Un nuovo branco e una nuova scoperta

Il mattino seguente ci vegliammo di buon ora tutti quanti e io andai a caccia insieme a Weil, Chizu, Derek, True e Tasor: prendemmo un grosso alce.
Poi tornammo alla grotta dove Aaron stava cambiando le foglie di gru a mia madre. La ferita era decisamente migliorata e sarebbe guarita entro la settimana.
Poggiammo l'alce nella grotta e invitammo mia madre a mangiare. Si alzò zoppicando e mangio qualche boccone per poi risdraiarsi finendo di farsi medicare.

La gru era una specie di pianta magica già usata dagli antichi: aveva poteri curativi straordinari, infatti la ferita era praticamente cicatrizzata un una sola notte.
Passò una settimana e mia madre ormai era guarita andava a caccia, correva e giocava insieme a noi.

-Chizu- lo chiamai.
-che c'è?- corse da me sorridendo. Ricambiai.
-visto che siamo insieme a mamma, papà e Tasor da dieci giorni, e i ragazzi si sono ambientati benissimo, pensavo che potremmo chiedere se vogliono venire con noi. Che ne pensi?-
-è una bellissima idea- abbassò lo sguardo che si spense di quella felicità di poco prima.
-che c'è?- abbassi il muso alla sua altezza guardandolo negli occhi.
-papà...C'è papà!-
-oh merda! Hai ragione! Secondo te mi vuole sfidare di nuovo?- feci una pausa -no, no perché l'ho già sconfitto- lo dissi ad alta voce ma era rivolto a me stessa.
-l'altro giorno l'ho visto allenarsi nel bosco. Mi sa che se lo aspettava-
Urlai dalla rabbia e mi diressi verso il branco a passo deciso e con la testa alta. Non volevo sfidare di nuovo mio padre ma se dovevo farlo non mi tiravo di certo indietro.
Ululai attirando l'attenzione di tutti.
-emmm...papà, mamma, Tasor volevo chiedervi se vi farebbe piacere far parte del nostro branco- aspettai qualche secondo prima di parlare -mi farebbe molto piacere. E non solo a me ma anche al mio branco: che ne dite-
-si mi farebbe piacere- oppure -si è un'ottima idea!- o -che bello sarebbe fantastico!- si riempì l'aria di questa esclamazioni.
-Si a noi va bene!- fecero papà, mamma e Tasor.
Mmmm...strano, beh menomale. È cambiato; mi fa piacere.
-domani partiamo e cerchiamo altri componenti per il branco-
-e chi sarà l'alfa!?-
Ecco lo sapevo
-io sarò l'alfa, se qualcuno è contrario mi sfidi- trucidai mio padre con lo sguardo e lui abbasso le orecchie.
-bene- sorrisi e me ne andai rivolgendomi ultimo sguardo a Derek.
Sospirai appena fuori dalle loro viste: avevo paura di sfidarlo di nuovo.

-sei stata grande!- Aaron si affiancò a me.
-mmm- lo guardai -ho avuto una paura-
Mi guardo dolcemente. Mi sciolsi davanti a lui in un sorriso sdolcinato.
Mi avvicinai a lui ma si scostò bruscamente da me fece domi cadete seduta per terra. Avevo gli occhi sbarrati; pensavo di piacerli.
-s....scusa- corse via senza voltarsi verso il branco.
Che stupida! Come ho fatto a pensare che mi volesse! Sono una stupida! Ahhhhh!
Ho sentito che voi umani vi sfogate con la musica; avrei voluto sapere cos'era in quel momento.
Deciso! Faccio una visita agli umani.
Iniziai a correre senza pensare alle conseguenza.

Passò una settimana e arrivai ad una casa isolata fatta di legno chiaro, piccole finestre quadrate che davano sul bosco, davanti c'era una piccola porta rialzata rispetto al terreno ed anche quella era di legno, di pino presumo.
Annusai l'aria e non c'era traccia di umani recente. Entrai poiché la porta non era chiusa.

Era una grossa casa fatta su due piani con il tetto basso. Appena entrata c'era un grosso salotto con delle poltrone in legno e una cosa nera e piatta posizionata su un tavolo in legno. Per terra c'era un grande pezzo di stoffa colorata. Salii al secondo piano dove c'erano le camere e delle piccole stanze con delle sedie bianche con l'acqua dentro e una con delle tende che la coprivano: a cosa servivano?

Arrivai in una camere con un letto piccolo ed un vetro che mi rispecchiava. Era la camere di una ragazza presumo; c'era un forte odore di rose in quella stanza.
Frugai un po tra le sue cose quando parti una dolce melodia: quella era la musica!
Non l'avevo mai sentita, la cosa più simile erano i canti degli uccelli. Dopo un po di tempo, all'improvviso, la musica si fece più forte e spaventata tornai al piano di sotto correndo. Restai ancora un po in quella casa mentre quell aggeggio suonava ancora dal piano di sopra.

Poi sentii un rumore strano prevenire da fuori. Un suono ritmico che si ripeteva nello spazio, regolare e monotono. Uscii per vedere cos'era. Andai suo retro e davanti a me c'era un umano che tagliava la legna. Indietreggiai piano piano ma spezzai un ramo e attirai l'attenzione dell'uomo che si girò guardandomi spaventato. Corse dentro casa mentre io iniziai a correre nel bosco. Sentii uno sparo, due, tre e il quarto che mi prese la coscia. Caddi a terra, il sangue che impregnava la neve rivelando la mia posizione. Dovevo trovare un metodo per nascondere le mie tracce. Riuscivo ancora a correre.
Ma non c'era una soluzione! Decisi di continuare a correre finché potevo così da seminarlo.
Due giorni dopo dietro di me non c'era più nessuno ma non mi fermai, la zampa bruciava e ogni dieci minuti mi cedeva facendomi perdere il passo e aggravando la situazione, ma era ancora agitata e, in qualche maniere, sapere che correndo lo seminavo ulteriormente, mi tranquillizzava.
Passarono dieci giorni e arrivai alla tana dove c'erano tutti nella grotta che parlavano animatamente: di me.

Entrai nella grotta cadendo a terra stremata. Accorsero tutti verso di me. La zampa era infiammata ed era di un colore indescrivibile: faceva ribrezzo.
Vidi tutto nero ma non prima di sentire : -cosa ti ho fatto- da parte di Aaron.

Mi svegliai con la gamba fasciata e un profumo di spezie che mi pervadeva il naso.
Perché tutte a noi devono succedere. Pensai.
-da quanto sono incosciente?- mi rivolsi a Weil che era di spalle che guardava l'orizzonte.
-una settimana; ci hai fatto preoccupare Enola-
-pfff-
Mi guardò severo come un genitore che vuole sgridare un cucciolo.
-te non te ne rendi conto ma non ti vogliamo bene! Se non ti interessa della tua incolumità e anche un problema nostro perché se ti succedesse qualcosa moriremo tutti di crepacuore! Non ci sei solo tu-
-io...io non volevo mi dispiace. Volevo solo sentire cos'è la musica- feci una piccola pausa -scusa-
-tranquilla...basta che non ricacci più nei guai poi tutto va bene-

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