21. Salvataggio
Tornarono indietro, si riunirono agli uomini che avevano combattuto all'accampamento nemico. Essendo in minoranza, non erano riusciti ad avere una vittoria schiacciante ma l'accampamento di Macdellah ormai era stato distrutto.
L'intero perimetro e quasi tutte le tende erano ormai in fiamme. Inoltre le provviste e gli armamenti erano stati portati via ancora prima dell'inizio della battaglia.
Douglas stava facendo un resoconto a suo cugino e a Ian. Anche se Blake sembrava non ascoltarlo nemmeno.
«Quanti uomini Douglas?» Tagliò corto il Laird.
«Venti mio signore.»
«E Altri quindici sul nostro versante» aggiunse ringhiando.
Avevano distrutto due ponti e raso al suolo l'accampamento nemico. Aidan avrebbe dovuto arretrare di molto se non addirittura tornare a Roxbourgh per ricomporre l'intero l'esercito e assicurarsi dei rifornimenti e vettovaglie. L'esito della loro azione era quindi andato ben oltre le loro aspettative, nonostante niente fosse andato secondo i piani prefissati, ma Heron non riusciva a vederci nessuna vittoria. Aveva perso trenta cinque uomini. Trenta cinque vite distrutte. Trenta cinque famiglie rovinate. Aveva sempre evitato gli scontri brutali perché portavano sempre alla morte di troppi uomini. Preferiva muoversi con tante piccole e strategiche azioni, che viste singolarmente portavano risultati minori, ma che tenevano in vita un maggior numero di soldati.
Sentiva alcuni dei suoi uomini esultare per i risultati ottenuti, ma lui provava solo un senso di disperazione. Oltre alla ingente perdita di soldati, aveva perso anche lei.
Più la pensava nelle mani di Aidan e Angus più impazziva. Si era chiaramente esposta prendendo le parti del suo clan, oppure più semplicemente aveva tentato di evitare uno scontro tra le due fazioni, lasciando comunque un vantaggio ai suoi uomini. Alla fine si era rivelata sì una traditrice, ma non era lui che aveva tradito. Non poteva lasciarla nello mani di quei due e nemmeno nelle mani del padre.
«Ho dato il cavallo di Douglas ad uno degli uomini e l'ho mandato al loro accampamento a controllare i loro movimenti »
Ian cercò di rincuorarlo mettendogli una mano sulla spalla.
«Saranno già a Roxbourgh, grazie a te!» Scostò l'amico con un colpo dell'avambraccio .
«Adesso basta, Blake! Ti ricordo che hanno rapito anche Hemma e Eeda mi ha salvato la vita prima in battaglia.»
Sospirò.
«Dannazione! Il fatto che ti abbia impedito un inseguimento inutile e suicida, non vuol dire che non ci tenga a liberale!»
«Scusami, Ian.» Si era dimenticato che anche l'amico aveva forse trovato nella danese qualcosa di più di una compagna per un paio di notti. «La paura che le facciano del male mi sta dando alla testa.»
Ian rimise la mano sulla spalla dell'amico che questa volta non fece nessun movimento brusco.
Si erano rinfrescati e dissetati. Avevano pulito le loro armi e ed erano già pronti per ripartire. Aspettavano sul perimetro il ritorno del loro uomo inviato in ricognizione.
«Sei sicuro che non vuoi che chieda a qualcuno di venire con noi?»
«Non capirebbero Ian. Sono stravolti dal combattimento di questa mattina, le voci sulla sua identità ormai sono circolate e non hanno ancora capito bene il ruolo di Eeda in tutti gli avvenimenti di oggi.»
«Ma qualcuno l'ha vista combattere al nostro fianco a Norahm.»
«E' comunque la figlia di Boyd. Ci vorrà un po' prima che si fidino di lei. Douglas mi è sembrato molto contrariato nei suoi confronti.»
Ian iniziò ad intuire gli intenti dell'amico. Non voleva solo salvarla. Ma tenerla con sé. Forse farla anche signora di Berwick, indipendentemente dal fatto che l'unione avesse unito o meno i territori di Roxbourgh.
Se avessero avuto altre perdite a causa sua, difficilmente l'avrebbero accettata.
«Tu ti fidi di lei ora, Ian?»
«Dopo che ha passato le informazioni sbagliate al clan di suo padre, si è precipitata in battaglia per salvarti la vita e alla fine ha anche salvato la mia guardandomi le spalle?» Rise. «Beh sì, diciamo che si è guadagnata ampiamente la mia fiducia.»
Il suo sguardo si abbasso però in preda ai sensi di colpa.
