§ 2 - Zoe & Amelia §

Situazione di partenza : la madre di Zoe proibisce ad Amelia di andare in vacanza con il suo ragazzo perché ha solo 19 anni... Zoe entra nella camera di Amelia per chiederle una cosa e la sorprende a fare la valigia, ma non sa nulla della litigata fra la madre e la sorella. 

Personaggi: Zoe, 30 anni & Amelia, 19 anni 

Zoe: *entra nella stanza*

Amelia: Che vuoi? *tono scocciato*

- Sai se qui intorno c'è un negozio che vende cellulari?

- Perché? *alza un sopracciglio*

- Non ne hai già uno?

- Sì, ma in Francia avevo un altro numero... lo dovrei cambiare...

- *sbuffa* Francia, eh? *fra lei e lei* In piazza trovi il negozio della Wind *continua a mettere cose in valigia*

- Uhhh, sei in partenza?

- Sì *tono duro*

- Aspetta, ma andiamo in vacanza tutti? Ma mamma non mi ha mica detto nulla!

- No, stai zitta. Parto solo io, e tu tieni chiusa quella bocca.

- Cosa? Parti solo tu? E dove vai? Oddio oddio oddio stai scappando di casa?!

- Non sono cazzi tuoi *chiude la valigia, e la nasconde nell'armadio*

- Eh, no, se scappi di casa lo diventano perché io ti ho visto.

- Non scappo di casa, contenta?

- Guarda che non sono nata ieri. Appena uscirò da questa stanza tu tirerai fuori la valigia e te ne andrai!

- Ovviamente, genio, ma poi tornerò.

- Non chiamarmi genio con quel tono. Intanto dove te ne vai?

- Ripeto: non sono cazzi tuoi.

- Hai combinato qualcosa? Guarda che scappando non risolvi niente, eh. Oddio *si mette le mani fra i capelli*

- Smettila con le domande, mi fanno innervosire. Ora esci dalla mia stanza, e ricorda che la prossima volta, prima di entrare, dovrai bussare.

- Ehhh cos'è? La stanza della regina Elisabetta?! Aspetta che chiamo qualcuno a srotolare un tappeto rosso *ride*

- Cazzo ridi?

- Non posso ridere? Credevo fossero solo le domande a darti fastidio non anche le risate!

- Sei tu che mi dai fastidio.

- Comunque se non mi dici che cazzo succede io dico a mamma della valigia.

- *le punta un dito contro* Fallo e non tornerò più.

- *urla* MAMMAAAA!!! Sai chi sta facendo la valigiaaaa?

- *le tappa la bocca prima che urli il suo nome* Zitta, ho detto. Se te lo dico, giuri di non dirle nulla?

- Dai, spara, anche se forse ho capito...

- Su, vediamo cos'ha pensato il tuo cervello!

- Sicuro che scappi con qualcuno. Non credo che tu faccia tutta questa fatica per scappare da sola.

- Hai detto una cosa intelligente, per una volta. Sì, scappo col mio ragazzo in vacanza, ma te l'ho detto, poi torno. Quindi tieniti per te tutto quello che ti ho appena detto.

- Cosa? Col tuo ragazzo? Hai... hai un ragazzo?!

- Ma buongiorno! In che anno vivi? Nell'età della pietra?

- Ma è più grande di te?

- Eh, no, cara, non funziona. L'ultima volta che ti ho visto avevi 9 anni! 

- Mi dai il tempo di abituarmi all'idea che tu abbia un ragazzo? *ride*

- No. Non mi hai mai scritto o contattato su Facebook per avere mie notizie, e ora sei qui nella mia stanza a chiedere spiegazioni?

- Facebook? Ceh, ma avevi 9 anni quando sono partita!

- Ma sono cresciuta! Adesso ne ho 19!

- Ma io non ho Facebook!

- Beh, mi telefonavi. Semplice.

- Ero impegnata, dovevo lavorare. Non avevo orari.

- Bene, allora tornatene a lavorare e lasciami in pace! *grida e la caccia via dalla stanza*

- Oh, stai calmina, eh!

- Ho il ciclo, e ho voglia di una sigaretta, perciò adesso esci.

- Oddio tu fumi? Ma lo sai che ti rovini i polmoni e ti vengono i denti gialli?

- *fa il facepalm* Sono cazzi miei.

- Ah, sono cazzi tuoi, eh? Sicuro *tono ironico*

- Sì *sorride compiaciuta*

- Ne fumi molte?

- Che ti importa?

- Beh, sai com'è... *estrae un pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans* Giusto per sapere se oltre a condividere lo stesso vizio condividiamo anche lo stesso numero di sigarette al giorno!

- Ah *spiazzata* Quando hai cominciato?

- 16. Per gioco e poi non ho più smesso.

- Come me...

- Anche tu fumi quando ti fanno arrabbiare?

- Sì, oppure quando sono presa dall'ansia.

- Già, l'ansia... colpa sua se sono tornata...

- Come, scusa?

- No, no niente niente.

