CAPITOLO 24 - UNA NUOVA MINACCIA

Erano passati ormai due mesi da quando i Guardiani avevano attraversato l'Enter-World ed erano approdati sulla Terra. La vita era di nuovo normale per la famiglia Davis. Logan e Sarah erano ritornati a scuola, Garrett si ristabilì nel suo vecchio appartamento nell'Upper est side, dove avrebbe ospitato Dice e Idris: era tornato tutto alla normalità.

Era un ventoso martedì pomeriggio, Logan e i suoi amici tornavano da scuola, facevano sempre la solita strada, passando vicino il campo da baseball. Improvvisamente, il cielo si oscurò, sparirono le nuvole e da quel celeste chiaro, divenne nero come la notte, così tanto che la luce del sole non riuscì più a filtrare.

"Che strano" disse Mike che non aveva mai visto una cosa del genere, Logan e Sarah si scambiarono uno sguardo carico di preoccupazione.

"Che succede? Vi vedo preoccupati" disse Chloe, improvvisamente, i due ragazzi risposero all'unisono: "Niente", Mike scoppiò a ridere di fronte all'esilarante scena. Dopo di che i quattro continuarono il loro cammino verso casa.

Arrivarono ad un incrocio, dove solitamente, Chloe e Sarah salutavano i due ragazzi poiché avrebbero svoltato a sinistra mentre Logan e Mike avrebbero continuato dritti.

"Da quando siamo tornati dalle vacanze di primavera, tu e Sarah sembrate inseparabili" disse Mike "sembra che vi consociate da una vita".

"Non mi sembra, credo sia una tua impressione" disse imbarazzato Logan.

"Fidati, ho occhio per queste cose" insisté l'amico "secondo me gli piaci".

"Lo credi davvero?" chiese Logan sorpreso, l'amico annuì sorridendo. I due raggiunsero la casa di Mike e si salutarono, poco più avanti però si trovava la casa di Logan, dove, sulla veranda, lo stava aspettando Gate.

"L'hai visto anche tu?" chiese Gate al ragazzo, riferendosi all'inquietante cielo nero.

"Purtroppo si" rispose "ora cosa facciamo?" chiese Logan all'esperto Guardiano.

"Non lo so ma credo di conoscere chi può saperlo".

Gate riunì il gruppo nel suo appartamento e comunicò che, il giorno seguente, sarebbero dovuti andare a Venezia, in Italia, per incontrare un suo vecchio amico che, forse, avrebbe saputo cosa fare con l'insolito evento climatico. Gate annunciò che si trattava di un viaggio importante e che sarebbero partiti il prima possibile.

Il giorno seguente Logan si svegliò presto, la notte precedente non aveva chiuso occhio. Era nervoso e terrorizzato da quel cielo nero, sentiva che dietro a quegli eventi ci fosse il Signore Oscuro o almeno ne era la causa: c'erano troppe coincidenze. Scese le scale e vide sua madre già in piedi che guardava il telegiornale, dove parlavano dell'insolito cielo che da parecchie ore, sovrastava le città di tutto il mondo.

"Stai bene?" chiese Evelyn a suo figlio.

"Si mamma, sono solo preoccupato" rispose Logan .

"Si, lo sono anch'io" lo consolò la madre "credi che Garrett riuscirà a risolvere questo problema?".

"Non ne sono sicuro ma ho fiducia in lui".

"D'accordo" disse la donna che abbracciò suo figlie "fai attenzione".

"Ma certo, adesso sono un guardiano" concluse spavaldamente.

I compagni di viaggio si diedero appuntamento a Central Park, erano ormai 24 ore che non c'era la luce del sole a New York e questo rendeva il luogo d'incontro perfetto. Gate aprì il portale e in pochi minuti si ritrovarono tutti a Venezia, la città sulla laguna.

Ora la missione era quella di trovare il misterioso vecchio amico di Gate in modo da capire come fermare l'avanzata delle tenebre.

Gate guidò il gruppo per Venezia, passarono per la chiesa di Santa Maria dei Miracoli, fino ad una piccola stradina. C'era dell'acqua stagnante sulla strada, a causa dell'assenza del sole non si era ancora asciugata. Nell'aria c'era un odore di umido, i ragazzi proseguirono per arrivare a destinazione.

I loro piedi sguazzavano nell'acqua stantia, improvvisamente si fermarono davanti ad un negozio, esattamente alla fine di quella via. Quando Gate apri la porta risuonò il tintinnio della campanella decorativa sulla porta.

Era un negozio di antiquariato pieno di antiche chincaglierie, quel luogo era completamente buio ma c'era una luce proveniente dal piano superiore.

"Siamo chiusi" disse una voce familiare, ad un certo punto scese dalle scale un signore anziano con i capelli bianchi e un bastone da passeggio ornamentale molto decorato: era Cyrus.

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