«Credo che l'errore sia stato mio. Avrei dovuto fidarmi di più del tuo istinto nei suoi confronti e darle il beneficio del dubbio quando era stata aggredita da Angus nel bosco, invece di dare per scontato che gli avesse indicato Hornlcliff.»
«Era un situazione complessa, Ian. Nemmeno io mi fidavo veramente di lei. Se le avessi parlato apertamente non saremmo arrivati a questi ...»
Si bloccò.
«Aspetta un attimo, hai detto aggredita da Angus? Dannazione perché diavolo non me lo hai detto?»
La loro discussione si interruppe con l'arrivo dell'uomo tornato dalla ricognizione che senza nemmeno recuperare il fiato gli aggiornò.
«Alcuni uomini si sono fermati all'accampamento a seppellire i morti e recuperare le poche cose rimaste. Aidan, Angus e altri nove uomini sono invece sulla strada per Roxbourgh assieme alle due donne. Si sono appena accampati per la notte in un rudere a sud di Norahm.»
Ian e Blake erano già montati a cavallo pronti a partire
«Aspettate!»
Jamie li raggiunse già in sella la suo cavallo
«Potrebbe servirvi un aiuto.»
Il giovane era sempre stato protettivo nei confronti di Glenna. L'aveva vista correre in maniera disperata per salvare il suo Laird e il suo Clan. In battaglia l'aveva vista scoccare delle frecce a loro fianco, non solo per proteggersi, ma anche per salvare uno di loro. Se il clan era ancora titubate nei confronti della donna, lui non lo era affatto, indipendentemente da quale fosse il suo nome.
«Grazie Jamie! Lo apprezziamo molto!» Esclamò Ian comprendendo che il Laird fosse a corto di parole dall'impazienza.
Si incamminarono al trotto in attesa che il buio calasse in modo da poter guadare il fiume indisturbati in un punto vicino al presidio nemico ancora fumante.
***
Aidan la schiaffeggiò nuovamente ed Eeda cadde a terra su un fianco. Non riuscì ad alzarsi in quanto aveva le mani e i piedi legati.
«Passerai il resto dei tuoi giorni nelle segrete del castello mia Signora» La schernì Aidan. Tirandole un calcio sulla spalla, la portò in posizione supina. «Ma prima che tuo padre rinchiuda il tuo bel corpicino al buio con la sola compagnia dei topi, ti concederemo un po' di divertimento.»
Hemma, legata e imbavagliata cercò di dimenarsi con potenti scatti dalla presa di due uomini, i quali le tenevano ferma per i lacci dei polsi. Emetteva dei suoi incomprensibili sotto il tessuto che le tappava la bocca, ma le sue intenzioni erano molto chiare.
Aidan si avvicinò alla danese e la placò afferrandole la mascella
«Non ti preoccupare biondina, accontenteremmo anche te!»
Angus fece irruzione nella stanza in quel momento.
«Signore, ci sono dei movimenti verso nord. Non sappiamo ancora se siano lupi o meno.»
«Accidenti a te! Mi chiedo perché non sei morto in battaglia!»
Aidan scocciato dall'interruzione fece segno agli altri due uomini di seguirlo.
Eeda e Hemma rimasero quindi sole nella stanza.
Hemma con un movimento da contorsionista fece passare le braccia sotto le gambe riuscendo così a slacciarsi i lacci intorno ai piedi. Corse verso Eeda che nel frattempo era riuscita a mettersi seduta. Le slaccio i lacci delle manie e Eeda slegò a sua volta i polsi della compagna. Si liberò quindi anche della corda alle caviglie.
«Ok, ora vediamo di abbandonare i tuoi vecchi amici! Che ne dici? »
Le bisbigliò Hemma sputano il tessuto polveroso che le aveva tappato la bocca.
Eeda annui indicando le due guardie sulla porta dell'altra stanza. Erano impegnate a scrutare ogni movimento intorno al casolare diroccato. Hemma prese una vecchia panca che si trovava nella stanza e la spacco tenendola ferma con le mani e sferrando un colpo secco con il ginocchio nel mezzo della tavola. Passò un piccolo pezzo appuntito a Eeda e ne tenne uno più grosso per se. Si appostarono velocemente dietro la porta ognuna da un lato diverso.
Non appena i due uomini entrarono nella stanza richiamati dei rumori, Hemma ne stordì uno con un colpo secco sul volto e Eeda trafisse il fianco del secondo con la parte appuntita della sua asse.
Corsero quindi fuori nel buio. Altri quattro uomini di Mecdellah le rincorsero, ma vennero trafitti da delle frecce provenienti dalla foresta.