- Vabbè, abbiamo finito la seduta psicologica? *si ricompone*

- Non mi hai detto quante ne fumi, ma sono cazzi tuoi, giusto?

- Tante da quando sei tornata. Ora sono anche cazzi tuoi.

- Tante da quando sono tornata? Che c'entro io?

- Tu c'entri sempre! *grida*

- Oh, ma che cazzo urli? Sono 10 anni che non mi vedi, come posso c'entrare?

- Senti, lascia perdere. Fa come se non avessi detto niente.

- No, adesso me lo dici.

- E perché dovrei? Nemmeno ti conosco.Per me sei solo una sconosciuta, che entra a far parte della mia vita, all'improvviso. Tu non sei mia sorella.

- Ma non ti ricordi quando ti accompagnavo con la macchina dalle tue amichette a 9 anni?

- Ce ne avevo una, ma poi ha deciso di andarsene *abbassa lo sguardo* e comunque no, non mi ricordo!

- Me ne sono andata per lavorare!

- Potevi lavorare anche qui!

- Volevo fare là il lavoro dei miei sogni!! *urla*

- E quale sarebbe questo lavoro?

- La guida turistica.

- E perché non sei rimasta lì, invece di venirci a rompere le palle?

- *le vengono gli occhi lucidi* Ho avuto i miei cazzo di motivi, ok?

- Non me ne frega un cazzo. Te lo ripeto per l'ultima volta. Esci.

- Non mi puoi dire cosa devo fare.

- E allora esco io.

- No aspetta *la ferma prendendola per un braccio*

- Che vuoi ancora? *si sbraccia, liberandosi*

- Stai via molti giorni?

- Quanto basta a starti lontana.

- Ah, adesso sarebbe colpa mia se te ne vai via!

- Sì, uno dei motivi sei tu *con nonchalance*

- Ah, e quale sarebbe questo cazzo di motivo che mi riguarda?

- *le vengono gli occhi lucidi* Lasciami in pace una volta per tutte! *scappa in bagno*

- *le va dietro ed entra in bagno* Tu adesso mi ascolti!

- Ancora?

- Credi che sia stato facile lasciare tutto e partire, eh? Pensi che sia stato facile? 

- Da quel che ho visto sì.

- No! Non lo è stato! Per niente. Avevo una motivazione, certo, ma ho finito per rovinarmi.

- In che senso? *si asciuga le lacrime velocemente e di nascosto*

- Non posso più fare il mio lavoro, per quello sono tornata.

- E perché no?

- *si appoggia al muro* Giurami che non lo dici a nessuno, mamma e papà pensano che sia tornata per un periodo di ferie.

- Beh, se tu non dici a mamma di me, io non dico niente di te.

- Ok *allunga la mano in segno di intesa*

- *stringe la mano*

- Sono diventata agorafobica.

- Ago-che?

- Agorafobica. Ho sviluppato un senso di paura nei confronti degli spazi troppo aperti e io principalmente lavoravo a Parigi, che non è un paesino...

- E lo si può sviluppare così dal nulla?

- Non lo so, questo lo devo capire. L'ultima volta non sono riuscita a contenere un attacco di panico e il capo dell'agenzia per cui lavoro mi ha licenziato.

- Oh, mi dispiace.

- In un attimo ho perso tutto.

- Dai, tranquilla, troverai un altro lavoro.

- Il problema è che quello che ho già perso mentre ero via non tornerà indietro tanto facilmente e tu me lo stai dimostrando! *le asciuga gli occhi lucidi*

- No, non fare così che piango di più *si allontana e le dà le spalle*

- Ok, ok, smetto di parlare e ti lascio sola... Tanto sono bravissima a lasciare sole le persone *voce incrinata*

- *la abbraccia improvvisamente mormorando* scusa...

- No, no, aspetta cosa fai? Cosa fai? *si stacca* io...io...

- Eh?

- *respira* Io ho paura degli abbracci...

- Cosa? *sghignazza* Sei seria?

- Sì, sono seria! Non hai delle paure tu?

- Ehm *fa per pensarci* no *scrolla le spalle*

- Quindi non hai avuto paura che non tornassi mai più come aveva mamma?

- *smette di ridere e non dice nulla*

- Scusa, non dovevo chiederlo... Va beh, dai, fai buon viaggio e torna presto, ok? *le lascia in mano il pacchetto di sigarette* e fuma poco...

- Perché me lo lasci? Tu non devi fumare?

- Meglio che smetta.

- Ok, aspetta, vieni in camera mia un secondo.

- Ok. *la segue*

- *prende un pezzo di carta, un foglio, una penna e comincia a scrivere. Glielo porge* Questo è il mio numero. Scrivimi su WhatsApp appena ti compri il tuo *sorride leggermente* Beh, sempre se ti va. Non sei costretta...

- Certo che mi va! *sorride*

- Ti scriverò subito appena avrò il nuovo numero.

- Bene, ci sentiamo allora.

- Ok, ci sentiamo.

- *aspetta che Zoe esca, chiude la porta e si prepara per scappare questa notte*


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