CAPITOLO 12 - L'EREDE DI HAREN

Era passata una settimana dal completamento della prova degli antenati, ormai i ragazzi stavano diventando sempre più padroni delle arti magiche. Quella settimana però era dedicata ad un evento speciale, era il compleanno del figlio primogenito del re: Idris. Nei giardini del castello si stava svolgendo la grande festa. Il ragazzo festeggiava i suoi sedici anni. Erano venuti tutti i suoi amici e migliaia di altre persone da tutta la città, compresi i nuovi Guardiani che si presero una pausa dall'allenamento per festeggiare la ricorrenza.

Nel frattempo Tycar osservava la festa dalla terrazza del palazzo, assieme a sua moglie, la regina Isabel. Era una donna bellissima con dei lineamenti delicati, aveva dei lunghi capelli lisci e portava una veste elegante decorata con rifiniture dorate. Stavano osservando il loro unico figlio che si divertiva come non mai.

"Guarda quanto è felice Idris, vorrei vederlo sempre così" disse lei.

"Se fosse così entusiasta anche nell'addestramento, ora sarebbe bravissimo nelle arti magiche" disse sconsolato il re che non era soddisfatto dei progressi di suo figlio. Era impavido, piuttosto intelligente e anche un grande combattente ma, a quanto pare, non era mai riuscito a imparare ad usare la magia, nonostante avesse letto numerosi libri antichi sulla magia, nella biblioteca del castello.

Tycar era consapevole che al compimento dei diciotto anni la corona sarebbe andata a Idris ma aveva paura che suo figlio non avrebbe avuto la capacità di guidare Haren. Per la prima volta in assoluto, il diritto di nascita non sarebbe stato rispettato e Idris sarebbe potuto diventare re, solo quando sarebbe stato in grado di praticare le arti magiche.

"Devi smetterla di fargli pressione".

"Io alla sua età ero un prodigio, cosa c'è che lo frena" si interrogò Tycar "lo so che se la cava bene con la spada ma la magia è fondamentale per un re".

"Forzarlo a diventare ciò che non è, non è la scelta giusta", "forse può diventare un diverso tipo di re".

"Non è mai esistito un re che non sappia usare la magia e di certo nessuno a palazzo appoggerebbe un'idea simile" chiarì il re "se non sarà in grado, dovrò rimanere in carica più a lungo".

"Sei troppo duro con lui". E dopo quelle parole, la regina, se ne andò. Tycar guardò sconsolato l'orizzonte, poi un brivido gli passò lungo la schiena, qualcosa era successo e di sicuro non era un buon presentimento.

I tre Guardiani stavano festeggiando la riuscita Prova degli Antenati nella stanza di Logan all'ultimo piano, da dove stavano osservando la festa mentre si svagavano con videogiochi e patatine.

"Dovremmo scendere giù a festeggiare con gli altri" propose Sarah.

"Non conosciamo nessuno" disse Logan.

"E poi i videogiochi sono qui" disse Dice con l'entusiasmo di un bambino.

"È incredibili che con tutta la magia che avete, non abbiate creato neanche un videogioco" ammise Logan.

Mentre la festa privata tra Logan, Dice e la console stava proseguendo Sarah, molto annoiata si avventurò nei corridoi verso la terrazzetta del piano per fumare una sigaretta.

Mentre stava fumando vide un ragazzo che saliva le scale per l'ultimo piano. Era una ragazzo robusto di altezza media, aveva gli occhi scuri e un sorriso luminoso. Sembrava proprio un nobile: era Idris.

"Tu sei Sarah?" chiese lui alla ragazza.

"Si" ripose timidamente .

"Che ci fai qui tutta sola", "dove sono gli altri guardiani?". Sarah lo portò nella stanza di Logan per presentargli gli altri.

"Ragazzi" disse Sarah richiamando la loro attenzione "vi presento Idris".

"Il festeggiato?" chiese Logan.

"Esatto" rispose lui.

"Buon compleanno" disse Dice mentre accennava un inchino.

"Non devi inchinarti, non sono il re".

"Cosa ti porta nella mia stanza?" chiese Logan.

"Mio padre mi stava stressando con le sue continue pressioni sull'addestramento. Ho approfittato per conoscervi".

"Vuoi un Joystik?" chiese Dice invitandolo a giocare con loro.

"Che cos'è?" chiese il principe.

"Fidati ti piacerà" assicurò Logan mentre gli diede il suo controller.

Dice e Idris rimasero in stanza a giocare, mentre Logan e Sarah scesero giù alla festa.

"Che cosa ci facciamo qui?" disse improvvisamente Sarah mentre i due contemplavano il maestoso lago di Haster con una bevanda in mano

"Intendi alla festa".

"Qui, nell'Intra-Mondo. Non dovremo essere al liceo a prepararci per i college".

"A me piace qui, e poi c'è tempo per il college. Prima dobbiamo salvare il mondo".

"Già" disse la ragazzo, sorridendo.

La festa del principe continuava senza sosta mentre Cyrus si stava dirigendo alla Stanza degli Antefatti, dove venivano custodite le più antiche reliquie magiche dell'universo. Lì era custodito il famigerato Guanto delle Dimensioni. Aveva un potere infinito risalente alla creazione degli universi, poteva trasportare chi lo usava in qualunque luogo e in qualunque dimensione e poteva aggirare anche il Sigillo delle Dimensioni, sigillo che bloccava l'accesso al regno oscuro così da poter liberare, una volta per tutte, il Signore Oscuro.

Cyrus incantò le guardie a difesa della Stanza degli Antefatti ed entrò.

La sala era immensa, da fuori non sembrava ma dentro era veramente gigantesca. La stanza era stata costruita con un materiale magico che la rendeva piccola all'esterno e grande all'interno. Cyrus si addentrò nella camera, passò davanti ai più potenti artefatti della storia fino all'oggetto in questione. Era di colore viola e aveva delle striature grigie tutte intorno all'impugnatura e sembrava come nuovo anche se aveva miliardi di anni.

Cyrus prese il manufatto magico e lo utilizzò per andare ad Hazcar e consegnarlo a Myzfer.

I due si incontrarono nei pressi del castello di Hazcar, Cyrus stava osservando come gli esseri oscuri avessero cambiato quella città, un tempo maestosa e piena di vita.

"Hai mantenuto la tua parola, vecchio" disse Myzfer sorpresa.

"Mantengo sempre la parola, il tuo padrone lo sa bene" disse Cyrus mentre porgeva il guanto all'oscuro essere "Ho saldato il mio debito, quindi non contattarmi più".

Myzfer sorrise mostrando i suoi denti aguzzi e annuì, così le strade dei due si divisero.

Poco dopo, una guardia reale raggiunse Tycar e comunicò la notizia riguardante il furto a palazzo, il re rimase addolorato e ordinò di riunire i Guardiani.

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