«Di là!» Urlò Hemma ad Eeda. «Devono essere loro!»
Le due donne virarono verso l'altro lato del bosco, ma si trovarono davanti Angus e altri due uomini che li sbarrarono la strada.
«Dove pensate di andare luride puttanelle?» Angus si avvicinò a Eeda, ma proprio in quel momento Blake, Ian e Jamie emersero dal buio della foresta e assalirono i tre uomini alle spalle. Poi Blake puntò il coltello alla gola di Angus.
«Fossi in te, non la chiamerei in quel modo!» Gli sussurrò all'orecchio. «Ma meglio accertarsi che tu non lo faccia mai più una volta per tutte.» E gli passò la lama sulla gola, ponendo fine ad uno dei peggior tormenti di Eeda.
Lo guardò soffocare nel suo stesso sangue, ancora pieno di rabbia, poi alzò gli occhi verso la sua donna. Sì guardarono per un lungo istante in preda al fiato e.
Eeda gli si gettò tra le braccia. Lui l'avvolse stretta come a non volerla lasciare mai più, ma Ian li destò da quel breve sollievo che si stavano concedendo.
«Presto! Ai cavalli. Dobbiamo andare, Blake! Non è prudente rimanere qui.»
Corsero nel bosco. Heron e i suoi avevano rubato i cavalli di Angus e Aidan in modo da impedirgli di seguirli e da velocizzare il loro rientro all'accampamento.
Si apprestarono a montare in sella. Blake si chinò a terrà per aiutare Eeda a montare sul puledro.
«Non vi state dimenticando nessuno?»
La voce di Aidan li prese alle spalle. Aveva catturato Jamie e li puntava una lama al collo. Rimasero tutti immobili e in silenzio. Tranne Hemma, la quale iniziò a insultarlo in danese in modo inferocito.
«Ora se non volete che gli tagli la gola, farete come dico. Tu Eeda, prenderai quel cavallo e verrai con me. Voi invece vi incamminerete a piedi senza fermarvi.»
«Macdellah, lascia il ragazzo e veditela con uno di noi adulti!» Gli ringhiò Ian.
Sempre tenendo il pugnale alla gola di Jamie, l'uomo si voltò leggermente a fissare il vichingo.
Eeda colse l'attimo. Con un rapido movimento prese arco e freccia dalla schiena di Blake davanti a lei e scocco una freccia colpendo Aidan sul braccio destro. L'uomo in preda al dolore mollò subito la presa del pugnale e Jamie scatto in avanti verso i suoi amici, ma udì qualcosa passargli a pochissimi centimetri dall'orecchio.
Quel qualcosa si era appena conficcato nella spalla di Eeda.
«Andiamo, presto!» Incitò Ian, tirando una freccia per coprire gli amici dall'arciere appena apparso all'inizio del bosco.
Così facendo diede tempo a Blake di montare velocemente sul cavallo di Eeda in modo da sorreggerla e prenderne le briglie.
Non appena fatto appoggiare Eeda al suo petto raggiunsero Jamie e Hemma poco più avanti di loro. Galopparono per alcuni minuti poi Blake rallentò sentendo il corpo di Eeda che tramava dal dolore ad ogni sobbalzo. Anche gli altri si fermarono e tornarono verso i due. Ian si accosto al loro cavallo e avvicinò la mani alla freccia conficcata nella spalla della donna. Guardò Blake in cerca del suo permesso. Il Laird fece un cenno di assenso e mise le braccia intorno a quelle di Eeda per tenerla ferma. Ian spezzo il pezzo prominente della freccia ed Eeda soffoco un urlo di dolore.
«Lo so, fa male, ma in questo modo patirai meno i sobbalzi della cavalcata. Non appena arriveremo all'accampamento provvederemo ad estrarre il resto.»
Non sopportava vederla in quello stato. «Te la senti di ripartire?»
Lei fece solo un debole cenno di assenso
«Jamie, Hemma, andate avanti e svegliate Unah. Informatela dell'accaduto e ditele di prepararsi. Tornò a guardare la creatura tremante tra le sue bracca. «Eeda, resisti di prego. Tra poco sarà tutto finito.»
Pronunciò il suo vero nome per la seconda volta. La sua voce era dolce e densa di protezione rispetto a quando Eeda lo aveva udito all'interno di un mero e sbrigativo ordine prima dello scontro a Norahm.
Sospirò. Una lacrima di gioia le rigò il volto e sollevata nello spirito, si lasciò andare al dolore fisico. Svenne tra le braccia rassicuranti di Blake.
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