannazione!
Il mio pensiero si dissolve con l'improvvisa comparsa di una voce maschile un po' piú lontana ma distinguibile dalle altre.
"Basta, avete finito di divertirvi facce di merda! Lei è con me"
Detto questo due occhi blu quanto 'Il cuore dell' oceano' di Titanic mi si presentano davanti, mi prendono il polso e cercano di portarmi via da quell'inferno ma qualcosa glielo impedisce: è lo stesso ragazzo che prima mi aveva respinto.
"Levati dalle palle!" esclama infuriato il ragazzo al mio fianco tirandogli una spallata così forte, che, in pochi secondi, me lo ritrovo davanti a terra.
Ah! Così impara quel bulletto!
Ehm... okay forse non è il momento...
Mi volto un ultima volta riuscendo, questa volta a guardali, uno ad uno, in faccia; solo adesso mi accorgo che tutti indossano una giacca verde di pelle militare (non militare con la trama militare di un color verde militare tinta unita) ed hanno ricamato, su una delle maniche, uno stemma: un cerchio con dentro un serpente rosso.
Chissà cosa vorrà dire? Sta di fatto che sono una gang... e le gang non mi sono mai state simpatiche.
"Andiamo!" mi esorta occhi blu tenendomi sempre stretto il polso.
Io annuisco e così ci incamminiamo senza una meta precisa.
Ad un certo punto mi fermo, voglio sapere chi è, ed anche se mi ha salvato, non so con chi ho a che fare.
"Chi sei? E perché hai detto che ero con te se neanche ci conosciamo?".
Anche lui si ferma in mezzo alla strada ma non si gira subito, come se dovesse pensare a cosa riapondere.
"Preferivi rimanere lí con quegl'idioti?" e finalmente si degna di girarsi "Se vuoi ti riporto là". Risponde freddo, come se davvero lo volesse fare.
Ha ragione, poteva anche fare finta di niente e lasciarmi là.
Stavo per rispondere ma vengo interrotta:"Se lo vuoi sapere l'ho fatto perché mi hai fatto pena; non è la prima volta che lo fanno e non posso rimanere sempre indifferente". Ma te l'ho chiesto?
Detto ciò mi volta nuovamente le spalle e riprende a camminare nella direzione in cui stava procedendo.
"Sí, ok ma chi sei?" ma lui non si ferma e mi lascia lí come una babbea.
Corro nella sua direzione e gli stringo il braccio, gli pongo la stessa domanda di prima e sono fortunata: mi arriva una mezza risposta. Beh meglio che niente.
"Che importanza ha?! Ti ho salvato ed ora stai bene, punto. Fine del discorso."
Rimango di sasso, non so cosa dire perché da un lato ha ragione.
Accorgendosi che non rispondo spezza il breve silenzio che si era formato.
"Dovresti ringraziarmi" e come se scottato dal fuoco si rigira e continua a camminare.
"Grazie" rispondo alle sue spalle.
Si volta ancora una volta:"Dai, su che siamo quasi arrivati" mi grida e subito lo raggiungo.
Arriviamo ad uno stradina poco illuminata dove é parcheggiata un'audi che, a prima vista, anche per colpa del buio sembra nera, ma se si presta un poco piú di attenzione ci si accorge che un blu molto scuro.
Mi apre lo sportello ed entro in macchina seguita poi da lui.
"Dove si va adesso?"gli chiedo
e lui serio mi risponde "Non è ovvio? Ti riporto da quei tizi lí di prima visto che non ti fidi"
Sono senza parole... Ma dico io scherziamo?!
Non c'é bisogno di dire che sbanco dalla paura e dal suo tono di voce... l'avevo preso sul serio.
Lui invece scoppia in una gran
risata.
"Davvero mi hai creduto ragazzina? Eddai stavo solo scherzando, non prendertela"
Gli tiro uno schiaffo sul braccio e lui subito se lo massaggia anche se sappiamo entrambi che non si è fatto niente.
"Ahi mi hai fatto ma-" lo interrompo prima che si possa lamentare come un bambino.
"Prima di tutto non ti ho fatto niente quindi finiscila di piagnucolare, secondo: non mi chiamare ragazzina che avremo si e no la stessa età; e terzo come ho già detto non ti conosco e non posso fidarmi di te facilmente".
Detto questo il moro si fa subito serio "é vero, ma non potevi restare un minuto di piú lí, non saresti sopravvissuta. Ora ti porto a casa mia"
Lo sento ancora sghignazzare... e cos'ha?
"Dovevi vedere la tua faccia, un vero spasso!"
Ma allora si diverte proprio a prendermi in giro!
Lo ringrazio con un altro schiaffo sul braccio e poco dopo si parte.

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