CAPITOLO 28 - SENZA SUCCESSO
Il gruppo composto da Logan, Sarah e Isabel era diretto al Mare dell'Abisso. Era un mare senza limiti che costeggiava la costa nord-ovest dell'Intra-Mondo. Per arrivare in quel luogo dovevano passare vicino ad Hazcar, sperando che gli sgherri di Vecron non li trovassero.
Ormai il sole era calato e il freddo cominciava a farsi sentire.
"Dovremmo accamparci in una grotta, di notte le temperature possono arrivare a -100°" propose Isabel.
"Quanto invidio Gate e Dice, loro sono al caldo e noi qui a morire di freddo" disse scherzando Sarah.
I tre decisero di passare la notte dentro una grotta, attorno ad un fuoco di fortuna.
La mattina successiva, il gruppo avrebbe dovuto scalare una ripida parete rocciosa per raggiungere la loro meta. Quando si ritrovarono nella gola, però, cominciarono a dubitare di poter risalire la vetta, anche se era la loro unica possibilità per uscire dalla regione ghiacciata. La cima era sempre più vicina ma, ad un certo punto, il precipizio tremò. Dopo la scossa i tre si scambiarono uno sguardo di preoccupazione ma poi proseguirono. Una volta in cima, stremati, riuscirono a scorgere un enorme specchio d'acqua: il Mare dell'Abisso.
Per raggiungere il loro traguardo mancava solo una ripida discesa che li avrebbe portati fuori dalla Valle Ghiacciata. All'improvviso, dietro di loro, udirono una voce: "Avete sconfinato Guardiani": era Vecron con la sua orda di soldati di ghiaccio.
"Pensavate di poter passare indisturbate sul mio territorio" disse il signore dei Ghiacci. I tre compagni di viaggio non se l'aspettavano proprio, non sapevano come avrebbero potuto vincere uno scontro, essendo in minoranza. Finché un misterioso uomo si presentò dal nulla, assieme ad un gruppo di soldati. Alcuni erano ex guardie reali, altri erano soldati provenienti da tutte le città dell'Intra-Mondo, fedeli al re Tycar.
"Non cantare vittoria, devi ancora affrontare noi" disse il misterioso individuo "Spero di non essere in ritardo" continuò rivolgendosi ai tre, questo misterioso leader passò attraverso il gruppo di soldati: era Black.
Black era il leader di quell'esercito che si era palesato per difendere il gruppo di Guardiani e inaspettatamente si era schierato contro il Signore Oscuro, con se aveva l'anello delle tenebre.
La battaglia infuriò tra le due fazioni ma i soldati di Hazcar erano nel loro territorio e dunque in vantaggio.
"Venite con me" propose Black ai tre, lui sapeva che la battaglia non poteva essere vinta, quindi portò i Guardiani il più lontano possibile da Vecron. Utilizzarono una fenditura nella roccia per passare inosservati attraverso la montagna, fino a raggiungere la valle. Gli urli dei soldati risuonavano per il crepaccio, Vecron aveva vinto ma presto si accorse che i suoi nemici erano scappati. Black stava guidando il gruppo verso una base sulle sponde del Mare dell'Abisso.
"Aspettate un attimo" disse Sarah "Dovremo fidarci di lui, era uno dei cattivi".
"Sarah ha ragione, non possiamo fidarci di te" disse Logan dando ragione all'amica.
"Lo so ma vi ho salvato la vita" si difese Black "dovrà pur valere qualcosa".
"Sei anche lo stesso che all'inizio di tutto questo ha cercato di uccidermi" replicò il ragazz.o
"Non ti avrei ucciso, solo catturato".
"Dovrebbe consolarci?" chiese stizzita Sarah.
"Basta" disse Isabel "Non dobbiamo litigare, è quello che vorrebbe il Signore Oscuro, Black ci ha salvato, diamogli il beneficio del dubbio".
"Perché ci hai salvato?" chiese Logan.
"Perché voi siete la mia unica speranza" rispose Black.
"In che senso?" chiese perplessa Sarah.
"Siete l'unica speranza per la resistenza" rispose l'essere oscuro, i successivi minuti passarono senza che nessuno dicesse una parola.
"Tu fai parte della resistenza?" chiese improvvisamente Isabel.
"In realtà, l'ho fondata io" ammise Black.
Tutti rimasero stupiti dalla rivelazione dell'uomo che una volta voleva ucciderli ma erano pronti a collaborare nonostante le divergenze. Il gruppo quindi si accampò sulle rive del mare per la notte.
Quella notte era particolarmente luminosa, nell'Intra-Mondo non c'erano né stelle ne luna ma solamente la luce infinita dell'Enter-World che da mesi ormai non risplendeva più, quella sera però, si intravedeva una luce brillante che forse simboleggiava la speranza o forse era solo una casuale coincidenza.
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